Il momento migliore è quando si sciolgono i cristalli di zucchero
3.27
3.27
Haruka guardò con profondo odio la sveglia che si prendeva gioco di lui facendo passare i minuti con una lentezza disarmante.
Sentiva gli occhi pesanti ma, nonostante ciò, non riusciva a riaddormentarsi.
I numeretti in rosso non cambiavano nonostante il tempo passasse.
Haru si girò dall'altra parte incontrando il viso del rossiccio a pochi centimetri dal suo.
"Beato lui"
Il suo respiro pesante, la bocca semiaperta, gli occhi chiusi e l'aria rilassata.
Haruka invidiava la capacità di Rin di addormentarsi.
L'altro ragazzo circondò istintivamente la vita del delfino con un braccio premendoselo contro.
Haru non si oppose, anzi, posò la testa sul petto muscoloso -nudo- del compagno.
Il battito lento del suo cuore fece si che le sue palpebre si chiudessero.
Riuscì ad addormentarsi finalmente.
Si risvegliò che Rin ancora dormiva e, imprecando mentalmente in aramaico antico, controllò l'ora.
6.30
"Manca solo mezz'ora, tanto vale alzarsi"
Si tolse di dosso il braccio del rosso e lo coprì per bene con le coperte lasciandogli un bacio sulla fronte.
Quei piccoli gesti pieni di amore glieli aveva insegnati Rin, facendoli a lui mentre pensava stesse dormendo.
Quelle piccole cose lo avevano sempre fatto sorridere appena il rosso usciva dalla stanza.
Si mise il grembiule afferrando una padella e dello sgombro.
Non accese subito il gas, aveva ancora molto tempo per preparare la colazione.
Si buttò sul divano con ancora il grembiulino e rimase in silenzio a bearsi di quell'atmosfera così rilassante e calma.
Inspirò a pieni polmoni la fredda aria del mattino che entrava dalla finestra.
Fece vagare lo sguardo lungo le pareti piene di quadri dal gusto discutibile che aveva scelto il rosso.
<<Ti giuro che se non li prendiamo ti lascio in astinenza per un mese>>
Lo aveva minacciato arricciando le labbra e Haru era stato costretto ad acconsentire.
Fissò lo sguardo sulle miriadi di foto contornate da cornici scelte da lui.
In una di esse Rin gli aveva avvolto un braccio attorno alle spalle cogliendolo di sorpresa e baciandolo.
Haru aveva gli occhi sgranati mentre il rosso sorrideva sulle sue labbra.
Quel bacio, in seguito al quale era caduto dalla sedia su cui era seduto, gli aveva fatto fare la figura dello stupido.
<<Tu, dannato, non osare farlo mai più o solo sgombro da adesso in poi! Dirai addio alla carne!>>
La faccia terrorizzata di Rin lo aveva fatto ridere per molto tempo.
Controllò l'orologio preso durante uno dei loro viaggi in Australia.
Quello gli era stato regalato da Lori mentre erano insieme ad un mercatino delle pulci.
Haru si era incantato a fissarlo, a causa dei delfini disegnatici sopra, e lei glielo aveva comprato senza pensarci due volta.
<<Te lo affido, e non parlo dell'orologio, o meglio non solo>>
Terribilmente in imbarazzo Haruka aveva accettato e la donna lo aveva stretto in un abbraccio grezzo.
Haruka aveva risposto con tutto l'affetto possibile, cercando di far capire a Lori che anche per lui ormai erano una famiglia.
6.50
Si alzò andando verso il frigo per prendere del burro e lo sguardo gli cadde sulla moltitudine di calamite attaccate ad esso.
Una che raffigurava una scimmia in particolare gli fece venire i sudori freddi.
Quella calamita l'avevano comprata lui e Rin andando in vacanza in Hokkaido, subito dopo averlo fatto in una vasca all'aperto.
Si ricordava perfettamente l'acqua che entrava dentro di lui e il corpo caldo di Rin sulla neve fresca.
Accese il gas scuotendo la testa e vedendo lo sgombro iniziare a friggere.
<<H-haru...ehm, ecco, sì, cioè...insomma...tu mi piaci Haru!>>
Gli aveva gridato una mattina mentre lui preparava lo sgombro proprio come in quel momento.
Lui spaesato non aveva risposto e Rin si era alzato scappando via in lacrime.
Non era stata la dichiarazione d'amore del secolo ma ad Haru era piaciuta lo stesso.
Sovrappensiero sentì due forti braccia circondarlo e delle labbra morbide sul suo collo.
<<'Morning love>> Rin sbadigliò e si accucciò contro la schiena del moro.
Haru sorrise e lo lasciò fare beandosi di quella stretta piena d'amore.
Intrecciò la mano sinistra con quella del rosso fissando le loro fedi nuziali.
Quella di Rin non era stata la proposta di matrimonio più calma del mondo, ma ci aveva provato davvero.
Ormai non gli importava neanche più del momento in cui, troppo preso dall'ansia, gli stava per vomitare addosso.
Rin gli lasciò un bacio sulla nuca e iniziò ad apparecchiare per la colazione.
Finito il suo lavoro scomparve in corridoio mentre Haru disponeva due tazze piene di latte caldo e dei biscotti sul tavolo.
Durante il matrimonio, così ricordava il delfino, Rin non aveva fatto altro che piangere come una fontana.
