Prologo
Mobius, Laboratorio di Eggman (Archaeich Pyramid)
1 giorno alla tragedia
Shadow's pov
Tenni gli occhi gli occhi chiusi, godendomi l'aria tersa del pomeriggio. Il deserto era così pacato dopo che Omega era passato avanti. Per essere totalmente sinceri, dovrei precisare che quel giorno avrei preferito rilassarmi al Quartier Generale con Rouge o qualcosa del genere, ma c'è stata l'urgenza di fare una missione ricognitiva. Missione ricognitiva che, in cinque minuti, si era trasformato in un robo-genocidio. Io non avevo fatto quasi nulla, ma Omega...
-Omega! Basta fare la primadonna, siamo qui per una semplice missione ricognitiva! Stai attirando troppe attenzioni indesiderate!-
Gracchiò la voce del pipistrello nel mio auricolare. Io non dissi nulla, né mi azzardai a scendere verso la piramide per aiutare. Non c'era bisogno di me, dopotutto...
-Individuato nemico ignoto. Nessun dato. Obbiettivo: Eggman. Tutti coloro che si mettono in mezzo devono essere eliminati!
-Eliminati? Omega! Questa deve essere solo una missione ricognitiva!-
Mi venne da ridere nel sentirli battibeccare così, ma un rumore forte all'auricolare mi fece tornare serio.
-Nemi-ico tropp-pp-ppo f-f-for-r-te. Ccchia-a-mo i rinf-forzi!-
-Cosa vuol dire? Omega?-
Aspettavo l'ordine, non ancora sicuro di poter entrare.
-Shadow! Vai ad aiutare Omega! Non ricevo più il suo segnale!-
La sua voce era parecchio preoccupata, quindi mi limitai ad annuire ed a scivolare giù con i miei pattini a propulsione. Nessuno mi si stagliò davanti all'ingresso, probabilmente tutti distrutti dal mio compagno. Ma mentre stavo per entrare, qualcuno si fece vedere. Indossava una maschera di ferro che gli nascondeva il viso e lasciava vedere uno solo degli occhi, giallo canarino. Aveva un collare di pelo e dei capelli parecchio spinosi, nonché lunghi ed abbondanti. Aveva una coda nera che terminava come fosse una fila di spine bianche. Il suo corpo, sempre nero, era graffiato da artigli sia sul fianco sinistro che su quello destro e, incastonato sul petto, stava una misteriosa pietra rossa che pulsava come possedesse vita propria. Indossava un paio di scarpe da ginnastica rosse a punta e dei guanti neri, che lasciavano però vedere i suoi artigli. C'era qualcosa di stranamente familiare in lui... Qualcosa che mi suggerì che era meglio non attaccare subito.
-Ah... Alla fine, sei tornato.-
-Non sono mai stato qui.-
-No. Però, sei tornato a trovarmi... Immagino tu voglia vedere quanto sono migliorato in un mese.-
-Cosa?-
Il suo occhio mi fissò, irato
-Non ti ricordi di me?-
Scossi la testa, ancora riluttante ad attaccare. Lui rise, una risata lunga e stranamente distorta. Riuscii a capire che la maschera gli aveva modificato la voce... Forse c'era un microfono dentro.
-Lascia che ti rinfreschi la memoria: un mese fa. Luminous Forest.-
Queste due frasi mi accesero la lampadina e all'improviso, mi ricordai.
La Jackal Squad, o così l'aveva chiamata Eggman.
La sua nuova arma non era una cosa, bensì una persona.
Mobius, Luminous Forest
1 mese ed un giorno alla tragedia
???'s pov
Avevo perso contatto con la mia intera squadra, l'unico che sentivo era Eggman nel mio auricolare.
-Sei il capitano della Jackal Squad? Hanno fatto un lavoro pietoso. Vai a rimediare IMMEDIATAMENTE!-
-Non ti preoccupare!-
-NON CHIUDERE LA CONNESSIONE, PEZZO DI...-
Spensi il mio auricolare appena in tempo e mi scrocchiai le mani. Dietro una colonna, vedevo quello che rispecchiava perfettamente la descrizione dei miei compagni prima di perdere il segnale:
-È un riccio nero... E rosso... Ha degli occhi che baluginano tempesta... Capo... Non vorrei fare la figura del codardo, ma... È troppo forte! Aiuto!-
-E così sei tu quello che ha fatto fuori tutta la mia squadra?-
Dissi, a voce abbastanza alto da essere sentito a terra. Non sembrò che al riccio nero importasse qualcosa, ma ero sicuro che avesse sentito. Infatti, rispose, fissandomi in tralice:
-Gira a largo, ragazzino. Ho cose più importanti a cui pensare che mandare a casa un gruppo di bebé deboli!-
Quella parola mi rimbombò nel cervello per un attimo, facendomi sudare freddo.
