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Lasciarsi andare 2

- ero venuto a prendere qualcosa da mangiare e torno in camera, Adam -disse il ragazzo tutto rosso.

Rob non gli andava giù che c'era quel ragazzo in casa di Adam e nella sua camera da letto.

- non posso crederci... -

L'altro Adam gli tappò la bocca e si rivolse al ragazzo:- Sai che non devi chiuderti a camera, non sei più in quella casa. Sei libero, Jesse. Non permetterò che quelle due ti costringono a qualcosa che non vuoi -

Jesse abbracciò con slancio, il suo allenatore e salvatore. L'altro Adam rimaneva sempre spiazzato da quei abbraccio sinceri e Rob si intenerì a quella storia ma era geloso lo stesso.

- grazie, Adam - disse Jesse di cuore.

- ora mangia - disse l'altro Adam accarezzandogli la testa per un attimo.

Un gesto affettuoso che non era molto da lui ma Jesse ne aveva bisogno. Jesse si sedette a mangiare mentre Rob prese l'altro Adam e lo portò nella stanza per parlare e vide dei bagagli.

-Hai invitato quel ragazzo a stare qua!? Che legame c'è tra voi? - chiese Rob geloso. -

- non ti interessa - disse l'altro Adam scontroso. - E poi questa casa è mia quanto del tuo Adam -

- perché fai così con me? Con lui sei tutto zucchero - disse Rob geloso. - non dirmi che hai una relazione con quel ragazzo. E' minorenne, puoi finire nei guai -

- Non hai capito nulla e poi non fare il geloso perché non ne hai il diritto - disse l'altro Adam con fervore.

- sei impossibile - disse Rob a tono.

Rob e l'altro Adam si stavano battibeccando quando erano così vicini da baciarsi e quel bacio era più da ' Scopami '. Era diverso dai baci con il suo Adam.

Fu un bacio molto carnale ma l'altro Adam lo spinse via.

- ma ti stava piacendo - disse Rob confuso. - e anche lo vuoi -

- sbagli, prima poteva essere divertente ma ora che stai con il tuo Adam è noioso stuzzicarti - disse l'altra Adam da grande attore. - ora vado da Jesse -

Uscì e andare a Jesse, Rob lo vide mentre gli accarezzava la testa e si sedeva con lui a mangiare la cena che il suo Adam aveva preparato. Non capiva. C'era qualcosa che gli sfuggiva ma non capiva cosa.

...

Chris si trovava bene con i modelli soprattutto con Lucky e Jacob, erano due ragazzi molti simpatici e legò subito con loro e adesso passeggiava con loro due per le strade della città e vide una cosa che lo lasciò un po perplesso. Colton era con due amici colleghi ma della serie precedente mentre lui gli aveva detto che era a cena con il cast e la produzione dell'attuale serie tv. Gli aveva mentito. Perché aveva fatto questo? Credeva che era un ragazzo sincero e invece.

-che hai, Chris? - chiese Lucky preoccupato.

- vado a casa - disse Chris triste. - ci vediamo ragazzi -

Chris li salutò e scappò via fino a sotto un portone poiché iniziò a piovere e sedette lì triste.

Intanto Colton si stava prendendo un gran rimprovero da Holland.

- ti sta facendo influenzare troppo - disse lei saggiamente. -. Non potrei rimandare sempre altrimenti poi lo perderai, Colton -

- ha ragione e ascolta chi è più grande di te - disse Ian facendolo ragionare. - l'età è solo un numero -

- Lo dite perché siete adulti, lui è... -

- minorenne. Si Colton, hai ripetuto la cosa mille volte ma non hai detto cosa provi tu - disse Ian spronandolo. - tira fuori tutto -

Ian cercò di farlo aprire mentre Holland prese il suo cellulare e mandò un messaggio a Chris.

'Chris, vieni a questo ristorante. Ho bisogno di parlarti'

Mandò il messaggio con un sorrisino e Ian le sorrise complice. Chris ricevete il messaggio e non capiva. Era il ristorante in cui l'aveva visto con i suoi ex colleghi ma ci andò perché voleva sapere.

