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Capitolo 49

SUMMERS' POV

Rotolo sul materasso molto affannata e sudata. Penso di non essere mai venuta così tanto, facendolo solamente cinque volte, in tutta la mia vita. Sono completamente in ecstasy ma non ho più nessuna forza.

Chiudo gli occhi nel mentre che il mio respiro torna molto lentamente alla normalità, nella vana speranza di riacquistare basta energie per alzarmi da questo letto, perché se continuo a rimanere qui, anche se sfinita penso che potrei andare avanti fino a svenire. Non ne ho mai abbastanza di lui.

Mi giro su un fianco, dando le spalle a Tyler che continua a respirare irregolarmente accanto a me.

Dopo qualche minuto lo sento girarsi verso di me, e le sue dita prendono ad accarezzarmi dolcemente e con tocco leggero, partendo dal collo, poi la schiena, disegnando le ali del mio tatuaggio, un gesto che fa tutte le volte dopo essere stati a letto, arrivando fino alla mia coscia per poi risalire e compiere di nuovo lo stesso gesto.

Smette di accarezzarmi, e si avvicina a me, posizionando il suo membro tra le mie natiche, facendo aderire completamente i nostri corpi. Scosta i miei capelli, mettendoli sul cuscino ed iniziando a baciarmi il collo, la spalla e poi la guancia.

"Devi smetterla di fare così, altrimenti va a finire che non mi alzerò mai di qui." Mormoro, quasi sussurro, estasiata dalla sua bocca sulla mia pelle e dal suo corpo attaccato al mio. 

Non desidero altro che questo nella mia vita, stare insieme a lui, non importa come o dove o quando; mi bastiamo noi due.

"Io non mi voglio muovere di qua e ne tantomeno tu. L'unica cosa che si vuole continuare ad alzare è il nostro amico laggiù." Mi dice malizioso all'orecchio, facendo disegnare un sorriso sulle mie labbra.

Mi volto verso di lui, ritrovando davanti a me i suoi leggeri addominali tatuati contratti, per riuscire a mantenersi a mezzo busto. Rimango qualche secondo di troppo ad ammirarlo, mordendomi il labbro, per poi riuscire a portare i miei occhi nei suoi. "Chi ti dice che voglio rimanere qui? Magari mi sto annoiando a morte e sono rimasta qui solo per soddisfare le tue richieste." Chiedo spavalda, mettendomi seduta e cercando di non scoppiare a ridere.

Ghigna divertito alzando un sopracciglio. "Se ti fossi annoiata così tanto non mi avresti implorato di andare avanti ancora una terza ed una quarta volta. Non sei molto coerente amore." Il suo sorriso, ora sfacciato, si allarga ancora di più.

Arrossisco ed abbasso il capo per coprirmi con i miei lunghi capelli. Riesce sempre ad avere l'ultima parola; so che prima o poi riuscirò ad avercela io, ne sono sicura.

Mi afferra il mento, portandomi ad alzare la testa, per potermi lasciare un delicato e veloce bacio a stampo prima di dirmi un "Ti amo ancora di più quando arrossisci." ed alzarsi dal materasso. 

Mi alzo finalmente anche io, indossando la mia vestaglia rosa antico, la mia preferita, intanto che Tyler, ancora nudo davanti a i miei occhi, è intento a scegliere un paio di boxer.

Mi appoggio alla cassettiera e continuo a guardarlo, osservando ogni suo piccolo gesto, ammirando i suoi muscoli che guizzano sotto i tatuaggi. 

"Se continui a guardarmi così tanto, va a finire che mi sciupi tutto." Sottolinea dopo aver deciso tutta la roba da indossare dopo.

"E se anche fosse? Tanto sono solo io quella che ti può guardare, le altre non ci devono neanche provare a posare gli occhi su qualcosa di mio." gli rispondo, gettandogli le braccia al collo e incastrando le mie pozze nere nelle acque caraibiche che sono i suoi occhi.

"Mmh siamo per caso gelose?" Ridacchia, portando le mani sul mio sedere, stringendolo tra esse. 

