Capitolo 28
"Colazione?" suggerisco a Logan alzandomi dal divanetto.
"Dopo di lei signorina..." mi porge la sua mano ed io d'istinto la stringo lasciandomi condurre all'interno verso la sala da pranzo.
Appena arriviamo in prossimità del buffet non riesco a credere ai miei occhi. Chiudo gli occhi e inspiro profondamente: c'è profumo di torta fatta in casa, brioches e pane caldo.
"Oddio Logan guarda lì!! Questa sì che è una vera colazione italiana." Gli stringo un braccio mentre lui mi guarda divertito
"Fai tanto l'americana ma basta farti vedere due cornetti caldi che non capisci più nulla... Ma poi come fai ad avere sempre voglia di dolci?" Mi domanda incuriosito
"Mi sei simpatico, perciò ti svelerò il mio segreto: il mio corpo è dotato del famoso stomaco dei dolci!"
"Lo stomaco dei dolci?" Sa che gli sto raccontando una fesseria cosmica, ma non riesce a non domandarmelo
"Esatto! È un organo speciale che supporta lo stomaco principale quando ti ritrovi in situazioni come queste. Non a tutti è data questa fortuna, io sono una privilegiata! Posso ingurgitare dolci a non finire." Non riesco mai a nascondere troppo a lungo alle persone il mio amore sconfinato per gli zuccheri.
"Già, ho visto!" Mi canzona Logan indicando il mio piatto. L'ho riempito con una fetta di crostata, una di bussolano variegato al cioccolato e due fette di pane caldo con burro e marmellata di albicocche. In effetti potrei aver esagerato, ma come faccio a sapere cosa mi piace di più se non assaggio tutto?
"Capisco che le modelle con cui esci di solito, non siano esattamente donne da grassi saturi, ma la normalità è questa" indico il mio piatto stracolmo. Oddio forse leggermente meno di così "E sia messa agli atti la mia buona volontà nel lasciare là, tutto solo nel vassoio, quel povero cornetto alla Nutella." Replico ormai senza vergogna
Logan ride di gusto.
"Tu pensi sempre di sapere tutto di me, ma, per tua informazione, io apprezzo molto le donne con un sano appetito!"
"Sbagli! Io pensavo di sapere tutto di te, ma mi sto accorgendo che ti avevo giudicato troppo frettolosamente e non sei proprio come ti immaginavo!" gli confesso sincera
"Ed è una cosa bella o brutta?" Mi guarda furbo
"Decisamente bella!" Gli rispondo convinta
"Bene! Onestamente mi dispiace tremendamente interrompere questo storico momento in cui tu mi fai dei complimenti, ma se hai finito di mangiare, credo che dovremmo andare a cambiarci: Mr. Donzelli ci aspetta tra poco!" Già, il lavoro chiama.
***
Neanche mezz'ora più tardi ci ritroviamo nel parcheggio dell'hotel, davanti alla rossa, pronti per andare alla Donzelli editrice. Io ho scelto un completo nero con una gonna appena sopra il ginocchio e più stretta di quelle che, di solito, porto in America, consigliata ovviamente da Paul e Scarlett. Ho arricciato i capelli sulle punte e usato un trucco leggero con mascara, matita e gloss nude. Logan, invece, è impeccabile come sempre nel suo completo grigio chiaro di alta sartoria, con camicia bianca e cravatta di un grigio due toni più scuro del completo.
Il mio capo ha avuto intuito nel scegliere questo hotel. Essere così vicini renderà tutto molto più agevole. Il tragitto, infatti, è veramente breve ed, in poco meno di dieci minuti, parcheggiamo davanti all'edificio.
"Pronta?" mi chiede Logan con un sorriso meraviglioso.
"Se sapessi di preciso quale sarà il mio ruolo in tutto ciò, forse lo sarei di più."
"Non ti preoccupare, sarei perfetta come sempre." Mi rassicura stringendomi leggermente la vita "Andiamo, Mr. Donzelli ci sta aspettando!"
Il signor Donzelli ci viene incontro con larghi sorrisi e braccia spalancate pronte ad accoglierci in un amichevole abbraccio.
"Logan, carissimo! Bentornato. Hai fatto buon viaggio?" Lo abbraccia sul serio e Logan sembra un po' a disagio da tutta questa confidenza. E' pur sempre americano e non sono abituati a tutto questo calore umano.
