preparativi per il conpleanno e cambiamenti parte 2
Rob non ci sarebbe stato per quei giorni per vari impegni fuori Los Angeles e Jeff e il suo staff potevano lavorare indisturbati nella villa.
Adam pensava di dare alloggio a Jeff nella dependance per dargli tutto il tempo per lavorare e riposare quando voleva.
-é una bella offerta ma non vorrei disturbare - disse Jeff umile.
- ma non disturbi. Voglio che ti metti a tuo agio e poi lavorerai meglio - disse Adam gentile.
Adam gli mostrò la dependance, Jeff vide Colton che era nel bancone del villa e non riusciva a smettere di guardarlo. Colton si accorse di Jeff, arrossi di nuovo e decise di tornare dentro. Jeff voleva conoscere Colton, sapeva di lui dai social che aveva visto ma preferiva scoprirlo dal vivo.
- puoi usare la nostra cucina tranquillamente, il frigo della dependance é vuoto e poi tu e lo staff potete mangiare con noi - disse Adam sempre ospitale.
- sei molto gentile - disse Jeff con un sorriso.
Si creò una bella intesa tra Adam e Jeff e poteva trasformarsi una bella amicizia. Colton era confuso sulle sensazioni che gli dava Jeff ma allo stesso tempo pensava a Chris. Era in una situazione complicata. L'altro Adam si occupava di Jesse e di Tobias mentre Colton guardava Jeff lavorare dalla finestra, toccava quei fiori con una delicatezza senza togliere la sua virilità.Chissà come toccava un'altra persona?
Non avrebbe dovuto pensarci ma sentiva che la sua storia con Chris stava cambiando. Non erano uniti come prima. Chris salutò Lucky e le modelle e poi restò in giardino a guardare lo staff che preparavano la sorpresa e tra loro c'era una ragazza più piccola. Poteva avere 18 anni dai capelli neri e uno stile rock. Era molto bella e forte. Chris seguì la ragazza con fare discreto ma lei se ne accorse.
- sarò la piccola ma mi so difendere perfettamente - disse lei girandosi verso di lui.
- non voglio farti del male. Non lo farei mai. So che vuol dire - disse Chris approcciandosi a lei.
- ma certo tu sei il piccolo modello e figlio di Adam - disse lei notando la somiglianza.
- hai visto le mie foto? - chiese Chris sorpreso.
- mia sorella ha una cotta per te. Per questo lo so, io non amo i modelli - disse lei prendendo un vaso.
- posso aiutarti - disse Chris vedendo tutti quei vasi.
- pensi che non sono in grado - disse lei.
- oh no, sei molto forte. Volevo aiutarti. Non volevo offenderti - disse Chris alla sua risposta pungente.
- grazie ma non é bisogno. Poi non dovresti stare con il tuo ragazzo? - disse lei avendo visto le foto dei due
- io e lui non stiamo più insieme o meglio tra poco non lo saremo - disse Chris triste.
- le rotture sono sempre difficili ma non puoi provarci con me, se non hai rotto con lui - disse lei giustamente.
- ma io non ci provavo con te - disse Chris arrossendo.
- Chris, giusto? E' evidente che mi seguivi e sei qui perché ti incuriosisco ma io non sono una facile - disse lei molto chiara.
- mi piace molto questo tuo carattere - disse Chris diretto. - non ho mai... -
- ti prego, Chris. Non dire cose quando ancora sei fidanzato - disse lei mettendo in dito sulle labbra.
Erano così vicini e Chris sentiva il suo profumo inebriante, era il profumo dei gelsomini. Adorava quel fiore. Chris si avvicinò alla sua pelle.
- che fai? - chiese lei a quel gesto improvviso.
- gelsomini - disse Chris annusandosi il suo collo.
- si, é il mio fiore preferito e anche il mio nome Jasmine - disse lei allontanandolo da sé. - ma non dovresti fare così
- Jasmine - la chiamò Jeff da lontano.
- devo andare - disse Jasmine a Chris.
Chris vide come Jesmine si avvicinò a Jeff e come i due erano molto complici. Sembravano padre e figlia.
- sai che qui veniamo per lavorare - disse Jeff come un padre. - non dovresti farti avvicinare in quel modo da ragazzi sconosciuti -
- non é pericoloso, Jeff. Io lo allontanato subito. Lui é Chris, il figlio di Adam - disse Jasmine tranquillizzandolo.
- il figlio di Adam? In effetti gli assomiglia - disse Jeff riprendendo il lavoro insieme a lei. - allora sarà un bravo ragazzo -
Chris guardava da lontano i due lavorare e lo stessa cosa faceva Colton.
Sera...