Sto per dargli una risposta, quando una sua domanda mi spiazza, diciamo che più che la domanda, è il tono in cui me lo chiedo; serio ma che nasconde paura, tanta paura. "Continuerai ad amarmi, qualsiasi cosa farò?" 

Aggrotto la fronte e allontano leggermente il mio viso dal suo, vedendo che i suoi occhi mi guardano come se la mia risposta fosse la ragione della sua vita. "Sì certo, ma perché me lo chiedi? Che succede?"

Dalla sua bocca esce un sospiro di soddisfazione per poi scuotere il capo è baciarmi. "Niente tranquilla, non sta succedendo nulla. Era solo per pura curiosità. Io vado a fare una doccia e poi vado al lavoro. Tu non scappare." Conclude con un risolino, prima di uscire dalla stanza, lasciandomi lì, da sola con i miei pensieri, i miei dubbi e le mie domande.

Perché mai avrebbe dovuto farmi una domanda simile? Non ne ha il motivo; cazzate ne fa, ed anche parecchie, ma non al punto tale che io potrei smettere di amarlo. Questa questione mi ha suscitato uno strano presentimento e la cosa non mi va affatto a genio, dato che l'ultima volta che ne ho avuto uno, mio fratello ha perso la vita, quasi una settimana fa. Non riuscirei a sopportare un altro dramma.

Sbatto le palpebre e scuoto il capo. Summer devi finirla, vai sempre a pensare al peggio.

Dopo essermi auto-sgridata, mi riprendo e scelgo anche io cosa indossare dopo. Penso proprio che metterò il pigiama e rimarrò seduta sul divano, cercando di rimanere sveglia ad aspettare Tyler. Sì, farò così; smetto di frugare nel mio armadio e rimango in vestaglia.

Nel mentre che aspetto che il bagno si liberi, decido di cambiare le lenzuola; ne hanno viste basta ultimamente.

Ho appena tolto il piumone quando sento la porta del bagno aprirsi, segno che si deve solo più vestire. In poche parole sta per uscire.

Mollo quello che sto facendo ed esco dalla camera da letto, andando in corridoio per aspettarlo.

Pochi secondi e fa capolinea sulla soglia della porta del bagno, indaffarato ad allacciare l'orologio al polso sinistro. 

Quando riesce a chiuderlo alza lo sguardo ritrovandomi davanti a lui. Qualche goccia gli cade sulla maglietta nera, dati i ricci ancora bagnati.

Non so perché ma non riesco a formulare una frase, non so cosa dirgli. Le domande sono troppe nella mia testa.

"È tutto tuo ora." È lui a rompere il silenzio, uscendo dalla piccola stanza e passandomi di fianco senza degnarmi di uno sguardo, andando in cucina.

"Quindi funziona così ora? Scopiamo per tutto il pomeriggio, ti senti felice, perché il tuo ego è ancora più smisurato di prima grazie alla tua virilità, ed appagato perché cazzo puoi vantarti di aver sfondato la tua ragazza, mi fai una domanda assurda, ti fai una doccia e vai a lavorare, liquidandomi così senza degnarmi di uno sguardo?!" Sbotto farneticando, raggiungendolo in cucina, ottenendo da lui un'espressione interrogativa.

Posa il cellulare accanto al gas ed avanza verso di me. "Ma che diavolo stai dicendo?! Io mica mi vanto di queste cose con gli altri!"

"È l'unica cosa che hai sentito?!" Mi passo una mano tra i capelli, quando me lo ritrovo a pochi centimetri da me. "Sto semplicemente dicendo, che dopo quello che è successo in camera, sei andato in bagno e quando ne sei uscito non mi hai considerata. Se io ora non venivo di qua molto probabilmente te ne saresti andato senza nemmeno salutarmi." 

