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34< Andare via>

Mi svegliai in una camera diversa dalla mia, quella di Yuma. Lo trovai seduto sul divanetto davanti al camino che leggeva un libro, appena notò che ero sveglia si alzò subito.

<< Non ti avvicinare>> dissi minacciosa.

<< Jess ti prego, devi perdonarmi...>> disse lui avvicinandosi a me.

Scanzai le coperte e corsi fuori dalla stanza.

<<Dove cazzo stai andando?!>> urlò Yuma inseguendomi.

Arrivai in salotto e trovai Ruki seduto sulla sua solita poltrona a sorseggiare una tazza di the.
Appena mi vide sgranó gli occhi. E chi credo, avevo un aspetto orribile. Maglia strappata e sporca di sangue, grosso livido sul collo, occhiaie, mascara e matita nera sciolti.

<<Ruki io dopo vado a fare i bagagli, non ce la faccio più a vivere così, vado via per sempre, lascio Tokyo>> dissi decisa.

<<Tu cosa?????>> urlò Yuma entrando in salotto.

<<Jessie come mai questa decisione?>> disse Ruki posando la tazzina di the vuota.

<<Vivere qui è inferno, soprattutto se c'è lui!>> indicai Yuma.

<< Ho già prenotato il volo per New York, passerò a casa di mia zia per salutarla...>> dissi infine.

Andai via con Yuma che mi urlava dietro, mi prese e mi sbatte' al muro.

<<Tu non vai da nessuna parte non puoi farmi questo, io ti amo cazzo. Jess guardami.>> urlò a pochi centimetri dal mio viso.

<< Ma la vuoi smettere?! Non esisti solo tu cazzo, questa è la mia vita. Hai fatto quella stronzata? Problemi tuoi. Io me ne vado a New York a studiare e ho dei parenti di mia madre li, voglio stare lontana da te. Mi hai rovinato la vita.>> gli urlai con tutto il fiato che avevo in corpo.

Lui fece alcuni passi indietro guardandomi, scappai in camera mia. Presi la valigia dall'armadio e la riempi' con tutti i vestiti che possedevo.
Feci per prima una doccia, avevo dei capelli inguardabili. Dopo di che chiamai Nate.
Negli ultimi giorni c'eravamo avvicinati di nuovo, mi aveva chiesto scusa mille volte e io stanca di litigare l'ho perdonato. Mi raccontò un po' della sua vita nell'ultimo periodo, aveva cominciato a lavorare in supermercato e si era fatto un nuovo tatuaggio. Una sera mentre eravamo al bar a bere qualcosa gli dissi che volevo andare via da Tokyo, di voler andare a New York dai parenti di mia madre. Lui disse che si era stancato di questa vita così monotona e propose di venire con me li a New York. Quella sera stessa prenotammo i biglietti per l'aereo per martedì.

<< Passi la notte da me e domani partiamo>> disse Nate al telefono.

Mi asciugai i capelli e mi preparai.
Andai di nuovo da Ruki e chiesi un passaggio a casa di Nate, annuì e chiamò l'autista.

<< Tu vai a dormire da quello????>> urlò Yuma sentendomi.

<< Senti Yuma...>> iniziai.

<< Non basta che vai a New York, vai anche con lui!!!>> sbottó furioso.

<< Almeno lui in questi giorni mi è stato vicino, tu intanto ti scopavi un'altra>> urlai a mia volta.

<<Ti ho già detto che non è stata colpa mia!>>

<< Potevi sempre rifiutarti ma invece no non l'hai fatto, hai preferito obbedire agli ordini>>.

<< Non è facile come sembra Jessie, dovevo farlo per forza...>>

<< Sai che ti dico Yuma? Non ti amo, non ti ho mai amato, addio per sempre>> salii in camera, presi la valigia e uscii per sempre da casa Mukami.

Arrivai dopo dieci minuti a casa di Nate, posai la valigia e insieme uscimmo a fare una passeggiata. Andai a casa di mia zia per salutarla, era contenta che andassi a New York, mi avrebbe fatto bene.
L'indomani io e Nate saremo partiti per New York insieme, verso una nuova vita.

P.O.V RUKI

Jess era appena andata via, Yuma andò su tutte le furie. Prese a pugni il muro della cucina e poi salii in camera sua. Era inarrestabile, Kou provò a calmarlo ma non ci riuscì. Nel cuore di Yuma ora c'erano solo tenebre.

P.O.V YUMA

Se n'era andata via per sempre... Non potevo crederci, mi ha detto che non mi ama.
Presi a pugno tutto quello che mi capitava davanti , volevo distruggere tutto, ero così arrabbiato e allo stesso tempo triste.
Andai in camera sua e vidi che sul letto aveva dimenticato un top nero. Profumava di lei, mi distesi sul suo letto.

<< Ti prego Jess torna da me...>> sussurrai e mi addormentai, versando qualche lacrima.

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