6. Benvenuta
Chloe
È almeno mezz'ora che passo la cera su questo pavimento.
Mr.Hall sta seduto al pianoforte che usa come scrivania armeggiando con dei fogli.
Fuori c'è ancora la luce del sole, che però non durerà tanto prima di nascondersi dietro i grattacieli.
"Ehi ti pago per lavorare, non per guardare il cielo!" dice lui e io mi volto.
"Lei non mi paga affatto!" sbotto.
"Lo so." risponde senza nemmeno alzare lo sguardo "È solo che ho sempre voluto dirlo!"
Sbuffo e torno al mio spazzolone.
Sento la porta cigolare e alzo lo sguardo.
Una signora con un grembiule fa per entrare ma Mr.Hall la interrompe.
Solo allora mi accorgo che porta con se un secchio e un mocio.
"Signora Patricia!" esclama lui sorridendo "Che piacere vederla! Ma come vede oggi ha un'aula in meno da sistemare!"
Mi indica e poi si rivolge di nuovo a lei.
"Abbiamo una volontaria che ha voluto aiutarla!" aggiunge e la donna gli sorride calorosamente sussurrando qualcosa in una lingua che non capisco.
Forse Spagnolo...
"A domani!" la saluta mandandogli un bacio e lei ricambia uscendo e richiudendo la porta.
Lo guardo riprendere posizione chino sui suoi documenti.
"Ancora non ci credo che mi ha costretta a lavare per terra..." dico riflettendo sulla situazione.
"Come hai detto?" chiede alzando lo sguardo.
"Dicevo che mi sto divertendo moltissimo qui con lei!" dico e mi sembra di vederlo sorridere.
"Non devi darmi del lei..." aggiunge posando gli occhiali che aveva sul naso "Dopotutto lo hai detto tu stessa: non sono il tuo professore..."
Per fortuna, aggiungerei...
"So bene che in questo momento mi odi..." dice appoggiandosi con la schiena alla spalliera della sedia "Ma credimi, sono davvero un tipo simpatico!"
"Ah davvero?" chiedo senza prestargli troppa attenzione.
"Sí! Racconto bellissime barzellette!" risponde e io ho la sensazione sempre più forte che mi stia prendendo in giro "Vuoi sentirne una?"
"Ti prego, si." mi fermo a guardarlo appoggiata al manico dello spazzolone.
Si chiarisce la voce.
"Qual è il colmo per un pianista?" chiede e io lo guardo mentre sorride fiero.
"Illuminami..."
"Studiare il piano perfetto!" esclama e nei suoi occhi vedo lo stesso entusiasmo di un babino di sette anni.
Sorrido automaticamente e non so se una parte di me ha veramente capito la sua battuta o se la mia è solo compassione.
"Hai visto! Ti ho fatto riere!" dice alzandosi in piedi.
Mi sorride un attimo prima di recupare i suoi fogli e metterli nello zaino.
"Io ho finito qui." dice mettendoselo in spalla "Finisci qui e poi di Patricia di chiudere a chiave. Benvenuta alla Juilliard, futura suonatrice di straccio!"
Lo gurdo storto e cerco di capire se la sua sia una battuta o un sincero benvenuto.
Sale le scale e mi si rivolge un'ultima volta prima di uscire dalla porta.
"Ci vediamo in giro, Chloe..." dice "Non è poi male stare nella stessa stanza con te..."
Non mi da il tempo di rispondere che è già sparito.
Non capisco se il suo sia un modo di essere simpatico..
Beh di certo è carino...molto carino...
Ma non fanno per me i tipi lunatici...
In effetti non dovrei nemmeno pormi il problema, dato che il massimo di confidenza che c'è stata è stato lui a darmi del tu.
E in più Madison ha detto che è felicemente fidanzato con la sua collega e testualmente che "se li vedessi lo capirei subito".
Basta, devo smettere di pensarci, o non finirò più questa maledetta sala.
E se non la finisco addio serata libera!
Anche se...
Poso il mocio e corro verso l'uscita.
"Signora Patricia!" esclamo prendendo la mia giacca "Può chiudere!"
Se lui non mi vede...non può dirmi nulla!
E poi che male potrà fare una sala poco lucidata?
Madison
Credo davvero che gli aeroporti ce l'abbiano con me!