Deboli, deboli, debo...
Ringhiai, imbufalito, e presi lo slancio, pronto a saltare da sopra quella bizzarra statua.
-Te lo faccio rimangiare! Ora vedrai perché mi chiamano "il mercenario supremo"!-
Scattai verso di lui con un poderoso colpo di artiglio, ma colpii il nulla. Barcollai all'indietro, sorpreso.
-Cosa?-
Non feci in tempo a chiedere come avesse fatto che un calcio mi mandò a terra. Provai a riprendermi, ma un altro calcio mi buttò per aria ed un ultimo mi batté con violenza contro la statua dove mi stavo ereggendo prima. Vidi il riccio nero avvicinarsi e mi sentii male. Presi a tremare quasi avessi la febbre, ma il mio corpo era freddo, anche se la mia fronte era sudata. Non trovavo le parole per parlare, anche perché la mia gola si era seccata e le mie gambe si erano bloccate, permettendomi solo di indietreggiare di pochi centimetri strisciando sul mio fondoschiena. Questa deve essere la paura, pensai. Il riccio mi guardò in tralice.
-Tu saresti "il mercenario supremo"? Uno debole come te? Ma non farmi ridere! Se vuoi fare un favore a me ed al mondo intero, non far mai più rivedere la tua faccia patetica in giro!-
E scomparve in un fascio azzurro, bisbigliando qualcosa all'auricolare che prima non avevo notato. Quelle parole... Quel viso... Questo sentimento... Tutto come quella volta!
Debole! Sei solo un debole! Debole! Debo...
Patetico! E lui vorrebbe far parte di questa squadra? Ma non farci ridere!
Ahahahah! Sei davvero molto patetico! Ahahah...
-P-Patetico? IO?!-
Era come non avere più possesso del mio corpo: volevo piangere, ma mi venne fuori una risata, una risata distorta, inquietante. Mi guardai la mano.
-Sto tremando... Io... Paura? Eheheh! Io non sono affatto... P-Patetico...-
Mi alzai, ridendo a squarciagola, ormai sicuro di essere solo nella giungla. Strinsi i pugni, misi il palmo davanti al mio occhio blu e dissi, con un fil di voce:
-Io non sono un debole... Io... Io non sono debole... Già... Io non...-
Risi ancora e poi urlai:
-IO NON SONO DEBOLE! RAAAAAAAAGH!-
Ansimai. Stavo ancora tremando, ma stavolta per un motivo diverso. Ero impaziente. Impaziente di diventare più forte. Eggman aveva promesso grandi cose a me e la mia squadra e sperai per me e per lui che non avesse mentito. Tornai da lui dopo essermi ripreso dallo shock, quando tutte quelle voci ebbero smesso di rintontirmi. Che poi, di chi erano quelle voci che mi tormentavano?
Cosa mi era successo nel passato di tanto grave da farmi sentire così male al solo sentire quelle due parole?
Mobius, Laboratorio di Eggman (Archaeic Pyramid)
1 mese alla tragedia
Eggman's pov
-No... Nemmeno questo... Neanche questo... Perché è così difficile uscirsene fuori con dei nuovi design per robot?-
-È la stessa cosa che si chiedono i fan dei loro OC, capo...-
-Smettila di parlare a vanvera, Orbot! Se volete parlare, fatelo per dare suggerimenti!-
Urlai furioso al robot rosso che, spaventato, indietreggiò, urtando il suo compagno giallo e svegliandolo dalla sua pennica.
-Mh... Che? È già ora di pranzo?-
-Voi due siete dei BUONI A NULLA!-
E, per la furia, molla un pugno al mio display elettronico.
