Cap.4
Era passata circa una settimana da quando la ragazza è stata trasportata in quel lungo sonno, i dottori ormai stanno credendo che a causa dell'energia del Dio ella sia andata in coma e non sanno per quanto si sveglierà, le situazioni esterne all'ospedale non era delle migliori e, d'altronde, non lo era mai stato, la famiglia della ragazza rischiava sempre di più di esser discriminata da una buona parte dei cittadini se non fosse per i corpi di polizia che circondavano la casa sotto ordine dei piani alti, il governo invece non aspettava altro che il suo risveglio e sapendo quella notizia tutti ormai stavano perdendo man mano le speranze, tutti tranne 'L'organizzazione delle missioni speciali', abbreviata in LDMS, i piani alti di questa organizzazione stanno cercando in tutti i modi di ridurre il tempo del coma e di proteggere, per quanto è possibile dai loro uomini, la ragazza ancora incosciente, parlando proprio di lei, il suo lungo sonno era causato dalla lunga conversazione che stava intraprendendo con il Dio ma tutti sanno che prima o poi il tutto deve finire o nel modo o nell'altro.
~§~
'-"State dicendo che io sono la figlia di questa protettrice del giardino?", chiese la ragazza mentre si guardava intorno, era fosse quello che sta adesso vedendo il giardino in questione? Vi erano moltissime rose che formavano un bellissimo arcobaleno e diversi altri fiori di cui non era acconoscenza, tra quei fiori volavano quelle che sembravano delle lucciole mentre diverse sagome si nascondevano dietro alle querce degli alberi, forse impaurite dalla sua presenza, il Dio del vento, Borea, cambiò direzione da quella che conduceva la stradina delle rose.
-"Esatto, giovane Ashley, siete l'unica umana ad non esser impazzita sotto il potere che i dei donano ai loro figli, beh, umana non completamente.", disse lui, fermandosi davanti a una cupola fatta di vetro al cui al suo interno non vi si vede niente se non diversi colori sgargianti che circondano qualcosa, il Dio aprì la porta della cupola, rivelando un'altro piccolo giardino al cui al suo centro vi è un letto contornato di fiori e su di esso vi era una bellissima donna.
-"Lei è la vostra madre, giovane Ashley, anche se morta il suo corpo non marcisce e il suo potere non diminuisce, ella continua a proteggere questo giardino anche se la sua anima ormai sarà nell'Ade, però pian piano quel grande potere, che costituisce ogni figlio o figlia di mio padre e sovrano, Zeus, sta sparendo e non possiamo permettere che il giardino sparisca, ti sto chiedendo troppo ma... Giovane Ashley, lei deve intraprendere questa avventura per prendere il posto di sua madre, solo lei può, abbiamo provato con altri umani ma da quanto hai visto i risultati non sono ottimi.", le confesso il Dio, mentre guardava la bellissima donna posta sopra a quel meraviglioso letto di fiori, la ragazza si avvicinò, sentendo emanare dalla donna un'energia che non aveva mai avvertito, era calda e rassicurante ma anche forte e con una grande forza di volontà, la ragazza si girò verso il Dio, seria in volto.
-"Non so se sarò capace di questo incarico, Borea, ma accetto, voglio aiutarti come tu aiuterai me.", il Dio sorrise per poi far sparire il tutto con uno schiocco di dita, facendoli ritornare nello spazio bianco.
-"Perfetto, è ora che lei si svegli, Ashley, molte persone la fuori la stanno aspettando.", disse lui mentre le porgeva la sua mano, ella la strinse senza troppe cerimonie e pian piano quel posto e loro iniziarono a sparire.'
~§~
Le sembrava che non avesse respirato da tanto, troppo, tempo, le era sembrato di stare in apnea e solo ora era riuscita ad uscire dalla bolla d'acqua in cui era stata chiusa, la prima cosa che notò era il bianco, era di nuovo in una grande distesa di bianco, l'unica differenza è che li vi erano degli oggetti e lei era seduta su qualcosa di morbido e caldo, dei macchinari le disturbavano l'udito e un odore di disinfettante le fece storcere il naso, sentì qualcosa tintennare quando spostò di poco il braccio destro, lo alzò, notando un bracciale con un ciondolo particolare che non ricordava di aver mai indossato, prese tra le mani il ciondolo, notando che era una rosa bianca, sorrise, ricordando lo strano sogno che aveva fatto in quelle che le sembravano delle infinite ore.
-"Borea...", una fitta luce uscì dal ciondolo, luce che fece allammare le guardie che vi erano al di fuori della stanza, che non si erano minimamente accorti del suo risveglio, uno di loro andò a chiamare supporto mentre l'altro rimase a guardare, quando la luce si dissolse notò la ragazza, sveglia e completamente sana, con al suo fianco il Dio che si manifestò una settimana fa, prima che ella fu portata all'ospedale e cadde in quel lungo sonno, rimase di stucco ma si ricompose quando sentì dei passi provenire dalla sua direzione, si girò, facendo il saluto quando vide un suo superiore e affiancava i suoi compagni che entravano nella stanza della ragazza, videro il Dio mettersi davanti a lei, pronto ad attaccare, mentre gli altri rimasero fermi e tranquilli.
-"Non voglia farle del male, Borea, la ragazza deve venire con noi, secondo i piani alti la ragazza dovrà partecipare alle missioni delle squadre speciali, ma prima di ciò deve iniziare un corso di preparazione, se tu o la ragazza non dovreste accettare altri piani di fuga per questo mondo non ne abbiamo.", l'uomo dai lunghi capelli si girò verso la ragazza che incroció il suo sguardo.
-"Borea, se tu e gli altri Dei avete intenzione di proteggermi allora devo andare con loro, gli essere umani sanno come essere spietati la maggior parte delle volte.", ammise la ragazza, facendo annuire il Dio, l'uomo che comandava una delle tante squadre delle missioni speciali annuì.
-" Perfetto, partiremo domani per arrivare il giorno successivo all'accademia dei casi speciali, lì ti sarà spiegato il tutto, anche perché di questo nome e cose che le normali scuole non spiegherebbero mai.", ammise l'uomo, dicendo qualche ordine ai suoi soldati e andando via con un gran bel gruppo di loro, la ragazza e il Dio rimasero in silenzio per un po', fino a quando non sentirono di nuovo la porta aprirsi e da essa vi entrarono tre ragazzi, due di sesso maschile e una di sesso femminile, la ragazza e uno dei due ragazzi si assomigliavano molto, facendo intuire all'albina che fossero anche loro gemelli come lei.
-"Hey, noi saremo coloro che ti aiuteranno nel percorso in accademia, il mio nome è Circe mentre la mia compagna si chiama Amethyst, questo tizio imbronciato si chiama André e siamo tutti minuti di spiriti superiori a noi come te, questo lo imparerai poi.", le disse il ragazzo dai capelli corvini lunghi fino alle spalle mentre lui e la ragazza dai strani capelli viola le sorridevano, il ragazzo coi capelli castani e gli occhi verdi, invece, la guardava con serietà che le fece venire i brividi.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro