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Capitolo 32

Stanotte, come previsto, ho dormito pochissimo. Non ho fatto altro che girarmi e rigirarmi nel letto pensando ai baci di Logan. Ma come ho fatto a lasciarmi coinvolgere così? Proprio io che sono sempre così controllata... Ma a mia discolpa devo riconoscere che è veramente fantastico. E' dolce, attento, spiritoso, e bacia in maniera divina. Ma la cosa che mi lascia senza difese con lui è che mi capisce come nessun'altro.

Che disastro!! Mi sono cacciata veramente in un bel casino.

E' ancora presto, ma la luce del mattino filtra decisa dalle persiane chiuse. Decido di alzarmi ugualmente, tanto oggi non se ne parla di dormire. Apro le imposte e l'aria fredda di dicembre mi pizzica il viso. Prendo il beauty e mi sposto lentamente in bagno.

"Oh mamma! Ma sono un mostro..." Lo specchio non lascia spazio a dubbi: occhiaie e occhi gonfi uniti ad un non troppo invitante colorito verde insonnia. Per rendermi presentabile oggi servirebbe un vero miracolo. Mi infilo sotto la doccia sperando che l'acqua calda lavi via la stanchezza e tutti i miei dubbi.
Mi avvolgo i capelli bagnati in un asciugamano e indosso l'accappatoio mentre provo a truccarmi un po'. Per fortuna oggi è sabato e non dobbiamo andare alla Donzelli Editrice.

La doccia purtroppo non ha sortito l'effetto sperato e sono sempre più agitata. Devo assolutamente calmarmi, tanto ormai quel che è stato è stato. Un momento di debolezza può capitare a tutti, ma non posso lasciarmi coinvolgere troppo, dopotutto lui è il mio capo, e, per quanto affascinante, non potrà mai esserci nulla tra noi. Sono convinta che nemmeno Logan voglia davvero che nasca qualcosa di serio. Lui è Logan Williams ed è abituato ad altro. 

Ho bisogno di parlare con Rebecca: lei mi aiuterà a calmarmi.

"Ehi Sarah, mi domandavo quando ti saresti fatta sentire... Tua madre mi ha detto che sei in Italia. Quando persavi di dirmelo?" Aveva probabilmente il telefono in mano, perché risponde al primo squillo

"Ciao Rebecca! Hai ragione, scusami, ma sono stata abbastanza impegnata a combinare un bel casino!" le rispondo sconsolata

"E dove sarebbe la novità? Il tuo talento nel complicarti la vita è ormai noto a chiunque!" purtroppo mi conosce fin troppo bene "Che cosa è successo stavolta?" chiede Rebecca comprensiva. Lei non mi giudica mai e so che posso sempre essere sincera.

"Ho baciato una persona!" Dirlo ad alta voce ha uno strano effetto

"Beh, noto con piacere che il tuo modo di complicarti la vita negli anni è molto migliorato!" ride di gusto

"Smettila di prendermi in giro, è una cosa seria!" la zittisco

"Già una cosa seria dopo il primo bacio?" ha capito perfettamente ma fa finta di niente da stronza qual è.

"Non è quella la cosa seria che intendevo... la situazione che si è creata è una cosa seria. Lui è il mio capo!" confesso un po' in imbarazzo

"E allora?" la notizia non sembra minimamente toccarla

"Come allora? Hai capito cosa ti ho detto?" non può sempre scherzare, ho davvero bisogno di un consiglio

"Sì, ho capito benissimo e ti ripeto: e allora?" è proprio seria

"E allora lui è il mio capo ed io non sono una che s'infila in situazioni ambigue come queste." le rispondo a bruciapelo

"Questo posso capirlo, ma la vera domanda qui è un'altra: lui ti piace?" la sua schiettezza è disarmante

"Sì, Logan mi piace molto, ma, non è importante..." è la prima volta che lo ammetto davvero

"No, ti sbagli, questa è la cosa più importate!" ribatte con fermezza Rebecca "Sarah, è la prima volta da non so quanti anni che ti sento dire che ti piace una persona. Delle tue altre storie non mi hai quasi mai parlato e, di certo, non hai dovuto chiamarmi per confidarmi di aver baciato Peter o Tony... cosa ti fa capire questo?"
Cosa mi fa capire?" Chiedo un po' preoccupata
"Te lo dico io: ci fa capire che questo Logan ha fatto centro. Finalmente, aggiungerei io!"

Resto in silenzio riflettendo sulle sue parole e lei ne approfitta subito per calcare la mano

"Sarah, la devi smettere di rimanere ancorata al passato. Supera una buona volta tutto quello che è successo dieci anni fa. So che hai molto sofferto, ma non puoi permettere che quella storia ti condizioni ancora." Le sue parole sono dolci e delicate, ma mi trafiggono peggio di una coltellata

"Hai ragione Rebecca, ma non è semplice..."