-Siete una coppia di incapaci che, appena mi verranno idee per dei nuovi assistenti, VERRANNO RIMPIAZZATI!-
Lo schermo davanti a me prese a lampeggiare rosso ed appena tornai a guardarlo lo vidi districarsi e mostrare una sfilata di dati contraddittori. Rimasi a fissarlo curioso, mentre Cubot strillava, facendo avanti ed indietro in preda al panico:
-IL SUO PUGNO HA ROTTO TUTTO, CAPO!-
-Macché rotto e rotto! Ora controllo subito...-
Sebbene con sforzo, riuscii a tornare al desktop e notai che c'era un piccolo pallino cardinale sul sistema di sicurezza. Lo accessi e notai che l'unica telecamera in funzione era quella del lato Ovest della nostra base piramidale. Ancora un attimo ed il sistema andò in corto circuito. Gli occhi blu di Orbot mi cercarono, illuminandosi.
-Tutto bene, capo?-
-NON VEDO PIÙ NULLA!-
-Puoi accendere i tuoi occhi anche tu, Cubot. Sei un robot.-
Replicò il rosso quasi infastidito. Un altro paio di occhi azzurri illuminò la stanza.
-Giusta osservazione!
-Tutti fuori!-
Mi alzai dalla mia sedia girevole colpendo il robot sferico.
-Devo vedere di cosa di tratta...-
Nel tragitto dalla sala controllo e l'uscita Ovest, ebbi tempo di pensare a tutto ciò che mi avesse potuto colpire. Quel maledetto riccio blu non era capace di far esplodere il mio sistema tutto in una volta, a meno che non si fosse portato dietro quella volpe pulciosa del suo amico! Non avevo fatto piani per Babylon ultimamente, perciò non mi sembrava plausibile sospettare la rondine smorfiosa e sapientona. Shadow ed il suo team di traditori sarebbero stati capace di farlo ed a giudicare dalla performance di quella squadretta da quattro soldi di ieri, non era da escludere che ci avessero già trovati. Appena due vespabot ci aprirono l'uscita Ovest, non vidi altri che sabbia. Dune di sabbia a volte alzate a fili dal vento, ma null'altro.
-Io non vedo niente, capo.-
-Me ne sono accorto! Tutto questo per niente e mi toccherà pure riparare tutto il sistema. Accidentaccio, questa non ci voleva!-
Calciai il terreno sollevando un cumulo di sabbia, ma appena lo feci strillai di dolore. Presi a saltellare tenendosi il piede ferito e sentii Cubot commentare:
-Attento, capo! A malapena schiacciava queste rocce brillanti.-
Caddi di schiena (una sola delle mie gambe non era abbastanza a reggere il mio peso) e chiesi:
-Cosa?-
-Queste qui! Possiamo prenderle? Credo che darebbero un tocco di classe alla nostra base segre...-
Orbot riuscì a tappargli la bocca in tempo ed io mi rialzai zoppicante. Scavai con le mani nella sabbia e scoprii definitivamente due pietre preziose che pulsavano come di vota propria. Una era rossa, cangiante, attraversata da continua onde spezzate bordeaux, mentre la seconda era blu, più smussata ed attraversata da piccoli semicerchi azzurri.
-Che cosa sono questi due cosi?-
-Non lo so... Ma a me piace quello blu! Lei può avere quello rosso!-
E vi ci poggiò la mano sopra. Delle scosse lo attraversarono mentre urlava ed appena si staccò cadde in pezzi.
-Forse non avrei dovuto farlo...-
Incuriosito, toccai quello rosso e davanti a noi si proiettò l'immagine del parco a tema che avevo sempre desiderato. Delle lacrime di commozione e sorpresa mi bagnarono gli occhi mentre andavo ad abbracciare uno dei pali della luce, ma appena staccai le dita dal gioiello, tutto scomparve.
-NO! FALLO TORNARE!-
Orbot stava rimettendo a posto il suo amico mentre io riflettevo.
-Mmmh... Questi due gioielli sono degni dei miei studi! Chissà che non possano essermi utili nelle armi...-
-Le sconsiglio di provare il blu, dottore! Ho sentito dolore... Come se fossi un essere in carne ed ossa quando solo bulloni e metallo!-
Senza volerlo, diede uno schiaffo sulle mani del robot rosso, facendogli cadere la sua stessa testa che stava cercando di rimettere a posto.
-Ops. Scusa...-
-Ah, ma stai zitto! Tu sei solo un vecchio prototipo rottamato! Sono certo che si possono usare entrambi...-
Presi quello rosso e quello blu (che mi fece stringere i denti di dolore finché non me lo infilai in tasca) e rientrai, seguito dai miei due assistenti.