Poi, durante il discorso, era stato il suo turno di piangere.
<<Haru, la prima volta che ti ho visto non credevo che ti avrei amato così tanto.
Sin da piccoli ti ho sempre visto sotto una luce diversa, tu splendevi rispetto a tutti gli altri.
Ti invidiavo e ti desideravo, volevo eguagliarti.
Pensavo che fossero solo i capricci di un bambino ma poi, rivedendoti, ho capito che era di più.
Era amore Haru.
Lo stesso che provo ancora adesso, solo che ora è più forte.
Desidero farti sorridere, oggi e domani, fino alla fine.
Voglio farti arrossire perché quando lo fai diventi ancora più bello.
Voglio riempirti di baci perché amo il sapore delle tue labbra.
Voglio nuotare con te perché solo quando tu sei al mio fianco io mi sento libero.
Voglio renderti felice.
Voglio farti sentire come quando nuoti e ora avrò tutta la vita per farlo.
Sono felice che tu abbia scelto me.
Tu sei la mia speciale medaglia delle olimpiadi, l'unica a cui non rinuncerei mai e poi mai.
Mi impegnerò al massimo per riempire ogni nostro singolo giorno di gioia.
Ti darò tutto l'amore che ho, tutto quello di cui avrai bisogno e anche di più.
Ti amo Haru.
Ti amo davvero>>
Al ricordo di quelle parole così dolci e così vere delle piccole lacrime salirono agli angoli degli occhi di Haru.
Fissò la piccola vetrina in cui avevano esposto tutte le loro medaglie.
Oro, argento e bronzo si mescolavano alla perfezione.
<<Comunque vada...ti amo>>
Questo gli diceva Rin prima di ogni gara o competizione di sorta.
Poi gli dava un bacio a fior di labbra e andavano fuori dagli spogliatoi.
Haru si sedette a tavola con davanti il suo bel piatto di sgombro.
Quella era l'unica cosa che non era cambiata.
<<Papà>> Rin apparve con un bambino sulle spalle.
Si avvicinò ad Haru baciandolo sulle labbra e il bambino seguì il suo esempio baciandogli la fronte.
Si andarono a sedere di fronte al moro mentre il bambino prendeva un biscotto.
Sakura era il loro piccolo bambino.
Rin ed Haru lo avevano scelto subito, era bastato uno sguardo, un piccolo gesto del piccolo, e se lo erano riportato a casa.
<<Pa...pa...papà!>>
Le prime parole di Sakura avevano fatto piangere Rin e commuovere Haru.
Lui, checché se ne dicesse, era loro figlio.
Il piccolo buttò il biscotto nel latte caldo aspettando che si ammorbidisse.
Haru fissò lui e Rin che intanto aveva dipinto in viso un sorriso carico di amore.
Si apprestò a inforchettare un pezzo di sgombro ma il figlio lo fermò.
<<Papà, papà, mangia questo!>> gli urlò porgendogli un cucchiaio con sopra il biscotto di prima.
Haru non seppe cosa rispondere.
La colazione era l'unico momento della giornata, oltre alla sera, in cui potevano passare del tempo tutti insieme.
Non voleva certo far mettere il broncio a Sakura già dal mattino.
<<Perché dovrei? Ho il mio sgombro>>
<<E allora? Haru non lo sai...>> iniziò Rin.
<<Che il momento migliore è quando si sciolgono i cristalli di zucchero?>> terminarono in coro proprio come padre e figlio.
Haru li guardò.
Fissò le due persone più importanti della sua vita e prese il cucchiaio dalla manina di Sakura.
Se lo portò alla bocca e il sapore dolce del biscotto gli mandò in estasi le papille gustative.
<<Allora Haru?>> gli chiese contento Rin avvicinandosi al figlio.
Haru non rispose, lasciò lo sgombro e si andò a sedere vicino al figlio e al marito stritolandoli in un abbraccio.
Quando, dopo aver finito la colazione, furono tutti pronti, i tre si apprestarono ad uscire di casa con le borse sotto braccio.
Haru prese in braccio Sakura e si avvicinò a Rin.
<<Cosa c'è Haru?>> gli domandò preoccupato.
Rin aveva mantenuto la promessa: lo aveva fatto sentire felice riempiendo la sua vita di gioia.
Lo aveva fatto sentire come quando nuotava anche fuori dall'acqua.
Gli aveva dato tutto l'amore che aveva e anche di più, insegnandogli a sua volta come amare.
Gli aveva donato una famiglia e una vita che, per quanto era bella, molte volte gli sembrava un sogno.
<<Rin, ti amo>> Poi lo baciò sulle labbra cercando di trasmettergli tutta la sua gratitudine.
Diede a Sakura un bacio sulle guanciotte rosse e sorrise uscendo di casa mentre il rosso lo prendeva per mano.
"Rin e Sakura hanno ragione: il momento migliore è quando si sciolgono i cristalli di zucchero"
**Spazio pazzoidi in libertà (vigilata)**
Ahem...si lo so.
Ho due storie da continuare e io mi metto a scrivere OS su free!!
Mi faccio schifo da sola ok?!
Bheeee, ditemi che ne pensate :3
P.s.: il momento migliore è quando si sciolgono i cristalli di zucchero.
Ditemi che qualcuno ha capito perché!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro