Infinity
Pov Bella ◆★
Edward mi stringeva in un abbraccio dolce come se avesse paura di perdermi, cosa inspiegabile tutto sommato, tutti gli uomini della mia vita erano passati come stagioni più o meno positive, non restando meno di 3 anni ma nemmeno più di 5.
Stavamo insieme da 2 anni, poco malgrado tutto, eppure con lui mi sentivo stranamente bene e appagata.
Ero felice e il ritrovamento di Stefan, mio fratello, era stata una condanna al futuro esilio da quella maledetta città.
L'idea che più mi spaventava era che ci fosse Damon, perché in quel caso, a Forks temevo non sarei stata capace di tornare. Anche se con lui molte cose avevo in sospeso e forse basavano come minimo per prendere e andarmene, come massimo non lo sapevo nemmeno io dove potevo arrivare.
Volevo ad entrambi ancora molto bene, certo 169 anni di conoscenza di due fratelli erano abbastanza per forse anche perdonarci, ma la botta era stata quando nel 1900 ero stata sicura al 100% che sarebbe rimasto con me per sempre ma per 115 anni non avevo più sentito nulla di lui, nessuna anima viva lo aveva intravisto.
Damon Luke Salvatore, il ventenne più strano che avessi mai in assoluto conosciuto, aveva fatto un anno il militare, prima dei diciotto poi era andato in guerra, non lo avevo visto per tanto poi si era preso una licenza proprio due settimane prima dell'arrivo poco gradito di Katherine.
Avevamo sempre avuto un buon rapporto, lo ricordo particolarmente ora, che a mente aperta ci pensavo.
Ricordavo ogni cosa del mio periodo da umana, ero stata felice, a correre nel prato con la vitamina D che riempiva ogni poro in quei vestiti che impedivano di mostrare più dei polsi o del collo, con camiciole di cotone lavorato davvero poco e gonne di tela verde che nascondevano le gambe ricoperte da collant e calzettoni per ammorbidire le scarpe di cuoio duro.
Avevo sempre avuto lunghi capelli castani che come Damon avevamo preso da nostra madre, Lily, mentre che Stefan da Giuseppe.
Io a Giuseppe avevo voluto sempre molto bene, ma sempre avevo avuto l'impressione di essere per lui un pò una delusione.
Mi aveva cresciuta come un maschio, avevo imparato a leggere e a scrivere, non avevo praticato le "arti liberarie" come canto, ballo o partecipato a mostre. Mi aveva tirata su come un uomo fino ai 10 anni poi aveva iniziato a separarmi da sé, dai miei fratelli, avevo iniziato ad indossare lunghe vesti di lino e sottovesti di seta. Biancheria degna di una nobile, non vestivo più i panni di una borghese delle famiglie fondatrici e sospettavo mi stesse per far sposare, quindi decisi di diventare come voleva e grazie a Joanna una domestica studiai la dizione e il comportamento. Poi era successo:
Tra mutandine, quelle indossate la sera prima dopo il bagno, avevo trovato del sangue. Joanna vedendomi a fissare quella chiazza di sangue rosso che bagnava il mio intimo uscì dalla stanza. Giuseppe entrò nel mio bagno e rimase esterrefatto e ordinò:
-conciati decentemente sgualdrina- io non capivo, non era colpa mia.
Appena mi fui resa presentabile, cambiando quegli slip, mi presentai davanti a mio padre, implorante del perdono.
-hai 11 anni Isabella, le ragazze della tua età lo hanno a 13 o 14 ... Ma dovevo aspettarmelo, sei proprio come tua madre- era la prima volta che mi paragonava a Lilian e non ne fui felice, mi fece vergogna.
-potrei implorarvi del perdono? Io non so che cosa sia, davvero non è colpa mia- la sua espressione mutò in un decimo di secondo e iniziò a prendermi a schiaffi urlando insulti di ogni genere.
-non ti rendi conto del pasticcio che hai appena combinato? E cosa mi devi portare a fare?- feci segno di no, in lacrime, con il viso e le braccia dolenti.