???'s pov
Camminavo a testa bassa nel deserto, ascoltando distrattamente i discorsi dei miei compagni:
-Ieri è stato un vero fallimento...-
-Ci ha solo colti di sorpresa! La prossima volta che lo vediamo...-
-Prossima volta? Siamo fortunati di essere vivi oggi! Non vorrei ci fosse una prossima volta. Ci tengo alla pelle!-
-Sei una femminuccia! Che sei entrato a fare nella Squad se hai paura di morire?-
-Siete tutti delle femminucce.-
Sentii che i miei compagni mi avevano imitato ed avevano arrestato la loro camminata.
-In che senso, capo?-
-Vi avevo incaricati di bloccare tutti gli intrusi. Voi avete detto che non avevate bisogno di me. E vi siete fatti battere da un riccio con l'ombretto!-
-Aspetta un attimo, capo! Sbaglio o anche tu ti sei fatto battere?-
Con un solo sguardo, suggerii a tutti quelli che avevano voglia di ridere a quell'affermazione di stare zitti.
-Io ero da solo e voi eravate in superiorità numerica! Non avete nessuno scusante per esservi fatti fare neri da uno più nero di voi!-
-Questo che significa?-
-Cosa stai cercando di dire?-
-Se avete intenzione di non accettare le sconfitte e restare mediocri, tanto peggio per voi. Trovatevi un nuovo capo disposto a farvi da babysitter!-
-Ci stai abbandonando? Perché?-
-Io sono l'unico abbastanza forte da meritare un upgrade da parte del genio del male Ivo Robotnick! Voi potete anche tornare a fare ciò che fate meglio, cioè distruggere senza obbiettivi! Io un obbiettivo ce l'ho...-
Sorrisi, fissandomi i palmi delle mani.
-L'eroe di Mobius... Sonic!-
-Ti vorrei ricordare che anche tu distruggevi senza obbiettivi con noi, che anche tu non accettavi le sconfitte... Che cosa ti è successo?-
-La gente cambia! Ed ho realizzato che non ho più bisogno di voi per essere forte! Chi si accoda agli altri è solo un debole...-
Debole, debole, debo...
-No. La gente non cambia. Sei tu che sei cambiato.-
Li sentii andarsene, chi velocemente e chi più titubante.
-Ne varrà la pena? Stare da solo... Per sentirti più forte... Dici che ne varrà la...-
-NON MI RICORDO DI AVERTI CHIESTO UN PARERE!-
Strinsi i denti, ancora con il viso rivolto alle dune deserte. Gli ultimi passi che poi si trasformarono in un silenzio di tomba. Deglutii, per un attimo pentito, ma poi mi ripresi e corsi con tutto me stesso verso la piramide.
Eggman's pov
Questi dati non hanno assolutamente nessun senso... Un secondo, il rubino è al top di tutte le percentuali sulla tabella, ed il secondo dopo i diagrammi ballano la macarena.
-Non basta scannerizzarlo... Uno di voi lo deve provare. Orbot?-
Il robot sembrò spaventato.
-Mi sembra molto... P-Pericoloso...-
-FALLO E BASTA, PEZZO DI LATTA!-
-AH! Va bene! Va bene!-
Lo prese con mano tremante e la stanza scomparve in una miriade di pixel rossi, lasciando spazio ad una città fatta interamente di metallo ed abitata da robot come Orbot di colori diversi. Il robot cambiò espressione mutando all'estasiato.
-Tocca a me!-
Cubot gli strappò il rubino dalle mani, facendolo agitare e facendo scomparire la città. Io mi appuntai delle cose sulla mia agenda del male con i cagnolini disegnati sopra.
-Ridammelo!-
Davanti al robot cubico, apparve una robot come lui, solo con le ciglia lunghe, il rossetto, dei capelli di metallo legati in due codini e gli occhi verdi. Cubot comiciò a malfunzionare, ma mentre provò a baciarla questa scomparve.
-NO! RIPORTAMELA SUBITO!-
Scosse e sfregò il gioiello manco fosse la lampada di Aladino, mentre Orbot cercava di riprenderselo. Io appuntavo tutto ed alla fine fui io a strapparglielo di mano.
-Ma capo...-
-Ts! Zitto! Sto riflettendo...-
Non c'era nessun segno del mio parco a tema, il che mi costrinse a pensarci, desiderarlo sia a mente che a voce alta fino a sbatterlo sul tavolo. Rassegnato, lo rimisi accanto a quello blu e riprovai a scannerizzarlo. Tutto come prima.
