Epilogo
Il mattino seguente, i signori Chapman -coloro ai quali dovevo maggiori ringraziamenti- ci vennero a far visita ad Eversholt e, benché fossero estremamente imbarazzati, non celarono la loro ammirazione nei riguardi di una giovane coppia felicemente sposata, ebbero l'ardire di definire quest'ultima, e io replicai enunciando con benessere la mia folta gratitudine nei loro confronti, aggiungendo che solo per mano loro, quel dì di primavera, avevo conosciuto colui al quale la mia fede era indissolubilmente legata, or ora.
Dunque, ritardammo di una manciata di ore la partenza per l'Essex, e ciò rese la mia anima estremamente gaia, poiché il cielo, al preludio del mezzogiorno, era tinto di sfumature molto castamente particolari, con il variopinto mutare di gradazione, dapprima un flebile color perla, dopodiché un docile celeste plumbeo.
Il viaggio in carrozza fu molto piacevole, giacché Bradley riempì la mia persona di attenzioni e io davvero non sapevo come impedire che la sua bontà mi sconvolgesse.
Pertanto, chiudevo gli occhi e mi lasciavo cullare dallo scalpitio dei cavalli, talvolta sinuosamente ondeggiante, talvolta arrogantemente frenetico, quasi i destrieri volessero rispecchiare i nostri impeti.
Nel pomeriggio, raggiungemmo la costa inglese, e le mie emozioni scoprii non fossero mutate dal primo momento in cui ammirai quel tempestoso mare, poiché -una volta scesa dalla serpa- portai una mano al petto e inspirai la dolce brezza pungente che spirava dalle onde.
Il giovane, vestito di un completo stranamente bianco, sembrava molto compiaciuto della mia letizia, e giunse al mio fianco con passo deciso, oscillando ritmicamente il bacino come la sua natura divina -forse- gli consentiva di mostrare.
La riva era deserta, una desolazione quasi nauseabonda, avrei potuto definirla -cosa che non feci, tuttavia, giacché la presenza di Bradley la rendeva più festosa del più celebre ballo cortese- ma la sua naturale e innocua bellezza non svanì neppure sotto le nostre occhiate ammirevolmente dure.
Bradley mi cinse le spalle con un braccio, osservando il mio profilo e avvicinando il mio capo al suo petto, e fu così che ci avvicinammo ai ciottoli, lentamente.
E con un'amorevole lentezza, fui tenuta a precisare.
Chissá quali canti innalzavano al cielo, quei gabbiani!
Tali creature spesso volavano in circolo, come tenebrosi avvoltoi, quasi avvertissero tanfo di morte.
Eppure, quella natura pullulava di vita!
Ogni singolo e apparentemente tanto innocuo quanto insignificante dettaglio aveva racchiuso in sé uno scricciolo di mondo, una perla lucente e rara di respiro ultraterreno.
Spesso, le bellezze adiacenti a noi svaniscono per la nostra innata superbia, per la nostra sciocca presunzione di prevalere su quella che -invece- è la natura più perfetta il Creato avesse mai potuto scolpire, ma oh! Mai troneggiare dinanzi ad una maestria così pura! pensai.
Bradley mi invitò a sedere accanto a lui, e buffamente i suoi calzoni furono macchiati dalla polvere lattea dei ciottoli, ed essa era in tinta con il pallore del suo volto, dolce rincarnazione afrodisiaca.
Dopodiché, egli piegò le ginocchia, vi pose le braccia sopra e il suo sguardo ricadette sul mare.
Quest'ultimo, era simile ad una corsa frenetica alla ricerca dell'illibata purezza, poiché le onde, nel loro sgusciare tra i ciottoli, sembravano voler graffiare e allontanare il sentore peccaminoso mondano, lacerando così i suoi demoniaci tessuti.
E il cielo ricadeva a strapiombo su quella spuma argentea, stendendo il suo manto leggiadro in protezione di una tale bellezza, tanto inimitabile quanto prontamente competitiva nel difendere la sua affascinante apparenza.
