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«Sono convinto che ce la farai Cesare. Perché non vuoi iniziare questa specializzazione?» gli chiese Michele mentre si allenavano un po' lottando corpo a corpo, senza armi.
«Non so se sono all'altezza. È una cosa che dovrebbe provare Nic secondo me. Nel gruppo è sicuramente quello che possiede più concentrazione e sangue freddo. Non avrà problemi» confessò schietto.
«Figliolo, la concentrazione per questa arte non basta, anzi... È quasi nulla a confronto di quello che serve realmente. Fidati di un Arcangelo che di esperienza sulle ali ne ha tanta, ma davvero tanta. Nicolas non sarebbe in grado di gestire quella potenza. Ci vuole carattere, temperamento, fiducia in sé stessi, tanta forza fisica e spirituale, coraggio e anche un pizzico di atteggiamento non proprio buono. Bisogna comunque comandare un demone» spiegò. Ma Cesare era ancora titubante.
«Ascoltami... Possiedi tutte queste qualità, e non lo dico per dare fiato alla bocca. Sono sincero! Potresti iniziare l'allenamento con me, dove ti darò un infarinatura generale, e poi  passeresti nelle mani di Raffaele. È lui il vero esperto di questa classe. Nonostante noi, Angeli Maggiori, siamo specializzati in ogni classe angelica, nessuno supera Michele come Domatore. Nessuno! Nemmeno io che sono il braccio destro di Dio. Non ti avrei mai proposto la cosa se non ce l'avresti fatta. So che sei forte abbastanza per eccellere in tale arte» gli disse infine.
«Va bene, allora proverò» si lasciò convincere da quelle determinate parole.

"Proprio contro Tone dovevo combattere!?" si interrogava Nicolas.
Nelson era tornato a dargli man forte vista l'assenza momentanea di Cesare. L'Evocatore avversario, invece, era alle prese con il famiglio di Raffaele, pronto a perdere miserabilmente.

Non riusciva proprio ad essere sé stesso e a combattere al 100% con tutte le sue potenzialità.
Il pensiero che sotto quella dannata  maschera era nascosto il volto di un suo caro amico lo turbava abbastanza.
Nonostante lui fosse stato chiaro, avendo ragione da vendere, non riusciva a scindere l'amicizia dalla lotta tra fazioni in cui si trovavano ora. Sarà per la sua natura da Angelo, ma sapendo la verità non riusciva a fargli troppo del male; mentre il Demone era più deciso a combattere.

«Nicolas ma che fai? Svegliati!» cercava Nelson di spronarlo.
Stava molto sulla difensiva scagliando pochissimi colpi.
«Non so cosa ti prende ma reagisci. Siamo in guerra! Guardati attorno...»
Voltandosi, come se tutti si muovessero lentamente, vedeva attorno a sé Angeli e Demoni che combattevano ferendosi a sangue pur di difendere le loro cause.
Tutti si stavano impegnando per il proprio scopo, mentre lui era bloccato lì a pensare e pensare... Ma in battaglia non c'è tempo per le paranoie. Bisogna agire. Bisogna uccidere il nemico!

«NICOLAS!» gli urlò in mente, ma ormai la katana stava per colpirlo in pieno.
Rapido, in un battito di ciglia, il compagno riuscì a sparare un colpo dalla sua revolver mirato a deviare la traiettoria della lama. Così facendo gli aveva dato qualche secondo in più per reagire.

"Devo impegnarmi anch'io. Dai Nicolas" si auto caricò.
Tornando tutto alla normale velocità, si scagliò contro Tone pronto a combatterlo sul serio adesso. Lasciando vibrare le piume delle sue ali lanciò un'onda d'urto curativa verso Nelson, ferito lievemente, riportandolo al pieno delle sue energie.
«Grazie» gli disse l'Aria.
Facendo volteggiare i pugnali sferrava colpi su colpi, si era molto allenato cercando di annullare le sue debolezze in battaglia.
Maneggiava la sua arma molto bene, solo che davanti aveva un nuovo esperto Dragone.
Con la sua katana parava tutti i colpi reagendo poi con l'offensiva. Nicolas però ci stava mettendo tutto sé stesso per tenergli testa.

"Cesare, ma dove sei..." pensò quest'ultimo.