-Ok! Prendiamoci una pausa con questo.-
Focalizzai lo scanner su quello blu. Appena i due vennero in contatto, il primo fu attraversato da forti scosse prima di esplodere.
-AH! Sarebbe successo quello se non avessi tirato via la mano?-
Esaminai lo scanner rotto, riparandolo.
-Non dire idiozie, Cubot. Tu sei un programma dotato di A.I.-
-Ma pensavo che A.I. fosse il nostro codice per Avanti Internet!-
Fece guardando Orbot, molto seccato.
-Sai? Quel punto nel tempo che ci fa capire quando contare al contrario gli anni...-
-Ma no, imbecilli! A.I. significa Artificial Intelligence, Intelligenza Artificiale!-
-Ah! Allora perché non si chiama I.A.?-
-Stai zitto! Queste pietre sono pericolose e dobbiamo utilizzarle con cautela... Perché se fanno male a noi, possono farlo anche a Sonic e ad i suoi amichetti!-
Il mio mercenario entrò nella stanza. Da solo.
-Che è successo a tutti i tuoi compagni?-
-Sono solo dei buoni a nulla! Io sarò il tuo unico punto di riferimento da ora in poi.-
Lo squadrai, irritato dal suo menefreghismo: era entrato senza avvertire ed ora stava fissando il muro con una mano poggiata al fianco, totalmente disinteressato al mio lavoro.
-Non mi piacciono i sotutto sbruffoni, Infinite... E mi piacerebbe che portassi rispetto perché anche tu hai fatto la tua figura da debole ieri!-
A queste parole mi fissò quasi spaventato e si inchinò.
-Mi scusi. Sono al suo servizio.-
-Rialzati e vieni qua. Mi servi.-
Lui obbedì.
-Tocca il diamante rosso.-
-Intende questo...?-
Appena le sue dita lo sfiorarono, ci ritrovammo in una cittadella in mezzo al deserto. Sembrava quasi abbandonata. Le case erano rotonde e bianche, fatte di roccia, con piccole finestre e sostegni in legno. Gli occhi di Infinite cambiarono a quella vista. Si addolcirono e si stava guadando intorno, forse alla ricerca di qualcuno o qualcosa. Mentre la proiezione stava per scomparire, usai lo scanner e finalmente ricevetti risultati lineari.
-SÌ!-
Tutto scomparve, lasciandolo in uno stato di agitazione.
-Dove siamo? Che è successo?-
Nel momento stesso in cui scomparve tutto, il mio schermo riprese ad inchinarsi ed a mandare dati senza senso. Ringhiai e picchiai ancora il display.
-NO! NO! NO!-
Infinite e Cubot mi stavano fissando perplessi mentre Orbot mi diede due pacche.
-Si calmi, dottor Eggman! Queste crisi di rabbia non faranno che peggiorare il suo livello di colesterolo!-
-Fatto gli affari tuoi, tu! Infinite!-
-Sì?-
Silenzio.
-Capo?-
Sembrò avesse esitato a dirlo.
-Tu sei l'unico che ha dato risultati. Una macchina non potrà raggiungere i misteri di questa pietra, ma una cavia sì! Ho bisogno che tu la attivi e poi, con i suoi poteri, potrai avere la tua rivincita!-
-Tutto qui?-
Sorrise.
-Lo consideri già fatto!-
-GENIALE! AHAH! Ora però, da grande invenzione che si rispetti, devo trovarle un nome...-
-Posso sceglierlo io?-
Chiese Cubot.
-Sono sempre stato bravo a dare nomi! Ehm... I Mighty Topazes!-
-I topazi sono generalmente gialli, anche se in alcune varietà di azzurro...-
-I Mighty Emeralds, allora!-
-Amico. Gli smeraldi sono verdi.-
-Vallo a dire agli smeraldi del Chaos!-
-Ho trovato: Phantom Ruby!-
-Suona benone! Ma questo blu?-
Infinite lo toccò inavvertitamente e si pentì subito di averlo fatto. Una fitta di dolore atroce prese ad attraversargli il corpo e si ritrovò a stringere i denti nel tentativo di non urlare, accartocciandosi a terra. Appena staccò il dito, ansimò, tentando di riprendersi.
-Ne ho uno: Brutal Sapphire!-
Urlai sogghignando, fiero dei miei 300 punti di quoziente intellettivo.
-Sicuro di non volerci ripensare? Mighty Sapphire non suona male!-
-Cubot: tu sai cos'è l'immaginazione?-
Chiese Orbot stizzito.
