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Capitolo 4: La proposta del re

Scusate per eventuali errori di grammatica e/o ortografia

Cos'è che ha detto Axel?
Ah si, che non c'era niente di cui preoccuparsi. Che sicuramente quel pomodoro non aveva organizzato niente.

Beh, invece c'è da preoccuparsi!
Con ancora puntato lo sguardo verso le guardie, passo con non curanza l'arco ad Axel e inizio a correre verso di loro.

《Oh, eccola.》 Sento dire da mia madre.
《Che succede?》Chiedo con timore non appena li raggiungo.

Ogni mia singola cellula si sta controllando per non buttarmi ai piedi dei due cavalieri e urlare: "Si! Sono stata io, portatemi via! Ho minacciato il futuro erede al trono con una carota, sono colpevole!".
Ma non lo faccio, ho una dignità io.

Sto anche aspettando che i miei genitori inizino ad urlarmi che sono una incoscente o cose del genere che possono rendere l'idea, ma non lo fanno.

《Questi gentili, ehm -mio padre guarda i due che sembrano più ragazzini della mia età, se non di più.- Signori, hanno un messaggio per te.》
Uno dei due fa un passo avanti, ha dei capelli sul marroncino legati in strane treccine e gli occhi di un rosso cremesi, in mano tiene una pergamena, si schiarisce la voce e inizia a leggere.

Al cospetto dei gentili coniugi Fukuda, il re in persona, Astram Shiller, richiede di parlare con la loro figlia, Fukuda Mitsuko. Riguardo ai fatti recentemente accaduti e di chiarire le incomprensioni con il principe Xavier Hunter Foster Shiller. Firmato: Re Astram Shiller.

In confronto una corda di violino è meno tesa di me, sento che da un momento all'altro posso morire d'infarto.

L'altro cavaliere, che ha i capelli turchesi legati in una coda e gli occhi marroni, anche se l'occhio sinistro è coperto dal ciuffo, fa un passo avanti e mi sorride dolcemente.
《Per favore, potresti venire con noi a castello?》
Guardo i miei genitori, sorridono dolcemente, molto probabilmente non sanno bene cos'è successo.

Emetto un piccolo sospiro.《Va bene.》
Solo in quel momento vedo una carrozza li vicino.
Io e i miei genitori andiamo verso la carrozza, ma io mi fermo.

《Se non vi dispiace, potrei salire a cavallo con voi?》
《Certo nessun problema.》Il cavaliere dai capelli turchesi mi porge una mano e subito l'afferro.

Il ragazzo mi aiuta a salire dietro uno dei due cavalli, quando sono seduta mi lascia la mano e monta davanti a me. Appoggio le mani sulle sue spalle per sorregermi e non cadere, lui prende in mano le briglie e da l'ordine al cavallo di partire.

Subito il cavallo inizia a galoppare velocemente, l'aria fa volare da una parte all'altra sia i miei che i capelli del cavaliere davanti a me.

Ho sempre adorato andare a cavallo, l'aria fra i capelli per me è come una sensazione di libertà. Adoro la velocità, mi da un senso di adrenalina in tutto il corpo e senza rendermene conto sorrido come un ebete.

《Come mai non sei voluta salire sulla carrozza?》Mi chiede il cavaliere.
《Adoro andare a cavallo e prima di sentire la mia condanna a morte avrò fatto qualcosa che mi piace.》Rispondo tranquillamente.
《Pensi davvero che il re vuole arrestarsi o ucciderti? -ridacchia- Cos'hai fatto di così tanto grave?》
《Ho puntato una carota in faccia al principe.》

Il castello si presenta davanti a me con tutto il suo splendore. Le imponenti torri bianche riflettono la luce dandomi un leggero fastidio agli occhi; le guardie dopo aver visto i due cavalieri e la carrozza ci hanno fatto passare senza problemi.

