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Attimi di inferno di pace e bollenti


In quei giorni il processo proseguiva e Chris e Adam erano sempre nervosi, scattavano facilmente e Rob e Colton cercavano stargli più vicino possibile ma si erano un po isolati per conto loro. Ad entrambi faceva male vederli così. Colton con l'aiuto di Lucky e Jaco cercò di farlo uscire di casa e di svagarsi, all'inizio era un no ma poi Lucky riuscì a farlo uscire. Adam era invece quello che si era chiuso di più, Rob bussava alla porta della sua stanza ma lui non si apriva.
- ti prego, Adam. Aprimi. Non puoi restare chiuso lì dentro e da solo- disse Rob preoccupato.
- Rob, amore, so che vuoi aiutarmi ma non puoi far nulla. Devo affrontarlo da solo - disse Adam appoggiato con la mano sulla porta.
- e invece no, Adam. Tu non sei solo - disse Rob appoggiando alla porta. - ora apri questa porta - Tu non sei solo -
Quelle parole facevano breccia nel cuore di Adam e apri la porta, Rob entrò e trovò Adam sul letto con un aspetto orribile, più magro e gli occhi rossi e Rob lo abbraccio.
- Oh Adam, perché ti sei ridotto così? Non potevi parlane con me - disse Rob triste nel vederlo come si era lasciato andare. - ora facciamo un bel bagno - Adam non ne aveva molta voglia ma Rob non sentì storie e lo portò in bagno, gli tolse i vestiti e lo mise nella vasca per insaponarlo e lavarlo per bene.
- io ho visto il mio ex patrigno nel bagno del processo. Lui si é avvicinato a me, dicendomi quando ero debole e mi ha fatto sentire come un bambino. Mi ha toccato anche e non riuscivo ad allontanarlo. Ero paralizzato. Una bambola di pezza nelle sue mani... Mi ha detto che non finirà mai e che sono suo... Come lo é Chris... Per giorni non sono riuscito a parlarne, mi vergognavo perché ero stato debole... - era orribile, quell'uomo stava rendendo un inferno la vita del suo Adam. Povero il suo amore. Non si meritava questo. Rob entrò nella vasca e lo strinse a sé. - non gli permetterò di farti altro male. Non rovinerà quello che stiamo costruendo e non si deve azzardare a toccare te o Chris - disse Rob determinato. - deve pagare. Lascia che ti aiuti a scordare tutto -
Adam era fortunato ad averlo, Rob asciugò il suo Adam con dolcezza e poi lo portò a letto in braccio. Adam lo bacio per ringraziarlo e Rob lo portò a cena fuori, Adam era un po a disagio ma Rob gli teneva la mano. - Adam, siamo al sicuro. Nessuno ci osserva - Adam gli fece un debole sorriso e Rob ordinò per tutti e due, Adam stava bevendo tanto tra un pasto e l'altro e questo lo preoccupava. Questo era un atteggiamento autodistruttivo. Rob glielo tolse dalle mani e Adam fu contrariato.
- non ti fa bene distruggerti in questo modo. Fai solo il suo gioco - disse Rob paziente e premuroso.
- faccio quello che voglio - disse l'altro Adam prendendo la bottiglia. - e tu non puoi dirmi cosa fare  -
Ecco era arrivato anche lui, stavamo soffrendo tutti e due e lo vide alzarsi dal tavolo e bere dalla bottiglia. Tutti li guardavamo, Rob si avvicino per fermarlo e calmarlo ma l'altro Adam era fuori controllo e si svincolo dalla sua presa. L'altro Adam scappò via dal ristorante con la bottiglia, Rob pagò la cena a metà e lo andò a cercare. Lo cercò per tutta New York e poi lo trovò in una discoteca a ballare con due tipi poco raccomandabili.
Quelli stavano ballando a stretto contatto con il suo Adam, lo raggiunse e lo chiamò. L'altro Adam non lo ascoltava ma i due tipi non erano molto contenti dalla sua presenza e lasciando un attimo il biondo, decisero di sistemarlo per le feste e lo iniziarono a spingere e Rob si difese e ci fu una rissa. L'altro Adam intervenne, nessuno faceva del male al suo Rob e li mise KO per portare il suo amore a casa per medicarlo.
