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#Scherzo (S.K)

Mi sveglio ancora vestito nel mio letto. Ho pianto tutta la notte come un bambino. Sento ancora il cuscino umido di lacrime. Questa umidità mi sta lacerando le cervicali e il cuore.
Sono sempre più sicuro che Alberto sospetti qualcosa. Non so cosa, non penso che abbia capito veramente la mia anima.

Scendo in cucina e mi preparo due uova all'occhio di bue con pane tostato. Riscaldo il caffè del giorno prima. Mi siedo a tavola. Accendo la televisione.
Ecco, il viso di Cristina, è il notiziario. Mi sale una nausea tremenda. I suoi occhi mi stanno scrutando. Sento il suo sguardo uscire dal televisore e impossessarsi delle mie emozioni.
Mi è passata la fame. Bevo il caffè.

Non riesco a trattenerlo, corro in bagno vomito.
«Michele, perché devo vivere così? Dove cazzo sei finito? Perchè mi hai abbandonato, dannazione!» urlo con le lacrime agli occhi.
Vado di là e comincio a prendere a calci qualsiasi cosa. Comincio dalle sedie, passo al divano, alla libreria. Scaravento a terra libri, piatti, posate.
Nessuna risposta da parte di Michele.
Squilla il telefono:
«Buongiorno signor Klap, sono l'ispettore Antonio Di Dio. Sua figlia ha avuto un brutto incidente in macchina. È in coma.»
«Antonio, ma che cazzo dici, perché mi stai dando del lei. Sono io, Simone»
«Scusi, Simone capisco che è scosso, ma io e lei non ci conosciamo...»
«Dai Antonio è uno scherzo di merda, non so le tue intenzioni, ma ti pare scherzi da fare al mattino?!» urlo
«Signor Klap, mi sembra sconvolto, devo inviarle aiuto?»
«Antonio...»
In quel momento una lingua fuoriesce dal cordless. Lo butto a terra. Non può essere ho le allucinazioni.

In quel momento sento la voce del commissario. Non capisco bene cosa dice, sento solo un ghigno inquietante.
«Simone, so chi sei e presto ti prenderò. So che muori dalla voglia di raccontarmi chi sei veramente. Hai pensato di raccontarmi la tua patetica storia. Sei solo un pazzo.»
Riprendo in mano il telefono:
«Signor Klap, c'è ancora? Non si preoccupi le sto inviando un'ambulanza...»
«Commissario, devo chiamarti così vero?»
«Tu mi prendi in giro  da anni con me, mi hai rovinato la vita e adesso io ion posso farti un piccolo scherzetto? Comunque Simone è meglio che corri perché su Sofia non sto scherzando. Non sono un vile figlio di puttana come te, hai capito? »

Riattacco. Mi ritrovo a correre per una casa che non riconosco. Mi fiondo in un bagno che non  è il mio puzza. Prendo dei calmanti. Chiamo Claudia:
«Ah eccolo l'Assassino, l'uomo che mi ha lasciato per uccidere tutti. E adesso sua figlia è in ospedale e lui non c'è...»
«Claudia, ma che stai dicendo, siete tutti impazziti?» urlo impaurito.
Riattacco, piango. Tutto è nero.  Sono rannicchiato sulle mie ginocchia ho paura.
«Simone, svegliati, è solo la tua mente che ti sta giocando brutti scherzi»
«Michele sei tu?»

In quel momento apro gli occhi. Riconosco la mia stanza. Sono ancora vestito come ieri sera. Il cuscino è umido di lacrime.
È stato solo un sogno, mi dico.

«Simone, devi stare attento o ti prenderanno. Non è il momento di perdere la testa.»
«Michele ?»
Nessuno mi risponde.
Prendo il cellulare chiamo Sofia:
«Amore, stai bene?»Piango.
«Papà, sì, sono le sei, ma tu stai bene perché piangi?» dice preoccupata.
«Scusa Amore, solo un brutto sogno, sono felice che tu stia bene e scusa se ti ho svegliato.»
«Figurati Pa', ma tu riguardati, ok? Ti chiamo dopo, adesso ho troppo sonno»
«Scusa, certo torna a dormire.»

Ricomincio a piangere, ma di gioia, Sofia sta bene è solo la mia testa, lo stress che mi gioca brutti scherzi.

«Simone, non dubitare mai di te stesso, non buttare tutto all'aria, la tua missione è importante»
«Lo so, lo so...» risposi stanco.
Sei tornato, ma forse è troppo tardi, non dovevi abbandonarmi.
Spazio autrice
E con scherzo cosa potevo combinare? E allora facciamo impazzire ancora un po' Simone 😅😂😂 capitolo corto e confusionario come sempre per delineare meglio la mente malata di S.k BlondeAttitude_ e Wulkoff

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