Jeff, lo staff e Jasmine erano con Adam, Jesse, Tobias, Chris ma Jeff notò l'assenza di Colton a tavola. Aveva sentito da Adam che Colton aveva mal di testa e aveva preferito riposare in camera. Jeff decise di andare dopo cena da Colton, forse i fiori gli avrebbero fatto bene. La cena era finito e lui ritornò alla dependance per prendere dei fiori e poi penso che non poteva rientrare in casa, le luci erano spente di sotto. Fece qualcosa che non avrebbe fatto, si arrampicò su per il bancone dove c'era le piante rampicanti. Colton sentì un rumore e andò al balcone. Trovò Jeff che posò qualcosa a terra.
- Jeff, che ci fai qui? Che meravigliosi fiori - disse Colton vedendoli.
- ho saputo che avevi mal di testa e ho pensato di portati dei fiori, hanno il potere di guarire ogni cosa - disse Jeff dolce.
- é un pensiero dolce. Il mal di testa mi é passato, il mio ragazzo mi ha aiutato con un tè rilassante - disse Colton prendendoli. - Ma questo fiori mi fanno stare ancora meglio. Grazie -
Jeff doveva immaginarlo che Colton era fidanzato. Si era arrampicato per uno già fidanzato. Doveva informarsi prima e che non gli era mai successo un trasporto del genere per nessuno.
- grazie ancora per i fiori - disse Colton a quel pensiero dolce.
Si era arrampicato perché voleva farlo star bene. Era la prima volta che qualcuno faceva qualcosa per lui. Fu ancora più colpito da Jeff.
- buonanotte, Colton - disse Jeff andando verso il balcone.
- puoi prendere le scale, lì c'é una porta che ti porta vicino alla cucina - disse Colton evitandogli la discesa, preoccupato.
- oh sì, in effetti scendere é più complicato - disse Jeff con una risata.
- si, é un po fuori di testa arrampicarsi ma dolce. Molto da me. Non a caso su instangram ho messo la parola scemo - disse Colton
- sei divertente, Colton. Ho visto un po di video tutti. Tu e la tua amica siete davvero scatenati - disse Jeff ammettendo di aver visto il suo profilo.
- Ally é la mia complice nelle trovate divertenti - disse Colton continuando a parlare con lui nonostante Chris lo aspettava in stanza. - hai visto il mio profilo -
- si, ora devo andare - disse Jeff sentendo dei passi in lontananza.
- buonanotte, Jeff - disse Colton vedendolo andare verso la porta.
Jeff scese giù per le scale e Chris raggiunto Colton nel balcone. Jeff arrivato in giardino, vide Colton e Chris che si abbracciavano e pensava che doveva togliersi Colton dalla testa.
Il giorno dopo...
Adam decise di dare una grigliata e invitò Jeff e il suo staff, peccato che non c'era Rob ma avrebbe scoperto il tutto. Adam non lo sapeva ma Rob aveva una pausa di qualche ora e decise di tornare a villa. Gli mancava Adam e i ragazzi. Rob entrò nel cancello e vide Adam con un uomo per una grigliata e bevevano birra. Era un bellissimo uomo. Rob fu geloso e non sapeva cosa fare. Era tentato di andare lì a fare una scenata ma decise di uscire dal cancello. Aveva avuto una pessima idea a venire.
Ma fu fermato da Matthew e Johnny.
- papà, che sorpresa! Vieni - disse Johnny portandolo dentro.
- ci sei mancato - disse Matthew dall'altra.
Adam vide Rob con Johnny e Matthew e subito sussurrò qualcosa a Jeff e lui andò dietro la villa per coprire in tutto.
Adam corse da Rob.
- Rob, che sorpresa! Non ti aspettavamo. Sono cosi felice - disse Adam stringendolo.
- Oh si, vede. Chi é quell'uomo? - chiese lui geloso.
- Oh, non devi essere geloso. Jeff é un amico di Colton - disse Adam subito.
- un amico di Colton??? Non pensavo che conoscesse qualcuno di così grande - disse Rob cascandoci.
- l'età non conta - disse Adam prese una birra per lui.
Colton arrivò con Chris con ciotale piene di patatine fritte.
- Rob! Che sorpresa - disse Colton abbracciandolo.
- felice di vedere anche te, figliolo. Adam mi ha detto che hai invitato il tuo amico Jeff - disse Rob dopo l'abbraccio.
Colton si fermò un attimo e guardò Adam e poi sorrise a Rob.
- si Jeff. Era qui da queste parti per un lavoro e io lo invitato con il suo staff - disse Colton molto convincere.
Jeff ritornò e Rob ricordò subito chi era: Jeff Leatham.
- ma certo Jeff Leatham, il fiorista del star. I suoi lavori sono spettacolari - disse Rob elogiandolo. - ho sempre adorato i suoi lavori -
- mi fa molto piacere - disse Jeff stringendogli la mano.
Così Rob, Adam, Jeff, Colton e tutti gli altri si guastarono una bella grigliata, bevvero tanta birra e c'erano altre bevande analcoliche poiché c'erano anche minorenni. Misero anche la musica e ballarono tutti insieme poi arrivò la musica da coppia.
