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Capitolo 30

Scendo rapidamente nella hall e Logan è già in piedi che mi aspetta, perfetto più del solito. Indossa un completo elegante senza cravatta e scarpe sportive in un abbinamento da modello da passerella. Mi manca il fiato da tanto è bello. Appena si accorge di me mi sorride con gli occhi ancor prima che con la bocca.

"Buonasera. Ma sei uno splendore stasera..." Non so se lo pensa veramente ma mi fa sempre sentire straordinariamente bella con quel suo modo speciale di farmi complimenti 

"Anche tu stai molto bene." Sarebbe un molto più che bene ma non glielo dirò mai

"Vogliamo andare? Non vorrei che mi morissi di fame." Mi prende in giro porgendomi il braccio con fare galante ed io, un po' in imbarazzo, infilo la mia mano sotto il suo gomito.

"Dove andiamo?" Chiedo curiosa una volta saliti in auto

"In uno dei miei ristoranti preferiti. Quando vengo a Milano è una tappa fissa. Sono certo che ti piacerà!"
Mi guarda per un attimo poi torna a controllare la strada.

Stranamente non c'è molto traffico ed in poco più di venti minuti arriviamo nei pressi della nostra destinazione. Siamo nella nuova zona di Milano, con tutti i ristoranti più trendy della città. Avevo letto su internet dei lavori che erano stati fatti in occasione dell'Expo, ma non avevo idea che il risultato fosse così bello. Passiamo di fianco al bosco verticale e non posso fare a meno di rimanere a bocca aperta : noi italiani, quando ci impegniamo a fondo su qualcosa, non abbiamo rivali.
Il parcheggio del ristorante è abbastanza pieno per essere un giorno qualsiasi della settimana ed i paparazzi che noto all'ingresso mi inducono a pensare che questo sia un locale molto ben frequentato.

"Devo aspettarmi qualche altro articolo sul giornale?" Chiedo a Logan mentre mi aiuta a scendere dalla sua Ferrari.
Probabilmente le modelle con cui è abituato ad uscire non hanno bisogno di essere aiutate per scendere dalle auto sportive, ma io sui tacchi sono già precaria, figuriamoci se devo scendere da una macchina così bassa.

"Non credo!" Sorride "Il bello di essere in una città straniera è che puoi girare tranquillamente senza essere riconosciuto!"

"Sinceramente penso che non ci sia città al mondo dove tu non sia conosciuto!" Certe volte sembra dimenticare quanto è famoso

"Ti posso assicurare che a Tashkent non sanno proprio chi io sia." mi risponde ridendo 

"Beh, diciamo allora che non avrei voglia di cenare in Uzbekistan solo per evitare i paparazzi. Potremmo semplicemente scegliere una pizzeria anonima..." ribatto mentre ci avviciniamo all'ingresso del ristorante

"E secondo te, al nostro primo appuntamento, ti porterei in pizzeria? Per chi mi hai preso?" Primo appuntamento? Ho sentito bene? Una vampata di imbarazzo mi travolge appena Logan termina la frase

"In realtà, non è la prima volta che facciamo una cena di lavoro, e poi io sono più tipo da pizzeria che da ristoranti chic."

"Ci sarà occasione anche per una pizza, ma la nostra prima vera uscita meritava un ristorante all'altezza." mi guarda serio.

"Ma..."

"Niente ma Sarah! Stasera non sono disposto a farti fare nemmeno un passo indietro. Lo sappiamo entrambi che appena mi avvicino tu vai in panico. Ho cercato di lasciarti un po' di tempo per abituarti e per farmi conoscere, ma se non prendo in mano a situazione, rischiamo che passino dieci anni. L'improvvisata cena al Paradise, è stata molto positiva, ma abbiamo parlato quasi esclusivamente di lavoro. Stasera, invece, vorrei parlare di qualsiasi cosa tu voglia tranne che di lavoro." Logan non mi lascia quasi il tempo di replicare

"Posso dire una cosa?" cerco di intervenire

"No, non ancora!" Mi risponde scuotendo la testa "Ho una proposta da farti."