- mi dispiace - disse l'altro Adam mortificato.
- l'importante é che sei tornato in te - disse Rob con un sorriso.
- non mi merito da tutte premure, la tua dolcezza e il tuo amore -
- invece si, Adam. Non importa quanto sarà difficile, io ti starò accanto - disse Rob solennemente.
Adam piangeva a quelle parole, lo baciò teneramente e Rob lo prese di peso e lo portò a letto.
Rob coccolava il suo Adam mentre Chris era a mangiare la pizza con Colton, Jaco e Lucky. Chris era felice e amato dal suo fidanzato e dai suoi amici. Lucky lo coccolava come uno fratello mentre Colton e Jaco guardavano i loro bellissimi fidanzati.
- Cosa ti dicevo? Devi ascoltarmi sempre, Chris. Un'uscita con amici e fidanzato e tutti i problemi scompaiono - disse Lucky accarezzandogli i capelli. - grazie, Lucky. Sei un vero amico - disse Chris  abbracciandolo. Dopo la pizza, andarono nell'appartamento di Colton e si misero a vedere un film sul divano ma le due coppie erano più prese a baciarsi.
Il salotto si riempì di rumori di baci, Chris guardava Colton molto innamorato e tutte le sue paure scomparivano al suo fianco e Lucky guardava allo stesso modo Jaco e mise le mani sotto la maglietta. - sei un piccolo diavoletto come al solito. Neanche la presenza degli altri ti ferma - disse Jaco con le mani alla sua schiena. - Chris e Colton sono occupati come noi e poi siamo amici - disse Lucky leccandosi le labbra.
Era vero, erano tra amici e neanche Chris come Lucky si faceva problemi con effusioni più intime in presenza dell'altra coppia. Anche Chris e Lucky lo trovarono eccitante. Chris stava sbottonando la camicia di Colton mentre lo baciava. L'altro non si aspettava che Chris facesse determinate cose in presenza altri, un conto erano 'i baci' e l'altro era fare altro. Il suo Chris birichino scese giù, inginocchiadosi sul pavimento e resto a bocca aperta che stare per fargli un pompino davanti all'altra coppia e anche Lucky seguì il suo esempio.
Quei piccolo diavoletti, pensarono Colton e Jaco mentre aprivano i jeans e tiravano fuori i membri. Sentirono le loro bocche.
Chris e Lucky guardarono i loro fidanzati con gli occhi chiusi, la bocca aperta dai gemiti e il loro torace.
Colton e Jaco emettevano gemiti, quelle bocche erano così sapienti e deliziose mentre succhiavano e leccavano.
Qualche minuto dopo, vennero e Colton e Jaco portano i due a letto e stavano sopra lo stesso letto. Lucky e Chris si guardavano mentre i loro amore erano pronti a far l'amore.
Quell'esperienza che stavano condividendo era molto intima e sarebbe rimasto tra loro. Fu molto eccitante, si vedevano e si sentivano mentre Chris e Lucky prendevano Colton e Jaco. Questi ultimi due non avrebbero mai pensato di fare una cosa del genere ma erano stati convinti in modo persuasivo dai loro diavoletti.
Colton sapeva che Chris ne aveva bisogno e lo vedeva meglio dopo aver finito di fare l'amore. Fecero la doccia ma questa volta separatamente. Chris e Lucky si addormentarono insieme e Colton e Jaco li guardavano affiancò ai due.
Anche Rob guardava Adam dormire. Il suo sonno era agitato e lui lo strinse tra le sue braccia. Adam si calmo al suo tocco e Rob
Sperava che questo brutto periodo sarebbe passato in fretta.
Non riusciva a vedere il suo Adam in quello stato. Non era giusto.
Adam si alzò di notte, Rob si accorse che mancava e uscì dalla stanza per cercarlo e lo trovò a parlare con Jesse e Tobias. Sembrava che la loro vicinanza anche lo tranquillizzava. Era molto bello. Quei tre avevamo un bellissimo e profondo legame. Sapeva che gli entrambi Adam avrebbero voluto tenerli con loro.
