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Capitolo 6: Io?Una cameriera?Mai.

Scusate per eventuali errori di grammatica e/o ortografia

Infondo la mia prima giornata a castello non è andata così male Ho solamente puntato una finta spada alla gola del principe e quando me ne sono andata infuriata mi sono persa per i corridoi.

Non è colpa mia se sono tutti uguali è un fottuto labirinto sto posto!

Dopo molte ricerche ho finalmente trovato la mia camera, ho anche avuto il tempo di sistemare tutte le mie cose prima della cena che si è tenuta nelle cucine.

Ora sto dormendo beatamente, il letto è così comodo. Questo momento mi ricorda troppo qualcosa...
Il secondo dopo qualcuno inizia ad urlarmi nelle orecchie.

Mi sveglio di colpo cercando di imprecare, ma la voce di Nelly mi ferma.

《Forza, abbiamo un mucchio di cose da fare!》
《Nelly ma che diavolo! Che ore sono?!》Strillo irritata.

《Circa le 6.》Risponde la castana con tranquillità.
《COSA?!》Spalanco sia gli occhi e la bocca.

《Io me ne ritorno a dormire.》 Detto questo mi ridistendo sul letto e tiro le coperte fino alla testa, ma Nelly le scaraventa via facendomi grugnire di disappunto.

《Forza c'è tanto lavoro da fare oggi.》 Lo dice così facilmente... ah già, lei non è stata presa di mira e tanto meno non deve nemmeno essere umiliata da Xavier Hunter Foster Shiller.

Nelly mi prende per il braccio, mi butta giù dal letto e inizia a camminare. Risultato?

Il mio fondoschiena è diventato una scopa.

《Tieni, è per te. -mi passa alcuni vestiti- Ci vediamo tra cinque minuti nelle cucine.》 E mi chiude una porta in faccia.

Mi alzo in piedi e mi guardo un po' intorno, sono in un bagno, sbuffo sonoramente e mi avvicino allo specchio. Do poco conto alla mia figura, con le mani prendo un po' d'acqua dalla bacinella in vetro e me la butto in faccia. Tolgo la vestaglia grigia che portavo come pigiama e metto i vestiti che mi ha dato Nelly.

《Ma che diavolo...》 Quando ho finito mi guardo allo specchio.

Il vestito è completamente nero, il bordo della gonna, l'orlo delle maniche lunghe e la scollatura sono bianche e il tessuto è ondulato, in tutto ciò ho un grembiule bianco, come le calze che mi fasciano le gambe, mentre le scarpe sono nere.

Okey, sono vestita come una perfetta cameriera, ma da quando il vestito arriva a metà coscia?

Cioè è possibile?

Che fine hanno fatto i discorsi sulla pudicitá della signorina Spielroth?

Esco dal bagno tirando giù più che posso la gonna e vado nelle cucine.

Quel lurido viziato, ma chi me l'ha fatto fare?》Penso mentre entro e saluto i vari camerieri e maggiordomi quando mi passano vicino.

Vedo Jordan e Nelly in un angolo della stanza, il verde è appoggiato ad un tavolo con le braccia conserte, Nelly ha le mani intrecciate dietro la schiena.

Mi avvicino e senza lasciare il tempo a Jordan di salutarmi, sbotto:
《Perché diavolo il mio vestito è così corto?!》

Nelly alza le spalle e Jordan cerca di non fissarmi le gambe.

《L'ha scelto Xavier, c'ero anch'io.》Il suo sguardo cade sulle mie gambe.
《Jordan, guarda in alto prego.》 Dico calma.

Il verde diventa improvvisamente rosso e inizia a gesticolare dicendo cose senza senso.
Io e Nelly ridiamo vedendolo in imbarazzo, fino a quando non mi rendo conto di una cosa.

《Il vestito l'ha scelto Xavier?》
Jordan ritorna al suo colore naturale.
《Si, l'ha scelto due giorni fa, quando tu sei ritornata a casa.》
《E ti pareva.》Abbasso la testa rassegnata, ho come l'impressione che questo sia solo l'inizio.

Una cameriera dai capelli verdi si avvicina a noi e successivamente ci indica.
《Voi, prendete quei vassoi e portateli nella sala da pranzo, tra poco i principi saranno qui.》
《I principi? Quindi ci saranno solo Claude, Bryce e Xavier.》 Penso a voce alta.

La signora mi guarda male.
《Tu dovrai rivolgerti a loro chiamandoli: "principi", "maestà" o "miei signori", non sono tuoi amici quindi non chiamarli per nome. -Sposta lo sguardo su Nelly- Insegna il rispetto a questa novellina.》E se ne va.

《"Maestà"? "Miei Signori"? Ma per caso sono Dio asceso in terra loro tre?》Chiedo basita.
Jordan scrolla le spalle.《Alcuni sono troppo fissati con l'etichetta.》

Prendiamo i vassoi, Jordan prende due brocche di latte, Nelly porta un grande vassoio pieno di salumi e formaggi tagliati a fette e io porto i cestini col pane caldo.