Mi posa le mani sulle spalle e si piega sulle ginocchia, trovandosi alla mia altezza. "Ora prendi un bel respiro e calmati, capito? Ti stai agitando per niente. Okay, io ho  sbagliato a farti quella domanda, è colpa mia, e per quanto riguarda il fatto di non averti considerato, scusami, non volevo. È che sono un po' agitato diciamo. E poi no, non sarei uscito di qui senza salutarti,  questo mai." Detto questo mi lascia un leggero bacio sulle labbra, per poi rialzarsi e lasciarmene un altro sulla fronte. 

Tyler ricomincia a parlare quando il suono del mio cellulare, mi avverte dell'arrivo di un messaggio.                                                                                                                              

"Io ora vado. Tu rimani qui, d'accordo? Per farmi perdonare, se riesco, passo a prendere le paste che ti piacciono tanto nella pasticceria che adori, così festeggiamo. Va bene?" Annuisco e gli lascio un bacio casto, prima di lasciarlo uscire.

Sono quasi in corridoio quando la sua voce richiama la mia attenzione. Il suo corpo è nascosto dalla porta in legno e l'unica cosa che si vede è la sua testa che sbuca da essa. "Ti amo piccola, per favore ricordalo sempre." Non mi da il tempo di rispondere che esce, lasciandomi ancora una volta da sola con mille altre domande che mi frullano nella testa.

Ho proprio bisogno di una doccia, devo trovare il modo di calmarmi. 

Passo davanti alla nostra camera da letto, vedendo il letto con solo più il lenzuolo, ricordandomi cosa stavo facendo prima per cercare di tranquillizzarmi. Ora non mi basta fare pulizie per distrarmi, devo davvero lavarmi via queste insicurezze, quindi andrò avanti dopo se non mi sarà ancora passata. 

Sto entrando in bagno quando il mio telefono prende a suonare. Mi batto una mano in fronte, ricordando ora del messaggio. Corro in cucina e lo prendo, e notando chi mi sta chiamando rimango un po' sorpresa. Non ci siamo mai praticamente sentite per chiamata.

Ancora leggermente stranita, rispondo.

<<Maddie?>> Domando, ancora convinta che sia uno scherzo. 

La sento singhiozzare dall'altro capo del telefono. <<Maddie?! Che succede?>>

<<Sam, lu-lui mi ha tradita con altre due.>> Scoppia in un pianto disperato. <<Lo so che capita a moltissime ragazze, ma io, io non riesco a superarlo, ti ho mandato anche un messaggio...>>

Roteo gli occhi; ora pure i suoi di problemi devo sorbirmi. Prendo un bel respiro e poi le rispondo. <<Okay okay Maddie, dove sei ora? Cosa vuoi che faccia?>>

<<Sì, sono da sola in un parco ora.>> Fa una breve pausa in cui continua a sfogare il suo dolore, poi riprende a parlarmi. <<Sam, so che non siamo mai state legate come tutte le altre cugine esistenti al mondo, ma in questo momento ho bisogno di te, di nessun altro. Sento che solo tu puoi capirmi.>>

Bisogno di me? Ma da quando! E poi perché solo io potrei capirla? Ora sì che mi sembra una chiamata scherzo! 

<<Summer, ti supplico. Io non riesco ad andare avanti così." Mi richiama, sentendo che non le davo risposta. Mi passo una mano sulla fronte per poi incastrarla tra i capelli. 

<<Ma sei davvero da sola?>> Le domando, sentendo uno o massimo due voci maschili in sottofondo.

<<Sì sì, le-le voci che hai forse sentito sono di alcuni ragazzi che sono appena passati. Però Sam, devi darmi una risposta.>> 

Mi mordo la guancia, per cercare di non rispondere in modo scortese, vedendo che anche quando passa un momento non bellissimo, la sua antipatia non la lascia sola.

<<Senti, mi faccio una doccia e arrivo. In quale parco sei?>>

La sento sorridere, ed io ancora non capisco dove ho trovato la voglia e la pazienza per dirle di sì.

<<Oh grazie, grazie davvero. Sono in quello dietro il Lolly, hai presente d...>> Chiudo la chiamata, perché non sopporto davvero più la sua voce stridula.