- Colton, ora non rovinare nulla - disse Holland alzandosi con uno sguardo e prendendo il braccio di Ian.

- Fatti coraggio - disse Ian incoraggiandolo.

Colton vide Chris entrare mentre loro se ne andavano.

- eccomi qui - disse Chris un po distaccato. - di cosa volevi parlarmi?-

Lui fece una faccia confusa ma poi vide quei due sorridere da fuori la vetrata e capì tutto. Lo vide tutto infreddolito e un po bagnato subito usci la sua giacca per dargliela ma Chris era molto ostile e non la prese. Si sedette solo.

- Di cosa volevi parlarmi? - chiese lui ancora.

- mi dispiace, Chris. Non volevo mentirti - disse Colton sincero e mortificato.

- ma mi hai mentito - disse Chris triste.

- io non so come comportarmi in questa situazione - disse Colton imbarazzato e confuso

. - in che situazione? - chiese Chris confuso..

- il nostro rapporto, Chris - disse Colton sincero.

Il loro rapporto. Forse lui non voleva essere più suo amico. Era stato uno schiocco a pensare che poteva durare l'amicizia tra lui e Colton.

- non fraintendere, io tengo molto a te e per questo che tutto è così complicato -

- Cosa c'è di complicato? Ci vogliamo bene - disse Chris non capendo il problema.

Lui rendeva tutto facile, si volevano bene e allora che importava se lui era più piccolo.

- hai ragione, non c'è nulla di complicato. Le cose le complica l'essere umano - disse Colton con sorriso un po imbarazzato.

- è vero ma tu sei complicato e non ti capisco - disse Chris.

- non mi sto capendo neanch'io ma una cosa la so è che sei importante e che non ti ferirò mai per nessun motivo - disse Colton promettendo. - niente più segreti -

Colton e Chris chiarirono, si abbracciarono anche e lui gli diede la sua giacca e corsero sotto la pioggia verso la fermata dell'autobus ma la pioggia era troppo forte così si ripararono dentro un portone aperto e chiusero.Chris tremava e Colton gli tolse la giacca per abbracciarlo e scaldarlo con dolcezza, l'altro era in paradiso tra le sue calde braccia e il suo caldo contro il proprio. la pioggia continuava a scendere violentemente, Chris e Colton erano abbracciati contro il muro sotto le scale e le buche delle lettere.Ancora un po tremava e così Colton si tolse la maglietta per infilarla a Chris e lui rimase a torso nudo.

- ma non hai freddo? - chiese lui smettendo di tremare.

- l'importante è che tu stai al caldo - disse Colton molto dolce.

Chris avvolse il suo corpo per dargli calore, si prendevano cura a vicenda. Era stato dolce a dargli la sua maglietta rimanendo a petto nudo solo per lui. Vederlo così a petto nudo, gli ricordava ieri e quella sua espressione da orgasmo. Colton gli accarezzava i suoi capelli bagnati per finire ad accarezzare la sua guancia. Colton si abbassò verso di lui e Chris si alzò in punte di piede e le loro labbra si unirono mentre gli occhi si chiudevano. Era stato tutto spontaneo. Quell'atmosfera, la pioggia e se ne avevano in quel portone a baciarsi con le mani intrecciate. La pioggia aveva smesso nel momento in cui avevano preso a baciarsi come se l'universo si era messo d'accordo per farli baciare e stare insieme. Colton e Chris andarono nell'appartamento del primo, si baciavano mentre Colton tentava di aprire la porta. Le chiavi caddero a terra. loro risero e si baciarono con passione. Entrarono in casa, chiudendo la porta e continuando a baciarsi contro l'ingresso e poi Colton lo mise sopra il tavolo della cucina e gli tolse la maglietta e ripresero a baciarsi.

- Non sai quanto lo volevo fare - disse Colton con emozione.

- anch'io lo sai - disse Chris arrossendo.

- stasera ti terrò stretto a me tutta la notte - disse Colton all'orecchio.

