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Si era entrati nel vivo della battaglia.

Lo scontro, dai fini mortali, tra la Triade Celeste e I Maligni non era niente a confronto al duello di una settimana fa. Adesso si stava facendo davvero sul serio!

Il futuro del Mondo intero, Terreno e Sovrannaturale, era lì sulla terrazza della Torre dell'Orologio.

I colpi che si scagliavano addosso gli Angeli e i Demoni Maggiori erano qualcosa di mai visto prima agli occhi dei Nuovi Angeli e dei Nuovi Demoni.

Michele sferrava dei colpi micidiali con il suo spadone non dando nemmeno un attimo di tregua ad Astaroth, il più impegnativo del quartetto.
Spada contro spada, lottavano con tutta la loro potenza sprigionando una forza devastante!

Gabriele, con la sua falce, si difendeva ed attacava alla stesso tempo in modo più che repentino. Maneggiandola alla perfezione, roteandola, facendola danzare nell'aria, non sbagliava nemmeno un colpo.
L'Angelo della morte era pronto a mietere le anime malvagie!

Raffaele invece, nonostante senza alcun dubbip fosse Michele il più forte tra i tre, era quello più sbalorditivo. Rapidissimo come un fulmine non veniva scalfito, toccato, da nemmeno un colpo avversario.
Sferrava dei potentissimi calci ben piazzati come offensiva, era la sua tecnica avanzata di combattimento non potendo usare principalmente le braccia.
Era strabiliante la sua performance! Non solo era lì a tenere testa ai servitori di Astaroth, lottava senza l'uso della braccia e in più teneva perennemente sotto controllo l'orda di demoni nella grande terrazza dove si trovavano non smettendo mai di suonare il suo strumento.
Con sguardi rapidi a destra e sinistra, dalle dita che veloci si muovevano sul flauto, una strana melodia veniva intonata evocando e controllando dei demoni "familiari". Non paragonabili ai demoni usati dagli Evocatori.
I "Domatori", -altra classe angelica- a differenza di quest'ultimi, dovevano avere un controllo maggiore sul "famiglio". Un maggiore controllo di forza spirituale e di fiducia in sé stessi, altrimenti il famiglio evocato non solo scompariva ma in particolari condizioni poteva anche rivoltarsi contro il Domatore stesso perdendo il controllo.
Il rito di evocazione era lo stesso. Tramite il disegno di un cerchio esoterico, e un po' di sangue in sacrificio, si completava l'evocazione.

Il particolare flauto di Raffaele presentava impresso su di esso i cerchi per l'evocazione e, continuando a suonarlo, comandava i tre bestioni dandogli ordini tramite le note che riecheggiavano nell'aria. Grazie a loro stava tenendo abbastanza a bada il branco di anime diaboliche presenti nell'area circostante.

«Mio Signore, i Jinx hanno appena completato i portali aerei» comunicò il servitore informando il Principe, come gli era stato detto.
«Avverti gli Evocatori al piano terra che se non si sbrigano perderemo il poco tempo che abbiamo di luce rossa. Digli di muoversi o li uccido tutti con le mie mani!» imprecò Astaroth impegnato a lottare.

Il vero pericolo non era né alle porte dell'edificio, dove si stava consumando un'altra battaglia tra Angeli e non-morti, né tanto meno in cima alla Torre.

Sul lato posteriore dell'edificio si stava per completare il complicato rituale che coinvolgeva la piccola Erin!

Quando la luna di sangue raggiungerà il picco massimo di lucentezza, questo per pochissimi minuti, l'iniziazione potrà cominciare.
Una volta spinta dal cornicione, si ritroverà ad oltrepassare dei portali demoniaci creati dai Jinx e dalla loro magia nera. Oltrepassando essi, maledizioni arcane si abbatteranno sulla sventurata indebolendo sempre di più la sua candida anima destinata al sacrificio; destinata alla rinascita della Bestia!
Infine, schiantandosi al suolo all'interno del cerchio esoterico disegnato con lo stesso sangue di Satana in persona, marchiata da sigilli oscuri -tramite la sua morte ed il suo sangue- il triplo Rashomon verrà evocato. Un enorme, gigantesca porta in grado di sopportare la veemente forza del caduto Serafino lasciandolo finalmente raggiungere il Mondo Terreno.
Quando la luna sarà nella giusta posizione, basterà una piccola spinta. Solo una piccola spinta...