Okay, ora invio un messaggio a Tyler per dirgli che vedrò la mia super fantastica cugina e poi andrò finalmente a farmi quella benedetta doccia.

Quando premo invio sento vibrare qualcosa vicino al gas. Mi giro e trovo il suo cellulare accanto ai fornelli. Ha lasciato il telefono a casa. Non è mai capitato che lo dimenticasse. Lo so che non dovrei farlo, ma decido di prenderlo in mano e sbirciare. Non porterà nulla di male un'occhiatina, giusto?

Appena lo accendo, trovo lo schermo pieno di notifiche. I messaggi dicono praticamente tutti la stessa cosa; "Dove cazzo sei?!" "Che fine hai fatto coglione?", e via dicendo. Ma ce ne è uno in particolare che mi fa ribollire il sangue nelle vene. È di una certa Amanda e spero vivamente che non sia lei, perché se scopro che si conoscono potrei linciarlo non appena mette piede in casa, che dice: "Manchi solo più tu;)". Lascio cadere il telefono sul piano e mi dirigo in bagno.

Non voglio pensare più a niente.

****


Mi sistemo meglio il top rosso che ho comprato l'altro giorno e poi tiro su qualche piccola ciocca di capelli con una pinzetta, intanto che mi avvicino alle panchine sotto la grande quercia del parco, dove Maddie mi ha detto di trovarsi. 

Man mano che mi avvicino noto una flebile sagoma dai lunghi capelli biondi ossigenati, seduta sul muretto che costeggia la pianta.

Non appena mi vede, si alza sui soliti tacchi dodici e mi corre incontro, o almeno ci prova.

"Ooh, finalmente sei arrivata. Pensavo non venissi più." Mi dice, arrivandomi addosso ed abbracciandomi, strillandomi nell'orecchio.

Le do qualche pacca sulla spalla e poi la allontano. "Come avrei potuto lasciarti da sola..." Mormoro, disegnando un sorriso falso sulle mia labbra.





TYLER'S POV

Esco dalla pasticceria con in mano un bel vassoio di dolci, praticamente più della metà piacciono solo a lei, anzi quasi tutto il vassoio, ma è questo che si fa per la persona che si ama, no? Farei questo ed altro per averla sempre accanto. 

Cerco il telefono nelle tasche dei jeans, ma non lo trovo, forse l'ho lasciato in auto. 

Mi dirigo alla macchina, la apro e vado dal lato del passeggero, poso le paste e controllo dove diavolo posso aver posato quel maledetto aggeggio. 

Dopo aver messo sottosopra praticamente tutta l'Audi ed essermi praticamente spogliato nel parcheggio, arrivo alla conclusione che l'ho lasciato a casa. Spero solo che nessuno mi abbia cercato e che Summer non lo abbia disgraziatamente trovato, andando a guardare i messaggi e le chiamate.

Emetto un sospiro di preoccupazione e dopo aver richiuso l'auto, mi incammino nella zona dove devo trovarmi con gli altri.

Non ho mai creduto, non sono mai stato molto un ragazzo che va in chiesa tutte le domeniche o che dona soldi alla chiesa e via dicendo. Ma ora, invoco davvero con tutto me stesso, che l'onnipotente mi aiuti a compiere questo rapimento, perché grazie a Dio da questo lato sono ancora vergine e vorrei continuare ad esserlo, ma questo è l'unico modo che ho per levarmi finalmente da questo casino, che mi sta lentamente divorando, che mi sta portando via un sacco di tempo che potrei passare con Summer, con Emma e Matt, che mi porta a dire un'infinità di bugie alla donna che amo. Questa sarà la mia prima ed ultima volta, non compierò mai più una cosa simile.

Immerso in queste paranoie ho raggiunto gli altri; ci sono due furgoni neri blindati, il land rover anch'esso nero, di Garcia e l'Audi rossa di quella troia della sua ragazza, Amanda. Tutto questo tripudio di mezzi e persone per una povera ragazza che a breve inizierà a vivere l'inferno più puro. 

