Ringrazio MatteoSani2 per aver proposto questo argomento estremamente interessante e complicato...

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Può capitare a tutti di aver paura di rimanere soli, può essere il sintomo dell'incapacità di gestire le proprie emozioni, oppure potrebbe nascondere la ferita profonda di un abbandono o di una perdita... Il vero problema è che si è abituati a reprimere le emozioni, invece di accoglierle...
La solitudine può far entrare in un circolo vizioso, porta a vedere e a provare delle emozioni anche non veritiere con i fatti oggettivi: per esempio
la sensazione di non sentirsi mai compresi dagli altri, il dubbio di essere diversi e incompatibili con il resto del mondo...
Alcuni tratti caratteriali come la timidezza, l'introversione o una tendenza a sentirsi tristi possono portare a isolarsi ancora di più, l'isolamento rischia di peggiorare la diffidenza verso gli altri...
Può succedere di essere perennemente in compagnia, ma sentirsi comunque terribilmente soli...
Questo avviene perché probabilmente non si è instaurato un rapporto autentico, le persone non devono essere dei tappa buchi per non sentirsi soli, bisogna stare con chi vi fa star bene e prima di tutto essere in pace con voi stessi...
Bisogna farsi coraggio, accettare la realtà ed essere in grado di buttarsi, sempre, scalzando il timore del rifiuto e altri schemi che condizionano la vita.

Mi lego al tema horror, consigliando un libro che tratta questo argomento, in chiave thriller...

La solitudine dell'assassino di Andrea Molesini

Trama:
Molti anni fa, Carlo Malaguti ha ucciso. Da allora, la pena più dura non è quella che sta scontando nel carcere di Trieste, ma l'ostinato silenzio in cui ha seppellito la propria verità sul delitto, rinunciando persino a difendersi in tribunale...