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«M-mio Signore, n-non c'era bisogno di-...»
«Taci!» rispose con sguardo affilato aggiustandosi la corona in capo.
Gli Angeli era impietriti dalla potenza che sprigionava quell'essere.
«Chi sono?» domandò senza voltarsi verso i Demoni che erano ancora chinati al suolo, al suo cospetto.
«S-sono gli Angeli con cui ci siamo scontrati l'altra sera mio Signore» parlava sempre Dario, capo della squadra.
«Interessante... Avete trovato la bambina?» studiando gli avversari, continuava l'interrogatorio.
«Alla fine sì, l'abbiamo trovata. Sono abbastanza sicuro sia lei. Stavo controllando quand-...»
«"Abbastanza sicuro"?» in uno scattò si avvicinò prendendolo per il collo e sollevandolo da terra.
«Siamo... Siamo stati interrotti mio Signore...» replicò con voce roca e bassa, causa la morsa che gli opprimeva la gola.
Lasciando la presa, fece cadere a terra Dario e si voltò poi verso gli Angeli.
«Siete stati interrotti eh...»
Un ghigno maligno apparve sul suo volto.
Rapido come una saetta era già lì di fronte a Cesare, quello più avanti di tutti, pronto a colpirlo.
Una fortissimo bagliore accecò tutti quanti all'improvviso. Avevano tutti gli ho chiusi, ma allo stesso tempo una strana sensazione rassicurante aleggiava nel posto.
«Ma cosa mi combini Astaroth... Adesso te la prendi anche con i più piccoli? Come sei caduto in basso!» fermò il pugno difendendo Cesare e sbalzando via il Principe Infernale.
«Oh... Ma che sorpresa Michele. Da quanto tempo...» con un inchino salutò così l'Arcangelo.
«State tutti bene?» chiese girando la testa agli Angeli.
Con un cenno affermativo del capo, gli fecero capire che era tutto apposto.
«La cosa si fa interessante...» schioccando le dita, Astaroth aprì di nuovo il Rashomon facendo uscire un orda di Demoni.
«Se vuoi lo scontro...» l'Arcangelo, puntando la sua magnifica spada verso il cielo, aprì le nubi sovrastanti. Figure angeliche si libravano nell'aere volte a raggiungere la terra ferma.
«Se Astaroth ha chiesto della bambina, e Michele è qui, c'è qualcosa di davvero importante sotto» ragionò Nelson.
«E hai ragione figliolo. Ora, mentre ci occupiamo di queste povere anime dannate, dovete farmi un favore... Dovete trovare e proteggere quella bambina a tutti i costi! Chiaro?» specificò l'Angelo pronto a scontrarsi contro il male.
«Sarà fatto» affermò Cesare prendendo da terra la sua arma.
«Spiegate le ali miei Angeli. Combattete per il Dio in cui credete. Volate!»
Lo scontrò saliente cominciò!
Un esercito di Angeli e Demoni pronti a combattere fino alla morte per servire il proprio Dio.
Scattando verso la casa, i tre Angeli notarono che non erano soli. C'erano ancora loro. Sempre loro.
«Il Destino vuole proprio metterci sempre contro» sfoderando le due spade, il Demone fece capire che era pronto alla battaglia.
Senza pensarci due volte, Cesare si fiondò su di lui.
«Frank, pensa alla bambina» mentalmente gli disse Dario.
«Nic, vai a difendere la casa. Ci pensiamo io e Nelson a questi due» telepaticamente riferì il messaggio.
Spiegando le sue ali, si precipitò alla casa.
«Frank arriva!» lo informò Tone.
«Lo sai che ormai il vostro tempo sta per finire, eh!?» spada contro spada lottavano i due principali: Astroth, braccio sinistro di Satana; Michele, braccio destro di Dio.
«È soltanto un innocente bambina, per l'amore del Divino! Fermatevi...»
La natura buona degli Angeli a volte poteva essere un tratto contro producente.
«Presto Satana farà ritorno sul Mondo Terreno. Quando succederà sarà la fine per tutti quanti!» continuava a parlare a suon di spade.
«Già una volta l'abbiamo confinato negli abissi e lo faremo ancora... Ancora e ancora se sarà necessario» Michele mostrava la sua tenecia e forza di volontà.
«Vedremo...» con una malefica risata, Astaroth si divertiva pensando all'imminente evento che si sarebbe manifestato. Avevano un piano ben preciso in mente...
«Da dove arrivano quella fiamme? Nic, tutto bene?»
«Sì Cesare, ma adesso non posso più avvicinarmi. Le fiamme hanno recintato la casa. L'Evocatore è dentro però...»
Tutta opera della potentissima magia di Astaroth.
«Cavolo!»
«Cerca di inventarti qualcosa, tanto ci pensiamo noi qui. Puoi farcela» gli disse Nelson sperando di incoraggiarlo.
"È rischioso ma devo farlo..."