«Ma certo!» un lampo di genio attraversò la sua mente intanto che  precipatava verso l'asfalto della strada sottostante.
Chiudendo gli occhi, ispirando profondamente per poi espirare, si concentrò.
Mordendosi il pollice, per poi passarlo sul deltoide sinistro, evocò uno splendido e regale famiglio.
Uno stupendo leone albino, dalla criniera formata da camelie bianche, si plasmò uscendo dal cerchio esoterico tatuato sul braccio.
Gli ordinò così di andare verso il suolo e di occuparsi dei tre Evocatori presenti.
In un balzo, fendendo l'aria, era già sul terreno sfoderando i suoi artigli dalle poderose zampe, le sue zanne affilate e le sue liane che fioriuscivano dalla criniera.
Grazie alle sue doti, fisiche e soprattutto spirituali, il famiglio evocato era molto forte. Non ci mise molto a sbarazzarsi dei tre inetti a controllo del cerchio che avrebbe evocato La Bestia.
"E ora però cosa faccio?" si domandava guardando il suolo che si stava avvicinando.
Guardò poi Erin che ad occhi chiusi restava immobile tra le sue braccia.
"Mi serve una mano" comunicò al demone sotto il suo controllo, ormai sempre più vicino allo schianto.
Ruggendo verso il cielo, il famiglio fece sbocciare un enorme camelia che partiva dalla sua crineria per poi trasformarsi lui stesso in essa. Sperando nel funzionamento del piano, Cesare chiuse gli occhi ed innalzò una preghiera di speranza e di salvezza.
Attutendo la vertiginosa caduta, il fiore svanì lasciando riemergere il famiglio. Erano sani e salvi!

«Erin... Erin stai bene?» spostando qualche ciocca dal suo viso cercava di risvegliarla.
«M-ma... Dove sono?» strizzando gli occhi chiese più che confusa.
«Tranquilla tra pochissimo sarai a casa insieme ai tuoi genitori» rispose sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.
«La tua maschera è molto più simpatica comunque» replicò sfiorandola.
"Come si può uccidere un essere così puro, innocente e dolce cone lei?" pensava fra sé e sé ammirando il suo innato candore.
«Guarda che splendido leone» esclamò entusiasta.
«Lo sai che amo gli animali? Amo tutte le creature che esistono sulla Terra. Posso accarezzarlo?»
Sembrava che le sue pupille avessero assunto la forma di un cuore.
"Meno male, si è ripresa in fretta"
«Certo» ribadì sorridente.
I demoni familiari non erano né buoni, né cattivi. Neutrali, tendenti alla malvagità sotto una scarsa forza spirituale che li controlla.
Michele ci aveva visto lungo su Cesare e gli insegnamenti di Raffaele erano stati proficui. I frutti del duro lavoro e dell'allenamento potevano ben vedersi.

«M-mio Signore... La... La bambina è... Salva...» timoroso, ansioso, e sopratutto spaventato dalle conseguenze, gli comunicò Rashaverak.
«COSA!?» incredulo, non capiva cosa potesse essere andato storto. Aveva visto con i suoi occhi Erin spinta nel vuoto con gli Angeli ancora lontani. Guardò in alto e la luna di sangue aveva ormai passato il picco di lucentezza rossa. Il rituale non poteva più essere replicato.

Uno spaventoso e rabbioso urlo si levò nella terrazza. Seguito da esso una fortissima onda d'urto che respinse tutti quanti via. Tutti!

Scattando verso il cornicione si gettò in picchiata verso il terreno. Verso Erin...
Un ruggito minaccioso diretto alla cima della Torre, distolse l'attenzione di Cesare dalla bambina. Il suo famiglio lo stava avvisando. Qualcuno stava arrivando e molto velocemente!

«Occupatevi voi della situazione qui, io scendo» disse Michele agli altri due Arcangeli.

Accecato dalla rabbia si dirigeva come un fulmine per capire chi l'avesse salvata fermando così il rituale.
«Tu...» arrivato di già, si pronunciò guardando schifato l'Angelo.
«Stai dietro di me piccola...» prendendo la sua arma spostò Erin facendosi avanti.
Ma quest'ultima aveva uno strano sguardo accigliato volto su Astaroth.

Cesare deglutì con forza.
Vista l'ultima volta, sapeva benissimo che il Principe degli Inferi era troppo per un Angelo come lui, ma questo non toglieva la sua determinazione nel salvare Erin a tutti i costi. Anche della propria vita.
Il famiglio mostrava le zanne preparato ad andare all'attacco.
Erano pronti.

«SEI MORTO!» scattando verso di lui urlò infuriato il Demone.
Di conseguenza anche Cesare partì all'attacco ma qualcosa fermò la lama serpentesca di Astaroth, ma l'Angelo non aveva fatto nulla...

«Lascialo stare» disse mostrando un broncio incattivito.
Innalzando inaspettatamente una barriera, Erin si era intromessa
nello scontro.
"Ma come fa..." pensò Cesare sgranando gli occhi. Non riusciva a credere al fatto che un umano, a tutti gli effetti, fosse in grado di tali cose. Non riusciva a credere che un innocua bambina aveva appena eretto una barriera in grado di sopportare la spropositata potenza del Demone.