"Minchia ce l'hai fatta ad arrivare. Dove cazzo eri?!" Mi aggredisce subito il mio caro e fantastico fratellino, appena mi vede.

"Sera anche a te fratello. Sì io sto bene, tu?" Gli domando con un ghigno insolente in volto, inserendo le mani nelle tasche.

Sospira irritato dal mio comportamento e io godo ancora di più nel vedere il suo odio verso la mia sfacciataggine. Nel frattempo della nostra amorevole conversazione, ci hanno raggiunto Luke e Kevin, che ci guardano preoccupati. "Ragazzi, per favore, non fate così o va a finire che combinate qualche cazzata e ci mettete tutti ancora più nella merda! Quindi smettetela, chiaro?!" Interviene Kevin, quasi urlando, dando sfogo a poca dell'adrenalina e dell'agitazione che gli scorre ora nelle vene.

Sbuffo e lancio un'occhiataccia a Nate, sto per rispondergli di calmarsi, che non succederà niente, quando Garcia fa capolinea alle spalle di Kevin e Luke, insieme ad uno dei suoi tanti scagnozzi. 
 
"Bene bene, ma guarda un po' chi ci ha lusingato con la sua presenza." Mi sfotte pure lui, ma il fatto è che a lui non posso rispondere a tono, o sarei morto. E poi, che cazzo, neanche avessi fatto chissà che ritardo! "Cosa stavi facendo di così bello, da non arrivare all'ora stabilita, uh? La butto lì, così puramente a caso, ma penso proprio che ti stavi trombando per bene la tua bella e deliziosa fanciulla." Ghigna, guardandomi dritto negli occhi.

Non proferisco una sola parola, continuo a tenere il capo basso, serro la mascella e chiudo le mie mani in due pugni all'interno delle tasche, ma il modo in cui lo guardo vale più di mille parole. 

"Oh, mi sa che ho indovinato." Mormora, con tono basso e lascivo. "Pensi di non vederla mai più? Per questo mi hai sfinito la dolce ed ingenua Summer?"

Prendo un bel respiro e cerco di trattenermi dal saltargli addosso e riempirlo di botte. "Non hai cose più importanti a cui pensare, anzi che preoccuparti di quello che facciamo io e la mia ragazza?"domando a denti stretti.

Sorride sornione. "Sì, forse hai ragione." Fa infine per voltarsi ed andarsene, invece, per mia grandissima fortuna, rimane ancora lì. "Ma, concedimene ancora una di domanda..." Non mi sta chiedendo se può, lo fa direttamente perché lui ha deciso così. Si porta un dito sulle labbra e fa finta di pensarci. "L'hai salutata prima di uscire?"
 
Aggrotto la fronte ed alzo il capo per guardarlo meglio. "Si certo! Perché potrei morire in questa operazione e non vederla mai più?" Chiedo lasciando la frase in sospeso, non capendo tutto questo suo interessamento. 

"No, mai potrei lasciarti morire per una banalità simile..." Viene interrotto dallo squillo del suo cellulare, lasciandomi con una strana sensazione nel petto.

Legge il messaggio che gli è arrivato, facendo apparire un sorriso a trentadue denti sulle sue labbra. È davvero una persona viscida, insipida, schifosa, ma estremamente pericolosa. Può non sembrarlo, visto il suo aspetto trasandato ma curato, la sua apparente stupidità che è in realtà un'immensa furbizia e astuzia.
 

"Bene maschioni." Richiama la nostra attenzione con ancora quel sorriso stampato in faccia. "È finalmente giunto il tanto atteso momento. Amanda la ha addormentata ed ora..." Saetta gli occhi tra ognuno di noi, indeciso su chi interpellare. Posa lo sguardo su mio fratello, guardandolo con intesa. "Nate, la raggiungerà, aiutandola a portarla fuori. Tutti voi aspettateli qui, ed attendete istruzioni da Amanda. Mentre tu, Tyler, vieni con me, andiamo a prepararci al nightclub."

