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Capitolo 5: Il castello

Scusate per eventuali errori di ortografia e/o grammatica.

Chiudo l'ultimo baule con un sospiro.
Mi mancherà tutto questo, certo era molto monotono, ma era pur sempre un pezzo della mia vita.

Guardo un'ultima volta camera mia con nostalgia e chiudo la porta alle mie spalle.
Fuori casa c'è una carrozza ad aspettarmi, mio padre e Axel stanno caricando i bauli contenenti i miei vestiti e altre cose di mia appartenenza.

La voce sul mio lavoro a castello si è diffusa molto velocemente in tutto il paese, quindi c'è una folla che sta ad osservare con ammirazione Nathan e il suo amico, che a quanto pare si chiama Jude, seduti a cavallo nelle loro luccicanti armature.

《Bene questa era l'ultimo baule. -Dice mio padre asciugandosi la fronte con la manica della maglia- Se vuoi salutare qualcuno è meglio che lo fai adesso.》
《Va bene.》Annuisco.

Una mano si appoggia sulla mia spalla, mi giro e vedo il signor Wallside con Jack e sua moglie.
《Grazie ancora per quello che hai fatto.》
《Si figuri.》Rispondo sorridendo.
《Mi mancherai testolina bianca.》 Vedo delle lacrime formarsi nei suoi occhi, ma essendo orgoglioso le trattiene facendo una faccia buffa.

《Forza caro, adesso andiamo, altrimenti scoppi a piangere.》 Sua moglie gli appoggia una mano sul braccio e, cercando di non ridere, lo spinge via.
《IO NON STO PER PIANGRE!》 Strilla l'omone dai capelli verdi.

Faccio una piccola risata.
《E-ecco....questo...questo è per te.》Jack mi sta porgendo un cestino pieno di mele rosse.
Lo prendo e sorrido anche a lui.
《Grazie per il pensiero Jack.》

Pian piano arrivano sempre più persone a salutarmi e ad augurarmi buona fortuna per il lavoro.
Ci sono anche le due signore che m'hanno fatto il segno della crocie qualche giorno fa. Mi si avvicinano, mi rifanno il segno della crocie e se ne vanno.

Mentre le guardo stranita qualcosa mi circonda i fianchi e una testa si appoggia sul mio petto.
Abbasso lo sguardo e lo addolcisco rendendomi conto che si tratta di Julia.

《Hey Julia, cosa...》Ma non finisco la frase che la bambina mi ferma.
《Non andare.》
《Julia lo vorrei anch'io, ma ho accettato.》
《Non andare lo stesso.》
《Devo rispettare la parola data.》

La bambina non ribatte, mi stringe ancora di più e alza lo sguardo scoprendo degli occhi, simili a quelli di Axel, pieni di lacrime.

《E chi giocherà con me?》Chiede tirando su col naso.
《Axel.》
《No! Io non voglio Axel!》

In quel momento Axel si gira e alza le braccia al cielo.
《Ah grazie, sti cavoli del proprio fratello.》

《Julia ti prometto che ogni domenica tornerò a casa e giocheremo insieme.》La rassicuro.
《Ogni domenica?》Chiede.
Annuisco.
《Solo noi due?》
《Beh ci sarà anche Axel.》

Julia storce la bocca.《Ma io non voglio che ci sia anche Axel.》
《MA CHE HO FATTO DI MALE?》Chiede il biondo strillando.

Appoggio una mano sulla testa di Julia e mi abbasso alla sua altezza.
《Siamo d'accordo?》
La bambina annuisce energicamente e fa un grande sorriso.
《Siamo d'accordo!》

Mi rialzo e vado verso Axel.
Lui mi abbraccia e io ricambio.
《Tranquillo giocherai anche tu.》Gli sussurro.
《Grazie.》Sussurra anche lui trattenendo una risata.
《Ci vediamo domenica allora.》
Anche lui mi stringe di più.
《A domenica...》

Sciogliamo l'abbraccio e vado verso i miei genitori. Pure loro mi abbracciano rassicurandomi e dandomi qualche consiglio.

Ci abbracciamo un'ultima volta prima di andare verso Nathan.
《Pronta?》Chiede.
《Pronta.》Rispondo decisa.

Entro dentro la carrozza, Jude chiude lo sportello, abbasso il finestrino e saluto tutti un'ultima volta facendo un gesto con la mano.

***

Mi ritrovo nel grande salone all'entrata del castello.
Davanti a me ci sono vari maggiordomi e domestiche. Tra questi e queste riconosco anche quello di ieri che mi ha quasi fatto prendere un infarto.
Fa un passo in avanti e mi fa un inchino, io non sapendo che fare faccio un inchino veloce e impacciato.

