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CAPITOLO 33

Fino a prova contraria sono viva lol
Eccovi il capitolo, vi nutro mie care lettrici *lancia parole al vento*

Hanji, dopo essersi presentata, appoggia i libri sulla cattedra ed inizia a scrutare la classe.
Deve fingere di non conoscere Zeyn, me, Levi e Tanya. Dalla sua espressione frustrata è palese che si stia impegnando nell'evitare di saltarci addosso emozionata.
Le faccio un sorriso rassicurante, che viene immediatamente ricambiato, poi si posiziona davanti alla cattedra e ci si siede sopra.
"Direi che prima di tutto devo sapere con chi io stia parlando, quindi... giro di nomi!" esclama, indicando la mia compagna al primo banco.
È normale che io non ricordi il suo nome?

No

Ah beh rassicurante.

"Io sono Lisa-"
"Ferma lì Lisa, non ho voglia di sapere i vostri cognomi... limitatevi a presentarvi per nome, okay?"
"Certo, prof"
"Su, la prossima... tu chi sei?"
"Anna"

E via con i nomi.
Cinque giri.
Cinque. Fottutissimi. Giri.
Perché Hanji non si ricordava una sega di nulla.
"T/n, ma Levi che ha oggi?"
È Zeyn a parlarmi, attirando la mia attenzione e quella di Tanya.
"Perché?" domando, accigliata.
Lancio un'occhiata al corvino, e capisco.
"Continua a scarabocchiare sul banco, sembra assorto tra i suoi pensieri"
"Credo di aver capito che sta combinando, però non ve ne posso parlare qui... per ora limitiamoci ad ascoltare Hanji che spiega"
I due annuiscono, per fortuna accanto a Zeyn il banco oggi è vuoto.
Sorrido e torno ad ascoltare la pimpante donna che blatera di cose incomprensibili scarabocchiando sulla lavagna.

Finisce la scuola, YAY, di mercoledì però in genere ho le lezioni aggiuntive di matematica, essendo io una capra in questa materia.
Verso le due termino anche queste ed esco di fretta dalla struttura scolastica, trovando Hanji e Levi ad aspettarmi.
"Tanya e Zeyn sono andati a casa, hanno ricevuto telefonate non esattamente amichevoli dai loro genitori poco fa" ride la castana, sistemandosi gli occhiali.
"Andiamo a casa, e grazie per avermi aspettato" sorrido, prendendo Levi per mano. Lui me la stringe, sono convinta di aver visto un accenno di sorriso sul suo volto.
Hanji ci precede saltellando sulla strada, e finché non arriviamo a casa non smette di fare la brutta copia di Heidi.

"Siamo a casa!" esclamo, aprendo la porta.
Mia madre è intenta a sparecchiare il tavolo, mio padre la sta aiutando e di Silya non c'è traccia.
"Cosa c'è di buono?" domanda Heidi, appendendo la borsa all'attaccapanni.
"Pasta al pesto"
Hanji alza un sopracciglio, confusa.
"Cosa?"
"Tu mangia" ride mia madre, mettendo a tavola due piatti di pasta.
La osservo disgustata, io odio la pasta al pesto e lei lo sa bene!
"Per te T/n ho preso il pollo con le patate al mercato"
Soddisfatta, la abbraccio e salgo in camera per cambiarmi.
Torno in cucina, Levi sta osservando la pasta verde con apparente disgusto. Hanji ha praticamente finito tutto.
"Capitano, neanche a lei piace la pasta al pesto?" domanda mia madre, dispiaciuta.
"Temo di no" risponde lui, allontanando di poco il piatto.
"Non importa, dividerò il mio cibo con lui!" esclamo, mettendo una coscia di pollo in un altro piatto con qualche patata.