Mi sedetti e allungai le gambe, reggendomi sui gomiti e increspando le labbra in quel profondo silenzio.
Un tacere che venne spezzato dalla voce di Bradley: "Ho ammirato molto la tua sollecita e deferente accoglienza nei confronti dei signori Chapman."
"Ho compreso quali siano i privilegi che una buona moglie deve esternare." La mia voce si confondeva con il mormorio delle onde.
Egli annuì, grato. "È un bene che lo abbia compreso tu stessa, senza mie sciocche lezioni al riguardo."
"Intendevi forse spiegare per iscritto i doveri di una moglie come il signor B. alla povera Pamela? Suvvia!"
Il giovane alzò le labbra in un tenue sorriso gioviale, gesticolando. "Oh, mi è ben nota la tua estenuante fissazione per quel romanzo! A volte maledirei Richardson per averne creato un fenomeno letterario..."
"Ah!" lo interruppi, alzando un indice in lamentela. "Bada a come parli! Pamela o la virtù ricompensata è stato per me uno dei più nobili sostegni quando credevo di essere preda delle tue grinfie!"
Bradley rise, il suono sincronizzato al gracchiante canto dei gabbiani, tuttavia quando schiuse le labbra per replicare, lo precedetti, poiché avvertivo l'impulso nervoso di aggiungere: "Eppure, simile libro mi ha fatto anche comprendere come fossi segretamente innamorata di te."
Lo vidi sussultare, ma continuai dicendo: "Pamela non sapeva di essere caduta in amore con il suo padrone, e neppure io ne ero al corrente."
Egli rimase in silenzio, e sembrava voler osservare il mio riflesso attraverso lo specchio increspato delle onde.
Cos'ero, in quel momento?
Una felice donzella consapevole e gloriosa del suo amore!
Come ricompensa, il buon Dio! riflettei.
Dopodiché, Bradley socchiuse le palpebre e inclinò il capo, intento a dar luce a chissà quali pensieri; accennò un sorriso ed espirò. "Proprio or ora ho avuto la fortuna di comprendere cosa siamo stati, io e te."
Incerta e confusa, chiesi: "Cosa?"
Rivolse un ultimo sguardo quasi nostalgico ai furenti artigli del mare, ed iniziò ad inumidirsi le labbra, osservando il velo celeste." Tu il rifiuto," Mi guardò. "e io la seduzione."
E raccolse un ciottolo tra le mani. Con un breve movimento lo lanciò tra le onde.
Ed esso svanì.
Come le nostre turbolenze.
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Tan tan! Anche questa storia è giunta al termine, con una frase di Bradley che spiega il significato del titolo da me scelto per il racconto.
Intendo inserire qui i ringraziamenti.
Ringrazio enormemente tutte voi, per l'affettuoso supporto e i vostri sempre dolci e anche simpatici commenti.
Questa per me è stata una sfida.
E "Rifiuto e seduzione" è stata una prova: volevo leggere alcuni pareri riguardo il mio modo di scrivere.
Sono anche grata con me stessa per essere sempre riuscita a pubblicare un capitolo a sera (yeee!).
Vi informo che non scriverò un sequel, perché Bradley e Allyson hanno trovato il loro lieto fine, e non credo sia corretto disintegrarlo. Inoltre, mi dedicherò alla stesura di un'altra storia, con la quale spero di realizzare il mio sogno inviandola a quale casa editrice, dunque non la pubblicherò qui, su Wattpad.
Il Settecento è una mia fissazione. "Rifiuto e seduzione" è stata ambientata nel 1840, proprio perché è questa storia -invece- ad essere settecentesca, altro motivo per la quale mi rispecchia di più.
Sarò sempre presente qui su Wattpad, per recensioni o altro.
Un grazie immenso per aver seguito la mia prima storia! Siete molto importanti per me. Vi voglio bene.
- Alexandra.
(Girate pagina)
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