Togliendosi la maschera, in modo da non spaventare un innocua bambina, Frank bussò alla finestra della sua camera.
"Vediamo se è davvero così speciale come dicono..."
Voltandosi, la bambina stava guardando fuori dalla finestra.
"Riesce davvero a vedermi?"
Evocando un coniglietto, anche se nero e con un terzo occhio, sperava di incuriosire la bambina.
La piccola si avvicinò alla finestra.
«Cos'hai in mano? È un animaletto?» una tenerissima voce fuoriuscì dalla sua bocca.
"Com'è possibile!? Allora è vero che può vederci. Chissà di cosa sara più in grado..."
«È un coniglietto. Vuoi tenerlo in braccio?» parlò mentre porgeva in avanti entrambe le mani, concave ad accogliere quel batuffulo nero.
Sorridente, la bambina annuì sbloccando la sicura della finestra.
«Ma... Ha tre occhi»
«È un coniglietto malato e ha bisogno di tante cure e affetto. Che dici, puoi aiutarmi tu?» cercava di persuaderla.
«Anche se è malato e un po' bruttino, non bisogna abbandonarlo. Tutte le creature hanno bisogno di amore» lo stringeva forte al petto.
«Ti va se andiamo in un posto per curarlo? Guarda, ti porto a fare un giretto volando. Che ne dici?» spiegando le sue ali nere stava usando ogni sua arma per convincerla.
«Sai volare?» entusiasta si affacciò alla finestra per osservarlo meglio.
«Dai, cosa aspetti?» alzandosi in volo gli tendeva la mano invitandola ad uscire.
Stava per afferrare quella mano, ma si bloccò a pochi millimetri da essa.
«Ma, cosa dirò ai miei genitori?»
«Tranquilla, faremo subito. In un battito di ciglia saremo già tornati e i tuoi genitori ti ritroveranno a letto a dormire» usò l'ultima cartuccia che aveva.
«Davvero?»
«Fidati di me»
Azzerando le distanze, innocentemente gli credette e strinse la sua mano.
«Ho la bambina» una volta infilatosi nuovamente la maschera, comunicò non solo ai suoi amici ma a tutti i Demoni presenti.
«Portala immediatamente da me!» esclamò il Principe.
Frank la prese bene in braccio spiccando rapido il volo.
Attraversando le fiamme di Gehenna si lasciò vedere dagli altri.
«No, ragazzi... Ha la bambina» ad occhi spalancati disse agli altri nella mente.
«Michele, non so davvero come ma l'hanno presa» lo informò Cesare.
Dario e Tone avevano tenuto ben impegnati i due Angeli mentre Nicolas cercava in vano di penetrare le ardenti fiamme demoniache.
Le aveva provate tutte, ma la magia di Astaroth era troppo forte per degli Angeli come loro.
Michele, tenendolo a bada in battaglia, era convinto che non sarebbe riuscito a prendere la bambina. Ma a sua sorpresa l'aveva fatto qualcun altro...
Nicolas era scattato subito all'inseguimento, ma una volta avvicinatosi alla porta, ancora una volta quelle dannate fiamme blu.
«Michele, non riusciamo a fare nulla...» disse Nicolas impedito ancora una volta da quella potente magia.
Impegnato a moderare le fiamme per aiutare il più possibile, abbassò leggermente la guardia e Astaroth lo colpì brutalmente approfittandosene.
«Michele!» Nicolas volò subito verso di lui.
«Sto bene, vai. Non pensare a me, aiuta. Aiuta chi puoi»
Nel frattempo Cesare e Nelson si stavano avvicinando alla porta. Dovevano impedire il rientro di Astaroth insieme alla bambina o l'avrebbero persa per sempre.
Scagliandosi verso il Rashomom, Nicolas era intento a voler aiutare. A voler fare qualcosa. Doveva fare qualcosa!
Con la coda dell'occhio vide anche gli altri arrivare seguiti dai Demoni. Estraendo i pugnali, Nicolas si faceva spazio tra la miriade di Demoni presenti ma poi uno in particolare bloccò il suo cammino.
«Dove credi di andare tu, eh passerotto!?» una katana incontrava le sue lame.
Il duo si era diviso.
Tone era a fermare quanti più Angeli possibili, mentre Dario aveva preso la protezione della bambina.
L'orda di Demoni impediva a Nelson e Cesare di avvicinarsi.
Finalmente Michele si riprese ma forse era troppo tardi...
In una lotta a colpi di lama, Nicolas era più determinato che mai ad avere la meglio. Mai come stasera era stato così bravo con il corpo a corpo.
La determinazione potenziava le sue forze e comandava il suo corpo.
«Qualcuno qui è migliorato vedo...» parlò Tone.
Schivando un colpo di mano, intrisa di magia, Nicolas lo colpì al volto.
Tralasciando il primo pugnale, spavaldo, Tone non vide l'altro arrivare. O meglio... Era convinto che non l'avrebbe colpito per proteggersi dal colpo della katana che stava sferrando.