- Sono fortunato ad avere Rob al mio fianco, poverino lui é sempre paziente e io lo trascino nei miei casini. Non é giusto che lui viva tutto questo. Vorrei potergli dare di più e io non posso dargli una vita tranquilla. Ha stravolto la vita  per me e io non sono in grado di dargli più attimi di felicità. Ci saranno sempre problemi o ostacoli a causa mia - disse Adam confidandosi con i due.
Rob sapeva che Adam aveva questa tendenza ma a lui non importava della vita tranquilla, voleva solo lui.
- sono egoista perché dovrei lasciarlo andare ma non lo faccio, merito anch'io la felicità. Voglio questa vita con lui. É la persona più importante della mia vita insieme a Chris e ai ragazzi -
Rob non riuscì a stare dietro la porta, corse da lui e lo bacio.
- Rob, hai sentito? -
- si e non mi importa della vita tranquilla - disse Rob prendendo il viso tra le mani. - e non sei egoista. Tu meriti questa felicità -
- oh Rob, a volte mi sembra che io non riesco a darti la giusta importanza che occupi nel mio cuore - disse Adam sentendosi in colpa.
- non é vero, tu mi dai tutte le attenzioni possibili - disse Rob rassicurandolo. - anzi dovrei fare più attività fisica o altro, mi vizi troppo con i tuoi pranzetti, spuntini e cenette. Per non parlare delle colazioni, mamma mia -
- adoro cucinare per te - disse Adam arrossendo.
- e io amo mangiare tutto quello che cucini - disse Rob sorridendo.
- e se ti preparasi qualcosa - disse Adam portandolo verso la cucina.
- ti dire di si - disse Rob goloso.
Jesse e Tobias si ritirano in camera per lasciarli da soli.
Adam uscì un po di cose dal frigo,  Rob si sedette e lo ammirava. Era bellissimo ai fornelli con quel grembiule. Adam fece il suo sandwich preferito, pensando al loro primo pranzo durante la pausa fuori da set.
- non posso crederci, il sandwich del nostro primo pranzo. Che ricordi - disse Rob emozionato.
- e si, ogni momento con te é indelebile nel mio cuore - disse Adam servendogli il sandwich e mettendosi sulle sue ginocchia.
Adam si dedicò al suo Rob, era spesso affranto che non riusciva sempre a dimostrargli il suo amore e passarono una notte romantica, dopo il sandwich, Adam gli preparò un bel bagno e poi un bel massaggio. Rob lo vedeva più rilassato di ieri, quello lo faceva contento e la mattina colazione a letto. Lo viziava più del solito.
Rob era stupito di vederlo ancora nel letto, Adam non era molto amante di stare a letto la mattina e a quest'ora faceva lezione.
- oggi non tieni lezione? - chiese Rob stupito.
- oggi é solo per noi. Niente lezioni, niente ragazzi ma solo io e te - disse Adam
- infatti la casa é vuota, se ce ne vogliamo star qui altrimenti posso portarti in qualsiasi posta tu voglia -
- mi basta star qui, nel letto con te  - disse Rob innamorato.
Rob lo strinse da dietro, portandolo a farlo aderire al suo corpo e gli sussurrò: - tu sei tutto di quello che ho bisogno -
- per me é lo stesso - disse Adam godendo di quei attimi di pace.
Rob e Adam restarono nel letto tutto la mattina, tra coccole, baci e tanto altro.
Rob si alzò solo quando Adam andò a fare da mangiare per recuperare le energie, Adam non gli faceva far nulla perché voleva servirlo come meritava.
- mio re, dovreste essere a letto - disse Adam staccandosi dai fornelli un attimo.
- ma mi sentivo solo senza di te - disse Rob stringendolo a sé.
- allora vedo rimediare, non dovete essere solo - disse Adam con un sorriso. - potete restare qui ma solo guardare. Cucinò io -
Rob sorrise malizioso, Adam era nudo con solo quel grembiule e vedeva il suo sedere nudo e lo ammirava mentre cucinava.
Però guardare solo era impossibile, con quel bel sedere davanti e Rob si avvicinò per toccarglielo. Prima guardava cosa c'era in pentola e poi portò la mano alla sua natica.
- oh mio re, questo non é solo guardare - disse Adam cercando di mantenere la concentrazione sul pranzo.