Terminato il pranzo, alzo lo sguardo su mia madre.
"Dove è finita Silya?"
Lei sorride e quasi si mette a ridere.
"Di sopra... con Maddy. Non disturbatele!"
Capisco al volo e rido, poi salgo le scale e mi infilo in camera mia seguita da Levi ed Hanji.
"Levi, posso chiederti cosa stavi combinando oggi a scuola?"
"Ieri notte ho parlato con Erwin, sai riusciamo a comunicare e... lui mi ha chiesto un parere su una strategia. Stavo ragionando su alcune modifiche e avevo intenzione di parlargliene stasera"
Sorrido sollevata e mi spalmo sul letto.
"Come sospettavo"
"Sei perspicace, mocciosa" commenta sedendosi sul materasso e guardandomi.
"Lo so, Capitano"
Hanji sta leggendo un libro di chimica, probabilmente la lezione di domani.
"Levi, Zoe mi ha chiesto di portarti alla festa di sabato..."
"Mh... va bene"
"Ottimo!" gli salto addosso gettandogli le braccia al collo.
"Sono così felice, Levi!"
"Perché vengo alla festa?"
"No! Cioè, sì, ma non solo per quello... sai che l'altro giorno ti dicevo di sentirmi sola? Ecco, non ho più quella sensazione adesso"
"Sono felice per te"
"Stento a crederci, con l'espressione che stai facendo ora!"
Mi squadra alzando le sopracciglia  con un'espressione quasi confusa.
"Che diavolo vorresti dire? Dubiti delle mie parole?"
"Sorridi, su, così non dovrò più avere dubbi!"
"No"
"Ti faccio il solletico"
"Non soffro il solletico"
"Fanculo, Levi!"
"Questa me la paghi"
"Sono tutta sua, Capitano" sorrido maliziosamente, appoggiando le mani sul materasso.
"Non provocarmi"
"Oh, certo che no, Capitano"
"Ragazzi, io sono qui, se dovete fare sesso ditemelo che scendo" ride Hanji, chiudendo il libro e mettendolo sulla scrivania.
Osservo Levi, che pare totalmente insensibile alle parole della castana.
Io arrossisco un po', ma non esageratamente.
Scoppio a ridere quando sento dei suoni particolari provenire dal corridoio, probabilmente vengono dalla camera di mia sorella...
"Se si divertono loro perché noi non possiamo?"
"I compiti, cucciolotto"
"Come mi hai chiamato?"
"Cucciolotto!"
"Okay, io scendo, credo che qui tra poco avrà inizio qualcosa di violento" Hanji si alza e si avvicina alla porta, sorridendo divertita.
"Tipo un omicidio" ringhia Levi, avvicinando il suo corpo pericolosamente al mio.
"Uhm... io vorrei vivere, se non ti dispiace" commento con voce strozzata, seriamente preoccupata per la mia incolumità.
Hanji scappa fuori ridendo e sbattendo la porta mentre io mi allontando dal corvino che non fa altro che mettermi in soggezione.
"D-dobbiamo fare i compiti, Levi"
Il ragazzo si avvicina sempre di più, fregandosene delle mie preoccupazioni, poi mi bacia con prepotenza.
Il momento viene interrotto dallo squillo del mio cellulare.
Levi sbuffa spazientito e si allontana, mentre io mi allungo verso il comodino e afferro il telefono.
Leggo sul display il nome di Alex.
"...oh no" sussurro, passandomi una mano tra i capelli.
Sento gli occhi pizzicare, e noto il corvino assumere un'espressione preoccupata.
"Chi è? Ancora quel demente?"
Annuisco, poi prendo un respiro profondo e rispondo.
"P-pronto?"
"T/n, ho bisogno di parlarti"
"Che vuoi, Alexander?"
"Devo vederti urgentemente"
"Non se ne parla nemmeno"
"Ti prego, è importante"
"Qualunque cosa sia me la puoi dire per telefono"
"No"
"Si. Se non vuoi dirmelo ora, addio"
"Aspetta, T/n! Non è una cosa di cui si può parlare per telefono!"
"Dimmi di cosa si tratta. Poi deciderò se vederci o no"
"...scuse, voglio porgerti le mie scuse"
"Sei un bastardo, Alexander"
"Lo so"
"Ti odio"
"Fai bene. Ora possiamo vederci?"
"No. Ciao"
Chiudo la chiamata, ma che cazzo vuole!?
Levi mi abbraccia, io senza rendermene conto ho inziato a piangere sulla sua camicia.

Apro gli occhi, il sole che passa dalla finestra mi sta accecando.
Cerco di capire dove mi trovo, e noto accanto a me il corvino che fissa il soffitto mentre con un braccio mi tiene stretta a sé.
Devo essermi addormentata.
"Sei sveglia"
"Già..."
"Voleva vederti?"
"Sì..."
"Dai, non pensarci ora. Facciamo sti compiti che io ne ho già le palle piene"
Sorrido, mi alzo e mi sistemo alla scrivania, subito imitata da lui.
È un po' che non sorride, mi sto preoccupando...
"Levi, me lo fai un sorriso? Piccolo piccolo, ti prego" gli rivolgo uno sguardo da cane bastonato.
Lui rotea gli occhi e accenna ad una curvatura delle labbra, che sembra più una smorfia schifata che un sorriso.
"Ne ho bisogno, Levi. Ho bisogno di vederti sorridere, ti prego"
Queste parole lo convincono, e resto incantata a guardarlo.
"Sei bellissimo quando sorridi"
"Che vorresti dire? Io sono sempre bellissimo"
"Soprattutto quando sorridi"
Lo abbraccio, poi ci mettiamo a fare i compiti.

•angolo delfino•
sono viva
respiro
fino a prova contraria
LA FANFICTION SU SIRIUS È A BUON PUNTO
QUELLA SU BAKUGOU È AL TERZO CAPITOLO
E POI STO PROGETTANDO UN'ALTRA FANFICTION SU BAKUGOU
E UNA STORIA SU UN'APOCALISSE ZOMBIE
E POI NULLA
no scherzo un'altra storia
ma particolare
tipo humor
ARRIVEDERCI AMORI E GRAZIE PER TUTTO IL VOSTRO SUPPORTO

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