"Sentiamo..." adesso sono proprio curiosa e lo invito a proseguire

"Stasera cercheremo di passare una serata tranquilla e divertente. Tu proverai a rilassarti spegnendo per qualche ora quel tuo brillantissimo cervello che, però, a volte pensa troppo e solo a fine serata tirerai le tue tanto amate conclusioni, perché lo sappiamo entrambi che tu fai rapporti su ogni cosa." Sorride facendo comparire quelle sue meravigliose fossette. Stiamo parlando uno di fronte all'altra e i nostri corpi sono talmente vicini che posso sentire il suo calore

Mi scappa da ridere. Non mi aspettavo sarebbe stato così diretto, anche se ormai dovrei aver imparato a conoscerlo almeno un po'

"Perché ridi?" mi guarda preoccupato

"Rido, perché di solito queste cose non si dicono così apertamente, si prova semplicemente a farle capire. Devo dedurre che sono un caso disperato?" Istintivamente appoggio la mia mano sul suo petto e lui mi guarda sorpreso

"Non sei un caso disperato, o meglio... non ancora del tutto disperato" appoggia la sua mano sulla mia non appena si accorge che stavo per levarla "Solo che a me non piace girare troppo intorno alle cose. Sono per la chiarezza prima di tutto. Non sarebbe tutto più facile se si dicesse sempre quello che si prova, senza retro pensieri, senza supposizioni, senza che l'una debba indovinare cosa pensa l'altro che poi inevitabilmente si fraintendono delle cose e si finisce a litigare per nulla?!?"

Mi stupisco sempre più per quanto siamo simili. Questo è esattamente un discorso che potrebbe essere uscito dalla mia bocca.

"Sono assolutamente d'accordo con te" gli sorrido complice

"Lo sapevo che avresti approvato. Tu, in queste cose, sei proprio come me" E non sai quanto Logan... "Perciò sei d'accordo con la mia proposta?" una scintilla di speranza compare sul suo volto meraviglioso

"Ok! Mi sembra una proposta ragionevole, argomentata con prove inconfutabili, perciò direi che ci posso provare. Non garantisco niente, ma ti prometto che mi impegnerò a rilassarmi."

Mi guarda soddisfatto

"Perfetto! Adesso che abbiamo messo le carte in tavola possiamo anche entrare." Mi stringe più forte la mano, che non ha mai lasciato, e mi trascina delicatamente all'interno del locale.

***

La cena trascorre fin troppo velocemente. Ridiamo insieme per quasi tutto il tempo ed io riesco a rilassarmi completamente. Rido alle sue battute e lui non scappa di fronte al miei commenti cinici, che, anzi, sembrano divertirlo molto. La naturalezza con cui stiamo l'uno accanto all'altra mi sorprende. Non c'è soggezione tra noi, ma un genuino imbarazzo tipico di due persone che si piacciono.

Non so come, ma, dopo cena, mi ha convinta ad andare in discoteca. Non entravo in una discoteca da almeno due anni, da quando Paul ha trascinato me e Scarlett all'inaugurazione di un locale, dove c'era un buttafuori di cui era innamorato.

Ci accomodiamo sui divanetti un po' più isolati, dove la musica non è troppo forte e ordiniamo due Cosmopolitan. Dopotutto abbiamo sempre gusti newyorkesi!

"Davvero non so come tu abbia fatto a convincermi a venire in questo locale!" dico a Logan mentre la cameriera ci porta i nostri due drinks

"Non so nemmeno come mi sia venuta questa idea... Io odio le discoteche!" si guarda intorno scuotendo la testa. Per la prima volta da quando lo conosco lo vedo leggermente a disagio. "Sarah, cosa ne dici se finiamo i nostri Cosmo e poi ce la filiamo più in fretta che possiamo?" Speravo proprio mi chiedesse di andarcene. Preferirei un posto dove non ci sia bisogno di urlare per farsi capire.

"Direi che è un'idea che approvo..."

Non ho ancora finito la frase quando una bellissima ragazza bionda si avvicina a noi

"Non ci posso credere!!??!! Logan Williams!" Logan si volta a guardarla e le sorride. Evidentemente si conoscono

"Ciao Sophia, come stai?" si alza per salutarla, ma lei gli si è già buttata addosso abbracciandolo. 

Il micro vestitino rosa antico in paillettes che copre solo il minimo indispensabile si solleva pericolosamente, ma lei non sembra curarsene minimamente. Certamente il suo fisico mozzafiato e le sue gambe chilometriche meritano di essere messe in mostra, ma forse questo è leggermente esagerato.