- Adoro stare nelle tue braccia - disse Chris con un il batticuore.

Dopo essersi cambiati e asciugati, si misero sotto le coperte e si baciarono e poi Colton avvolse Chris e si addormentarono insieme felici. 

...

Adam era preoccupato per Chris, non era tornato a casa e neanche l'aveva chiamato per avvisarlo che dormiva fuori. E se gli era successo qualcosa? Aveva paura.  

  - vedrai che sta bene - disse Rob sedendosi accanto a lui. - forse é rimasto a dormire da qualche modello con cui ha fatto amicizia - 

 - ma perché non ha chiamato? - chiese Adam preoccupato.

 - forse si é dimenticato - disse Rob tranquillizzandolo. - vedrai che ti chiamerà presto -

  Il cellulare di Adam squillo e lui vide che era Chris, Rob gli sorrise come quell'espressione 'che ti avevo detto? ' e lui rispose. 

- Chris? Dove sei? - chiese Adam preoccupato.

 - scusami, Adam. Mi sono addormentato senza volerlo a casa del mio nuovo amico - disse Chris scusandosi ma anche mentendo.  

  - stai tornando a casa? - chiese lui calandosi nella parte del padre. 

- faccio colazione e arrivo - disse Chris mentre guardava Colton preparare la colazione. 

- si così parliamo - disse Adam serio. 

Chiusero la chiamata e Adam si voltò verso Rob che gli prese la mano.  

  - lo so Chris é minorenne e anch'io mi serai preoccupato. Da padre ti capisco ma a volte accade - disse Rob con esperienza. - devi solo dirgli che la prossima volta ti avvisi - 

-  si hai ragione - disse Adam. - facciamo colazione? - 

- oh si, ho una fame - disse Rob mettendosi ai fornelli. 

I due cucinare insieme anche per Matt e Jesse. Matt stava cercando di capire che si nascondesse dietro il pianto di Harry e aveva iniziato a seguirlo. Jesse ricevette un messaggio da Tobias e non veda l'ora di vederlo. 

- Adam, posso uscire con Tobias dopo? - chiese Jesse al solito suo.

 - certo, te l'ho detto puoi fare quello che vuoi ma non scordati di avvisarmi - disse Adam avendo i ricordi dell'altro e cercando di interpretarlo.

 - si, sono molto buone questi pancakes - disse Jesse mangiando di gusto.

Rob vedeva come Adam era un buon padre e si prendeva cura di Jesse nonostante non fosse figlio suo.  La colazione andò benissimo, Matt uscì e anche Jesse e Adam doveva pensare al processo contro ex patrigno e parlare anche con Chris.

  - andrà bene, non potrebbe mai rifiutarti - disse Rob alle sue preoccupazioni. - ti adora già -

 - si ma se non accetta l'altra parte - disse Adam continuando le sue paure.

 - per me, i miei figli e chi ti ama non é cambiato nulla - disse Rob sincero. 

Rob lasciò Adam e Chris da soli, erano sul divano e si guardavano degli occhi mentre lui introduceva il discorso della possibile paternità.

- ascolta Chris, potrei essere tuo padre - disse Adam con coraggio. - e se non mi sono fatto vivo e perché non sapevo di ciò perché io ho due personalità -

Chris era sconvolto da ciò ma era felice che Adam potrebbe mai essere suo padre ma non capiva quell'altro discorso.

- cosa vuol dire? - chiese lui confuso. 

Lui gli raccontò di quello che aveva subito con il suo ex patrigno e come quel trauma abbia creato in lui due personalità. La seconda parte era quella più spregiudicata anche se adesso la sentiva e vedeva quello che faceva e non era così cattivo. Chris ascolto tutto e dopo lo shock iniziale, abbracciò Adam. 

 - sarei fortunato ad averti come papà e forse l'altro ha bisogno solo di tanto affetto - disse Chris dolce. 

Adam lo strinse a sé, commosso da ciò e si sentì molto fortunato.