Superata una porta ci troviamo in una grande sala: al centro c'è un'enorme tavola con tantissime sedie,anche qui i lampadari sono fatti di vetro e in fondo c'è un grande camino.

Poggio le ceste su diversi punti al centro della tavolata e mi metto nella parete a sinistra affianco a Nelly e Jordan.

Ad un certo punto le grandi porte si aprono ed entrano Claude, Bryce e il pomodoro, inutile dire che quando i nostri sguardi si incontrano iniziamo a guardarci male.

I tre prendono posto: Xavier si siede capo tavola, Claude si siede alla sua destra e Bryce alla sua sinistra.
Prima di sedersi Tulipano-boy e l'Albino mi fanno un cenno col capo e io ricambio facendo un piccolo movimento con la mano.

I tre iniziamo a mangiare.
Ad un certo punto vedo gli occhi di Xavier posarsi su di me, hanno una strana luce e il suo sorrisetto non preannuncia nulla di buono.

Il silenzio della sala viene interrotto dallo schiocco delle dita di Xavier.
Lo guardo incuriosita.

《Mitsuko devi andare da lui.》Mi sussurra Nelly.
《Sei sicura? Magari sta chiamando Jordan.》Mi difendo.
《No, sta guardando te.》Dice il verde.

Inizio a camminare, cerco di rimanere calma, non ho la più pallida idea di cosa voglia.

Umiliarmi?
Sentirmi chiedere di perdonarlo?
La mia testa?
Forse entrambe.

Claude e Bryce smettono di mangiare e mi guardano, Nelly e Jordan hanno un'espressione tesa, Xavier continua a mangiare indisturbato con gli occhi chiusi e l'aria rilassata, e io sono in uno stato di apnea.

Dove cavolo sono le due vecchiette che chiedevano al Signore di risparmiarmi? E perché non le ha ascoltate?!

Sono affianco a Xavier, precisamente alla sua sinistra, appena apro la bocca per chiedergli che cosa vuole (e anche per respirare), mi interrompe.

《Imboccami.》

Lo guardo come se mi avesse detto che lui è un pomodoro in incognito e sta escogitando di rapire tutte le carote del mondo.

《Eh?》
《Imboccami.》Continua lui.

Guardo Claude in cerca di aiuto, ma lui fa spallucce, è evidente che è confuso quanto me.

Mo che faccio?》Penso.

Non sapendo che fare decido di prenderlo alla lettera, vedo che sul piatto ha appoggiato la pagnotta che doveva finire, la prendo e l'avvicino alla sua bocca.
Lui sorride divertito e io vorrei prenderlo a pugni, da un morso alla pagnotta e mastica.

Ricordatemi perché lo sto facendo.

Dopo qualche morso l'ha finita.
《Ora voglio del pane con burro e marmellata di fragole. Preparalo.》

Guardo prima Xavier e poi Claude, ma il tulipano inizia a fare segno di "no" con la testa, evidentemente sa che sto pensando di ficcargli il coltello nella tempia.

Decido di stare zitta, prendo la fetta di pane e ci spalmo sopra il burro e la marmellata, poi imbocco dinuovo Xavier.

*4 fette con la marmellata e 2 bicchieri di succo dopo*

《Sono sazio.》Annuncia il principino.
SIA LODATO IL CIELO!》Esulto mentalmente.

Intanto Jordan mi passa affianco per cambiare la brocca di latte vuota con una piena.
In quel momento mi viene un'idea geniale, che più di geniale ha del perfido.

《È sicuro che non vuole una mela?》Chiedo con finta innocenza e da dietro la schiena tiro fuori una mela verde presa dalle cucine.
《Allontanala da me.》Il pomodoro sembra quasi sbiancare, più di quel che è già.
《Ma Xavier...una mela al giorno togli il medico di torno.》Dice Jordan.
《Allontanati pure tu.》Dice mentre assottiglia gli occhi guardando Jordan.

Ad un certo punto si alza e mi guarda.
《Pulisci e poi raggiungimi nella sala di ieri.》
Senti, ci sono tantissime sale qua dentro.Specifica!
Non mi lascia il tempo di controbattere che se ne va.

Rimaniamo solo Jordan, Nelly, Claude, Bryce e io.
《Claude, Bryce voi siete suoi amici, mi potete dire che ha in mente?》Chiedo supplicandoli.
《Mi spiace Mitsuko, ma non lo sappiamo nemmeno noi.》 L'albino fa spallucce e il rosso annuisce.

Mi trattengo dagli urlare in faccia un: "Siete inutili", sospiro e inizio ad aiutare Nelly e Jordan con i piatti. Prendiamo i piatti vuoti, i vassoi con qualche residuo di cibo, le brocche vuote e quelle quasi finite, i cestelli di pane completamente vuoti e li portiamo nelle cucine.