È impossibile che ogni volta che devo prendere un volo questo ritarda...
"Mad vuoi un caffè?" mi chiede Aiden.
"Volentieri!" esclamo esausta.
Le sedie di questo posto sono le più scomode del mondo.
Lo seguo verso la caffetteria e ci sediamo ad un tavolino mentre aspettiamo i nostri Frappuccini.
"Sei ansiosa?" mi chiede lui.
"Solo stanca...ma non vedo l'ora di rivedere Alexandra! Chissà come sarà adesso...dalle videochiamate non vedevo il suo pancione!" rispondo rigirando tra le mani una bustina di zucchero.
"Terrence mi ha detto che vogliono cercare casa...quando il piccolo nascerà non vogliono più portare disturbo a tua zia."
"Non è tecnicamente mia zia..." specifico "L'avrò vista forse una volta in tutta la mia vita quando sono stata a Parigi da bambina...mi ricordo solo che io e mia sorella giocavamo con un bambino. Aveva dei riccioli biondissimi! Ma questo è tutto quello che troveresti nella mia memoria!"
Annuisce mentre ci servono i caffè.
"Io invece non vedo l'ora di arrivare!" esclama lui con gli glielo occhi che hli brillano "Non ero mai uscito dall'America! E poi ti immagini noi...a Parigi...in una bella camera di una bella casa da ricchi..."
Rido al suo sguardo malizioso anche se ammetto di aver fatto la sua stessa considerazione...più di una volta...
Sono contenta di staccare un po', è tutto diverso dal tempo che passavamo in estate e sento che questa nuova vita ci sta tenendo lontani fin troppo...
Mi dispiace saltare le ultime lezioni e lo spettacolo di Natale, ma mia sorella adesso è la mia priorità.
Finisco il mio cappuccino e sento chiamare il mio nome.
"Madison! Madison!" è la voce di Chloe; lei, Juliet e Chris ci hanno accompagnato.
"Hanno chiamato il vostro volo!" esclama.
Io es Aiden ci guardiamo negli occhi quanto basta prima di prendere i nostri bagagli e correre letteralmente verso il gate di imbarco dove i miei genitori ci aspettano.
Riusciamo a metterci in fila e riesco a mandare un bacio a Chloe e gli altri prima di essere costretta a entrare nell'aereo dalla fila dietro di noi.
Prendiamo posto e al momento di decollare stringo la mano di Aiden che mi da un bacio sulla fronte e mi offre la sua spalla in previsione delle otto ore di volo che ci aspettano.
Vedo mia madre davanti a me che ha già messo la sua mascherina sugli occhi e mio padre che ha acceso il computer.
Io mi accoccolo sul braccio del mio fidanzato e lascio che renda questo viaggio più piacevole con le sue carezze.
Lo schermo su ogni nostro sedile si accende e vedo apparire una mappa del mondo.
Sento un bip e una voce femminile ci accoglie:
"Benvenuti sul volo da NewYork a Parigi! Siete pregati di allacciare le cinture, l'aereo decollerà a momenti!"
-
Non so se l'aria Parigina sia diversa, o se dopo aver passato tutto quel tempo dentro la cabina dell'aereo il mio corpo è solo felice di respirare aria pura.
In ogni caso, da quando siamo qui mi sembra di sentire ovunque profumo di fiori.
Stiamo aspettando il nostro taxi e io mi sento quasi in un film, circondata da tutti questi bellissimi palazzi.
L'aria è fredda ma non gelida ed è appena l'ora di pranzo e nonostante la stagione il sole brilla nel cielo.
"Monsieur Scott?"
Abbasso lo sguardo e vedo un uomo in smoking rivolgersi a mio padre che lo guarda confuso.
"Prego..." dice avvicinandosi.
"Oddio Richard!" esclama mia sbuffando mamma superandolo "Dopo tanti anni ancora non ti decidi a fare quel corso di francese!"
Inizia a parlare con l'uomo in un francese fluente e dopo pochi secondi ci fa cenno di entrare nell'auto.
Aiden si siede al mio fianco e davanti a noi i miei genitori.
Non ho avuto modo di chiedere ad Alexandra cone fosse la casa, né in che zona di Parigi si trovasse, ma a giudicare dalla macchina con cui stiamo viaggiando...non credo sia una comune casetta...