- forse ha solo paura, non sarà abituato ad avere chi lo vuole bene - 

Adam concordo con lui, entrambi avevano bisogno di affetto e Chris e lui se lo sarebbero andati a vicenda e l'avrebbe dato all'altro. Adam e Chris accompagnati da Rob andarono in ospedale per il test, volevano farebbe se erano padre e figlio anche se la somiglianza era innegabile. Il medico prelevò la saliva dai entrambi e qualunque cosa servisse e gli dissero che per i risultati ci volevano dai 5 ai 10 giorni. Adam non sapeva se poteva aspettare tutto quel tempo, voleva sapere subito ma non era possibile. Andarono a prendersi un gelato in giro. Adam offri il gelato a tutti e due e si sedettero al parco a mangiarlo. Erano come una famiglia felice.

- voglio adottarti - disse Rob all'improvviso. - voglio anch'io far parte della tua vita - 

Chris lo abbracciò dolcemente e commesso, non se lo aspettava.

- vorrei anch'io essere adottato da te - disse Chris felice.

 Qualche giorno dopo, Rob decise di seguire l'altro Adam per scoprire lui e Jesse dove andavano di pomeriggio. Ammetteva che era molto geloso di lui e del rapporto che si era creato con Jesse. 

Rob uscì fuori con un sorriso imbarazzato mentre si toccava i capelli e si avvicinò a loro. 

- io... -- pensavi davvero che io e Jesse avessimo una storia? Non me la faccio con i minorenni - disse l'altro Adam puntualizzando.

  - tu sei così gentile e dolce con lui - disse Rob a quelle parole. - è un ragazzo che ha bisogno di affetto - ribatté Adam a quell'affermazione.  

  - posso capirlo - disse Rob vedendo allontanandosi. - ma perché trattarmi male solo a me? Tu tratti tutti bene questi ragazzi - 

- Perché non riesco a fidarmi degli uomini adulti - disse l'altro Adam sorprendendolo.  

Rob capì che l'altro Adam era ancora con essenza da ragazzino, quello che gli era successo aveva condizionato con i rapporti con gli uomini e per questo che lui andava d'accordo con i ragazzi perché una parte di lui era ancora quel ragazzino spaventato da quel mostro. Era orribile e triste.

 - Non sono tutti come lui. Dammi un occasione per provarti che non tutti gli uomini sono come lui - disse Rob porgendogli la mano. - Prova a fidarti di me -  

Rob gli porgeva la mano con occhi sinceri e buone intenzioni. Voleva provare ma era spaventato, era nuovo per lui e se lui si trasformava in un mostro. Non sapeva cosa fare. 

- Su dai, dacci un occasione. Non te ne pentirai - disse Rob a quegli occhi pieni d'indecisione.  

L'altro Adam mosse pian piano la mano e allungò il braccio verso di lui. Doveva provarci, anche l'Adam dentro di sé lo rassicurava che sarebbe andato tutto bene e che di lui poteva fidarsi. Rob sorrise quando sentì la mano dell'altro Adam sulla sua. 

- Hai scelto bene, Adam - disse Ron stringendole la sua mano. - Vedrai, curerò la ferita che ti porti dentro. Tornerai a fidarti degli uomini -  

Quello era l'inizio di un nuovo rapporto tra loro.  

Rob continuò a vedere l'allentamento alla fine della lezione, voleva portare l'altro Adam da qualche parte e quello che ci voleva era una bella nuotata e qualche massaggio, insomma coccolarlo un po.  

- in una spa??? - esclamò l'altro Adam sorpreso della metà. 

 - si voglio coccolarti - disse Rob dolce. - piscina e massaggi ovviamente saremmo soli tranquillo -

 - nessuno ha mai fatto una cosa per me - disse l'altro commosso. 

 - Perché non avevi incontrato me - disse Rob dandogli una carezza. - vedrai come ti vizierò -  

Rob aveva prenotato una piscina tutta per loro e anche una saletta privata per massaggi. I vantaggi di essere famoso. L'altro Adam entrò in acqua dopo essersi messo in costume, era bella calda e quella piscina era enorme. Era vero, era quello che ci voleva per lui e Rob sapeva molto bene. Sentì le sue braccia avvolgere il suo corpo e la sua bocca che sussurrava all'orecchio: ' cosa ne pensi? '. 