Adam e Rob, Tobias e Jesse e Colton e Chris ballarono in coppia ma per non escludere nessuno, Johnny e Matthew invitarono anche delle giovani donne e Chris invitò Jasmine con la scusa e Colton prese Jeff per non lasciarlo da solo.
- molto gentile da parte tua. Non voglio creare problemi tra te e Chris - disse Jeff gentile. - non mi sembra giusto -
- tranquillo, Chris ha invitato la tua apprendista e Matthew e Johnny anche hanno delle ragazze ma hanno invitate quelle donne - disse Colton tranquillamente.
- solo un ballo - disse Jeff con un sorriso..- sei molto convincente -
Jeff e Colton ballano a stretto contatto ma con estremo rispetto.
Quel ballo scatenò tante emozioni in Colton mai provate. Il tocco di Jeff era così delicato come quando toccava i suoi amati fiori. Proprio ieri notte pensava che avrebbe voluto essere un fiore per sentire il suo tocco e adesso lo sentiva bene. Si sentiva in colpa per via di Chris ma vedeva lo sguardo del suo ragazzo per quella ragazza. loro storia era finita. Entrambi erano attratti da altre persone. Lui e Chris dovevano parlare e chiudere quella relazione. Erano stati felici insieme e entrambi avevano aiuto l'altro a superare alcuni traumi ma adesso era arrivato il momento di andare avanti verso i loro veri destini. Dopo il ballo con Jasmine e Jeff, Colton e Chris si ritrovarono sotto la veranda e tutti e due avevano la stessa cosa da dire l'altro.
- volevo dirti una cosa... Colton... Non voglio che la prendi male... Io ci tengo a te ma... -
- ma ti sei accorto che non é come prima. Si ho notato Chris. Mi dispiace che ti sei tenuto dentro tutto ciò, avrei capito e anche se sarei stato male - disse Colton con il cuore in mano.
- non volevo che tu pensassi che ero un egoista a lasciati dopo tutto quello che hai fatto per me - disse Chris ammettendo la sua paura.
- non sei un egoista, doveva andare così. Ci siamo trovati in momenti in cui avevamo bisogno dell'altro e adesso i nostri cuori sono guariti e pronti per i nostri destini - disse Colton prendendogli la mano.
- sarai sempre importante per me - disse Chris abbracciandolo.
- e anche tu per me - disse Colton con affetto.
Non erano più fidanzati ma il legame che li univa si era trasformato una duratura amicizia. Qualcun altro capi di aver sbagliato a quella scena e decise di chiedere scusa. Chris notò suo padre veniva verso di loro e capì subito che era l'altro.
- Colton, io sono dispiaciuto per come ti offeso. Non avrei dovuto, avevo paura per Chris ma non é una giustificazione per offenderti. Si vede che ci tieni a lui e mi dispiace per aver dubitato di te. Sei il genero che ogni genitore vorrebbe per i propri figli. Ora siete migliori amici e per me sarai sempre il benvenuto - disse l'altro Adam umile.
Chris e Colton si sorpresero ma era così sincero. I tre si abbracciarono e Rob vide la scena e fu orgoglioso dell'altro Adam. Stava migliorando e lo amava con tutti i suoi difetti. Amava entrambi i suoi Adam. L'altro Adam raggiunse Rob e lo baciò.
- mi sei mancato - disse lui stringendolo a sé.
- anche tu e devo dirtelo, sono molto orgoglioso dei tuoi progressi - disse Rob con orgoglio.
- devo tutto a te e ai ragazzi. Vi ringrazio per la pazienza. So che non é facile per voi - disse l'altro Adam grato di cuore. - ma non vi siete mai arresi con me -
Dopo qualche ora, Rob dovete salutare tutti e comunicare che il giorno del suo compleanno non sarebbe potuto tornato per lavoro.
[19/3, 17Potuto tornare. Adam e gli altri pensarono alla festa che stavano organizzando e adesso non sapevano che fare. Dopo che se andò Rob, iniziarono a pensare a qualche piano.
Chiamarono il suo agente per sapere di che lavoro si trattasse. Era un servizio fotografico più intervista.
Era perfetto. Non c'era posto più perfetto di casa loro per l'intervista e in più la festa a sorpresa. Sarebbe stato un articolo fantastico
Si misero d'accordo con il suo agente e Rob avrebbe saputo all'ultimo il cambio di location per l'intervista e il servizio fotografico. Jeff stava creando anche un posto riservato e intimo molto lontano dalla piscina perché Adam gli aveva confidato che voleva chiederlo a Rob di sposarlo. Aveva pensato ad un gazebo nascosto da una parete di piante. Adam andò al negozio dove il commesso di nome Corey lo servì e gli indicò i vari scrigni. Erano fatti a mani e scoprì che era il ragazzo a farli.