Ma d'altro canto un altro scontro si stava per  consumare.
«Siamo in battaglia adesso. Tu non sai della mia identità, io non so della tua. Qui non siamo nello studio di Space Valley. Qui non ci sono amici! Fai il tuo dovere ad ogni costo, io farò il mio» disse crudo Tone a Nicolas tramite pensiero.

Non c'era spazio per i favoritismi in un momento come questo.
Tramutando in blu il colore dei suoi occhi, Dario incendiò le sue due lame con un soffio.
A quanto pare non si erano allenati soltanto gli Angeli...
Mostrando le fiamme blu aveva svelato un'altra classe demoniaca che a quanto pare aveva iniziato a padroneggiare: il "Fatuo".
I Fatui erano in grado di controllare a loro piacimento le potenti fiamme blu di Gehenna.
Arte difficile da padroneggiare nella sua interezza, ma comunque forte anche in piccole dosi.
Ma le fiamme che si erano appena manifestate non sembravano poi così deboli.

In formazione di tridente, il trio angelico partì verso i Demoni. Avevano uno scopo, un obbiettivo da completare: salvare Erin!
Dovevano però occuparsi prima degli avversari che gli intralciavano il cammino.
Questa volta anche Nicolas era partito insieme agli altri in prima linea. Durante il suo allenamento, oltre la specializzazione in Curatore, si era molto allenato nel combattimento corpo a corpo. La sua unica debolezza era quella ed in battaglia non si possono avere nessun tipo di debolezze se si vuole vincere!
Come al solito, Dario e Tone partirono al contrattacco seguiti dai demoni dell'Evocatore.

«Cavolo! Credo che l'Evocatore abbia fatto qualcosa di strano alle sue bestie. Non riesco ad eliminarle con la solita semplicità» disse Nicolas agli altri.

Frank si era ingegnato in un qualcosa mai provato prima.
Affascinato dalla potente magia mostrata dal compagno in battaglia, aveva voluto approfondire anch'esso la medesima arte sviluppando così una nuova tecnica.
Aveva ben pensato di applicare dei sigilli ai mostri da lui evocati in modo tale da renderli più forti alle parole dell'Aria. Quindi adesso Nicolas doveva sbrigarsi ad annientare prima il sigillo e poi il demone, così facendo ci metteva il doppio del tempo. Cosa molto, molto negativa in uno scontro!

«Non sono gli unici ad esser migliorati Nic» sorridente si voltò verso di lui Nelson.
Con il dito medio sinistro, facendole fare un rapido 360, sfoderò la sua revolver dalla cintura piantando una pallottola nel cranio della creatura che aveva davanti.

L'allenamento di Nelson invece, si era concentrata sulla specializzazione del: "Cacciatore". Una classe in cui si apprendeva tutto quello che riguardava l'uso di armi da fuoco: antiche, classiche e/o futuristiche.

«Ma quanti demoni sta evocando...» disse Cesare a denti stretti vedendo Nicolas ucciderne uno dopo l'altro.
«Provo ad andare io» disse l'Aria.
«Tranquillo, creo un diversivo e vado io. Pronti?» chiese Nelson prendendo qualcosa dalla sua cintura.

"Ma quindi dovrò aiutare Cesare e... E lottare con Tone?"

«Ora!» urlò Cesare dando il segnale.
Staccando con i denti la spoletta della granata, gettandola poi a terra, un esplosione di acqua santa investì l'area.
Approfittando dello scompiglio, Nelson balzò in avanti verso l'Evocatore e Nicolas affiancò Cesare nello scontro.
Gli faceva strano sapere di combattere contro un suo amico, ma doveva farlo! C'era in gioco la vita di un innocente bambina.

Fermando le evocazioni, era passato a combattere con Nelson a distanza ravvicinata.

