Salvagente
Dopo aver messo al corrente la nostra preziosa e unica bibliotecaria, mi dirigo al seminterrato, verso la palestra degli allenamenti.
Di solito quando combattiamo indossiamo le nostre tute di lino, con cui riusciamo a incanalare maggiormente la magia. Ma oggi ho optato per qualcosa di meno formale: canotta sintetica e un paio di pantaloncini sportivi.
Con una coda ho legato i miei capelli, anche se qualche odioso ciuffetto non ne vuole sapere di stare ordinato insieme agli altri.
Ma ehi, chi prendiamo in giro! C'è poco di ordinato in un genio creativo quale sono io, modestamente parlando.
Quando entro nella stanza, Walt è già qui, che mi aspetta indossando la sua solita tenuta sportiva da basket.
-Cosa facciamo oggi, istruttrice?- mi chiede con un sorriso sulle labbra, dondolandosi avanti e indietro con le mani dietro la schiena.
Mi guardo attorno perlustrando la palestra: alcuni sacchi da pugile e alcune funi pendono dal soffitto, una trave da ginnastica artistica è al centro della stanza, e alcune pesanti palle mediche sono addossate a una parete.
-Mmm...caro studente, penso che oggi ci eserciteremo sul combattimento magico in versione "equilibrista"- dico facendo qualche passo verso la trave.
Walt ricambia uno sguardo divertito. -Interessante...devo forse presumere che ci servirà quella?- indica la trave, su cui mi sono appena seduta.
Annuisco sentendo le mie labbra curvarsi all'insú. -Se hai paura di cadere, puoi sempre ritirarti-
Come risposta il mio ragazzo mi raggiunge in pochi passi e con un agile salto atterra in piedi sulla trave. -Possiamo iniziare, istruttrice Sadie-
Mi alzo in piedi anch'io, fronteggiandolo. -Mani alle armi, signori e signore- dico impersonando un immaginario arbitro.
Impiego pochi istanti a richiamare il mio nuovo bastone dalla Duat, e a tornare a posare lo sguardo sul mio avversario, che stringe tra le mani un altro bastone.
Alzo un sopracciglio stupita. -Niente amuleti?-
Walt abbassa lo sguardo sul bastone bianco come il latte che tiene tra le mani.-Volevo provare qualcosa di nuovo-
-Ragazzo coraggioso- commento prima di scagliare il mio primo incantesimo. -Ha-wi! Colpisci!-
Il geroglifico di un enorme pugno si materializza nell'aria, schiantandosi contro la barriera protettiva evocata da Walt con il suo bastone.
Il contraccolpo è abbastanza forte e Walt è costretto a indietreggiare sulla trave, barcollando leggermente.
Non gli lascio altro tempo e lo attacco con un altro incantesimo. -Mar! Conato di vomito!-
Okay, forse non è stata una buona idea, dal momento che mi trovo proprio davanti a lui e di conseguenza sono in linea d'impatto con il suo spuntino.
Prima di venirne colpita e traumatizzata a vita, decido di saltare giù dalla trave, spostandomi dalla traiettoria.
Atterro in piedi e mi volto a guardare Walt che si stringe lo stomaco con una mano. -Sadie...- inizia con aria di disapprovazione.
Alzo le spalle. -Ho improvvisato-
-L'avevo notato- Walt ora è di fianco a me. -Vado a sciacquarmi la bocca-
-Con tanto colluttorio, mi raccomando- gli urlo mentre esce dalla palestra.
Nell'attesa del suo ritorno concentro la mia attenzione su un sacco da boxe, colpendolo ripetutamente con i miei pugni. A volte basta picchiare duro per scaricare un po' la tensione.
Non pensavo di avere così tanto stress da smaltire con così tanta energia e potenza fisica. Mentre colpisco il sacco inizio a liberare la mente e raccogliere i pensieri uno a uno.
Carter sempre impegnato al Cairo.
Gancio destro.
Le sparizioni dei giovani tirocinanti.
Gancio sinistro.
La scuola che mi stressa con la sua matematica.
Calcio.
-Ehi ehi ehi- una voce interrompe i miei pensieri. -Avevi proprio bisogno di sfogarti-
Le braccia di Walt mi stringono al suo petto, cullandomi dolcemente. È incredibile come quando sono con lui riesca a mostrare la parte di me che più mi mette a disagio: vulnerabile.
Non dico di essere una di quelle ragazze che fanno sempre le dure e le sicure di sé e poi crollano tra le braccia del proprio ragazzo. No no no, questo atteggiamento non mi si addice, anche se essere veramente sicura di sé non sarebbe una bruttissima cosa.
-Secondo me hai bisogno di una vacanza- mi sussurra Walt all'orecchio.
Mi lascio cullare dalle sue braccia. -Eccome se ne ho bisogno! Anzi, sarebbe ancora meglio un intero anno sabbatico!-
-Ti prometto, Sadie Kane, che prima o poi ti porterò in vacanza-
Inarco un sopracciglio, tenendo lo sguardo fisso davanti a me. -Prima o poi?-
A contatto con la mia schiena sento il suo petto alzarsi ritmicamente in una risata.
Mi giro verso di lui, trovandomi a pochi centimetri dal suo viso. Faccio incontrate le nostre labbra in un bacio appassionato.
Per un momento Walt sembra sopreso, poi chiude gli occhi e ricambia il mio bacio, con altrettanta foga.
Ora ci muoviamo in una danza vecchia di millenni, che ci scalda i corpi e ci permette di non pensare ad altro che al bisogno che l'uno sente dell'altra.
Mi stringe più forte a sé, come se temesse che scivolassi dalla sua presa.
Mi aggrappo a lui come se fosse il mio salvagente, e forse lo è, in questo mare in tempesta, che non aspetta altro che farmi colare a picco.
Nota di scriba:
Ebbene sì, questo capitolo urla ship da tutte le parti!
Ho voluto anche mostrate un lato di Sadie che non viene mai preso in considerazione: la sua vulnerabilità e il bisogno che ha di ricevere forza dalle altre persone.
Spero vi sia piaciuto!
Ditemi cosa ne pensate!
Al prossimo capitolo!
Julia
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