Non ci capisco davvero più niente! Sempre più preoccupato, annuisco e lo raggiungo, ed insieme andiamo verso il suo land rover.

**** 

Sono seduto sulla sedia dove verrà fatta sedere tra poco la poveretta, quando Garcia entra dal retro, informandomi che sono arrivati.  

Mi alzo, andando ad appoggiarmi al muro non vedendo l'ora di uscire da questo maledetto posto ed andare a festeggiare con Summer ed i nostri pasticcini, ringraziando il cielo che dopo questa lunga attesa, tutto sia finito.

"Okay stanno arrivando! Ah, per favore vai a prendere della corda nel ripostiglio accanto al bagno del personale. Poi raggiungici." Mi domanda gentilmente, rientrando e posandomi una mano sulla spalla.

Mi ha seriamente chiesto per favore?! Faccio come mi ha detto, uscendo da questa specie di deposito merci che sta nel retro ed entrando nel locale. Ci metto un attimo a trovare questo diavolo di ripostiglio, dato che per fortuna ci passo poco tempo qua dentro, anche se può sembrare il contrario. Quando l'ho trovato, sblocco la porta ed entro, trovando quasi subito quello che mi ha chiesto Garcia.

La prendo, esco e torno da dove sono arrivato. 

Quando rientro nel magazzino, la ragazza è già seduta e legata alla sedia, ma con delle fascette a tenerle stretti polsi e caviglie, ed un sacco a coprirle il volto da cui scendono morbide onde marrone scuro. 

Cazzo! Non posso credere di aver accettato ad entrare in questo giro di merda, ne tantomeno riesco a credere di aver partecipato al rapimento di una ragazza, che da ora in poi soffrirà solo.

Garcia è posizionato dietro di lei, con quel suo solito ghigno malizioso su quella faccia da culo che si ritrova. "Cos'è Tyler, hai paura?" Mi stuzzica il bastardo, facendo agitare la ragazza, che magari pensa di essere uccisa da un momento all'altro. Sarebbe molto meglio se morisse, si risparmierebbe tutto questo incubo.

"No, paura non ne provo. Provo solo schifo e ribrezzo, per tutto questo!" Esclamo, gesticolando con le braccia. 

Annuisce per poi voltarsi verso Nate. "A te l'onore." 

Nate gli sorride e prende il posto di Garcia. Anzi no, ora non è più il mio capo, non dovrò più lavorare per lui, quindi non dovrò più chiamarlo con uno dei suoi due cognomi. L'imbecille patentato prende il posto di Ryan, togliendole quel sacco dalla testa. 

Ed è lì, in quel preciso istante, che tutto il mondo mi crolla addosso. Che vorrei essere ammazzato ora, magari da un colpo di pistola dritto in testa così morirei sul colpo.

Ma almeno non farebbe male quanto il dolore che provo ora, ritrovando seduta su quella cavolo di sedia, la mia ragione di vita, la ragazza più bella che io abbia mai conosciuto, la donna che avrei voluto sposare ed avere al mio fianco per sempre, la donna con cui avrei voluto avere tre figli. Summer.


FINE.














































No, scherzo😅

Spero davvero che non mi ammazziate. Ovviamente questo capitolo non è l'ultimo di Rescue Me, ma sarà praticamente la fine per Summer. So che non è bello quello che ho fatto accadere in questo capitolo è quello che succederà nei prossimi non sarà da meno, ma fin da quando ho iniziato a scrivere questa storia, sapevo già che sarebbe successo questo. Se non vi è chiaro qualcosa chiedetemelo tranquillamente nei commenti.

Detto questo, vi dico già che, primo non so come ho fatto ad aggiornare entro una settimana, secondo, purtroppo non so bene quando riuscirò a pubblicare il nuovo capitolo, perché queste due settimane che arrivano saranno molto impegnatative. Comunque vi prometto che non appena avrò un momento libero, scriverò;)

Vi ringrazio ancora tantissimo per le vostre letture, ma soprattutto per il sostegno che molti di voi, praticamente tutti, mi date. Un besooooo😘

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