«Mi hai detto solo delle bugie» urlava in lacrime.
«Erin, non credere a quello che ti ha detto. Devi credere a me» cercava ancora una volta di ammaliare la piccola.
«Lui mi ha salvata quando tu volevi solo che sparissi per sempre» sbraitava.
«Ora basta!» stufo della situazione ormai, era deciso ad uccidere entrambi.
Il rituale era andato in fumo e per replicarlo sarebbero dovuti passare anni. Le particolari condizioni astrali, tra la luna di sangue e l'allineamento di diversi pianeti che intensificavano la potenza dei raggi lunari, era rara da trovare. Il piano dei Demoni era rovinato. Tutto a causa di Cesare.

«Erin...» urlò l'Angelo vedendo il micidiale colpo arrivare concatenato dalle ardenti fiamme blu.
Questa volta la piccola non avrebbe resistito. Si avvicinò per fare qualcosa, non avrebbe lasciato che colpisse la bambina.

«MORITE TUTTI!» rabbioso si pronunciava il Principe.

Un forte rumore metallico fece fischiare le orecchie ai presenti.

«Allontanala Cesare» spingendolo dal petto con una mano, mentre con l'altra impugnava la spada, gli disse Michele nel pensiero.
«Dannati pennuti!» ormai Astaroth era in piena collera.
«Raggiungi Gabriele e Raffaele su, portala in salvo e cosegnala a loro» gli ordinò.
«Ma non posso vol-...» immediatamente si bloccò vedendo che riusciva a muovere le sue ali adesso.
Toccandolo per farlo indietreggiare, Michele non lo aveva solo allontanato da Astaroth ma lo avevo furbamente anche curato dai danni subiti in battaglia.

«Vieni con me Erin» le disse spalancando le ali.
«Ci penso io Michele» affermò spiccando il volo.

«Vieni qui codardo!» scattò rapidissimo verso l'Angelo in volo con gli occhi iniettati di sangue.
«Sono io il tuo avversario Astaroth» Michele lo afferrò per un piede per poi scaraventarlo al suolo.
«Vai tranquillo Cesare e avvertimi quando sarà al sicuro» gli disse.

Volando verso la terrazza della Torre non sapeva cosa aspettarsi. L'unica cosa che sperava è che tutti potessero  essere sani e salvi.
Magari feriti, ma vivi!

«Rega, state bene?»
«Ma che fine hai fatto Cesare...!?» in quella risposta di Nicolas c'era un misto di emozioni: preoccupazione, sollievo, rabbia, gratitudine nel sentire che era vivo però.
«Qui è tutto sotto controllo. Ma dove sei? Tutto bene?» domandò Nelson mentre sparava con il suo fucile a canne mozze.
"Meno male..." pensava fra sé e sé.
«Sì, sì, tutto bene. Sto arrivando in cima. Erin è con me mentre Michele è giù a scontrarsi con Astaroth» li informò.
«Sei riuscito a salvarla?»
«Guarda tu stesso Nelson» disse appoggiandosi al cornicione, sbattendo piano le ali, con la bambina in braccio.
Con un veloce sguardo localizzò gli Arcangeli.
«Devo affidarvi la bambina» gli comunicò.
«Vieni con me piccolina» in pochissimi secondi Raffaele era già lì.
«Ti chiami Cesare, giusto?»
"È per caso in grado anche di percepire i pensieri? Io non le ho detto come mi chiamo..."
«Sì piccola»
«È buona educazione presentarsi, io sono Erin» gli tese la mano.
Sorridendo gliela strinse.
«Dai, ora sali in spalla facciamo un giochetto. Ti porto al sicuro e poi conti quanti Demoni riesco a... Ehm... A far andare via» tentò di essere delicato vista la tenera età.
«Siii! Mi piacciono i giochi. Ciao cricetino» lo salutò non dicendo il suo nome. Era piccola ma perspicace.
«È in buone ali, tranquillo» lo rassicurò subito Raffaele.
«Missione compiuta!» Cesare informò immediatamente Michele.

La battaglia continuava lasciando un leggero vantaggio da parte degli Angeli. Se questa fosse volta a continuare, i Demoni avrebbero iniziato a subire ancora di più. Questo Astaroth lo aveva già capito.
Era ora di ritirarsi per le forze oscure. Non era più il momento di combattere, a volte bisogna anche battere in ritirata per salvaguardarsi. Costava molto al Principe, ma doveva ammettere a sé stesso di non avere altre vie d'uscita. Il rituale era incompiuto e senza possibilità di replica. Era inutile, ora come ora, stare lì a consumare energie in una battaglia senza scopo apparente. O meglio, lo scopo principale era stato annullato. Erin era salva. Era viva.

