Bisogna sempre stare attenti a ciò che si mangia: ce lo insegna il tragicomico Paolo Villaggio nel secondo film dell'infinita saga fantozziana.

Ma bisogna stare anche attenti a ciò che si compra perché le contraddizioni durante la spesa non sono poche.

Prendete questo esempio seguente quando scegliete di cenare col pesce:

Un bell'antipasto di mare che nasconde nell'etichetta chissà quale "colpo di scena":

Può contenere tracce di PESCE!

Ci "rassicuriamo" col fatto che in mare ormai ci sono comunque solo TRACCE di pesce...

A volte, la marca stessa del prodotto alimentare minaccia la presenza di altro:

Non  sempre, per fare la spesa, bisogna recarsi in un negozio: per comprare da bere, ad esempio, basta andare in alcuni condomini molto attrezzati... 

Facendo la spesa, tra l'altro, non sempre si fanno incontri intelligenti...

A maggior ragione quando qualche commerciante non si rende conto di quanto può essere equivocabile posizionare male i propri cartelli...

Tutto si può dire, comunque, dei nostri negozianti italiani ma non che lascino dubbi sulle loro intenzioni di venire incontro alle difficoltà economiche dei propri clienti:

Ma per introdurre quest'ultimo capitolo contestualizzato in ambiente-spesa,  a rischio di apparire schizofrenico, farò un esempio calcistico per far capire quanto sia rischioso nel linguaggio fare incauti abbinamenti senza pensare prima a cosa potrebbero alludere determinati accostamenti..

Cominciamo da due ex-grandi calciatori.

Il primo, di per sé, ha già un cognome a rischio che allude a pratiche private di intima evacuazione da svolgere in solitaria concentrazione nel proprio bagno di casa: ovvero...

Avete capito, giusto?

E fino a qui nulla di male, se non il rischio di far coppia in campo col cognome di un nostro centravanti campione del mondo:

Provate: mettendo i due cognomi insieme in rapida successione vengono fuori dei veri fuoriclasse dell'intestino retto...

Un altro esempio?

Partiamo dal cognome del seguente calciatore.

Con lo stesso metodo precedente accostiamolo velocemente al cognome del prossimo giocatore e verrà fuori un gentile appellativo utile per omaggiare vostra moglie quando rimarrà per l'ennesima volta in panne con l'auto senza benzina:

Eseguito questo giochino non proprio da premio Nobel per la scienza, passiamo al vero motivo per cui lo abbiamo scelto per introdurre questo ultimo capitolo: le contraddizioni durante la spesa.

Come si suol dire "togliamoci subito il dente" dell'inevitabile riferimento sessuale e andiamo a vedere quale bottiglia di vino amano scegliere gli uomini durante la spesa:

E fino a qui, nulla di male: la passerina è sempre un'ottima scelta.

Il vero riferimento sessuale vien fuori quando andate a notare, in fondo alla bottiglia, con cosa si può abbinare "la passerina" nella stessa etichetta:

Ma non si può...

Nemmeno il maniaco sessuale più fantasioso avrebbe creato un packaging così equivoco, neanche dopo essersi scolato una cassa intera della passerina abbinata alla "verga"!

E poi dal 1895?

Ma quando mai?

E' un abbinamento tra i due eufemismi dialettali che esiste da sempre.

E dire che con "la passerina" gli abbinamenti non mancherebbero:

Scelte gratificanti entrambe per la passerina di prima...

So a cosa state pensando.

Con un finale di capitolo del genere è terminata quest'opera in un modo non proprio elegante.

Questo veloce lavoro non ha avuto né la presunzione né la valenza di un libro comico, ma solamente l'obiettivo di scambiarci quattro sorrisi senza pretese attraverso alcune immagini che avevo conservato da diverso tempo in attesa di trovare un collocamento che avesse un senso.

Nel salutare e ringraziare tutti coloro che sono passati allegramente da queste parti, mi adopero quindi nel cercare un finale più edificante.

Dimentichiamo quindi "la passerina" e vi saluto in modo più romantico con un altro nomignolo legato alla sfera sessuale femminile richiamato in modo subliminale ma, almeno, con una forma più poetica: