VIII. Wild.
Capítulo 8.
I can do it like a brother
Do it like a dude
Grab my crotch, wear my hat low like you
Do it like a brother
Do it like a dude
Grab my crotch, wear my hat low like you
We can do it like the man'dem, man'dem
We can do it like the man'dem,
Sugar sugar sugar
We can do it like the man'dem, man'dem
We can do it like the man'dem,
Sugar sugar sugar
Jessie J - Do it like a dude.
Giovedì non era andato affatto bene, avevo una sbornia irritante e delle contusioni, il che implicava dei forti dolori con ogni passo che facevo. Grande.
A peggiorare le cose avevo passato tutta la notte girandomi nel letto e vomitando come una sfortunata. Come ultima conseguenza avevo delle fottute occhiaie. Kelsey mi aspettava come sempre all'ingresso della recinzione, era concentrata a scriveva qualcosa sul suo telefono attraverso i suoi occhiali da sole. Mi avvicinai di più a lei scoprendo che dietro i vetri, aveva le stesse occhiaie come me.
"Qualcuno non ha dormito bene, eh?" Beffai. Ottenni una gomitata e cominciammo a camminare verso l'interno.
Avevamo iniziato a camminare lentamente e svogliatamente quando rivolsi lo sguardo a destra per scoprire Rude o Harry, come aveva detto lui, fissarmi. Non abbandonai il suo sguardo fino a quando non ero costretta ad abbassarlo per Kelsey che mi aveva tirato per il braccio. Mi girai verso la bruna a malincuore.
"Che cazzo c'è Kelsey?"
"Guarda."
Indicò un punto non troppo lontano in cui le persone erano ammucchiate, un gruppo di ragazzi correva, gridando 'rissa fra ragazze' Kelsey mi guardò immediatamente sorridendo mentre avanzavamo verso la folla dove dava luogo il combattimento. La gente non si lamentava quando cominciai a spintonare per passare, anzi, erano esaltati che potessi unirmi nella rissa.
Se anche i miei combattimento erano i migliori.
Quando arrivai al centro del cerchio, intravidi una bruna che non avevo mai visto tirare i capelli ad una amica troia di Darcy, cercando di sfuggire alla morsa esercitata dalle mani del suo avversario mentre urlava pateticamente cercando di colpirla con la sua borsa di Louis Vuitton sulle costole. Davvero vomitevole. Poi una bionda entrò nella rissa dando uno schiaffo alla mora, così mi tolsi la giacca leggera passandola a Kalsey. Non potevo permettere che giocassero sporco, giusto?
"Heather.." Kelsey si lamentava.
"Lascia stare Kels, sai come la storia andrà a finire." Dissi.
Entrai nella cerchia senza fare caso ai maledetti rimproveri di Kelsey e rilassai le nocche mentre sorrisi con sufficienza.
"Hey tu!" urlai alla moretta-non-tinta. "Hai bisogno di un piccolo aiuto?"
Diede un calcio alla bionda, che emise un urlo soffocato prima di accovacciarsi per verificare che non si sia macchiata i pantaloni. Agh.
"Potrebbe servirmi un po' di aiuto!"
Sorrisi avanzando a grandi passi verso la bionda, afferrandola per il colletto.
I suoi occhi incontrarono i miei prima di urlare.
"Andiamo gridona. Mettiti da parte e ascoltami, non sai che se entri in una rissa si deve essere pari?"
Allora la spinsi a terra saltandogli addosso, dandogli uno schiaffo, ma la cagna non era da meno, perché cominciò a tirarmi una ciocca di capelli inchiodandomi le sue unghie piene di gel in faccia. Figlia della più grande puttana.
Gli sputai la saliva in faccia, così la bionda, disgustata, tolse la mano dal mio viso, scuotendo il mio corpo per farmi alzare, ma non funzionò. Sentì un paio di mani afferrarmi i capelli alla radice, tirandomi a terra.
Alzai gli occhi trovandomi una castana con atteggiamenti da puttana ridere come mai poteva essere. La rabbia iniziava a corrodermi e ne approfittai ora che era distratta, tirandole un pugno in faccia, rendendola improvvisamente silenziosa. Le tirai un'altro pugno nella mascella abbastanza da farla barcollare all'indietro in modo che un paio di ragazzi dovevano tenerla in piedi. Mi voltai sorridente e rimasi completamente immobile quando il pugno della bionda volò nella mia faccia e un'altro sul mio labbro, che ben presto avrebbe preso a sanguinare. Questa volta ero io che barcollavo all'indietro con due braccia forti che mi tenevano.