Jordan rimane nelle cucine per lavare i piatti, Nelly raggiunge la sorella di Xavier nel giardino, io ritorno nella sala da pranzo, Bryce e Claude non ci sono più, evidentemente sono andati dal pomodoro o nelle loro stanze..

Esco dalla stessa porta che ha usato il rosso per uscire, mi torvo in un corridoio, le pareti sono ricoperte da arazzi e quadri che raffigurano scene di caccia. Percorro il corridoio per quella che mi sembra un'eternità, anche se, molto probabilmente, non è passato neanche un minuto.

A due metri di distanza da me la luce diventa più forte e il muro alla mia destra cede il posto a una ringhiera color oro.
Ora mi ricordo, sono nell'atrio.

Appoggio le mani sulla ringhiera e mi sporgo per vedere se quel viziato si trova qui; quando giro lo sguardo a sinistra i miei occhi catturano la capigliatura rosso fuoco di Xavier, girato di schiena.

Scendo le scale in silenzio, Axel l'ha sempre detto che quando mi concentro ho un passo felpato...a volte...quasi mai.

Picchetto sulla sua spalla, Xavier fa un salto per lo spavento.
《NON ARRIVARMI MAI PIÙ ALLE SPALLE!》Strilla.
Nota per me: d'ora in poi avvicinati sempre di soppiatto quando è girato di spalle.
Cerco di trattenere una risata, ma con scarsi risultati, infatti mi guarda male.

《Ad ogni modo ho intenzione di farti iniziare con qualcosa di semplice.》
Lo guardo confusa, in tutta risposta il rosso indica una spazzola e un secchio colmo d'acqua e schiuma ai suoi piedi.

《Dovrai pulire tutto l'atrio.》
Guardo prima lui, poi il secchio e la spazzola ed infine tutto l'atrio, che è dieci volte casa mia.

《Stai scherzando?》Alzo un sopracciglio.
《No. - Xavier mi guarda impassibile- Mettiti a lavoro.》Si gira e sale le scale scomparendo alla mia vista.

Mi guardo intorno, credo che era serio, mi inginocchio e inizio a strofinare la spazzola bagnata d'acqua, ad ogni passata sul pavimento si forma della schiuma e produce anche uno strano rumore.

***

Dopo un'ora o due il pavimento dell'atrio splende, non per vantarmi, ma ci si puó specchiere, anche se le braccia e le ginocchia mi stanno implorando pietà.
Ad un certo punto il grande portone viene aperto rivelando le figure di Aramis, Athos e D'Artagnan.

D'Artagnan guarda il pavimento ed emette un fischio.《Niente male.》
Appoggio le mani sulle ginocchia e mi metto in posizione eretta.
《Grazie, è stato un po' difficile ma...》La smetto di parlare quando mi accorgo che Xavier non mi sta ad ascoltare, ma inizia a camminare in giro per l'atrio.

Ho uno sguardo confuso, guardo dinuovo Claude e Bryce, ma loro guardano da tutt'altra parte.
Sembrani quasi...spaventati.
Seguo il loro sgaurdo, che è puntato sul pavimento, e guardo anch'io.
Sbianco all'improvviso, ogni passo che Xavier fa lascia delle orme di fango.

Subito il mio viso da bianco si tinge piano piano di rosso e serro istintivamente i pugni.

《Foster.》Se lo sguardo uccidesse, Xavier sarebbe già morto sul pavimento circondato dalle sue orme di fango.

Hunter si ferma, mi guarda e poi guarda il pavimento.
《Ops, non me n'ero accorto.》Dice con finta innocenza.
《Credo che dovrai ripulire dinuovo. -scrolla le spalle e si avvia verso le scale, ma appena appoggia il piede sul primo scalino si ferma. -Ah dato che ci sei, puliscimi anche gli stivali. Bryce, Claude andiamo.》
I due lo seguono lasciando a loro volta delle orme.

Rimango sola, in un atrio non più pulito, con un secchio vuoto e degli stivali pieni di fango.

Voglio morire.

Angolo senza senso
Buona vigilia di Natale a tutti!🎉💕
Ecco il mio regalo per tutte/i voi.
Spero che vi piaccia, onestamente ci ho messo molto tempo per scrivere il capitolo perché non avevo tempo e se avevo tempo libero dovevo studiare...PERCHÉ HO SCELTO UN LICEO?!

Lasciando perde la mia autocommiserazione, vi volevo solo avvisare che nei seguenti capitoli arriveranno nuovi personaggi e più avanti spiegherò anche il perché il signor Shiller chiama Xavier "Hunter" e perché Xavier odia le mele verdi.

Comunque Buon Natale e speriamo di avere qualche gioia per il 2018.

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