"Non ho mai detto che lo sia. Ma prima o poi devi lasciarti andare ed iniziare a fidarti di nuovo di qualcuno. Non so se questo Logan sia la persona giusta, ma se capisci che c'è anche solo una piccola possibilità, dagli un'occasione e dalla soprattutto a te stessa, ti prego." So che lo dice per il mio bene, ma non è così semplice

"E' più facile a dirsi che a farsi..." replico più a me stessa che a lei

"Lo so, ma promettimi almeno che ci proverai..." mi strappa un'ultima concessione

"Sì, questo posso farlo!"

***

La telefonata con Rebecca più che calmarmi mi ha messo ancora più in confusione. Ma lei è così, semplice e diretta, non ti dice necessariamente quello che vuoi sentirti dire, ma, molto spesso, quello che ti dice si rivela essere quello che devi sentirti dire.
Ha ragione quando mi dice che devo superare quello che è successo anni fa, ma non è con Logan che posso farlo. Ci sono già troppe complicazioni: lui è il mio capo ed ha uno stuolo di donne ai suoi piedi molto meno complicate di me. Io ho bisogno di qualcuno con cui sia tutto più semplice.
Sto ancora rimuginando sulla conversazione con Rebecca quando sento bussare alla porta.
Apro di scatto, senza neanche chiedere chi è e mi ritrovo davanti Logan con uno dei suoi meravigliosi sorrisi che mi fissa senza parlare.

"Ciao!" Rompo l'imbarazzante silenzio

"Ciao a te! Sei pronta?" Mi chiede spostando il suo sguardo dai miei occhi alle mie labbra

"Perché? Avevamo un appuntamento?" Possibile che i suoi magnetici occhi verdi mi confondano a tal punto da non ricordare che avessimo un appuntamento?

"Sì, anche se tu ancora non lo sai..." Mi fa cenno con la mano di seguirlo

"No, Logan aspetta un attimo, ho bisogno di parlarti!" Lo fermo prendendolo per un braccio

"Ne ero certo, ma possiamo parlare anche nel luogo dove stiamo andando." Non è disposto ad arrendersi e, mio malgrado, mi vedo costretta ad assecondarlo.
Prendo il cappotto e la borsa e lo seguo verso gli ascensori.
Usciamo dall'hotel e mentre saliamo sulla sua auto sono sempre più divorata dalla curiosità.

"Adesso mi vuoi dire dove stiamo andando?" Lo guardo scrutando attentamente il suo viso in cerca di chissà quale indizio

"No, non ancora!" Sa quanto io ami avere il controllo della situazione e si diverte tantissimo a tenermi sulla corda

"Perché? Hai paura che io scappi?" Gli sorrido stando al suo gioco

"No, mi diverto semplice a cercare di sorprenderti!"

Mentre pronuncia queste parole stacca dal volante la sua mano destra e la appoggia delicatamente sulla mia. Quel semplice contatto fa vibrare ogni cellula del mio corpo e mi fa venire voglia di baciarlo all'istante. Devo rimettere un po' di distanza tra noi, altrimenti sarà sempre più difficile staccarmi da lui.

"Non mi piacciono le sorprese..." Replico rigida

"Questa ti piacerà!" Mi sorride furbetto

"Quanta sicurezza Logan Williams!"

"Vero? E ti dirò di più: non sono nemmeno convinto che non ti piacciano le sorprese, semplicemente non ti piacevano le persone che te le facevano."

È sempre così maledettamente sicuro di sé che mi fa venire voglia di smontare tutte le sue certezze. Ma non sono poi così tanto certa che sia in errore.

"Siamo quasi arrivati, pazienta ancora un po'."
Continua a guidare con una mano sola e con l'altra allacciata alla mia. Quel banale contatto invece di agitarmi mi tranquillizza e, quando si stacca per scendere nel parcheggio della nostra destinazione, sento come un senso di vuoto.
Per fortuna questa sensazione di solitudine dura poco, perché, in men che non si dica, me lo ritrovo al fianco. Senza chiedere il permesso, mi prende di nuovo la mano con decisione e, senza staccarmi gli occhi di dosso, mi guida all'interno di un elegante edificio. Senza protestare mi lascio condurre da lui e, forse a causa della sua vicinanza, ci metto un po' più del dovuto a capire che siamo in una SPA.

"Ben arrivati!" ci accoglie una signora cordiale alla reception "Vi chiamo subito le ragazze che si occuperanno di voi!"

"Che cosa ti sei inventato oggi?" Sussurro a Logan

"Oggi ci rilassiamo un po' con un massaggio ed un bagno in piscina. Ci meritiamo un'intera giornata di relax alle terme."

Lo guardo con un sorriso a trentadue denti: tra tutto quello che poteva scegliere, ha scelto l'unica cosa a cui non avrei mai detto di no.

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