"Hai intenzione di farti spaccare il labbro in due e di rimanere nei guai?" Una voce rauca riecheggiava nel mio orecchio. Gli diedi una gomitata per andare dritta verso la bionda, che trasudava di rabbia. Afferrai una sua ciocca di capelli tirandogli un pugno forte, con tutta la forza che avevo e la spinsi contro il suolo. Rimase a terra con persone che gridavano spaventate. La moretta-non-tinta mi fece un cenno di gratitudine tirando un pugno dolcemente contro la mia spalla, scomparendo tra la folla. Guardai in basso verso le due arpie che si alzavano con l'aiuto dei loro amici.
"Zoccole addomesticate." Dissi con ironia girando la testa verso Kelsey mentre pulivo il sangue secco dal mio labbro. Proprio in quel momento la campanella prese a suonare avvertendo l'inizio delle lezioni e le persone cominciarono a camminare infastidite per la fine della rissa. Kelsey continuava a discutere dei mezzi di grazia con cui la bionda veniva gettata da ogni parte della stanza come un tappeto, a cui risposi con un sorriso sbilenco.
La prima lezione mi rese nervosa. In parte perché ero incredibilmente pigra e in più perché Harry non si fermava dal guardarmi costantemente, rendendomi nervosa. Mi irritava. Volevo prendere a pugni anche lui. Allungai le gambe sul banco accanto al mio, aspettando che la tortura finisse. L'insegnante continuava a parlare di biologia e Zayn continuava a lanciarmi occhiate rendendomi arrabbiata.
"Sei stupido?" la mia voce riecheggiò in classe.
"Signorina Barks, qualcosa da condividere?"
Fece un falso colpo di tosse e cominciai a sfidarlo con gli occhi. Maledetto nonnetto.
"No, signore." ironicamente sottolineai l'ultima parola avendo ancora il coraggio di guardarlo. Il nonno diede uno sguardo intorno, proseguendo con la lezione.
La prossima mezz'ora era un'agonia, ma alla fine bastava andare fuori e camminare fuori dalla classe. Ero sorpresa che le sale erano quasi vuote e che non c'era nessun trambusto nella caffetteria. Sperai di lasciare il passato alle spalle e aprì il mio armadietto cercando il mio accendino essenziale.
Poi una grande mano mi cinse con forza. Mi voltai arrabbiata.
"Ma sei idiota?"
Rimasi in silenzio quando guardai l'espressione concentrata di Harry, aveva gli occhi fissi nei miei e le sue labbra erano socchiuse. Cazzo.
Mantenni il suo sguardo di sfida mentre morsi il mio labbro.
"Cosa diavolo vuoi?" Chiesi contando fino a dieci.
Il suo viso era pieno di una decisione scioccante mentre spinse il suo corpo contro il mio, facendomi emettere un basso piagnucolio mentre la mia schiena colpiva il metallo e gemetti piano per il livido che non era passato. Ma Harry l'aveva interpretato in una maniera diversa.
"Sai cosa voglio?" la sua voce roca e bassa mi fece rizzare i peli del collo. Cercai di combattere, ma nonostante la mia forza non si muoveva.
"Se ti dico quello che vuoi sentire mi lasci andare?" Chiesi disgustata.
"No."
"Perchè?"
Un silenzio di tomba riempiva il momento, solo il mormorio lontano dalla caffetteria si poteva udire.
"Perché ti voglio."
Disse rapidamente con una mano sul mio collo e improvvisamente avevo le sue labbra contro le mie, mentre si lasciò sfuggire un gemito soffocato. Sorpresa di me stessa, circondai il suo collo con le mani, tirandogli i capelli e lui approfondì il bacio, infilandomi la lingua in bocca. Il bacio si era intensificato e questa volta ero io quella che ruotava il bacino contro il suo, rimanendo a baciarlo. Sollevò il mio ginocchio legandoselo alla vita prima di lasciare passare la mano sul mio culo, che strinse volentieri. Cogliendo il momento, scattai in un salto aggrovigliandogli le gambe sui fianchi, sostenendomi contro gli armadietti, questa volta baciava la mia mascella con le mani sulla mia schiena.
"Non sai..quanto mi ha fatto eccitare vederti combattere..in quel modo." Disse con la sua voce rauca.
Sorrisi cinicamente dandogli una spinta mentre sorrise mettendomi a terra lentamente. Circondò le sue braccia sulla mia vita riparando il viso nel mio collo.
"Ma ricorda che ti odio." borbottava contro la mia pelle.
Risi ironicamente.
"Anche io."
Mi diede una sculacciata prima di voltarsi sorridente e fischiettando qualche canzone.
Una parte di me era totalmente impazzita e l'altra mi uccideva con pugni e calci.
Ma che diavolo avevo fatto?
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