Passano pochi minuti e guardo fuori dal finestrino: non siamo più in città, alla mia destra vedo solo prati e alberi.
L'autista si ferma davanti ad un grande cancello e dopo aver abbassato il finestrino, digita un codice su una colonnina alla sua sinistra.
Il cancello si apre e saliamo lungo una strada pavimentata anche se non riesco a vedere cosa ci aspetta in cima.
L'auto si ferma e non capisco se ciò che vedo dal finestrino sia una mia immaginazione o la realtà.
E appena scendo mi accorgo che lo è davvero.
Davanti ai miei occhi c'è una villa immensa, in stile classico con una grande scalinata.
Le colonne le danno un aspetto ancora più sofisticato insieme a tutte le vetrate inglesi.
Si estende nella parte posteriore ed è circondata da un giardino pieno di alberi e cespugli fiorati.
Mi perdo ad ammirare quella meraviglia che quasi non sento la voce di Alexandra che mi aspetta in cima ai gradini.
La guardo e corro su per gli scalini quasi saltandole in braccio.
"Madison!" esclama mentre la stringo forte.
Non mi sembra neanche vero riabbracciarla dopo più di due mesi.
Al mio fianco vedo Aiden abbracciare suo cugino.
Terrence sembra molto cambiato, quasi più adulto.
Mi allontano lasciando spazio ai miei genitori che abbracciano insieme Alexandra e per un momento danno l'impressione di starla soffocando.
Rido vedendoli sorridere.
"Fatti guardare!" le dico e noto che il suo ventre è già pronunciato "Come sta la mia nipotina preferita?"
"Stanno entrambi benissimo..." risponde e ci metto un momento a capire le sue parole.
Sento la mia espressione mutare e trasformarsi in una perfetta imitazione dell'Urlo di Munch.
"E...entrambi?" chiedo e lei sorride.
"Gemelli!" esclama mia mamma abbracciandola forte.
Io sto ancora fissando il vuoto, così come mio padre.
"Mad..." dice ridendo Alexandra vedendo il mio sguardo "Ma stai piangendo?"
Mi accorgo solo allora di avere gli occhi lucidi e scoppio anch'io in una risata lasciando che mi abbracci.
Vedo mia madre prendere a braccetto mio padre ancora stordito.
"Due nipotini, tutti per noi!" gli dice e lui sorride prima a se stesso e poi a lei.
Lascio andare mia sorella e lascio che anche Aiden la abbracci.
È senza dubbio, il miglior benvenuto di sempre.
"Madison Scott!"
Alzo lo sguardo.
"Riconoscerei quella voce ovunque, tanti anni eppure non sei cambiata affatto!"
A pochi metri da noi, davanti alla porta di ingresso vedo un ragazzo e una donna dai capelli argentati.
Lo guardo bene.
È alto, dai capelli biondi e con gli occhi azzurri.
Indossa un completo grigio scuro ed è stato lui a dire il mio nome.
Per un momento non riconosco il suo viso, ma poi lui sorride e come una lampadina nella mia testa si riaccende il ricordo di un bambino e del suo ghigno dispettoso.
"P...Philippe?" chiedo quasi spaventata e il suo sorriso di allarga, così come le sue braccia.
Mi viene incontro abbracciandomi velocemente.
Non riesco a credere che sia proprio lui.
"È così bello rivedervi!" esclama allontanandosi da me.
Si guarda intorno e il suo sguardo si posa su Aiden che mi accorgo non avere lo stesso sguardo eccitato.
"Scusami..." dice Philippe con un sorriso porgendogli la mano "Non credo che noi ci conosciamo..."
"Sono Aiden, il fidanzato di Madison." risponde lui con una punta di orgoglio nella voce.
Philippe lo guarda quasi sorpreso.
"È anche mio cugino!" esclama Terrence intromettendosi "Anzi praticamente mio fratello!"
"Oh beh! I fratelli di Terrence sono fratelli miei!" dice lui sorridendo "Come..fate voi in America!"
Abbraccia Aiden goffamente dandogli una pacca sulla spalla e io trattengo le risate.
Lui gli sorride imbarazzato e per fortuna la situazione viene interrotta dalla donna che stava al suo fianco.
"Philippe Jean Gauthier, non mi pare il caso di spaventare i nostri ospiti..." dice avvicinandosi.