«Il cerchio è stato appena completato mio Signore. A breve la luna sarà in posizione» lo informò Rashaverak.
«Perfetto aspettate solo il mio segnale» rispose con un ghigno di soddisfazione in volto.

«Dobbiamo fare qualcosa, ora!» disse Michele agli altri.

La battaglia continuava tra colpi sferrati o ricevuti.
Le forze erano abbastanza pareggiate. Cesare aveva subìto un pesante colpo alle ali che le aveva rese inutilizzabili. Dai vestiti stracciati dallo scontro, uno strano tatuaggio si intravedeva nella parte superiore del suo braccio...

Nicolas provava in continuazione a curarlo, ma le fiamme blu causavano più danno del normale. Gli serviva più concentrazione e tempo, cose che non aveva in questo momento.
Ma quest'ultimo sembrava non badare minimamente al dolore o allo scontro. Stava escogitando qualcosa...

«Raffaele, sei con me?» gli chiese Cesare.
L'Arcangelo in questione era molto simile a lui. Fumantini, imprevedibili e testardi!
«Vuoi proprio farmi prendere una strigliata da Michele, eh?»

«Mio Signore?»
La luna era ormai praticamente in posizione.
«Aspetta...» rispose Astaroth.

Ormai si era arrivati in un momento critico! Qualsiasi piano o idea era ben accetta pur di salvare milioni di vite umane.

«Lo prendo per un sì allora»

«Aspetta ancora...»

«Mando un tuo famiglio qui, ora! Sta per spingerla»

«Gettala!» ordinò al servitore.

«Abbassatevi»
Approfittando della deconcentrazione dei Demoni, anticipando le loro menti fisse su Erin, con un salto girando su sé stesso spalancando le gambe Raffaele colpì tutti i presenti prendendo qualche secondo per allontanarsi.

«Maledetto» riprendendo a combattere, il Principe imprecava malamente contro di lui.

Cambiando la melodia incantata, comandò ad uno dei tre demoni familiari che comandava di andare da Cesare.
Atterrando violentemente al suolo, esso provocò una baraonda generale permettendogli di togliersi dai piedi i fastidiosi Demoni con cui lottava.

«Sempre i soliti...» incominciò a rimproverarli.
«Fate qualcosa almeno, ve ne prego»
Era l'unica chance che avevano a disposizione!

«M-mio signore, si sta aggrappando a me e non vuole più buttarsi...»
«Gettala con la forza idiota!» urlò facendosi sentire da tutti.

Volando all'indietro, non cessando mai di suonare il flauto, Raffaele teneva sotto controllo i suoi demoni affiancato da Cesare che stava correndo verso Erin.

«AAAAH!»
Un urlò agghiacciante fece bloccare per qualche istante tutti quanti dalla lotta.

I Demoni beffardi sogghignavano.
Gli Angeli, pieni di sgomento, speravo in un miracolo divino.

Senza problemi, Raffaele aveva allontanato Rashaverak da lì per poi combatterlo.

«Erin!» urlò Cesare tendenogli la mano buttandosi anch'esso dal cornicione.
Nuotando nell'aria, facendo forza con le mani e le braccia, si spinse ancora di più in caduta libera per raggiungerla.

«Erin... Piccolina, come stai?» domandò stringendola a sé.
«I-io... Avevo paura e... E non volevo più farlo...» disse tra i singhiozzi e le lacrime.
«Ti hanno preso in giro. Non devi fidarti dei Diavoletti, ma devi ascoltare noi Angeli. Adesso andrà tutto bene» sorridendo cercava di rincuorarla, anche se sapeva perfettamente che la situazione era grave!

Erano lì che precipitavano incombendo a morte certa.
La ferita non lieve alle ali non gli permetteva il loro utilizzo, non poteva volare.
Le barriere dei Jinx, come se non bastasse, stavano indebolendo sempre di più il povero agnello sacrificale.

«Resta con me Erin, non chiudere gli occhi... Per favore...»

In un volo di centinaia e centinaia di metri, piombavano inesorabilmente verso il suolo volti a schiantarsi.

#MySpace
Come direbbe Cesare "vado nel panico, io vado via", hahaha.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Fatemelo sapere con una stellina e un commento, mi raccomando.

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