"Sto benissimo come sempre Logan, non trovi?" Il suo accento non è americano, anche se parla benissimo inglese. "Ma dico, vieni a Milano e non mi telefoni nemmeno?" lo rimprovera corrucciando le sue labbra carnose, a cui il chirurgo estetico deve aver dato un bella pompatina.

"Sono a Milano per lavoro e non sono solo. Posso presentarti Sarah?" Logan prova a giustificarsi. Beh, il fatto che io sia in Italia con lui, non significa che non potesse telefonare a Sophia se ne aveva voglia.

"Oh, scusami, non mi ero accorta che ci fosse anche lei..." Simpatica questa Sophia, davvero simpatica. "E' la tua fidanzata?" Domanda e Logan rimane chiuso in uno strano mutismo, come se non sapesse cosa rispondere, perciò decido di intervenire io.

"No, non sono la sua fidanzata, lavoro nella sua società e lui è il mio capo."

"Ah, ecco, mi sembrava..." mi guarda con sufficienza e si siede praticamente in braccio a Logan accavallando una gamba

"Cos'è che ti sembrava?" La incalzo

"No, niente... sembrava proprio che avessi la faccia di una che lavora sui libri." Ovviamente da stronza quale è non ha nemmeno il coraggio di dire davvero quello che pensa

"Tu invece di cosa ti occupi Sophia?" Sentiamo, sono molto curiosa

"Sono una fashion blogger!" Eh?

"Sei cosa??"

"Scusa ma non sai cos'è una fashion blogger? Non hai un account Instagram?" mi guarda con disprezzo come se le avessi offeso la madre

"No, mi dispiace ma non so di cosa tu stia parlando..."

Lei sgrana gli occhi continuando ad arrotolarsi una ciocca di lunghi capelli biondi. Sono le due e mezza di notte e questa ragazza ha una piega perfetta, come se fosse uscita dal parrucchiere due minuti fa.

"Oddio, questa è ferma agli anni Novanta!" Alza gli occhi al cielo schifata, ma si sente in dovere di rendermi più moderna "Io sono una influencer... praticamente influenzo i gusti delle ragazze in fatto di moda. Il mio è un lavoro molto importante!" Ne sembra davvero convinta

"Beh, sarebbe un lavoro importante se influenzassi i cervelli delle ragazzine, non i loro gusti in fatto di moda. E' più importante che imparino a rispettarsi, non ad abbinare il rossetto con le scarpe." Forse sono stata un po' dura, ma mi è uscito spontaneamente

"Oddio, tu avresti un gran bisogno di consigli, sei vestita peggio di mia nonna. Sei abbastanza anonima e scialba, ma con qualche consiglio giusto potresti migliorare persino tu..." E' odio puro quello che esce dalla sua bocca e dai suoi occhi

"Grazie, ma vivo benissimo così, con la mia cellulite e le mie imperfezioni. Non serve essere belle se nel cervello non hai nulla. Tanto prima o poi il culo cade a tutte."  

Logan, durante questo vivace scambio di opinioni tra me e Sophia, è rimasto praticamente in silenzio e ammetto che questo suo atteggiamento mi irrita parecchio. Da lui mi sarei aspettata una presa di posizione, ma dal momento che non ha nulla da dire, decido di alzarmi e andarmene. Non starò un minuto di più insieme a chi si prende gioco di me.

"Bene, per me la serata finisci qui. Sophia, mi piacerebbe dire che è stato un piacere, ma..." la biondina non mi degna di uno sguardo perciò mi infilo la giacca "Logan, ci vediamo domani!" prendo la borsa e mi dirigo più in fretta che posso fuori da questo locale.

Per fortuna trovo immediatamente un taxi e mentre guardo fuori dal finestrino mi accorgo che senza volerlo calde lacrime mi stanno bagnando le guance. Le parole cattive di Sophia mi hanno irritata, ma il fatto che Logan non si sia sentito di prendere le mie difese mi ha ferita ancora di più. Non ricordo nemmeno più l'ultima volta che ho pianto e odio Logan per avermi fatto questo, e ancora di più me stessa per avergli permesso di ridurmi così.

Per fortuna raggiungiamo in fretta l'hotel e corro in camera mia sbattendo la porta. Mi butto sul letto e mi lascio andare ad un pianto liberatorio.

Dopo poco qualcuno bussa alla mia porta. Penso di ignorare chiunque sia, ma il rumore insistito mi costringe ad alzarmi e, con il volto ancora rigato dalle lacrime, vado ad aprire la porta.  



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