-scusatemi padre, non è colpa mia-
Mi prese per un braccio trascinandomi fuori casa mentre che Damon e Stefan mi guardavano esterrefatti. Prese un cavallo e caricandomi a forza li fece partire al galoppo. Avevo la sensazione che volesse umiliarmi pubblicamente per chissà cosa. Entrò nel centro città buttandomi a terra davanti ad un edificio in cui non mi era mai stato permesso entrare. Mi tirò a forza e mentre percorreva i corridoi, si piazzò davanti ad una porta poi bussò.
-avanti- disse una voce maschile al suo interno. Mi tirò dentro allo studio e tremai.
-dottor Feel deve visitare mia figlia- lui annuì. Il signor Feel era un altro dei padri fondatori di Mystic Falls. Un dottore, a quanto mi dicevano, molto discreto.
-Isabella abbassati i collant e gli slip- voglio piangere, è un'umiliazione gigantesca. Faccio come dicono e mi fanno distendere su un lettino a gambe aperte coperte da un telino di cotone. Mio padre dice qualcosa al dottor Feel che annuisce. Si piazza su uno sgabello e alza il telino. Sento che tasta un pò e fa male. Mio padre mi accarezza una guancia. -starai bene, te lo prometto, è solo un esame preliminare di routine. Vogliamo sapere se va tutto bene dentro di te- annuisco e dopo poco lancio un urlo...
Era stato un giorno terribile, la prima volta che avevo avuto il ciclo ed ero diventata fertile. Voleva che mi sverginasse Damon, ma io e lui...
Lanciò Damon nella mia stanza: -devi proteggere tua sorella!- urlò chiudendo la porta a chiave. Damon con i suoi riccioli neri di tredicenne divenne impassibile, mentre io lo guardavo terrorizzata.
-papà vuole che ti tolga la verginità- tremo, certo gli voglio bene ma ho 11 anni, una cosa del genere me la sarei aspettata a 18 da mio marito, non dal mio fratello maggiore. L'idea di lui su di me mi spaventa e mi viene quasi spontaneo arretrare. -ma noi non lo faremo, ti rispetto troppo e ci taglieremo per dimostrarci fedeltà, sei d'accordo Lizie- annuì e allo stesso momento sorrisi di quel soprannome. Lo abbracciai e lui mi strinse teneramente. -non c'è bisogno che Stefan lo sappia, lui è giovane ingenuo non capirebbe- annuisco ancora.
-ti amo Damon- dissi.
-ti amo anche io, Lizie-
Tira fuori un coltello da frutta e tirando su la camicia al gomito. Tagliò netto, facendo scivolare il sangue sul mio letto immacolato. Mi passa il coltello e faccio lo stesso.
Avevo mai creduto fosse così grossa finché non comincia a cavare giù i vestiti. -spogliati, ci metteremo ai lati del letto senza toccarci- poi aggiunge:
-o mi prendo te, amore- faccio lo stesso e quando fui nuda mi piazzai dal lato opposto del suo.
-papà non dovrà mai sospettare che il nostro non è solo affetto tra fratelli- mi dice e annuisco. La tentazione però è troppo grossa, mi tiro su in ginocchio e, gattonando arrivo alla sua bocca e lo bacio. Lui risponde e con su gesto fluido ci gira continuando a baciarmi. Il suo corpo caldo, muscoloso di un ragazzo che sta crescendo troppo in fretta mi dà così tanta gioia. Lui alza il viso e sposta una ciocca dei miei folti capelli che raramente aveva visto completamente sciolti. -non lo faccio se non vuoi- dice. -ma se lo faccio non puoi pretendere che dopo non ti voglia ancora- è sincero e lo apprezzo.
-forse non ora, non credo di avere l'età- dissi sincera e lui sorrise.
-okay Lizie, ti bacio e basta- annuisco e io stesso me lo porto vicino...
Avevamo sempre mantenuto il segreto e ci eravamo sempre protetti e insieme proteggevamo Stefan. Non avrei mai rivelato a nessuno che infondo al cuore l'avrei amato per sempre e non come un fratello. Come neanche che odiavo Katherine perché me lo aveva portato via.
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