CAPITOLO 24
Leggete l'•angolo delfino• infondo, è importante! Grazie e buona lettura
Pov T/n
Non ci posso credere.
Ci guardiamo in faccia, non è possibile, è fantastico, sono senza parole.
Guardo la mamma, che in silenzio ha richiuso la porta di casa a chiave.
Levi, che seduto sul divano mi osserva preoccupato probabilmente dal mio silenzio.
Hanji, che cammina intorno a noi, scrutandoci perplessa.
Poi abbasso lo sguardo, sulla figura esile e slanciata di mia sorella, accovacciata sul divano, accanto al corvino.
Non è possibile, mia sorella qui?
Silya, davanti a me sul divano?
Mi guarda, forse spaventata da come potrei reagire ai suoi sette mesi di sparizione.
Non ci credo, ho paura di star sognando.
Mamma le si getta addosso, riempiendola di baci, piangendo come una bambina.
In tutta risposta Silya sobbalza e si irrigidisce.
Poi, comincia anche lei a singhiozzare e si lascia stringere affettuosamente.
Io resto impalata a fissarla, temendo si tratti di un sogno, un'illusione.
E se quando la tocco scompare ed evapora tra le mie mani?
Non ho il coraggio di avvicinarmi, magari tutto quanto sfuocherebbe via, lasciandomi solo il ricordo di questa sera.
Magari non è davvero lei, e Silya è morta.
Non ci voglio pensare.
Non la tocco, ho troppa paura di perderla ancora.
Se è un'allucinazione voglio che duri il più possibile.
La lascio tra le braccia di mia madre, mentre Levi si alza e mi affianca.
"Che fai, non vai a salutarla?" Sussurra, mentre mi abbraccia da dietro.
Scuoto la testa, non riesco a parlare.
Percepisco una lacrima rigarmi il volto, la guancia destra.
Subito la asciugo via, mentre il ragazzo mi lascia un bacio tra i capelli.
"Non è un sogno, te l'ho riportata indietro" continua, accarezzandomi un braccio.
Io annuisco.
Sorrido, e mi lancio istintivamente sulle due sbandate accatastate alla bell'e meglio sul divano.
"Oddio Silya... abbiamo avuto così tanta paura che..." la mamma non riesce nemmeno a parlare, spiccicando qualche parola tra i singhiozzi.
Io lascio che le lacrime scorrano, dopotutto sono lacrime di gioia.
"Mi dispiace di avervi fatto restare in pensiero, mi dispiace davvero tanto" mormora mia sorella asciugandosi una lacrima.
Penso di essere rimasta incollata a lei stile koala per un'oretta, finché la mamma non ha ordinato la pizza all'alba di mezzanotte e venti.
"Stanotte dormiamo nel lettone, ci siamo intese?" Ordina mia madre, asciugandosi le ultime lacrime.
Sorrido e annuisco, Silya mi imita.
"Ok direi che... è il momento delle spiegazioni..." annuncia mia sorella, lisciandosi la gonna e cercando di tirarla giù.
È decisamente troppo corta, non è nel suo stile.
"Prima magari ti cambi, sono abituata a vederti con cose larghe!" Esclamo correndo su per le scale.
La ragazza mi segue, e ci rintaniamo ridendo in camera sua.
Ormai i muri sono ricoperti da polvere e ragnatele, una mensola sta addirittura per cadere.
La sistemo alla bell'e meglio, mentre lei apre un cassetto e sorridendo malinconicamente tira fuori i suoi adorati pantaloni larghi con fantasie militari nere.
Io le rifilo una maglia taglia XL decisamente troppo grande, trovata nel cassetto dei vestiti 'da casa', come li chiamo io.
Ovviamente, è nera.
Una volta che si è cambiata, scendiamo e ci rimettiamo sul divano.
Lei comincia a spiegare.
Ad un certo punto la interrompo.
"Scusa ma... non eri andata a scuola? Ricordo di essermi svegliata quella mattina, insieme alla mamma, e avendo trovato la porta aperta abbiamo dedotto che tu fossi già uscita di casa"
"No, la porta era aperta dalla sera precedente, non l'avevo chiusa, contavo di tornare entro dieci minuti" sospira, legandosi i capelli neri e mossi in una coda disordinata.