- sei bravissimo - disse Adam a Corey. - hai un gran talento. É da molto che intagli e lavori il legno? -
- é una vecchia passione che avevo ma che i miei non amavano che io facevo. Volevano che diventassi notaio ma non amavo quel genere di cose. Io amo la natura e il contatto vero con la gente - disse Corey confidandosi. - sto parlando troppo di me, vero? Scusami. Non riesco a tenere troppo chiusa la bocca -
- ma no. É bello sentirti parlare. Si vede che ti piace farlo - disse Adam rassicurando.
- tu mi ricordi un mio cliente, Jeff. Anche lui molto gentile e socievole - disse Corey con un sorriso.
- Jeff, mi manda proprio lui - disse Adam a quel dettaglio. - in effetti abbiamo molto in comune.
Corey trovò lo scrigno giusto e incise le iniziali di Adam e Rob ai lati del cuore. Era bellissimo e personalizzato infatti mise anche delle pietre blu e arancioni dentro. Adam lo ringraziò e Corey gli lasciò il biglietto di visita in caso di ordini cosi anche da sentirsi per telefono se non poteva venire al negozio. C'era anche quello di casa. Corey era così disponibile e adorabile. Adam era uscito dal negozio ma ci rientrò di nuovo.
- ascolta, hai impegni per cena? - chiese Adam subito.
- veramente no. Sono solo a casa - rispose Corey triste. - perché? -
- ti va di cenare con me, la mia famiglia e Jeff? - gli propose Adam già affezionato al ragazzo.
Lo sguardo di Corey si illuminò.
- si, mi va - disse Corey felice. - stacco alle 20 -
- perfetto, ti aspetto a questo indirizzo - disse Adam scrivendoglielo su un foglietto e darglielo.
- grazie mille, lei é veramente dolce - disse Corey con il cuore riscaldato da quella proposta.
Adam aveva subito capito che Corey aveva bisogno di affetto. Tornò alla villa e ne parlò con Jeff. Ormai erano diventati grandi amici e ne parlavano davanti ad una birra.
- si, ci vado spesso quando posso al negozio per far compagnia a Corey. É un ragazzo non amato dalla sua famiglia e cerca l'affetto - disse Jeff confidandosi con Adam. - molti si sono approfittati di ciò per divertirsi solamente. Ho ascoltato tante volte i suoi pianti, povero cucciolo -
- vigliacchi prendersela con lui. Non sopporto quel tipo di persona. Corey va protetto - disse l'altro Adam venendo fuori.
Jeff si accorse di qualcosa di diverso in Adam.
- non sei lo stesso Adam? - chiese Jeff a quella reazione.
- sono all'altro Adam. Siamo la stessa persona ma con due personalità diverse. So che non é facile ma sembri un bravo uomo, molto sensibile e Adam ti adora - disse l'altro Adam più aperto.
- e tu? Mi sembra che anche tu come Corey hai... Avete sofferto - disse Jeff conoscendo quello sguardo.
- si abbiamo sofferto ma é giusto che sia Adam a dirtelo - disse l'altro Adam lasciando ritornare Adam.
Jeff aveva sentito parlare di casi in cui in una persona vivevano due o più personalità ma non pensava che Adam era una di quelle. Chissà che storia triste aveva alle spalle. Non era un caso che si era incontrato con Corey
- come diceva prima l'altro me, abbiamo tanto sofferto e anche Chris. Tra poco uscirà tutto fuori, il processo é chiuso e la verità verrà a galla. Non é una bella storia - disse Adam aprendosi con lui.
- io ci sono quando sarai pronto, non devi dirmela adesso - disse Jeff compressivo.
- sei vero amico, una persona stupenda e sono contento di averti conosciuto - disse Adam. - toglimi una curiosità, come mai un uomo perfetto come te é ancora libero? -
- perché non ho trovato la persona giusta. Ho avuto storie ma con nessuno ho avuto la cosa di pensare 'voglio sposarlo' -
- sicuro che non l'hai trovato? Perché mi sembra che tu abbia adocchiato un certo giovane uomo - disse Adam diretto.
- un uomo che é fidanzato. Che figura! Non sapevo che era il fidanzato di tuo figlio - disse Jeff ripensando all'arrampicata stile Romeo.
- perché cosa hai fatto? - chiese lui curioso. - non stanno più insieme -
- mi sono arrampicato su per il balcone... Come non stanno più insieme? - chiese lui stupito a quella novità.
- si, si sono resi conto che non si amavano più e che c'é un bel rapporto di amicizia - disse Adam assicurandoglielo. - Colton é libero -
Non poteva crederci che Colton era single. Aveva una chance con lui ma si era appena lasciato quindi non gli sembrava giusto corteggiarlo proprio in quel momento. Dopo quella notizia, Jeff tornò al lavoro e Adam andò da Chris e gli altri che stavano studiando con l'aiuto di Johnny e Matthew. Erano ormai una grande e bellissima famiglia che si prendevano cura l'uno dell'altro.
Jeff ricevette la telefonata del suo amico Jason che lo invitava subito per una serata tra amici.
