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Parte 1

La storia che sto per raccontarvi è diversa dalle altre, quindi preparatevi, perché vi porterò a fare un viaggio nella mia mente.

Mi chiamo Sara, sono un'adolescente come tante altre. Un po' pazza e molto solare, questa è la mia essenza.

Amo sognare e viaggiare con la mente.
Amo sorridere, perché penso che in tutte le cose brutte che sono capitate nella mia vita (e fidatevi che sono tante) ci sia un buon motivo per ridere, alla "ehy, dopo la montagna di merda che ho superato sono ancora in piedi".
Amo conoscere nuove persone, fare amicizia e sperare che alcuni di loro restino al mio fianco per tutta la vita.
Amo leggere, perché è come se quella storia mi trasportasse in un'altra realtà. Un po' come il tappeto volante di Aladdin, avete presente?
Amo anche scrivere, perché posso dare sfogo alla mia immaginazione, a tutto ciò che mi frulla in testa. In questo modo esprimo ciò che non riesco a dire a parole mettendolo per scritto.
Amo il mare, il sole, il vento, i temporali in pieno inverno, la neve, una tazza di tè caldo con un buon libro quando fa freddo.
Amo l'estate perché posso dormire fino a tardi senza che nessuno mi rompa le palle, posso uscire con i miei amici, posso leggere sotto l'ombrellone in spiaggia, con il sottofondo delle onde che s'infrangono sulla sabbia. Posso fare le maratone di film e di serie tv, posso andare in bici, posso andare alle feste con i miei amici, posso fare i pigiama party con le mie migliori amiche stare sveglia fino a tardi.
Amo sentire il suono della campanella il 10 giugno, che segna la fine di un altro anno scolastico.
Amo gli animali, la natura e tutto ciò che la riguarda.
Amo svegliarmi all'alba per veder sorgere il sole, cosa che in Sardegna facevo ogni mattina: alle 6,45 mi svegliavo, andavo in veranda e, seduta sulla sdraio dei miei zii leggevo After per circa un'oretta, cullata dalla brezza del posto.

Amo tante cose, come avrete notato. Ma ce n'è una che amo più di tutte: la musica.
Ho sempre pensato che fosse come una specie di magia, che unisce il mondo in un modo inspiegabile. È qualcosa di incredibile, penso che senza la musica il mondo sarebbe un posto molto più triste di quanto non lo sia già.
Fin da piccola ho avuto la passione per il ballo, credo di averla ereditata da mio papà, dato che era un ballerino di break dance.
Mi ricordo che essendo un grandissimo fan di Michael Jackson, mi faceva ascoltare le sue canzoni. Adoravo tantissimo Black or White, perché nel videoclip c'erano i cavalli e io ne ero appassionata, infatti ogni volta che mi portata a equitazione ascoltavamo sempre quella canzone durante il tragitto.
Una delle mie prime canzoni preferite è stata Redefinition, non so se ve la ricordate, conoscevo la coreografia a memoria e ogni sera mi divertivo a fare lo stacchetto davanti ai miei genitori con questa ed altre canzoni.
Poi per un po' ho perso questo amore per la musica, o meglio, si è nascosto da qualche parte dentro di me.
E voi direte, come hai fatto a ritrovarlo? Ora ve lo racconto.

Era una sera di ottobre 2014, quasi tre anni fa. Mi stavo annoiando a morte, così decisi di accendere la tv. Feci zapping sui canali, e per errore mi fermai proprio su Rai Gulp, canale 42 del digitale terrestre. È stato lo sbaglio più bello della mia vita e che ripeterei altre mille volte.
Proprio in quel momento c'era la pubblicità, e il tizio in tv annunciava che tra poco sarebbe iniziato un nuovo episodio di Violetta. Io sbuffai, perché la reputavo una serie tv per bambini, ma decisi comunque di guardare l'episodio, dato che non avevo niente da fare.
Il problema è che era già a metà della seconda stagione e non ci capivo nulla, ma m'incuriosiva sapere come andava a finire.
Così, un episodio tira l'altro, mi sono trovata ad un punto che mai mi sarei sognata di raggiungere: Violetta era diventata la mia serie tv preferita. Spinta dalla curiosità, iniziai a cercare informazioni sui personaggi, ad ascoltare le canzoni e a comprare giornalini di Violetta.
Mentre io ero convinta che fosse solo una fissa e che appena sarebbe finita me ne sarei dimenticata, si stava facendo spazio nel mio cuore. Giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, quella serie TV stava diventando talmente importante per me che tutto ciò quasi mi faceva paura.
Arrivai al punto di sognare d'incontrarli, anche se sapevo che sarebbe stato impossibile, dato che io abitavo in una piccola città dell'Italia e loro nella grande America...

(Continuo nel prossimo capitolo, l'ultimo)

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