《Signorina, mi permetta di darle il benvenuto a castello, io sono Jerry il maggiordomo del re. Se non le reca disturbo le porto i bagagli nella sua stanza.》
Senza lasciarmi il tempo di rispondere ha già in mano i due bauli e va verso una porta a sinistra del salone.
《Nelly, porta la ragazza a fare un giro, oggi si ambienterà a castello, domani inizierà con i lavori.》 Dice prima di sparire dietro alla porta.

Una ragazza, della mia stessa età immagino, fa un passo avanti, ha i capelli un po' mossi sul castano-rosso e gli occhi rossicci. Davvero una bella ragazza.

《Seguimi.》Mi fa un sorriso e inizia a camminare verso le scale infondo al salone.
La seguo senza fiatare.

《Allora... -intreccia le mani dietro al suo vestito color corallo- Ho sentito dire che hai avuto un litigio con il principe Xavier.》
《Ecco...ormai lo sanno tutti. Quindi, si, abbiamo avuto un litigio.》
《Uuuh, racconta.》

Così inizio a raccontare la mia "piacevole" conversazione con quel pomodoro.

《Ahahahahahahahah veramente l'hai chiamato pomodoro viziato?》Chiede Nelly asciugandosi una lacrima.
《Si ahahahahaha, dovevi vedere la sua faccia mentre gli puntavo la carota in faccia. Ahahaha. Sembrava un pesce lesso.》

《Chi sembrava un pesce lesso?》Chiede una voce alle mie spalle.
Io e Nelly ci giriamo, davanti a noi ci sono Bryce, Claude e il ragazzo dai capelli verdi.

Nelly si sbriga e fa un inchino, io invece alzo la mano e sorrido ai tre.

《Ciao Tulipano. Ciao Albino. Ciao tizio mai visto prima.》
《Hey Mitsuko! -Mi saluta Claude.- Te l'ho già detto che è una fiamma.》
《Si, e chi ci crede.》Risponde al posto mio Bryce.
《Ma chi ti ha interpellato?!》 Strilla il rosso.
《Vi prego non iniziate.》 Si mette in mezzo il verde.

Troppo tardi i due hanno già iniziato a litigare. Sia io che Nelly che il tizio dai capelli verdi ci sbattiamo una mano sulla faccia.

Mi giro verso il verde e gli tendo una mano.
《Piacere Mitsuko Fukuda.》
Il ragazzo afferra la mia mano e mi sorride.
《Jordan Greenway.》

《Cos'è tutto questo baccano?!》
Una voce fa interrompere la quasi rissa tra tulipano-boy e Mr. Fiocco di neve.
Ci giriamo tutti verso la voce e noto con mio grande "piacere" che a parlare è stato il pomodoro.

Appena i nostri sguardi si incontrano ci fulminiamo subito.
《TU!》Diciamo entrambi puntandoci l'indice contro.

《Mi sa che loro si prendono a pugni veramente.》Sussurra Claude a Nelly.
《Lo credo anch'io.》Risponde.

Intanto ci avviciniamo, quando siamo faccia a faccia ci guardiamo ancora più male di prima.
Inclino un po' la testa perché sto viziato è lo stesso più alto di me.

《Sapevo che eri bassa, ma così esageriamo.》Inizia lui.

《Si, certo. Hai bisogno del cavallo per guardarmi meglio dall'alto in basso o vuoi uno sgabello?》

《Non mi serve, dato che sono superiore a te in tutti i sensi.》

《Vero, e dato che lei è il futuro erede al trono del regno mi permetta di darle un regalo. Di la ho un cesto pieno di mele, se vuoi ti cerco quelle verdi, so che le adori.》Sorrido innocentemete, rievocando l'episodio della mela.

《Troppo gentile, tu invece vuoi una carota per andarla a puntare contro la gente?》

《Le carote fanno bene alla vista perché non te ne ficchi una nell'occhio per vedere se è vero?》

《Ci vedo benissimo grazie.》

《Continueranno così tutto il giorno?》Chiede Bryce.
《Sarà meglio fermarli.》Risponde Nelly.
《Aspetta, voglio vedere come finisce.》Dice Claude.
《Serio? Tra poco s'ammazzano!》 Dice sbalordito Jordan.

《Senti perché non prendi gli altri tre moschettieri e te ne vai a Fanculo? Anzi loro sono simpatici, quindi vai solo tu.》Sputo acida.

《Jordan! Allora eri tu il quarto moschettiere, Non ti sei buttato da una scogliera!》Esulta Claude.
《Ma cos....》Dire che Jordan è confuso è poco.

《Allora io voglio essere D'Artagnan》Proclama Claude.
《Tu? D'Artagnan? Come no, somigli di più a Porthos》Dice Bryce.

《Io sono Aramis!》Jordan si
unisce alla conversazione.
《No, Aramis sono io.》Lo ferma l'albino.
《E io chi sono?》Chiede Jordan.
《Athos.》Risponde semplicemente Bryce.

《Ma io non voglio essere Porthos!》Si lamenta il tulipano.
《Non ce ne frega!》Dicono insieme Jordan e Bryce.