Schivando un colpo, ma subendo l'altro, entrambi si colpirono!
Le maschere si frantumarono. Erano uno di fronte all'altro.
Il sangue sgorgava dal viso. Gli occhi sbarrati per lo stupore. La delusione e l'amarezza nel vedere palesarsi la verità.
"Cesare non si sbagliava allora..."
«Tone» lo chiamò con voce spezzata.
Nessuna risposta a parole, ma gli occhi avevano già detto tutto.
«Cesare, stanne fuori per favore. Ti prego, non è alla tua portata» gli disse Michele, scattando verso il Rashomon, vedendolo convinto a voler fermare il Principe a tutti i costi.
Vedere quella tenera bambina pronta ad entrare nel Mondo Infero, aumentò la sua collera ad un livello estremo. Uccidendo Demoni su Demoni si faceva spazio tra di essi ed arrivò finalmente dinanzi al suo obbiettivo.
«Cesare fermati!»
Michele stava volando per fermarlo cercando di schivare tutti i Demoni che tentavano di intralciargli il cammino, ma ormai l'altro Angelo stava per colpire Astaroth.
«Dileguatevi tutti, ora!» ordinò il Principe.
Volando verso di lui, Michele scagliava saette brillanti dalla sua spada sperando di colpire il Rashomon e di fermare così il portale o il Demone Maggiore.
«S-scusami Nic...» balzando in volo, Tone poi si smaterializzò come gli era stato ordinato.
«Ti prego, non dire nulla...» il pensiero arrivò nella mente dell'Aria.
Con entrambe le mani sull'impugnatura dell'arma, Cesare sferrò un colpo molto forte pensando di ferirlo.
«Credi davvero che un uccelletto come te abbia il minimo potere per fare qualcosa contro di me!?» alzando il braccio, parando l'arma con il solo dorso della mano senza alcuno sforzo e senza essere scalfito, lo guardava intensamente con quegli occhi gialli dalle pupille verticali.
Con un rovescio, colpendolo con uno schiaffo in piena guancia, lo scaraventò letteralmente via violentemente.
«CESARE!»
Nicolas lo vide schiantarsi al suolo creando un enorme buca sotto di sé.
«Cesare... Cesare mi senti?» sollevandogli il capo cercava di capire la gravità del colpo che aveva cessato immediatamente anche la sua trasformazione. Non era una buona cosa...
La potenza di quel Demone era spaventosa!
Soltanto dei forti Angeli come Michele, e/o altri, potevano tenergli testa. Dei comuni mezzi Angeli non avevano proprio scampo con quel tipo di forze.
"Gli avevo detto di starne fuori..." concentrato a fermare Astaroth, Michele ignorò un attimo Cesare. Doveva pensare alla bambina ora. Lei era la priorità! Ma purtroppo le porte del Rashomon si chiusero davanti a lui.
«Come ti chiami piccola?» si chinò davanti a lei acarezzandogli i capelli.
«I-io... Io sono Erin e tu invece come ti chiami?»
«Io sono Astaroth, piacere mio. Se vuoi, puoi chiamarmi anche zio Astaroth o semplicemente zio se ti va» disse sorridendo.
«Ma dove sono? Dove stiamo andando? Non curiamo questo piccolo coniglietto?»
«Oh, ma certo piccola. Adesso ti porto in un bellissimo posto con tanti altri animali e ti farò conoscere anche una persona speciale. Che ne dici?»
«Anche lui ama tuuutti gli animali e le creature, come me?» gli chiese con uno sguardo dolce che solo un bambino può avere.
«Certamente. Lui è buono e vorrebbe solo tornare in un posto, ma alcune persone cattive glielo impediscono. Proprio le persone con le ali bianche che hai visto prima»
«Ma perché? Che cattivi che sono...» si imbronciò.
«Poi ti spiegherò tutto con calma, abbiamo tempo. Ho parlato con i tuoi genitori dicendogli che avresti fatto una piccola vacanza con tanti amici, ed erano molto felice per te» mentì.
«V-va bene... Adesso andiamo a vedere e curare le creature, vero?» domandò entusiasta.
«Certo piccola, andiamo» rispose prendendola per mano.
«Cesare, ti prego, apri gli occhi!» urlò mentre cercava disperatamente di rianimarlo con le poche abilità che aveva come Curatore. Ormai lì vi era rimasti solo Angeli.
Ma lui, tra le braccia di Nicolas e gli occhi sbarrati di Nelson, non accenava a riprendersi.
#MySpace
Un colpo anche se semplice ma micidiale!
Cosa gli succederà ora?
E cosa succederà ora che Nicolas e Tone sanno la verità sulle loro identità nascoste di Angeli e Demoni?
Se questo capitolo vi è piaciuto, lasciatemi una stellina e un commento per farmelo capire è importante.
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