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AVVISI - nei servizi pubblici

Dopo l'ampio ambito della scuola è il momento di affrontare quello degli avvisi che si trovano nei luoghi più disparati.

Partiamo dai servizi pubblici.

Tra questi, quelli più noti sono i bagni dove, forse, non sempre ci si può lavare con facilità le mani, come il povero Siani di Mister Felicità, ma sicuramente si trovano sempre interessanti avvisi, a volte anche eccessivamente ovvi come il seguente:

Voglio dire... non saremo un popolo di scienziati, ma addirittura considerare l'italiano incapace di intendere il modo in cui lavarsi le mani con il sapone al punto da aver bisogno delle istruzioni mi pare un pò troppo.

Qualcuno, infatti, non sentendosi debitamente apprezzato ha amaramente commentato nello stesso cartello...

Certo, non è stato un quesito da nobiluomo quello appuntato alla fine delle istruzioni, e sono convinto che, seppur polemico, l'autore non si aspettava realmente una vera risposta con tanto di libretto delle istruzioni.

Nei bagni pubblici, in ogni caso, proprio la pulizia è ovviamente l'argomento più battuto da utilizzatori e proprietari:

Da notare la cortese forma della richiesta dimostrata dallo scrivente dallo stile simile al giornalista della notte Gigi Marzullo: - si faccia una domanda e si dia una risposta.

Resta il perché dell'avviso sul cartello dell'offerta...

Ah ci sono: l'offerta può essere libera e, in effetti, ci troviamo in un luogo in cui... ci si "libera"!

A proposito di collaborazione richiesta all'utilizzatore dei bagni pubblici, l'utente non sempre resiste nel non lasciare, tra uno schizzo e l'altro della vescica, una propria dichiarazione scritta quando si accorge che qualcosa non va:

Protestare contro l'assenza del cestino per la carta è una questione di principio!

Anzi, in questo caso, più che di principio è alla fine... dell'operazione.

Vediamo un'altra protesta scritta da parte di chi non sopporta aver ricordato le operazioni post-orinata:

L'avvertimento che ho cerchiato in rosso, apposto in calce al delicato mavviso del proprietario del bagno, vuol sottintendere l'articolata frase: - gentile signore, ho già abbondantemente inteso il suo dire e non è necessario ricordare eccessivamente l'ovvia azione immediatamente successiva allo svuotamento dell'uretere.

Ma il siciliano, lo sapete, è di poche parole è quindi dice U CAPIVU!

Anche il napoletano è un grande comunicatore e non sono pochi i casi in cui si tende a voler promuovere i bagni multiculturali con messaggi in più lingue:

Concludiamo questo spazio sui bagni pubblici con l'ultima simpatica immagine.

Concludiamo?

Sì, concludiamo!

Lo so cosa stanno pensando quei maschi amanti della battuta grassa sempre a sfondo sessuale tipica delle pareti dei bagni pubblici che, all'inizio di questo capitolo, già con la bava alla bocca già pregustavano quel tipo di versi "poetici".

Mi dispiace, ma qui non diamo spazio a queste oscenità per cui concluderei con un finale di classe:

C'è poco da ridere, chissà quale senso di colpa si nasconde dietro la frase scritta da quel signore il quale non ha il coraggio di denunciare il traditore, forse perché paziente del dottor Pasquale in questione, primario chirurgo, e in attesa a breve di un'operazione alla prostata che, in caso di delazione, potrebbe avere un esito non proprio perfetto.

Una scritta che, comunque, voleva essere un aiuto nei confronti della povera signora Anna Maria: un vero e proprio avviso a scopo umanitario, anzi non umanitario... solo a scopo!

Ma per servizi pubblici non s'intende soltanto bagni, ma anche uffici.

Sì, lo so. Sono entrambi pubblici, ma voi potreste chiedervi cosa c'entrano gli uni con gli altri? Beh, un collegamento con i bagni si può fare se consideriamo che molti degli uffici pubblici funzionano di m***a.

Comincerei da un messaggio molto professionale da parte di un impiegato che ci tiene a condividere con l'utenza la sua voglia di lavorare...

La reiterazione dell'avviso, spesso, è un fenomeno tipico da stress dell'utenza e quando l'incontri hai il sospetto che l'impiegato abbia già cominciato il suo percorso da alterosclerotico:

Dite che non c'è reiterazione?

Aspettate che si allarghi l'inquadratura...

Cominciate a percepire un certo disappunto degli impiegati verso una probabile richiesta d'informazione reiterata?

Adesso l'avviso mi pare fin troppo chiaro!

...anche perché sono finite porte e finestre su cui ripetere il messaggio.

Proseguiamo con un avviso riferito ad un piano di emergenza per la prevenzione e protezione che è, in questi tempi di terrorismo internazionale, quanto meno allarmante!

A proposito di emergenze: leggete con attenzione il prossimo.

Secondo voi, nell'epoca delle immagini, questo avviso non avrebbe potuto essere rappresentato con la seguente immagine?

A volte certi avvisi rappresentano precisazioni inutili:

Davamo sicuramente per ovvio che gli studenti si percepiscano a tre dimensioni...

Non sempre gli avvisi, poi, sono a favore del pubblico...

...talvolta sembrano gentili informazioni per i ladri per invitarli a delinquere!

Nella prossima immagine di una fermata dell'autobus cittadino è evidente che non sempre il servizio pubblico è facilmente fruibile da parte del cittadino...

Nell'impiego statale per fortuna ci sono le rappresentanze sindacali che difendono l'impiegato e, di conseguenza, sono tenute in grande considerazione...

In questo capitolo dedicato al servizio pubblico non tralascerei uno spazio dedicato alle convenzioni col privato che spesso offrono ampie garanzie di professionalità...

...e se non di professionalità, ci tranquillizzano al massimo per una convenzione con la speranza!

Concluderei in allegria con un ringraziamento al privato cittadino che fa servizio d'informazione di utilità pubblica:

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