«Non abbiamo più niente da fare qui. Forza, ritiratevi tutti e preparatevi alla Sua ira!» disse in mente ai Demoni presenti sul campo di battaglia.

Satana era infuriato, per usare un eufemismo.

Creando un diversivo si intrufulò rapido nel Rashomon seguito dai suoi quattro servitori e a altri Demoni, mentre altri ancora si smaterializzavano andando via dalla Torre.

«Diamine! Questa volta potevamo batterli. Stavano praticamente cedendo» un po' amareggiato parlò Gabriele.
«Vuol dire che la loro disfatta non era oggi, ma quel momento arriverà tranquillo» rispose saggio Michele.
«Anche voi potete andare tutti. Grazie del supporto che ognuno di voi e riuscito a dare. Curate i feriti e pregate per i morti» comunicò telepaticamente a tutti l'Arcangelo.

Nella terrazza che aveva visto il cruento spettacolo, vi erano rimasti soltanto: Cesare, Nelson, Nicolas, i tre Arcangeli ed Erin.

«L'importante è che lei stia bene» affermò Michele guardando le prime luci dell'alba, accarezzando i capelli della piccola che si libravano nella fresca aria mattutina.
«Ricordati adesso di non fidarti più di quelle cornacchie spelacchiate. I bravi, i buoni, siamo noi» auto indicandosi con il pollice le disse Gabriele che era piegato sulle ginocchia accanto a lei.
«Ora che lo so non mi farò più prendere in giro» replicò guardandolo diritto negli occhi con sguardo fermo e deciso.
Si alzò, posizionò i polsi sull'asta della sua falce che correva lungo le sue spalle e continuò a guardare quell'espressione decisa che aveva.
«Questa ragazzina mi piace!» disse poi convinto Gabriele.
«Dai, è ora di andare a casa dai tuoi genitori piccolina. Ti staranno aspettando» la incoraggiò Raffaele.
«L'accompagno io a casa. Mi occuperò anche dei genitori in modo che non possano sospettare nulla. Voi andate pure a riposare. Avete fatto tanto e siete stati bravissimi. Meritate del buon riposo» apprensivo disse Michele.

Volando verso il cielo, i due Arcangeli sparirono tra le soffici nubi bianche.

«Adesso andiamo via anche noi» si avvicinò ad Erin.
«Ciao Cesare» gli si buttò al collo per stringerlo in un abbraccio.
«Fai la brava e ascolta quello che ti dirà Michele, mi raccomando» disse dolce ricambiando quel tenero abbraccio.
Si staccò un po' a malincuore per poi raggiungere gli altri.

Iniziando a sbattere le ali si sollevò da terra. Salutandola per l'ultima volta sparì anch'esso tra le nuvole nel cielo.

«Anch'io voglio delle ali» disse Erin all'Arcangelo.
«Lo sai che sei davvero una bambina speciale? Magari un giorno spunteranno anche a te» le disse in un sorriso.
«Lo spero» replicò entusiasta.
«Tieniti forte adesso»
Una volta presa in braccio si diressero in direzione della casa.

Adesso, finalmente, un punto poteva concludere questa bizzarra storia che l'aveva coinvolta.
Il bene questa volta aveva trionfato, ma il male è sempre dietro l'angolo pronto ad approfittarsi di una minima debolezza o di un minimo passo falso.

Satana continuerà sicuramente i suoi progetti per l'usurpazione di Dio, per prendere il suo posto. Ma dall'altro lato le forze celesti saranno sempre pronte a fermarlo, una volta dopo l'altra. Ad ogni tentativo!

L'ombra non può esistere se non c'è la luce. Fin quando ci sarà il bene coesisterà anche il male, è inevitabile. Due lati della stessa moneta. Non c'è l'uno senza l'altro.
Forze complementari, in battaglia dalla nascita della Terra.

Uno scontro infinito per quello che è Sacro e quello che è Profano!

#MySpace
Ed eccoci arrivati alla fine della storia. Con una "happy ending" si conclude così questo viaggio nel sovrannaturale.
Ho sempre sognato di scrivere qualcosa con questo tema. È nelle mie corde! Sono sempre stato affascinato da questo mondo, sopratutto da quello esoterico, sin da più piccolo. Ma allo stesso tempo non concepivo alcune cose e questo mi faceva apprezzare l'altro mondo, ovvero la parte del bene diciamo così.
E voi invece, da che parte state? 🤔
Sono curioso di saperlo.

Detto questo, spero di cuore che la storia sia stata di vostro gradimento. Fatemelo sapere sempre con una stellina e un commento anche a questo capitolo.

Alla prossima!

xoxo

P.S. Per una sorpresa continuate a leggere ➡️

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