-
- quello che mi chiedevi é impossibile. Posso anche non cucinare ma non toccarti é impossibile - disse Rob al suo orecchio con quella voce. -
- questo sedere mi invita a fargli di tutto -
- oh mio re, non dica così - disse Adam già visibilmente eccitato.
Rob vedeva il contorno del suo membro eccitato da sopra il grembiule.
- non ti devi vergognare - disse Rob portando una mano sotto il grembiule e mettendosi dietro di lui.
Adam sentiva la mano intorno al suo membro e anche il membro dell'altro contro il suo sedere.
- sei così eccitato. Starai soffrendo, lo vorresti dentro e se apri bene le gambe, ti darò quello che desideri - disse Rob con una voce molto erotica.
- ma il pranzo... -
- fanculo il pranzo - disse Rob schiaffeggiando contro il sedere. - tu hai bisogno di questo e io di averti -
Adam sussulti quando sentire il suo membro duro, sentiva che non vedeva l'ora di sbatterlo e lui spense i fornelli e aprì le gambe.
- sei uno spettacolo con le gambe così aperte - disse Rob facendolo piegare contro il mobile della cucina. -
- mi viene voglia di prenderti così -
- potete farlo. Siete il re, potete prendermi senza prepararmi - disse Adam invogliandolo. -
- non ti potrei mai prendere così. Ti faresti male - disse Rob premuroso.
- non sono fatto di vetro. Prendetemi senza alcun riguardo. É il mio desiderio e anche il vostro - disse Adam incitandolo. - vi prego, mio re. Fatelo in un solo colpo così duro -
- che re sarei, se non ti accontentassi ma ti avverto, sono molto duro - disse Rob prima di avvicinare di nuovo il membro al suo sedere.
- sono abituato a certe durezze, mio re- disse Adam tranquillo.
- ma non alla mia, sentirai la differenza tra gli altri e me - disse Rob schiaffeggiandolo contro. - lo senti? -
- si, é molto duro - disse lui sussultando. - e non vedo l'ora di sentirvi dentro di me -
Rob lo penetrò, Adam urlò dalla durezza e il moro gli bacio la schiena come lernire il suo dolore. Era dolce.
- stai bene? - chiese Rob premuroso senza muoversi.
- non dovete preoccuparvi per me, sono solo uno schiavo e voi il  re - disse Adam.
- ma sei sempre una persona e ti amo - disse Rob al suo orecchio.
- non merito il vostro amore - disse Adam calandosi nella parte come Rob.
- oh si che lo meriti - disse Rob accarezzando il suo petto con le mani dolcemente. - tu non sarai più il mio schiavo ma il mio principe. Ti cospirò di baci, carezze e ogni cosa bella. Fare l'amore e anche sesso selvaggio. Avrei tutto da me. Lo vuoi, mio principe? -
- si lo voglio, mio re. Ma non torturatemi così, muovetevi. Ho bisogno di essere sbattuto da voi - disse Adam voglioso.
Rob prese a muoversi, usci e rientro in modo dolce e poi più forte.
- oh si così, mio re - disse Adam godendo tantissimo.
Dal mobile dalla cucina passarono al tavolo, Adam si mise su di esso con le gambe aperte e con uno sguardo inequivocabile. Rob stava impazzendo a quel cambiamento, lo prese di nuovo e sempre con durezza. Adam urlò dal piacere, sentirlo come lo sbatteva contro il legno e guardarlo negli occhi. Adam chiedeva di più e Rob non esito un attimo ad aumentare il ritmo e la profondità delle spinte. Adam stava godendo come non mai.
Andarono avanti per ore e ore tra una mangiata e l'altra. Lo fecero per tutta casa.
- ne avevo bisogno - disse Adam riprendendo fiato dopo ore e ore di sesso.
- e si, ora sei super rilassato - disse Rob appoggiando la testa alla sua schiena nuda.
- quando tornano i ragazzi? - chiese Adam all'improvviso.
- alle 18 tranquillo - disse Rob chiudendo gli occhi.
- Rob, sono quasi le 18 e c'é un casino per casa - disse lui agitato.
- oh cazzo! - esclamò Rob alzandosi dalla sua schiena.

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