-Che ne dite di Fatal Sapphire?-
Gli occhi del mercenario mentre fissavano quello zaffiro erano qualcosa di molto inquietante. Era intrigato ed attratto da quella forza distruttiva. Farò di lui un buon soldato!
-Mi piace! Il Phantom Ruby ed il Fatal Sapphire saranno le due armi che mi aiuteranno a distruggere Sonic! AHAHAHAH!-
Mobius, Archaeic Pyramid
1 giorno alla tragedia
Shadow's pov
-Quindi sei tornato... Dov'è il tuo gruppo di guardie del corpo?-
-Non ho bisogno di guardie del corpo... E ti ci sono davvero volute 3000 parole di flashback per ricordarti di me?!-
Io scossi la testa, confuso.
-Come fai a sapere che mi stavo ricordando il nostro primo incontro?-
-Sei stato fermo a fissare il vuoto per gli ultimi dieci minuti!-
-Lasciamo stare e torniamo a noi. Sai, non è facile riconoscere un tizio che ho incontrato una volta quando mi si ripresenta volando con una maschera di ferro ed un microfono che modifica la voce!-
Lui sogghignò e se la accarezzò protettivo.
-Ti piace?-
-Sono stato molto impegnato nelle ultime settimane... Quindi sei tu la nuova arma di Eggman! Chi l'avrebbe immaginato che affittasse mercenari... Di solito, si costruisce dei robot. Deve avere di nuovo il blocco...-
-ORA BASTA SCHERZARE!-
I toni della discussione tornarono sul serio.
-Con questa mia nuova forma, nessuno riuscirà a sconfiggermi! Nemmeno Sonic the Hedgehog! Ahahahah!-
La sua risata mi fece capire che non stava mentendo. Mi preparai ad attaccarlo ed appena ci provai scomparve. Rimasi un attimo spiazzato, ma tentai di non farlo notare, cercandolo intorno a me.
-Hai imparato a teletrasportarti, non è così? Capirai...-
-Non solo!-
Mi apparve alle spalle e mi apprestai a colpirlo ma mi resi subito conto che c'erano altre decine di copie di lui dietro, davanti a me ed ai miei lati. Anche sopra di me. Questo mi prese in contropiede e dovetti dedurre dalla soddisfazione negli occhi del mio avversario che il mio stupore mi si era dipinto in faccia. Non potevo permettermi emozioni in missione. Tornai serio e cominciai a colpirli uno ad uno solo per vederli scomparire in una miriade di pixel rossi. Quando arrivai agli ultimi cinque, lo sentii dire:
-È stato un piacere, Shadow... Ma per ora tu non sei il mio obbiettivo numero uno! Ci vediamo al tuo funerale...-
Scomparvero tutti e feci in tempo a notare i suoi capelli vaporosi volare via.
-TORNA QUI!-
Ringhiai. Nel mio orecchio destro, Rouge continuava a chiamarmi. Finalmente risposi:
-Sì?-
-Ho sentito tutto. Ti sei davvero preso il tempo per un flash...-
-CHIUDI IL BECCO! Dobbiamo scoprire da dove ha preso quei poteri.-
-Sei fortunato. Omega si è appena ristabilizzato. Apparentemente, era solo andato in un corto circuito temporaneo. Lo sta inseguendo.-
-Tienimi in contatto. Io ho bisogno di stare da solo...-
-Aaaw... Qual è il problema? È il fatto che ti sei fatto battere?-
Odio quando usa quel tono mieloso e civettuolo con me!
-Passo e chiudo!-
-Dai, stavo solo scherzando...-
-PASSO E CHIUDO!-
E mi misi a camminare da solo per il deserto.
Chiamarlo prologo è una parolona!
Quindi questo è il cosiddetto setup per il sequel! Tenete a mente che questa è una fanfiction, quindi NON TUTTO È FEDELE ALLA VERSIONE ORIGINALE DEI FATTI! Non sono qui per tradurre le cutscene di Sonic Forces, anche perché ci ha pensato Nintendo Italia! Sono qui per raccontarvi la storia di Nives che apparirà nel prossimo capitolo! E lo sto facendo unendo videogioco a fumetti. Chi ha letto i fumetti pilot di prologo per Sonic Forces mi capisce...
Spero vivamente che questo inizio vi abbia intrigato! Naturalmente, restate collegati per nuovi sviluppi!
E chiudo!
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