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A SCUOLA - parole gentili

Strettamente legato al capitolo precedente sul sesso è questo sulla versatilità linguistica a senso unico.

Le parolacce sono un ambito didattico in cui, se fosse specificatamente curato dal Ministero dell'Istruzione, i nostri alunni eccellerebbero sin dai primi anni della scuola primaria.

Partirei con un augurio generico ma sempre incisivo:

Continuerei con una variante di quest'azione nobile che ci fa riflettere sull'importanza di alcuni particolari nella formazione delle nostre frasi.

In questo primo esempio, una preposizione semplice salva la reputazione professionale di una povera maestra...

Nel secondo, è un accento ad evitare che la frase numero tre sembri un'attestazione di compiacimento nello svolgere quest'azione aspirante:

Per la verità, in seguito fu svelato l'origine reale della suddetta frase nel momento in cui venne assegnato il compito di disegno agli alunni di realizzare un autoritratto:

Era il nome di battesimo - sigh! - di uno dei bambini extracomunitari della classe.

Quando il piccolo capì il senso intimò ai genitori di cambiargli il nome o cambiargli la nazione in cui frequentare la scuola...

Il prossimo "caso" è particolarmente articolato, con tre fasi di realizzazione.

Un vero progetto comunicativo in ambito sportivo:

Chi è stato in una classe, sa bene che non è mai il caso di aprire bigliettini di questo tipo intercettati per caso durante la lezione.

Potrebbero materializzarsi comunicazioni non proprio signorili:

In genere, poi, se non bastasse l'invito a socializzare tra tifosi di fede calcistica diversa, il biglietto si conclude spesso con la cortese richiesta di apprezzare questo pensiero gentile corredato da disegno degli arti superiori:

Nella successiva immagine mi è rimasto un dubbio:

...a quali parolacce si era ispirato il bambino nella verifica di cui sopra?

Forse noi adulti siamo un pò influenzati dalla composizione dei tanti bigliettini realizzati dagli alunni pieni di vicendevoli inviti a fa***lo, ma in effetti lì potrebbe esserci scritto qualsiasi cosa!

Così come nel prossimo esempio:

...beh, in questo caso il bambino - come dice nella frase numero 5 - avrà pure imparato a camminare, ma di sicuro non a scrivere!

Ci sono casi in cui il maestro rimane anche col dubbio su come interpretare un bigliettino dedicatogli da una sua bimba: senza forzati sospetti maliziosi, sembrerebbe essere una vera e propria dichiarazione d'amore nei suoi confronti, ma... c'è sempre da dubitare visto la firma finale!

Per fortuna non tutti i bambini usano un linguaggio così criptico, ma ci sono quelli invece che espongono la loro preparazione in parolaccia partendo da un'ispirazione didattica:

Resta il mistero di cosa avrà ispirato l'alunno nel realizzare questo esercizio, in compenso consoliamoci del fatto che il nobile autore, per fortuna, non ha aggiunto "disegni simmetrici" alle paroline scritte.

Continuiamo, a nostro rischio e pericolo, con la geometria?

Lo studente legge con attenzione il testo dell'esercizio, bada bene a non sbagliare l'asse di simmetria orizzontale come richiesto dalla prova ed esegue con cura...

Qui alla predisposizione verso il disegno geometrico, la maestra avrà apprezzato anche la correttezza ortografica e l'educazione nell'espressione.

Il lettore potrebbe obiettare che sono i maschietti in genere ad avere questa proprietà di linguaggio in stile oxfordiano e che mai e poi mai le femminucce potrebbero esprimersi con cotanta enfasi e ricercatezza lessicale.

Avete sicuramente ragione, come si evince dal seguente biglietto incautamente sequestrato ad un amorevole gruppetto di bambinette che si scambiavano simpatiche effusioni con altre compagne di classe:

Mi preme chiarire e precisare che le bimbette che hanno ricevuto tali delicati epiteti si sono premurate di ricercare altrettante belle espressioni da rivolgere alle gentilissime compagne per ricompensarle dei delicati pensieri:

In confronto ai "complimenti" precedenti, fa quasi tenerezza l'involontaria offesa del prossimo bimbo:

Se non sono i bambini a violare le regole della buona educazione, talvolta ci pensano gli stessi libri di testo a farlo con esercizi che alludono neanche tanto velatamente ad evidenti parole poco gentili:

La cattiveria della casa editrice è stata quella di chiedere agli alunni nel testo dell'esercizio non solo di riordinare le sillabe, ma persino di riscrivere la parola composta: reiterazione del reato senza ritegno!

Continuiamo questo simpatico capitolo sull'arricchimento del linguaggio a scuola con una sorta di outing scolastico/sportivo da parte di un annoiato alunno.

Leggete con attenzione la sua conclusione:

...non osiamo approfondire su quale cura gli abbia prescritto lo specialista da cui si è recato!

Concludiamo il capitolo con qualche piacevole gentilezza.

Un augurio di compleanno particolarmente elegante nei confronti della maestra...

Un chiarissimo impegno a seguire con puntualità e precisione i consigli del proprio insegnante...

Una gradita condivisione del proprio compito con chi lo leggerà:

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