- dopo cena possiamo vederci - disse Jeff
- perché prima no? Hai da fare con qualcuno? Finalmente sei tornato sulla piazza - disse Jason al solito suo. - se un bel manzo, posso anche resistere -
- non é per quello che pensi tu - disse Jeff. - Corey viene qui a cena dai Lowe- Harrington e non mi sembra carino scomparire -
- Corey? Non mi hai parlato mai di lui. Chi é? É bello? - chiese Jason curioso.
- non fai per lui, Jason. Non é per cattiveria - disse Jeff proteggendo Corey.
- ho capito, non é tipo da scopata - disse Jason molto diretto.
- no per nulla. Per questo non te lo presento. Senza offesa - disse Jeff sincero.
- nessuna offesa, Jeff. Non sono tipo da coppiette e amore - disse Jason tranquillamente. - ma se tu trovassi una persona giusta, sarei felice per te. Te lo meriti -
Jason era cosi, se ne usciva con quelle frasi che ti commovevano. Non era colpa sua se non credeva nell'amore per sé. Non aveva avuto un buon esempio in famiglia, i suoi genitori litigavano sempre e arrivavano alle mani. Jason passava molti giorni da lui per non sentirli. Da quel momento Jason aveva deciso che non si sarebbe mai innamorato e avrebbe fatto solo sesso.
- grazie, Jason. Sei un vero amico - disse Jeff prima di chiudere.Sera...
Corey entrò nella villa e Adam e Jeff lo guidarono verso il soggiorno per cenare. Tutti erano così carini con lui e fece amicizia con Colton, Chris, Jesse, Tobias e i fratelli Lowe.
- ti va un film, Corey? - chiese Matthew.
- o una partita a biliardo? - chiese Johnny.
- oppure usciamo - propose Colton vedendolo timido.
Aveva bisogno di sciogliersi un po' Corey non sapeva cosa fare. Colton sentì che Jeff doveva uscire per raggiungere un amico, forse potevano unirsi a loro e farlo sciogliere un po.
- ragazzi, mi raccomando. Non me lo spaventate - disse Jeff protettivo.
- tranquillo, Jeff. Sono tutti molto gentili e simpatici - disse Corey felice. - l'idea di Colton mi piace -
- quale idea? - chiese Jeff curioso.
- se potevano unirci a voi - disse Colton.
Corey, Colton e gli altri con lui e Jason!!!
- non mi sembra il caso - disse Jeff da genitore.
- dai, Jeff, non mi metterò nei pasticci come al solito - disse Corey con quegli occhioni.
Ci si mettevano anche Colton e gli altri. Non riusci a dire di no a nessuno. Adam decise di restare a casa, era stanco e poi aspettava una chiamata di Rob e anche Chris rimase.
Adam sospettava che centrasse Jasmine. Jeff si ritrovò a raggiungere il locale con Colton, Corey, Johnny, Matthew, Jesse e Tobias. Quest'ultimi erano i più piccoli. Jason si sorprese di vedere con Jeff, tutti quei giovani.
- ti sei messo a fare il babysitter ? - chiese Jason ridendo.
- no, non faccio il babysitter e poi sono tutti maggiorenni. Volevano uscire un po - disse Jeff sedendosi accanto a lui.
- Colton Haynes. Bel bocconcino - disse Jason adocchiandolo.
- non é tipo per te, Jason - disse Jeff subito.
- oh capito. Lo vuoi per te - disse Jason malizioso. - ecco perché sei felice che ci siamo tutti gli altri, per averlo con te. Sei furbo -
- Ma che dici? Non sono così - disse Jeff arrossendo.
- e si mio caro.... -
Si fermò alla vista di un bellissimo ragazzo moro con gli occhi d'argento.
- e quello chi é? - chiese Jason con interesse.
- Corey - disse Jeff serio. - non provarci, Jason. Ha già sofferto -
- ho capito, non sono un mostro. Non lo tocchero - disse Jason promettendo.
- non ho mai pensato che lo fossi ma Corey é molto sensibile e ne ha passate - disse Jeff spiegandoglielo.
Un altro uomo aveva adocchiato Corey e subito chiese al barista di offrire un cocktail al ragazzo da parte sua. Colton e gli altri si misero a ballare, Jeff li guardò con un sorriso mentre chiacchierava con Jason. Corey si stava divertendo e poi ricevette il drink da parte di quell'uomo. Decise di non accettare. Andò in bagno e non si accorse che il tizio lo seguì.
- come mai non hai accettato? Non ti piace il cocktail oppure vuoi altro - disse l'uomo diretto.
- non voglio nulla da lei - disse Corey deciso.
- stai facendo il prezioso, eppure ho sentito che sei facile - disse l'uomo avvicinandosi. - non mi ritieni alla tua altezza? -
- non sono facile. Gli altri mi hanno ingannato ma non mi faro più prendere in giro - disse lui a tono.
- prima però ti prenderò - disse l'uomo buttandolo verso il muro.
