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Capitolo 2

Calava sempre di più il sole dietro le creste dorate. Lumir era ormai arrivato in cima alla vallata. Camminava da già più di tre ore per quella strada di breccia polverosa. Stremato dalla lunga salita, il ragazzo notò che al lato destro del percorso si trovava un'enorme quercia. Era talmente grande che si poteva vedere anche da Roset. Il giovane decise di volgere un ultimo sguardo alla sua costa, prima di valicare il passo e indentrarsi nelle regioni centrali.

Il sole se ne stava andando portando con sé il proprio calore. L'aria diventava sempre più carica di fresco vapore. Il respiro si faceva sempre più profondo e la sera iniziava a penetrare nei polmoni. Profumi calmi e sbiaditi, impregnati di quiete.
I grilli iniziavano a cantare e le cicale a tacere. Lumir rivolto al mare si riempiva avidamente gli occhi di quella bellezza: il mare, le onde, la spiaggia e le bianche case. Quanti ricordi...

Immenso appariva da lassù il paesaggio. Splendida nel suo vestito da sera era Roset, sempre più rosea e luminosa. Nascevano come stelle le lampade per le vie e, fin sulla spiaggia, voci e melodie si udivano spinte dal vento a cadenza intermittente. Anche il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli arrivava sospinto dal vento, una melodia di sottofondo che accompagnava i pensieri e i ricordi.
Era un addio. Il più bello, ma doloroso, degli addii.

Irruppe il pianto. Singhiozzando Lumir rivisse tutti i bei momenti passati in quei posti. I giorni di festa nella piazza Maggiore, i bagni proibiti nella fontana dei Daini, i panini regalati dalla vecchia del forno, le feste in spiaggia, i falò, gli amici. Tutto aveva abbandonato, tutto era ormai andato e non sarebbe mai tornato. Tanto era il dolore che l'idea di mollare iniziò a farsi concreta nella mente del giovane. Come una nube oscura, iniziava a intorbidirne gli arti e la volontà. Le alte fiamme dell'orgoglio iniziarono a strozzare, inglobate nelle tenebre della malinconia e del rimpianto.
«Non posso riuscirci» risuonava vuoto nella testa del ragazzo, «Sono uno sciocco! Come pensavo di riuscire a lasciare tutto questo?».

Finì di calare il sole tra i cavalloni del mare. Ormai inerme, Lumir non era più padrone di sé, si stava lasciando conquistare. Cullato dalla paura, rivalutava ogni sua azione. Si concesse un'ulteriore sguardo. Annebbiato dalle lacrime, scorse nuovamente le piccole luci danzare tra le vie e cercò di immaginarsi la felicità dei piccoli bambini di Roset, che, ignari della Legge della Normalità, si godevano i loro anni più felici, inconsci dell'imminente fine. Notò che tali bagliori si confondevano a valle con le piccole lucciole, che risalivano per tutta la montagna fino a raggiungere anche il ragazzo. Questo ampio sciame era chiaramente un segno. Guidava lo sguardo del giovane dalla valle, oltre il passo, lungo l'enorme discesa che lo stava aspettando.

Una lucciola gli si posò sul naso, delicatamente, dopo un lungo sfarfallio. Si riempì di luce viva, quasi a cercar di incoraggiarlo. Un forte brivido gli percorse la schiena e il corpo fu invaso da una scarica di energia vitale, quell'energia che permea il creato e che unisce ogni essere in quanto tale. Fu proprio questo a dare la forza e la lucidità a Lumir. Con l'ardore di un bucaneve, irruppe nelle tenebre e portò il chiarore, un lampo a ciel sereno. Il ragazzo, pieno di forza d'animo, si alzò imbracciando lo zaino che aveva posto al suo fianco e, rigirandosi verso l'entroterra, fece quel passo, quel passo che lo portò oltre il valico, verso l'avventura e l'incognito.

Caduta a terra tra la ghiaia, si intravedeva un fievole bagliore. Era la piccola lucciola, che dopo aver compiuto la sua missione aveva esaurito tutte le energie. Ammirava morente il risultato del suo ultimo atto. Quel passo così piccolo nella vita di Lumir era il motivo dell'intera esistenza per la piccola lucciola.
Scemava sempre di più quel bagliore di vita nel suo ventre, mentre con gioia nel cuore ammirava l'animo del giovane ardere di fiamme viola, innescate dalla piccola scintilla che lei stessa gli aveva ceduto.

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Ciao ragazzi e ragazze ☺️ ammetto che questi primi capitoli sono molto lenti, ma la scelta è stata fatta appositamente per evitare di partire in quarta e annoiare alla fine. Tenete duro che la parte più movimentata sta arrivando.

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