Lui si voltò mettendo le braccia al suo collo e gli disse: - è fantastico. Tu sei incredibile. Hai fatto tutto questo per me. Meriti un premio - 

- Non mi devi dare nulla in cambio. La tua felicità è il premio più grande per me - disse Rob dolce.  

L'altro Adam lo baciò a quelle parole, Rob lo ricambiò e si baciavano in acqua, pelle contro pelle e si avvinghiarono all'altro.  Rob si abbassò per baciargli il collo, l'altro chiuse gli occhi e gli lasciò il controllo con fiducia. Non aveva mai permesso a nessuno di prendere il controllo, voleva fidarsi e quello era un ottimo modo per lui poiché lui era più fisico che altro. Chiunque da dietro poteva legargli le mani e fare la qualunque cosa. Lui gli baciava e accarezzava la schiena dolcemente. Era di una dolcezza disarmate. Disarmate come quando passava le dita tra i capelli. Era molto sexy come adesso. Tutto bagnato e emise un gemito al sol pensiero. Fecero una bella nuotata per raggiungere la saletta privata, Rob lo fece stendere sul lettino, l'atmosfera era rilassante e aveva un asciugamano sopra il sedere. Aveva gli occhi chiusi, l'odore di olio di mandole e di altro.L'olio cadde sulla sua schiena, sentì le mani di Rob muoversi con movimenti circolati per spalmarlo bene. Iniziò a massaggiare le spalle per scendere giù alle gambe, l'altro fece versi di apprezzamento e quelle mani erano fantastiche.Non si era mai sentito così tranquillo nonostante non vedeva ma sentiva che Rob era una persona degna di fiducia. Poteva fargli del male, incatenarlo o schiaffeggiarlo invece gli stava dando dolcezza e piacere.

- ora ti tolgo l'asciugamano - disse Rob avvertendolo. 

 Era nudo adesso, sentì di nuovo le mani dalla schiena fino il fondo schiena e un brivido di piacere. Poi gli accarezzò il sedere, un tocco sapiente e delicato e tutto quello era davvero nuovo e speciale. Solo per lui .Dopo iniziò a baciarglielo e leccare la sua entrata, l'altro Adam gemeva a quelle attenzioni e poi rilassi per baciargli la nuca. L'altro si girò per baciarlo e portarlo sopra di sé, era totalmente nudo mentre lui portava ancora il costume da bagno. Appoggio il ginocchio in mezzo alle sue gambe e gli leccò il collo e dietro l'orecchio mentre le mani andavano a stuzzicare i capezzoli che già duri, risalì per baciarlo e poi scendere giù. L'altro spalancò meglio le gambe e Rob si tuffò in mezzo. Le mani del biondo andarono alla testa di lui e lui gli baciò il membro, lo accarezzò e sembrava coccolarlo senza mai smetterlo di guardare i suoi occhi. 

- come ti senti? - chiese Rob premuroso.

- e me lo chiedi anche? E' tutto meraviglioso, dolce ma sexy allo stesso tempo ma continua pure - disse l'altro Adam in pieno piacere.

 Rob sorrise a quella risposta, continuando l'opera al suo membro e l'altro gemeva di più.

 - si così, Baby. Ancora più veloce - lo incitò Adam volendo sempre di più. - fammi venire - 

 Rob aumentò il ritmo portando Adam fin alle vette del piacere.

 - sto per venire - 

L'attimo dopo, un getto caldo inondò la bocca dell'altro che ingoio tutto e poi lo baciò con il suo stesso sapore. Adam era scosso dall'orgasmo. Un strepitoso orgasmo. Era stato tutto wow. Ora se ne stavano tutte e due sul lettino, l'altro Adam teneva la testa sul petto di Rob e non era mai stato così rilassato in vita sua. Lui sentì che poteva essere l'inizio di un nuovo rapporto sincero e duraturo e si sentì protetto tra le sue braccia.


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