"Buona sera, zia..." risponde mio padre avvicinandosi e abbracciandola velocemente.
Zia?
Quella sarebbe la famosa zia di mio padre?
In realtà non c'è nessun legame di sangue, solo una vecchia e profonda amicizia tra lei e mia nonna.
Non so nemmeno perché la chiami così...
È di media statura, con un viso sottile e di carnagione chiara.
I capelli argentei sono lisci e corti sotto l'orecchio. Indossa un taieur blu notte ed è ornata di gioielli.
Mi aveva detto che fosse all'incirca di settant'anni...ma in realtà ne dimostra cinquanta.
Saluta mia madre e poi si rivolge a me.
"Madison Scott." dice prendendomi delicatamente il viso tra le mani "Tua sorella non scherzava dicendo che eri diventata una bellissima donna. Io ti ricordavo solo come quella bambina che fece cadere mio nipote dalle scale!"
Philippe diventa subito rosso e la interrompe.
"Nonna...non mi sembra il caso..." dice.
Mi ricordo bene quella volta...
Mi viene da ridere solo al pensiero.
"È un piacere rivederla signora Gauthier!" dico sorridendo e il suo sguardo si posa su Aiden.
"Vedo anche che hai un ottimo gusto..." gli porge la mano e lui la stringe evidentemente gratificato "Se Philippe avesse lo stesso gusto in ragazze, non avremmo problemi..."
"Nonna!"
"Ma la vita non è perfetta, dico bene?"
Annuisco sorridendo e lei ci fa cenno di entrare.
L'ingresso è grandissimo e illuminato, tutto costruito attorno alla sontuosa scala in muratura stile impero.
Ad ogni passo che faccio ricordo sempre più questo posto.
I toni del bianco, oro e beige dominano le stanze.
Mi fermo a guardare mentre gli altri avanzano.
Aiden si ferma accanto a me.
"Sei incantata..." dice con voce dolce.
"Quando ero piccola questa era la casa delle meraviglie per me..." dico ricordando quei bellissimi mesi passati qui da bambina "E ora che la rivedo dopo tanti anni...è..."
Non trovo le parole.
Non sono materialista, ma credo che ci si possa innamorare tanto di una persona quanto di un luogo.
E io mi sono innamorata tante volte.
Sento lo sguardo di Aiden su di me, fa per dirmi qualcosa ma veniamo richiamati dalla voce di mia madre che è con gli altri nel soggiorno.
Li raggiungiamo prendendo posto su uno dei divani.
Al centro della stanza piena di porte finestre sul giardino, c'è un tavolino, con sopra un vassoio.
"Vi ho fatto preparare un tè caldo..." dice Mrs Gauthier sedendosi davanti a noi.
Ne prendiamo tutti una tazza e Alexandra inizia a raccontarci della sua accademia, delle visite e dei loro progetti.
"Spero di riuscire a conciliare tutto quando nasceranno..." dice poggiando una mano sulla pancia.
Non riesco a vedermi nei panni di Alexandra, incinta e con troppe cose da portare a termine.
Non sono forte abbastanza.
Per adesso il mio unico problema è riuscire ad arrivare a fine anno senza uccidere il mio insegnante di danza.
E a volte mi sembra di star facendo fin troppo poco.
Chiunque mi direbbe che sto conducendo una normalissima vita da studentessa ventenne, ma a me sembra di star di nuovo sprecando il mio tempo.
Ovunque guardo vedo solo persone positive per la vita degli altri.
E io lo sono solo per me stessa.
"Amore..."
La voce flebile di Aiden mi scuote dai miei pensieri.
Tutti si sono già alzati e io ho ancora la tazza piena in mano.
"Tutto bene?" mi chiede poi.
"Sí, sono solo molto stanca. Il jetlag e tutto il resto..." rispondo.
"Andate a disfare le valige, appena sarete abbastanza riposati ceneremo!" dice Philippe sorridendomi.
Ci accompagna alle nostre stanze e con mia sorpresa io ed Aiden abbiamo due camere separate.
Forse Alexandra non ha menzionato il fatto che siamo fidanzati, o forse qui in Francia non è usuale che due non sposati dormino insieme.
Ad ogni modo la mia camera è spettacolare.
Al centro un letto matrimoniale col baldacchino e un armadio immenso.
Il balcone in pietra da sul retro del giardino.