Corey aveva paura, non si sentiva abbastanza forte per respingere il suo grande corpo e sapeva che sarebbe finita male.
- Un uomo grande e grosso che cerca di prendere con la forza un ragazzo. Non ti vergogni - disse Jason entrando nel bagno. - conviene lasciarlo se non vuoi che il tuo cervello salti -
Jason usci la pistola e la punto verso il tizio.
- non scherzo -
Corey guardava il tizio scappar via e gridare che era pazzo.
- era solo un giocattolo ma ha funzionato - disse Jason quando il tizio era lontano.
Aveva bluffato per salvargli la vita. Era matto ma era il suo eroe.
- ti ringrazio, mi ha salvato - disse Corey di cuore, prima di svenire per le troppe emozioni.
Jason lo prese in braccio appena in tempo e gli sussurrò: - mi prenderò cura di te -
Jeff vide Jason tornare con Corey svenuto tra le braccia e subito si allarmò come un genitore.
- cosa gli é successo? -
- uno voleva costringerlo ad un rapporto ma io sono entrato con la mia pistola e ho salvato Corey - disse Jason a Jeff.
- povero Corey, tutte a lui. Ti ringraziò, Jason. Ora lo prendo io - disse Jeff intenzionato a portarlo a casa.
- no, Jeff. Me ne occupò io - disse Jason con nessuna intenzione di lasciarlo.
- Jason, ti ringraziò veramente ma lui non ti conosce mentre a me si. Si sentirà più a suo agio con una persona familiare - disse Jeff pensando solo al bene di Corey.
- allora verrò con te - disse Jason a quella prospettiva.
Jeff avvertì Colton e gli altri, tutti erano preoccupati per Corey e speravano che stesse meglio. Colton e gli altri tornarono alla villa mentre Jason e Jeff portarono Corey a casa.
Jeff tirò fuori le chiavi dalla tasca, Corey gli aveva un doppione di casa sua perché si fidava e spesso lui si fermava da Corey. Appena si ritrovò dentro, si guardò intorno e lo trovò un po triste a parte qualche fiore di Jeff, dei quadretti di insetti e una piccola libreria. Non sembrava l'appartamento di un giovan Jeff portò Corey su per la scala a chiocciola che portava al sottotetto dove c'era la stanza da letto del giovane. Jason li raggiunse su per le scale, la camera era più colorata e forse un po da adolescente. Guardò Jeff togliergli le scarpe e metterlo a letto, gli accarezzare la fronte di Corey e mettersi accanto a lui.
- Non deve avere una vita felice - disse Jason all'improvviso.
- a parte il suo lavoro, ha una vita solitaria - disse Jeff confidandosi.
- Era da tanto che non lo vedevo ridere. Gli piacciono le persone ma molte di solo sono stata crudeli con lui -
Jason sapeva che voleva dire la crudeltà della gente però a differenza di Corey se ne era sempre fregato. La sua situazione familiare l'aveva reso forte e si faceva scivolare tutto. Il mondo purtroppo penalizzava le persone gentili e sensibili. - forse ha bisogno di qualcuno che lo rafforzi il suo carattere - disse Jason a Jeff. - io potrei insegnargli un po di cose -
& non mi sembra il caso, Jason - disse Jeff troppo protettivo.
- sei troppo protettivo, Jeff. Devi lasciarlo un po andare - disse Jason a quel suo atteggiamento da padre. - così continuerà a stare in un campana di vetro -
- ha bisogno di essere protetto - disse Jeff troppo attaccato a lui.
- no, ha bisogno di qualcuno che lo aiuti ad essere forte - replicò Jason. Corey si svegliò con quel litigio.
- non litigate - disse lui sembrava un bambino in quel momento.
- non litigavamo, Corey - disse Jeff subito.
- ecco vedi come fai, Jeff - disse Jason a quella risposta. - Corey, io e Jeff stavamo discutendo su un'idea ma devi essere tu a decidere -
- che idea? - chiese lui curioso.
- io pensavo che potrei aiutarti a rafforzare il tuo carattere - disse Jason molto diretto.
: - si, mi piace come idea - disse Corey con un sorriso.
Jeff era un po preoccupato ma Corey aveva deciso, Jason se ne sarebbe occupato e sperava che andava tutto bene. Salutò Corey e tornò alla villa. Jason rimase con Corey e si sentiva così strano. Era la prima volta che si interessava a qualcuno.
- cosa facciamo? - chiese Corey curioso.
Quell'uomo di nome Jason lo attirava già da prima, era così sicuro di sé e non si faceva mettere i piedi in testa. Era un vero maschio e poi era sexy. Prima era il suo eroe, adesso il suo coach e si senti fortunato
- faremo in modo di farti diventare più forte. Inizierai a far palestra 3 volte a settimana, corsa tutti i giorni, io ti imparerò l'arte della difesa e del bluffare anche e poi lo vedrai - disse Jason molto dettagliato.
