XLVIII. Surprised.
Capítulo 47.
Entrai in casa chiudendo delicatamente la porta dietro di me, nonostante il cattivo umore. Fottuto Harry, fottuto il suo orgoglio e fottuta litigata, sempre la stessa, non saremmo andati lontano se continuavamo a litigare, ed era abbastanza chiaro che non passavamo una giornata senza litigare ogni pochi minuti. Sentii delle voci provenire dal salone e inarcai un sopracciglio mentre appesi la giacca sulla cremagliera.
"Ancora non so come non sono riuscita a non averlo notato prima." Quella voce femminile, mi risultava abbastanza familiare. Troppo direi...
Guardai da dietro la porta, con attenzione, e osservai Devon parlare con una donna bionda sulla quarantina. Aveva un naso rivolto all'insù, e i suoi occhi verdi fissi su quelli di Devon. Le sue mani si sfregarono continuamente tra loro, simbolo di nervosismo. Conoscevo quei capelli biondi che cadevano ai lati di quel viso. E il mio cuore cadde...
Semplicemente non riuscivo a credere a quello che i miei occhi stavano guardando in quel momento.
Mia zia.
Di fronte a me.
Mia zia che credevo si fosse dispersa era seduta nel mio salotto a parlare con il mio amico Devon. Devon era stupido e non conosceva lo scenario, certo che no.
Rimasi nascosta dietro lo stipite della porta senza alcuna intenzione di apparire sulla scena, ignorai la conversazione e pensai, che diavolo dovevo fare? La mia fottuta zia era qui. Dovevo essere felice o qualcosa di simile, ma sentivo solo del rancore, perché? Facile. Ero rimasta da sola con un ubriaco del cazzo in casa quando non ero neanche in grado di prendermi cura di me stessa. Quindi riuscii a riprendere le forze necessario e presi un paio di passi verso il salone.
In un primo momento non mi prese in considerazione ma improvvisamente zia Rose spostò gli occhi color miele sulla mia figura e osservai come contrasse le labbra in una smorfia per contenere le lacrime. Non sapevo se fosse per l'emozione o perché sembrassi una tossicodipendente.
"Heather..." sussurrò. Pensai che si mettesse a piangere in quel momento, ma rapidamente si alzò e attraversò la stanza con passi rapidi, aveva le mani tremanti e il fiato sospeso.
Rabbrividii quando le sue braccia sottili circondarono il mio collo mentre baciò il mio viso costantemente. Una parte di me voleva piangere, urlare e chiedere risposte...ma non potevo, cazzo, questo era troppo per me e non smettevo di tremare. Mi immobilizzai sotto le carezze della donna che mi stava abbracciando.
"Co-cosa hai fatto ai tuoi capelli amore?" Provò a ridere ma non fece altro che scoppiare in un pianto isterico.
"Zia.." Era tutto ciò che uscii dalla mia bocca, mentre le mie braccia si chiusero automaticamente intorno alla sua vita e nascosi la testa sulla sua spalla, beh, lei al mio confronto era piuttosto alta mentre io ero più un tappo. Così rimanemmo in quella posizione, con gli occhi spalancanti, ma un secondo dopo ricominciò a lacrimare ferocemente e iniziò a parlare.
"Dio mio bambina mia, devo darti tante spiegazioni, cielo, grazie a dio sei sana e salva, non so come ho fatto a lasciarti sola con tuo padre ti prego perdonami."
"Voglio solo sapere dove eri e perché non hai mai chiamato." Mormorai contro il tessuto della sua camicia.
Zia Rosa fece un respiro profondo, si asciugò le lacrime che continuavano a scorrere separandosi da me.
"Sediamoci e parliamo, va bene?"
Cercai di sorridere, ma ne uscii una smorfia strana e mi sedetti accanto a Devon, che circondò le mie spalle con un braccio mentre lasciò un piccolo bacio sulla mia tempia.
"Stai bene?" Sussurrò mentre mia zia prese posto.
"Mi sento come un fottuto polpo in un garage." risposi senza allegria.
Mia zia mi lanciò uno sguardo severo e qualcosa dentro di me si accese. Erano gli sguardi severi che mi lanciava da piccola quando macchiavo una camicia di gelato alla fragola, credeva che volessi solo avere qualcosa da colorare quando ero un innocente bambina di sei anni.
"Davvero ancora non capisco come non puoi essere arrabbiata con me." mormorò, "per averti lasciato, senza sapere o pensare alle conseguenze, ma é così. Avevo trent'anni ed ero completamente consumata dalla depressione, così sono andata a New York pensando di ottenere un buon lavoro e mandare un po' di soldi qui a tuo padre, ma le cose non sono andata troppo bene e il denaro non è mai arrivato, lo so e mi dispiace. Il giorno in cui dovevo tornare a casa mi passò per la testa di cercarti, pensai che Roger fosse desideroso di vederti e che volesse andare a cercare la sua piccola."
"Ma non è stato così." Borbottò.
"No," disse sull'orlo delle lacrime "Ti ha lasciata sola, alla tua sorte, e mi dispiace. Chiamava tutti i giorni e sembrava stare bene dall'altro capo della linea, gli chiedevo di farmi parlare con te ma trovava sempre una scusa. Sapevo che qualcosa non andava, ma non avevo soldi sul conto bancario e tuo padre si era tenuto i soldi mentre volevo venire qui, a Phoenix, volevo ordinare le cose. Mi ci sono voluti mesi per trovare un volo ad un buon mercato e raccogliere i soldi necessari in cui Tom si offrì di aiutarmi...poi ne parliamo." Guardò in basso e potetti quasi vedere il rossore sulle sue guance, dopodiché alzò gli occhi verso di me ormai vitrei, "ti chiedo di perdonarmi vita mia, tu sei la più importante per me ed è stata colpa mia se tutto questo é a-accaduto." Cominciò a piangere coprendosi il volto con le mani.
Pensava che non potessi perdonarla, ma sapevo che dentro l'avevo già fatto. Lei era come una madre per me, accidenti, la madre che non avevo più avuto, era mia zia, la mia amica, la mia confidente. Avevo bisogno di lei, ne necessitavo, avevo aspettato così a lungo il suo ritorno che finalmente sentivo già una parte di me completata. Uscii fuori dai miei pensieri quando Devon mi diede una gomitata e osservai mia zia singhiozzare davanti a me.
La mia famiglia..
Mi alzai e camminai quasi di corsa verso il divano, abbracciando mia zia con tutte le mie forze. Lei rispose immediatamente al l'abbraccio e continuò a piangere.
"La mia bambina. Mi sei mancata." singhiozzò.
"Si zia, per favore, ti perdono, tranquilla, io sto bene, tu stai bene." L' abbracciai più forte, se era possibile. "Ti voglio troppo bene." Sussurrai contro il suo orecchio.
"Ti adoro," mormorò.
Quando finimmo di abbracciarti, mi sedetti vicino a mia zia che si schiarì la gola.
"Spero che non ti dispiaccia fare una passeggiata o qualcosa del genere." Non mi guardò, "Devo parlare con tuo padre Heather, e io non voglio che tu senta." Sussurrò.
Guardai Devon, che era molto tranquillo mentre si strinse nelle spalle. Mi alzai e lo imitai.
"Va bene." Sospirai, "Sto bene." Mormorai, "sei sicura che vuoi che non resti?" Chiesi con la paura che Roger potesse fare qualcosa.
"Ho questo." Mi mostrò una piccola bomboletta su cui era possibile leggere 'spray al peperoncino' e non esitai ad abbracciarla di nuovo. Accidenti, mi era fottutamente mancata.
Mia zia mi baciò la fronte e mi mormorò 'la mia campionessa' prima di dirmi che doveva parlarmi di molto altro ancora. Devon e io uscimmo fuori di casa, l'aria della sera era piacevole.
"Stai bene?" Borbottò cercando di intrecciare le sue dita con le mie.
Lasciai che le sue dita si allacciarono con le mie. Si stava bene così, camminammo per il quartiere e cercai di ordinare i pensieri e guardai Devon, sembrava tranquillo. Troppo tranquillo finché non parlò.
"Tua zia mi ha detto che ha intenzione di partire per New York e portarti con lei. Io non le ho creduto fin quando non mi ha mostrato il suo ID, giuro."
Gli sfuggì una risatina e cercai di assimilare quello che aveva detto.
"Cosa?"
"Allora," mi interruppe, "Non può portarti con lei perché hai diciott'anni e sei sufficientemente abbastanza grande per sapere cosa vuoi fare, ma devi prendere una decisione rapidamente."
"Quanto tempo ho per trovare una risposta?"
Devon mi guardò seriamente. Questo non portava nulla di buono.
"Una settimana."
Ohohoh. Le cose si fanno un po' tragiche, voi cosa avreste fatto al posto di Heather? Quale sarebbe stata la vostra risposta alla proposta di viaggio per New York?
Ok, lascio un piccolo avviso qui che riguarda le altre traduzioni; ho deciso di sospendere per un po' le altre traduzioni perché voglio concentrarmi SOLTANTO in questa, per ora. Mancano soltanto tre capitoli e voglio tradurli tutti al più presto per poter cominciare a tradurre il sequel, poi da li, ricomincerò a tradurre i capitoli delle altre storie [tranquille, non dovrete aspettare molto, soltanto una o due settimane]
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