Mi sembra una favola.
"Ti piace?" chiede Philippe appoggiato allo stipite della porta.
"Moltissimo!" rispondo voltandomi verso di lui "Siete gentilissimi!"
"Questo e altro per vecchi amici."
Entra nella camera fermandosi davanti a me.
"Hai gli stessi occhi furbi di quando eri bambina..." dice sorridendo.
"E tu lo stesso sorriso!" rispondo.
"Questa camera prima era lo studio di mio padre." dice "Ti ricordi?"
"Oh si!" esclamo "Quando giocavamo a fare gli avvocati e Alexandra andava sempre a raccontare a tuo padre che eravamo entrati qui senza il suo consenso!"
Ora che rientro in queste stanze, ricordo tutto come se fosse appena successo.
"A proposito...dove sono i tuoi genitori?" chiedo.
"In Italia. Sono lì da un anno ormai, per lavoro..." mi risponde "Io sono rimasto qui e dovrei iniziare gli studi in legge per ereditare al più presto lo studio di famiglia!"
Imita la voce del padre e poi mi sorride.
Non mi sembra molto felice di quest'idea...
"Sai dovremmo fare una passeggiata con Era, uno di questi giorni..." dice guardandomi negli occhi.
"Era!" esclamo.
È il suo cavallo. Anzi la sua cavalla.
Mi ricordo di Era quando era solo una puledrina, amavo sentirmi una principessa e farmi trasportare in giro per il cortile.
Lui annuisce e sorridiamo entrambi.
"Scusate il disturbo."
Guardo la porta e vedo Aiden in piedi con le braccia incrociate che ci guarda.
Un'espressione impassibile.
"Oh, sì!" dice Philippe allontanandosi "Se ti serve qualcosa sai dov'è la mia stanza!"
"Grazie Phil!" dico mentre Aiden entra chiudendo la porta alle sue spalle.
"Molto premuroso il tuo amico..." dice.
"Dai non essere geloso anchedi lui..." dico cingendogli la vita con le braccia.
"Anche?"
"Sí anche..." rispondo ridendo, alludendo a Mr.Hall.
Lui fa finta di non capire a cosa mi riferisco ma alla fine sorride anche lui.
Mi prende il viso tra le mani.
"Sai, se qualcuno mi avesse detto quattro mesi fa che sarei finito a Parigi in una camera del genere tra le braccia di Madison Scott gli avrei riso in faccia!" dice.
"Sono successe molte cose che non ci saremmo mai immaginati quattro mesi fa..." rispondo e lui annuisce.
"Non so tu..." sussurra sulle mie labbra "Ma io...sto veramente morendo di sonno!"
Mi bacia e io rido nella sua bocca e come se avessi già risposto mi prende la mano e ci sdraiamo uno di fianco all'altro sul mio letto.
Poggio la testa sulla sua spalla e come un sasso, mi sento troppo pesante su questo letto.
Tutta la stanchezza del viaggio si sta manifestando adesso e le mie palpebre si chiudono sole.
Guardo Aiden che ha già chiuso gli occhi e tiene la sua mano delicatamente poggiata sulla mia.
Forse avevo torto, forse ho davvero fatto del bene per la vita di qualcun'altro.
Guardo un'ultima volta la stanza prima di chiudere gli occhi.
Su un tavolino c'è un vassoio che non avevo notato prima.
Sopra di questo, un croissant ricoperto di zucchero, una tazza di caffè e un biglietto di carta con una scritta dorata:
"Benvenuta a Parigi."
Angolo autrice
Chiedo enormemente scusa per avervi fatto aspttare praticamente un mese dall'ultima pubblicazione ma se tra i lettori c'è un classicista può capire la mia impossibilità di scrivere qualcosa che non sia una versione di greco! Ho avuto (stranamente) del tempo libero ultimamente e mi sono fatta perdonare con DUE CAPITOLII!
Come avete visto ho lascito più spazio anche a Chloe che sarà molto importante in questo sequel, così come altri personaggi.
Voglio dedicare a ognuno di loro una parte della storia.
Ad ogni modo la storia di Madison ed Aiden continua ed è solo all'inizio di una grande svolta!
Basta, ho svelato fin troppo!
In conclusione, spero vi siano piaciuti i capitoli, e a presto (spero)!
Bacioni❤
-N
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