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F di fantastica

Iniziò tutto così:

-E per lei una bella F, signorina Kane- disse la prof Wytt porgendomi la verifica di matematica.

-Grazie- feci il sorriso più ampio di cui ero capace e fischiettando tornai al mio posto.

Perché sorridere? Beh, con questa F avevo raggiunto il record, probabilmente di tutta la scuola, di maggior numero di insufficienze ottenute nel giro di sei mesi. Le mie erano esattamente 5, su 5. Ancora stento a crederci.

Sono una ragazza incredibile, mi dicono spesso.

La verità è che la matematica non la trovo una materia utile: andiamo, quando mai qualcuno ti ferma per strada per chiederti di risolvere un'espressione coi radicali? Dai, non siamo ridicoli.

Il mio rifiuto per questa materia è dettato anche dalla mia poca pazienza [Sì lo sto ammettendo apertamente], che non mi aiuta a mantenere una concentrazione ferrea quando faccio gli esercizi.

Ah sì, probabilmente è anche colpa della mia iperattività, che però si esprime bene quando conduco la mia altra e più rischiosa vita: quella di maga della Per Ankh, la Casa della Vita.

Le ore successive passano lentamente, soprattutto per colpa di Drew Tanaka. Non sopporto questa ragazza.

Descritta in due parole? Barbie egocentrica.

Qui alla Brooklyn Academy è una specie [o sottospecie] di divinità, cosa che mi fa abbastanza ridere, dal momento che nel corso dell'ultimo anno ho avuto a che fare con vere divinità [ma qui ci torneremo più avanti].

So che di recente si è candidata come rappresentate del club studentesco "Orgoglio di Brooklyn", anche se a parer mio avrebbe avuto meno difficoltà e più familiarità con il club "Guarda come ti rovino la giornata".

Posso dire, però, di non essere tra le sue antipatie, e nemmeno tra le simpatie, per fortuna. Semplicemente, ai suoi occhietti a mandorla non sono altro che una ragazza qualsiasi da snobbare; diversamente dalla mia amica Lacy, che viene sempre presa di mira da Drew.

Da quelle poche parole che ho sentito al riguardo, si sono conosciute in precedenza a una sorta di centro estivo nei pressi di Long Island. Povera Lacy: conoscere Barbie-demonio già da qualche anno... [Che affaraccio!]

Le correzioni della professoressa Wytt e le battute sgradevoli di Drew sembrano prolungare le lezioni all'infinito.

Per non parlare della sua strana capacità persuasiva, con cui misteriosamente riesce a ottenere quasi tutto cioè che vuole. Ho detto quasi, perché con me i suoi giochetti non funzionato affatto. [Sono una Kane, per tutti gli dei!]

Driiiin driiiin.

Sospiro di sollievo: è arrivato il momento tanto atteso: il ritorno a casa. Con lo zaino in spalla mi catapulto fuori dall'aula.

Raggiungo velocemente il mio armadietto, dove ripongo alcuni libri e quaderni scolastici e ne tiro fuori altri da portare a casa [che difficilmente guarderò].

Mi incammino lungo il corridoio affollato verso l'armadietto di Walt e mi fermo, cercandolo con lo sguardo tra la folla. Ed eccolo lì, che con un sorriso stampato in faccia mi raggiunge nel centro del corridoio.

-Sadie - mi sfiora le labbra con un bacio -Com'é andata la giornata?-.

Giusto, quasi dimenticavo di presentarlo a dovere: Walt Stone, sexy diciassettenne afroamericano, ospite dell'altrettanto attraente dio Anubi e più importante, il mio magico ragazzo.

-Penso di aver definitivamente ucciso il dio della matematica- dico sventolandogli il mio compito insufficiente -E senza l'aiuto di una sola arma-

Walt lo afferra, con un sorriso divertito tra le labbra. -Sadie Kane, il dio della matematica è sparito dalla circolazione appena sei nata-

-Aha, divertente- dico con una finta smorfia offesa.

Walt mi porge il foglio. -Forza, torniamo al Nomo, che abbiamo una lunga serata che ci aspetta-

-Non ricordarmelo- dico rimettendomi lo zaino in spalla. -Non sei tu che devi tenere d'occhio trenta tirocinanti- sospiro, -impedendo che si annientino a vicenda-

Insieme ci incamminiamo verso l'uscita, dove ci aspettano gli altri.

-Chi vuole fare l'onore di chiamare il nostro passaggio?- chiedo guardando i pochi iniziati che quando si sono uniti al Ventunesimo Nomo hanno deciso di continuare a seguire uno stile di vita normale e barbosamente scolastico.

Alyssa, la nostra seguace di Geb fa un passo avanti.-Faccio io, ragazzi-

Dalla borsa degli attrezzi, strumento indispensabile per ogni Mago della Per Ankh, estrae un pezzo di cera lavorato.

Lo modella ulteriormente e poi lo posa per terra. Stringendo la bacchetta tra le mani pronuncia l'incantesimo che le ho insegnato per dare la vita agli shabti, e nel giro di un istante davanti ai nostri occhi è parcheggiato un pulmino a grandezza naturale.

-Ben fatto- le dico annuendo soddisfatta, prima di salire a bordo del mezzo.

Quando siamo tutti seduti sulle poltroncine che Alyssa ha creato all'interno del veicolo, questo parte diretto verso casa: la Brooklyn House

Nota scriba:

Ciao lettori!
E così inizia l'ennesima avventura di Sadie Kane, la nostra Maga della Brooklyn House, che sembra non averne mai a sufficienza di avventure e imprese.

Questa storia per me significa tanto, perché dopo anni ho deciso di riprendere tra le mani un vecchio progetto interrotto, che in precedenza avevo pubblicato col titolo di "Sadie Kane al Campo Mezzosangue".
Il tema che tratterò in questa fanfiction sarà lo stesso, ma in quest'avventura non coinvolgerò più il mondo greco, come avevo fatto in precedenza.

Spero che la storia vi prenda presto!

Buona lettura!

Julia, scriba del Quindicesimo Nomo

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