Tanabata
Ship:Ereri
Genere:Yaoi
Quella sera, la luna risplendeva alta nel cielo illuminando così la cittadina di Shingashina.
Quella sera si apriva la festa di estate, una festa che portava gioia, felicità, spensieratezza e vivacità all'interno di un paesino che era stato per anni in balia dell'orrore della morte e della disperazione.
Le stelle diventavano via via sempre più luminose come se anche loro volessero contribuire a dare colore a quella notte "magica"...e forse era proprio così.
Levi se ne stava lì, in un angolo, a guardare come la gente scendeva in piazza, si divertiva e sorrideva con spensieratezza come se il resto fosse solo un incubo da cui si erano destati. Lui non trovava la felicità, non più. Le uniche persone che lo facevano sorridere se ne erano andate, ormai, parecchi anni fa, all'inizio della sua carriera, mentre colui che gli aveva rubato il cuore non lo aveva più visto ne tanto meno sentito dal giorno in cui il corpo di Ricerca era stato sciolto.
Tsk- se fosse stato per lui, sarebbe stato a casa a sorseggiare thé nero, il suo preferito; eppure Hanji lo aveva trascinato lì dicendo che si sarebbe divertito.
I suoi occhi azzurro/ghiaccio scrutavano la gente che passava a fianco a lui, gettando qualche occhiataccia a qualche individuo sporco, magari già ubriaco perso, nonostante non fosse un'ora tarda.
Tra i vari sbuffi, il corvino notò roteando la testa un ragazzo che stava cercando di liberarsi dalla presa di una ragazza.
Levi cercò di mettere a fuoco l'immagine dei due giovani, ma la cosa gli risultò al quanto difficile data la grande distanza che li separava. Sbuffò nuovamente per poi concentrarsi di nuovo suoi passanti e sulle bancarelle davanti a lui.
"Mikasa lasciami andare! " - quella voce Levi la conosceva bene: era quella del ragazzo dagli occhi smeraldo che era riuscito a prendere il suo cuore e che era riuscito a dargli una nuova ragione per continuare a lottare.
Il ragazzo non era poi cambiato molto da com'era l'ultima volta che lo aveva visto: stessi occhi smeraldo, stesso corpo muscoloso ben visibile, nonostante i vestiti coprissero gran parte del suo corpo, i capelli lunghi e castani.
In quel momento il corvino sarebbe voluto andare lì, per staccare Eren da quella "sanguisuga" di sua sorella. Ma non lo fece. Si bloccò. Non seppe il perché, ma in quel momento il suo corpo rifiutava di muoversi, il suo cuore batteva forte eppure il suo respiro era piuttosto regolare.
Cosa stava succedendo? Cosa gli stava succedendo?
Chiuse un attimo gli occhi, cercando di capire quale emozione lo stesse bloccando. L'orologio, forse?
Mentre vagava tra questi pensieri, una voce lo chiamò riportandolo alla realtà - Heichou! Anzi no volevo dire Levi, posso chiamarla Levi vero?- disse il castano, lasciando la presa della sorella e dirigendosi verso Levi.
Levi lo guardò, era così dannatamente bello- Tu puoi chiamarmi come vuoi- sussurrò il corvino talmente piano, che quasi quasi neanche lui lo sentì.
Come state? - chiese Eren in preda ad un allegria assurda-Bene, ma non mi dare del lei...mi fa sentire... - OH mi dispiace, ma comunque uno come lei che ci fa ad una festa come questa? - era ovvio che Eren gli avrebbe fatto quella domanda, conosceva Levi fin troppo bene.
Hanji mi ha costretto a venire- rispose - Vuole venire a fare un giro con noi? - il corvino alzò lo sguardo per poi fissare i suoi occhi verde smeraldo - forse ho sbagliato domanda, vuoi venire a fare un giro con me? - quella era l'unica domanda che Levi non si sarebbe mai aspettato.
Il suo cuore iniziò a battere forte, sentendo il contatto tra la sua mano pallida e fredda con quella calda e olivastra del castano. I brividi percorsero tutta la schiena, dall'alto verso il basso, sentendo una strana sensazione dentro di sé. Il suo stomaco era in balia delle farfalle, il suo respiro stava diventando irregolare.
-Non ci vediamo da tanto tempo...-disse Eren - Già-rispose Levi continuando a guardare in basso- Cosa ha fatto per tutto questo tempo? - Niente di particolare- si fermò- posso farti una domanda? - alzò lo sguardo è guardò il più alto- Dica Heichou... - Dove andiamo? Perché tiri dritto in questa direzione invece di, non so, guardare ed ammirare le bancarelle o fare giochi o comprare qualcosa, ma soprattutto perché volevi venire con me? - Perché mi sono ripromesso, il giorno che ti avrei incontrato che avrei fatto una cosa che avrei dovuto fare da tempo...-sospirò.
-Umh ok- il corvino era veramente curioso di sapere cosa Eren volesse dirgli. Lo vide guardarsi attorno più volte, come per cercare qualcosa o qualcuno, lo vide scrutare bene ogni posto come per assicurarsi che non ci fosse nessuno, lo vide a tratti agitato a tratti allegro.
Dopo circa una decina di minuti di cammino, in lungo e in largo, i due arrivarono ad una riva di un fiume. Quel posto era tranquillo: il rumore delle cicale che cantavano all'unisono, le lucciole che illuminavano tutto intorno, le miriadi di stelle che si specchiavano in quel flusso d'acqua.
La leggera e fresca brezza che soffiava scompigliando leggermente i capelli dei ragazzi.
-Perché mi hai portato qui, moccioso? - Eren in tutta quella sera non vedeva l'ora di sentirsi dire dal caporale moccioso, e aveva quasi perso tutte le speranze.
-Perché devo fare una cosa...- il castano si avvicinò pericolosamente a lui. Nonostante fossero di altezze diverse, Eren fece scontrare il suo naso contro quello di Levi.
Lo prese in seguito per i fianchi e lo tirò maggiormente a se, facendo scontrare anche i loro bacini.
I loro cuori battevano così forte, che sembravano quasi volessero uscire dal petto, il loro respiro già irregolare si fuse. Il castano poi azzerò la distanza tra le loro labbra, lasciando una bacio dolce su quelle morbide del corvino. Una volta staccati, fu Levi questa volta, a fondarsi sulle labbra di Eren. Quel bacio sembrò durare un eternità e entrambi avrebbero voluto fermare il tempo e catturare quel momento.
Quando si staccarono si guardarono dritti negli occhi: gli occhi verdi di Eren si incatenarono a quelli azzurri/grigi di Levi. - Ti amo- disse Eren sorridendo al corvino. Anche il corvino accennò un sorriso - ti amo anche io, moccioso- rispose Levi.
Finalmente anche lui era riusciro a ritrovare la felicità.
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