"Comunque, mi hanno rapita e mi hanno praticamente molestata pesantemente sulla limousine, poi mi hanno chiusa due mesi in quella stanza. Al terzo mese mi hanno fatta uscire e ho cominciato a 'lavorare', ovviamente a me non veniva dato un centesimo, si tenevano tutto loro. Dicevano che a me non servivano, che a me bastavano quattro stracci e da mangiare, e poi sarei rimasta lì finché non avrei compito 30 anni. A quel punto non so cosa avessero intenzione di fare, anche perché non me lo hanno mai detto. Comunque, hanno iniziato a mettere in giro la voce di una nuova arrivata e la clientela è salita alle stelle..."
Ci racconta delle molestie subite dal suo 'capo' di alcuni clienti curiosi che le offrivano soldi per potersela portare direttamente a casa o nel proprio locale...
Sono scioccata, santo cielo quello che ho passato io in confronto non è niente.
Terminata la spiegazione, abbassa lo sguardo verso i suoi piedi nascosti dalle pantofole di lana NERE OVVIO.
"Grazie davvero, per essere venuti... ma ora..." fa un respiro profondo, cerca di riprendersi da quei dolorosi ricordi "Chi sono loro?" Chiede indicando Levi ed Hanji.
Faccio un sorriso.
"Ti ricordi che guardavamo sempre gli anime, io e te, di notte, invece di dormire?" Rido leggermente, mentre mamma ci guarda confusa.
"Certo che sì, come potrei dimenticarmi delle maratone di No Game No Life, My Hero Academia, Attack on Titan..." comincia ad elencarle contandole sulle dita, finché, arrivata all'ultima, alza lo sguardo e boccheggia.
"C-cosa... c-come..." ha gli occhi sbarrati, temo le possa venire un infarto.
"Non lo so nemmeno io, ma sono qui, da qualche giorno..." rispondo, guardando Levi che, in piedi dietro mia madre, mi rivolge un mezzo sorriso.
"T/N MA È FANTASTICO! POTRÒ FARE LORO TUTTE QUELLE DOMANDE CHE HO SEMPRE VOLUTO PORGERGLI!" Silya comincia a sclerare, un po' come ho fatto io quando ho visto Levi davanti a me.
Hanji si mette a ridere e inizia a rispondere alle domande che mia sorella le porge, una dietro l'altra.
Mia madre ricomincia a piangere per l'emozione e, nel mentre, mi avvicino a Levi senza farmi vedere.
Lo tiro leggermente per la manica.
"Ehy... vieni un momento" bisbiglio, mordendomi un labbro.
Lui sospira e mi segue.
"Senti... grazie, davvero... non so come ringraziarti.." comincio, mentre non riesco a far uscire le parole.
Ci rinuncio, decidendomi a compiere un gesto che probabilmente gli farebbe capire quanto gli sono grata.
Lo tiro per il colletto della camicia e lo bacio, senza un minimo di imbarazzo.
E già che ci siamo, perché no?, mettiamoci pure la lingua, ma così eh, giusto per.
E ci parte quella limonata da cinque minuti, che termina quando il ragazzo della pizza suona al campanello.
Mia madre si asciuga le lacrime e si precipita ad aprire, pagando, mentre noi quattro apparecchiamo.
"Domani mattina chiamo la polizia, quel tipo deve pagare" borbotta la mamma, baciando Silya sulla fronte.
Ci mettiamo il pigiama e all'alba delle 2 andiamo a dormire, noi tre nel lettone, Levi ed Hanji in camera mia.
Domani staremo a casa, Silya si deve sistemare, la scuola, gli amici, dobbiamo fare un annuncio ufficiale, anche alla polizia.
Devo raccontarle di Alexander, quel figlio di buona donna.
Devo raccontarle di Levi, e del fatto che la mamma non sa niente.
Devo raccontarle tutto.
"Bentornata, Silya" mi accoccolo a lei, chiudendo agli occhi.
"Buonanotte, Otaku-chan"
•angolo delfino•
Tutto è bene quel che finisce mal- no ho sbagliato
Comunque, ho notato che le letture stanno calando.
Tutto ciò ha una sola spiegazione: la storia a molti non piace.
Ci sarà un motivo no?
Quindi, ve ne prego, se qualquadra non cosa riferitemelo, se la storia vi piace invece commentate e stellinate.
Questioni a parte
Adesso, cosa pensate che succederà?
Probabilmente mi parte lo skiptime, non ho voglia di raccontare tutta la roba di Silya.
Penso che la lascerò a casa a random per una o due settimane, il tempo del pigiama party da Zoe per cui mi ringrazierete e l'ambientazione di Levi a scuola.
Buona vita gente
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