I cavalli si fermano non molto distante dal grande portone di legno di quercia, ovvero, l'entrata del castello dove vive quel pomodoro ambulante.

《Eccoci, siamo arrivati.》Dice il turchese mentre mi aiuta a scendere dal cavallo.
《Già...》Scendo e guardo ancora intensamente il castello.
《Vedrai che non sarà nulla di ché.》

Scrollo le spalle sperando che abbia ragione.
《Comunque grazie...》A pensarci bene non ho la minima idea di come si chiami.
《Nathan, mi chiamo Nathan Swift.》Risponde.
《Beh, allora, grazie Nathan.》Lo saluto con un veloce cenno della mano mentre raggiungo i miei genitori.

La stanza che si presenta davanti a noi è da mozzate il fiato: un pavimento color ocra lucidissimo dove ti puoi specchiare, la grande scala davanti a noi sembra fatta interamente d'oro, e i lampadari a candela producono dei bei effetti di luce grazie a piccoli pezzetti di vetro. Le pareti sono ricoperte di arazzi cuciti a mano che narrano di leggende di principi, principesse e re. Anche il pavimento è coperto da un lungo tappeto rosso.
Rimango a fissare tutto con la bocca aperta.

Un maggiordomo ci appare davanti facendo un breve inchino.
Io onestamente cerco di non far vedere che ho preso un breve infarto a causa della sua improvvisa apparizione. Sono un fascio di nervi, il mio cuore continua a battere fortissimo mentre nella mia testa le paranoie prendono il sopravvento.

Mi accorgo solo ora che il maggiordomo ha iniziato a camminare e di conseguenza io e i miei genitori lo seguiamo. Mio padre appoggia una mano sulla mia spalla e mi sorride teneramente, fissando i miei occhi viola come i suoi.

Arriviamo davanti a un enorme porta e intuisco che è la sala del trono.
Quando il maggiordomo afferra la maniglia e la spinge trattengo il respiro e mi irrigidisco.

La sala è enorme, anche in questa sulle pareti ci sono degli arazzi, con l'unica differenza che a intervalli costanti ci sono delle grandi vetrate che lasciano filtrare la luce. Infondo alla sala il pavimento è alzato grazie ad un soppalco.
Lì si trovano tre troni.

Quello al centro è il più grande, fatto interamente d'oro e di pietre preziose, lavorato nei minimi particolari. Sembra anche comodo.
Gli altri tre sono uguali solo un po' più piccoli.
Sulla parete, sopra i tre troni, c'è un quadro che raffigura la famiglia reale: Il re, la regina, la loro primo genita e ovviamente il pomodoro.

Mi accorgo solo ora che i troni sono sono occupati dal re, dalla figlia e da quel viziato.
Sfortunatamente la regina è morta per dar alla luce quest'ultimo.

Xavier mi guarda con un sorriso soddisfatto, soddisfatto nel vedere che sono nel panico totale.
Appena i nostri sguardi si incontrano ci inceneriamo a vicenda e io riacquisto la mia lucidità, non voglio dargliela vinta, non avrà la meglio.

《Ciao Mitsuko!》Sento sussurrare alla mia destra.
《Idiota taci, stai rovinando l'atmosfera!》Un'altra voce, anche questa sta sussurando.
《Non dirmi quello che devo fare!》
《Se sei un cretino bisogna dirti sempre tutto!》

Giro la testa e vedo Claude e....credo che si chiami Bryce, fare una piccola discussione sussurrata.
Vicino a loro noto anche un ragazzo dalla pelle olivastra, ha i capelli verdi e gli occhi neri, mi guarda molto intensamente.

Quando Claude sposta la sua concentrazione su di me e gli faccio un piccolo cenno con la mano.

"Ciao tulipano." Gli mimo.
"È una fiamma!" Risponde.

Ritorno con lo sguardo verso Xavier che non ha smesso di guardarmi male.
Faccio un piccolo inchino e i miei genitori pure. Mi sento così fuori luogo, loro indossano degli eleganti vestiti, mentre io indosso un vestito semplice, sporco di terriccio e con qualche foglia e del muschio qua e la, l'orlo della gonna è leggermente strappato.
Arrosisco di colpo.

Quando ri-sollevo il capo il re mi guarda con un sorriso dolce, deduco che non è arrabbiato...spero.

《Mitsuko Fukuda. -mando giù della saliva- Mio figlio mi ha recentemente detto che tra voi due c'è stato un litigio, è così?》
Cerco di non far vedere la mia ansia e con un briciolo di sicurezza rispondo.
《È così maestà. Ma se mi permette l'ho fatto per una buona causa.》
《E quale sarebbe?》 Cerco di capire se il suo tono di voce è arrabbiato, ma trovo solo della tranquillità.

《Suo figlio ha insultato due persone, a me molto care, che gli hanno offerto dei doni, non avendo gradito ha detto che gli avrebbe tolto la casa...Ecco in quel momento ho creduto che era giusto difenderle.》

Il re gira il suo volto verso il figlio.
《Questo non me l'avevi detto, Hunter.》
《Ecco....Io...padre...》Il rosso cerca di parlare, ma il re lo ferma con un cenno della mano.
Shiller si volta sta volta verso mio padre.

《Lei dev'essere il padre della ragazza.》
《Si, maestà.》Risponde mio padre.
《Mi è giunta voce, che i terreni non stanno più producendo regolarmente. È così?》
《Si. -mio padre abbassa la testa- E mi duole dirlo, ma il mio terreno è quello che ne è stato colpito maggiormente.》

È vero, ho sentito i miei genitori discutere su questo, hanno detto che la terra sembra quasi morta e stiamo faticando molto a vendere gli ortaggi e la frutta. Mio padre non ha più la resistenza di una volta, io e mia madre non possiamo fare molto per aiutarlo, principalmente è per questo che tiro con l'arco, per vendere quello che ho cacciato.

《Vi propongo un'offerta.》 La voce del re mi riporta nella realtà.
Stiamo in silenzio aspettando che continui.
《Vi propongo un lavoro. Vostra figlia potrà lavorare a castello e ogni due settimane invieremo a voi la sua paga, così da sistemare i vari debiti e per comprare da mangiare. Mi sembra più che ragionevole.》
Rimango stupita, onestamente non me l'aspettavo.

《E di cosa si occuperebbe? Se posso chiedere.》 Chiede timidamente mia madre.
《Avevo pensato un lavoro come cameriera....per Hunter.》

Spalanco gli occhi e mi trattengo dal non urlare.
Il pomodoro mi guarda sorridendo in modo maligno, è sempre stato questo il suo piano: umiliarmi.

《Allora che ne pensate? Ovviamente lascio la decisione a vostra figlia.》

Il mio sguardo è ancora puntato su Xavier.
Giro la testa e guardo tutti i presenti: Re Astram sembra tranquillo, come se non avevasse capito che intenzioni ha il figlio, la principessa sembra annoiata da tutto ciò, Claude, Bryce e il tizio dai capelli verdi mi stanno a fissare in attesa, mentre i miei genitori mi guardano speranzosi.

Quel lavoro ci servirebbe proprio, siamo troppo in difficoltà e non voglio che i miei genitori lavorino troppo.

Punto dinuovo il mio sguardo su Xavier, i miei occhi viola si scontrano con i suoi verde acqua, lo guardo male e lo stesso fa lui con me.

《Accetto.》 Dico infine.

《Perfetto, da domani inizierai a lavorare qui, puoi tornare a casa per preparare la tua roba.》

Spero che il capitolo vi piaccia, onestamente non sapevo come scriverlo.
Ma nell'insieme sono abbastanza felice di come sono riuscita a scriverlo.

Spero che vi sia piaciuto.
Lasciate una stellina e commentate.
Ciaone

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