-non sono fatto per la palestra - disse Corey subito.
- Corey, se rimani nella tua aria sicura, non cambierà nulla nella tua vita - disse Jason duro. - guarda questa camera é molto infantile e il tuo appartamento non si può guardare -
- io non sono infantile - disse Corey a tono. - e non sta a te giudicare i miei gusti -
- gusti pessimi - disse Jason provocandolo. - i gatti hanno più senso artistico di te -
- questo sarebbe il tuo modo per aiutarmi: offedendo ciò che mi piace. Capisco perché sei ancora libero. Chi sopportarebbe uno come te- disse Corey di impulso.
Corey si reso contro della frase e iniziò a chiedere scusa.
- no, Corey. Mai scusarsi per quello che si pensa. Sei un uomo, non un gambero - disse Jason continuando la lezione.
- gambero? Che centrano i gamberi in tutto ciò? - chiese Corey confuso.
- non conosci i ragazzi da passo del gambero? Sono i peggiori. Dicono una cosa e poi ritornano indietro, ritrattando tutto - disse Jason spiegandogli tutto. - vuoi essere una di queste persone, Corey? -
- certo, i gamberi si muovano all'indietro. No, non voglio essere quel tipo di persona -disse Corey deciso.
- allora porta avanti i tuoi pensieri e le tue azioni - disse Jason mettendosi sul letto.
- che fai? - chiese Corey a quel gesto.
- mi sono sdraiato - disse Jason mettendosi comodo.
- non ti ho mica invitato nel mio letto... É un po ambigua ma hai capito - disse Corey arrossendo e abbassando la testa.
- altra cosa: non abbassare mai la testa - disse Jason togliendosi le scarpe.
- tu pensi che davvero posso farcela? - chiese Corey insicuro.
- non devo essere sicuro io ma tu. Non parlare così, solo i perdenti lo fanno - disse Jason sempre duro. - tu sei un perdente? -
- non mi piace quella parola. A scuola mi chiamavano cosi perché ero... O meglio sono un secchione - disse Corey confidandosi.
guardava lo sguardo triste di Corey. Non l'avrebbe abbracciato, il suo lavoro era fortificarlo.
- ora dormi - disse Jason. - domani ti aspetta una giornata molto dura e iniziamo alle 6
- ma é un po presto - disse Corey.
- facciamo alle 4 allora - disse Jason deciso, mettendosi a dormire.
- sei pazzo! Le 6 andranno bene - disse Corey a quella pazza idea.
Jason mise la sveglia alle 6 alla fine, era per testare le reazioni di Corey e si addormentò affianco a lui. Corey non poteva crederci che Jason dormiva nel lato destro tranquillamente. Era la prima volta che una persona che non era Jeff, dormiva con lui. Gli altri lo scopavano e se ne andavano. Era una bella novità e si sarebbe potuto abituare.
Il giorno dopo...
Jason si svegliò con qualcosa che gli bloccava il corpo. Erano le braccia di Corey. Si era mosso nel letto e l'aveva abbracciato. Non era abituato a quel tipo di coccole. Lui li mandava sempre via. Gli sembrava un peccato alzarsi e svegliarlo. Corey era così tenero, decise di togliere la sveglia e lasciarlo dormite. Non era da lui ma sentiva che quel ragazzo lo avrebbe cambiato. Amava il suo caldo abbraccio, poteva abituarsi a tutto ciò e guardava Corey. Non aveva mai guardato nessuno come lui. Se il suo amico Jeff l'avesse visto, avrebbe pensato che si stava innamorando. Non era così. Si stava affezionando a quel ragazzo. Corey aprì gli occhi e si accorse che lo stava abbracciando. Si stava allontanando ma Jason lo fermò e riportò le mani al suo petto.
- puoi stare così quando vuoi - disse Jason chiudendo gli occhi.
- nessuno mi aveva mai permesso ciò - disse Chris felice come un bambino. - grazie, Jason -
I due rimasero in quella posizione, svegli e felici.
A casa lowe-harrigton, Colton era in cucina a preparare la colazione come era solito fare quando lui e Chris stavano ancora insieme e adesso lo faceva in amicizia e affetto verso quella famiglia. Questa volta qualcosa era diverso, Jeff era accanto a lui e lo aiutava. Jeff e Colton che preparano la colazione per tutti. Colton sapeva i gusti della famiglia Lowe-Harrigton mentre Jeff sapeva ovviamente quelli delle suo staff. Fecero una gran colazione mista per accontentare ogni palato. Jeff e Colton prepararono la tavola vicino alla piscina e non potevano mancare i vasi con i fiori di Jeff. Adam, Chris e gli altri sentirono un profumino dal giardino e si trovarono quella colazione preparata in giardino..
- wow! Siete molto gentili ma non dovevate disturbarvi - disse Adam a Jeff e a Colton.
- nessun disturbo. Tu mi stai ospitando in casa tua e poi é un piacere per una grande famiglia come questa - disse Jeff con un sorriso.
Adam e gli altri presero posto e Jeff e Colton si ritrovarono per caso vicini e Chris si mise accanto a Jasmine.
La colazione fu molto gustosa e squisita, peccato che mancava Rob. Sarebbero stati al completo ma il lavoro era il lavoro. Dopo la colazione, Chris prese la mano di Jasmine e la portò di sopra.
- cosa vuoi fare? - chiese lei confusa.
Chris la portò nel balcone e le fece vedere la splendida vista. Si vedeva il mare che lei adorava.
- wow! Chris, é stupendo - disse lei incantata.
- sapevo che ti sarebbe piaciuto - disse Chris accanto a lei.
- ti andrebbe di fare surf ? - chiese Chris avendo letto sul suo profilo che amava il surf e la spiaggia. Aveva visto anche delle foto in cui surfava.
- sai surfare? - chiese Jasmine stupita.
- si - disse Chris un po mentendo.
Non era molto bravo, cadeva sempre ma amava il mare e voleva trascorrere un po di tempo con lei nel loro ambiente preferito.
sono in pausa per il pranzo. Sarò in spiaggia a quell'ora - disse Jasmine facendo un po la sostenuta. - se vuoi puoi unirti a me -
- perfetto, conosco un posticino carino sulla spiaggia dove mangiare - disse Chris al settimo cielo.
Jasmine faceva la sostenuta ma sotto sotto Chris le piaceva molto. Sentiva un senso di protezione per lui ma piaceva anche che lui le teneva. Adam guardava suo figlio con Jasmine, sembravano una bella coppia e Chris aveva un buon gusto sia in fatto di ragazzi che in fatto di ragazze. Poi il suo sguardo si rivolse a Colton che chiacchierava e rideva con Jeff. Nuovi amori stavano nascendo e pensava alla sua storia con Rob. Quante ne avevano affrontate per arrivate al momento in cui gli avrebbe fatto la proposta in quel posto d'incanto.
Era nervoso. Era la prima volta in cui Adam chiedeva a qualcuno di sposarlo. La festa a sorpresa di Rob sarebbe diventata la festa per il loro fidanzamento con le persone care. Nessuno se lo sarebbe aspettato.
Neanche Rob. Il desiderio c'era, avevano comprato quella casa e vivevano tutti insieme. Mancava solo quel passo: il matrimonio. E qualche bambina. Erano troppi maschi. Una femminuccia ci voleva. Avrebbe parlato anche di questo con Rob ma un altro giorno. La festa a sorpresa e la proposta erano già tante emozioni insieme. Con quel caldo Adam ne approfittò per fare il bagno in piscina e Colton si unì a lui, erano proprio vicini a dove Jeff stava lavorando. I due ebbero un'idea. Uno dello staff lo distrasse a Jeff complice con i due e all'improvviso Adam e Colton lo presero e lo buttarono in piscina.
Jeff stranamente era calmo, Colton e Adam sospettava che c'era sotto qualcosa ma il fiorista rock dopo essersi cambiato, si rimise a lavorare e nel momento in cui loro due si era asciugati e vestiti. Jeff entrò in casa con una scusa, salì le scale che portava al balcone e riempì dei secchi e con l'aiuto complice di Jesse e Tobias li bagnò. La giornata continuò così tra scherzi d'acqua tra Adam, Colton e Jeff con la complicità di altri. Anche Jasmine si uni a Jeff per bagnare Chris. Fu una battaglia all'ultima secchiata d'acqua. Chris usò anche l'irrigazione per bagnare Jasmine.
- me la pagherai Chris - disse lei giurando vendetta.
Chris era troppo sicuro di sé e quando si sdraiò sul lettino vicino alla piscina, lei attaccò con la pompa d'acqua del giardino.
- ma??? Com'è possibile? - esclamò Chris con gli occhiali da sole tutto bagnato.
- mi hai sottovalutata, caro Chris - disse Jasmine con trionfo.
Jasmine era presa dalla sua vittoria e Chris si tolse gli occhiali e corse a prenderla in braccio.
- no, Chris - disse Jasmine dimenandosi per liberarsi.
Chris si buttò in piscina pur di bagnarla e Jasmine si ritrovò di nuovo bagnata contro il petto di Chris e tra le sue braccia.
- sei mia, non mi scappi più - disse Chris deciso.
- non sono tua... -
Chris non la fece finire di parlare e la baciò proprio lì in piscina. Jasmine avrebbe voluto fare ancora la sostenuta ma quel bacio la sciolse Portò le braccia al collo di lui e approfondì il bacio. Il loro primo bacio.
- ci sai fare - disse Jasmine dopo quel bacio. - ma non prendere il vizio -
- ti piace fare la sostenuta ma non resisterai ancora per molto - disse Chris con un sorrisetto.
- sei troppo sicuro di te, Chris. Non va bene... -
Chris la baciò ancora.
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