《ZITTI! -urla Nelly- Tu. -indica Claude- Sei Aramis. Tu. -indica Bryce- sei Athos. Jordan, sei Porthos e infine Hunter è D'Artagnan! Fine.》
《Ma...》 I tre fanno per ribadire, ma vengono fermati da Nelly che alza la mano un modo autoritario. 《Fine.》 Ripete.

《Avete finito la commediola?》Chiede seccato Xavier.
I quattro annuiscono.
《Perfetto. Claude, Bryce venite con me, è ora della lezione di scherma. Nelly vai ad avvisare la cuoca di preparare la merenda per dopo, Jordan vai a prendere l'attrezzature e tu -mi guarda male- fino a domani voglio pensare che non esisti.》 Si gira e se ne va.

《Ma quanto è simpatico.》Dico a denti stretti.

《Meglio andare, ci vediamo Mitsuko.》Bryce e Claude se ne vanno nella stessa direzione di Xavier.
《Devo a dare anch'io. Mitsuko vuoi venire?》Mi chiede Nelly.
《In verità vorrei andare in camera.》Rispondo.
《Okey, Jordan ti prego accompagnala.》
《Va bene, nessun problema.》Risponde il verde.

Nelly se ne va nella direzione opposta dei tre, alzando di poco la gonna e correndo via.

《Senti...che ne dici se prima portiamo l'attrezzatura e poi ti accompagno in camera, sai Hunter è esigente.》
《L'avevo intuito.》

Ci incamminiamo verso un terzo corridoio, dopo un po' il silenzio è quasi imbarazzante, quindi decido di parlare.

《Senti...Mi stavo chiedendo...Com'è che tu, Claude, Bryce e Nelly abitate a castello?》

《Allora, Bryce e Claude sono i principi dei due paesi confinanti, sono qui perché i loro padri stanno firmando un'alleanza col padre di Hunter, ma non so per quanto tempo ancora si fermeranno. Nelly è la figlia della cuoca e una delle damigelle della principessa Lina. Mentre io sono, diciamo, il "maggiordomo" di Hunter, nonché suo migliore amico e confidente.》

《Confidente?》Chiedo.
《Già ogni volta che c'è qualcosa che non va lui viene a parlare con me, sai mi ha anche parlato di te.》
《Immagino che non ti avrà detto belle cose su di me.》
《Effettivamente no.》Sorride.

《Ecco siamo arrivati.》Jordan indica una porta alla nostra destra.
Dato che sono lì vicino, afferro la maniglia e apro la porta, sembra uno stanzino a giudicare dalle dimensioni e da tutte le cose sparpagliate.

《Allora, io porto le imbottiture che sono più pesanti, tu porta pure le spade finte.》Dice Jordan.

《Va bene.》Vado nel punto indicatomi da Jordan e vedo delle spade fatte di, boh credo legno o altro, appoggiate alla parete, ne prendo tre e aspetto fuori dallo sgabuzzino, dato che l'odore di chiuso è insopportabile.

Jordan arriva qualche secondo dopo, tra le braccia tiene le imbottiture, chiude la porta con il piede e inizia a camminare. Lo seguo in silenzio fino a quando non arriviamo in un grande salone completamente vuoto, se non per qualche sedia lungo le pareti e alla presenza dei tre moschettieri.

《È arrivato Porthos!》Esulta Claude.
《Ti prego finiscila.》Xavier si massaggia le tempie con gli occhi chiusi, quando li riapre sono già su di me.
《Che ci fa lei qui?》
《Mi ha aiutato a portare la roba.》Risponde tranquillamente Jordan.

Io intanto consegno le finte spade a Bryce e Claude.
《Tieni Athos.》Do la spada a Bryce.
《Grazie M'lady.》Dice l'albino facendo un piccolo inchino.

《Aramis.》Do anche a Claude la spada.
《Io volevo essere D'Artagnan.》Piagniucola prendendo la spada.

Vado verso Xavier e lo guardo male.
《Pomodoro.》
《Tsk.》Fa per prendere la spada, ma io la sposto.

《Un "grazie" ci starebbe bene.》 Dico.
《Non dico "grazie" al nulla.》 Risponde sistemendosi i guanti bianchi.
《Ah quindi adesso stai parlando da solo?》

Alza lo sguardo e fa scontrare i suoi occhi verde acqua nei miei viola.
《Dammi.La.Mia.Spada.》Sibila freddo, ma io non accenno a muovermi.

《Sai, non vedo l'ora che sia domani, così potrò umiliarti per bene e mi chiederai perdono in ginocchio.》Un ghigno si impossessa del suo volto.

A quelle parole il mio corpo inizia a scaldarsi per la rabbia e il secondo dopo sto puntando la spada alla gola di Xavier.
《Ritieniti fortunato che non sia vera.》Dico freddamente, per poi consegnarli la spada e andarmene lasciando tutti a bocca aperta.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, come sempre mettete una stellina e commentate.
💕💕

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