Estate
Voglio l'estate, la Calabria, voglio piangere, sfogarmi, sempre, perennemente.
Vorrei fare come Palermo, sbronzarmi e piangere, spaccare tutto, spaccare anche me stessa, i miei ideali, la mia sanità mentale, il mio cervello, il mio corpo.
Voglio essere un po' più Berlino, ovvero voglio essere più stronza, apatica soprattutto, narcisista, sociopatica, visto che tanto già mezza misogina sono.
Voglio avere i coglioni di essere come lui, sfrontato, precipitoso, indifferente alla tristezza ed alla sofferenza, voglio fregarmene di ciò che provano gli altri.
Li voglio fare soffrire, come loro fanno con me.
Si, farli sentire delle merde.
Farli piangere, far si che si facciano del male, o far loro del male, senza provare rimorsi.
Invece mi tocca essere Palermo, lo sfigato innamorato di qualcuno che non potrà mai avere, che lo ha friendzonato malissimo.
Meglio andare a dormire, così magari, chiudendo gli occhi, una vita decente la posso sognare, e magari la posso sognare per sempre.
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