"Ciao Antonio. Sì grazie, tutto bene." Gli sorride cordiale. Si danno anche del tu.
"Vedo che stavolta non sei venuto solo. Chi è questo fiore di primavera?" Fiore di primavera? No dai, non può averlo detto sul serio?! Sorrido tra me e me.
Non mi ci vuole molto per capire che il signor Donzelli è uno di quei tipici uomini italiani in grado di travolgerti come un uragano con la sua energia. A dispetto dell'età non più giovanissima, e tolto il fatto che me lo sarei aspettato decisamente più alto e meno cicciottello, tutto sommato, mi da l'idea di essere un signore con cui potrò andare d'accordo. Se questo deve essere il mio ruolo in tutta questa faccenda, il fatto che io lo trovi simpatico è quantomeno fondamentale.
"Antonio, posso presentarti la mia collega Sarah Morris? E' una delle nostre migliori editor della sede centrale di New York. Lei è parte del nostro futuro." Logan mi presenta in un italiano impeccabile.
"Molto piacere, signor Donzelli. E' un vero onore per me conoscerla." In questi anni di lavoro alla Williams' Pubblishing ho avuto la fortuna di incontrare tante personalità di prestigio del mondo dell'editoria e da ognuna di loro ho potuto imparare qualcosa. Il signor Donzelli, in Italia, rappresenta un'eccellenza e quindi un'altra occasione unica per 'rubare' qualche segreto.
"Lascia stare il signor, chiamami Antonio e basta." mi dice stringendomi la mano.
L'affabilità con le persone è una delle migliori qualità che abbiano gli italiani ed è una dote troppo spesso sottovalutata, persino da noi stessi.
"Hai un accento praticamente perfetto. Non sarai mica italiana anche tu?" domanda scrutandomi
"Sì, italianissima. Un po' più del Nord, in realtà, visto che sono nata in montagna." gli sorrido sapendo che la notizia lo renderà felice. Generalmente, a dispetto di quello che si racconta, gli italiani adorano avere a che fare con altri italiani, soprattutto in campo lavorativo.
"Ma che bella notizia." Ecco appunto " Io e mia moglie adoriamo la montagna. E da dove vieni di preciso?" è ansioso di farsi raccontare tutto
"Un piccolo paesino nella Val di Tires sign... cioè volevo dire, Antonio." Mai avrei pensato di vedere tanto entusiasmo per le mie origine se non da mia madre.
"Meraviglioso! Io e mia moglie abbiamo una casa in quelle zone e, dopo la vendita, pensiamo di trasferirci definitivamente lì. Se non c'è l'azienda non c'è più nulla che ci trattiene in città." Un velo di malinconia riga la sua voce. "Ma non rimaniamo sulla porta... Forza, entriamo che vi presento mia moglie."
Mr. Donzelli ci conduce, attraverso un ampio atrio e lunghi corridoi, in un grande stanza con al centro un enorme tavolo ovale in legno scuro, dove, ad attenderci, troviamo un' elegante signora con i capelli bianchi racconti in uno chignon che ci viene incontro con un sorriso cordiale.
"Ecco l'amore della mia vita." La signora si gira verso il marito un po' imbarazzata "Marta posso presentarti Logan Williams e la sua collega Sarah Morris?!? Sono arrivati ieri dall'America."
"È un vero piacere conoscervi. Spero abbiate fatto buon viaggio." Ci stringe la mano cordiale. Ha occhi azzurri profondi ed un sorriso rassicurante. Sembra avere una personalità meno vulcanica di quella del marito, ma riesce al tempo stesso ad avere un suo peso specifico.
"Sì grazie signora, è un vero piacere conoscerla finalmente. Suo marito non fa che parlare di lei." Logan in queste situazioni è un Pr fantastico
"Sì, immagino. Mio marito, da quando ci siamo sposati quarant'anni fa, è sempre stato pieno di complimenti per me, ma ho sempre avuto il dubbio di non meritarli proprio tutti. Lui mi vede solo con gli occhi dell'amore."
Che meraviglia essere ancora così innamorati dopo quarant'anni di matrimonio!
"Cara, tu meriti tutto questo, e anche di più." Logan li guarda un po' imbarazzato, mentre io, stranamente, sono rapita da tanta dolcezza. "Comunque questa è la nostra sala riunioni; da adesso potete usarla come meglio credete. E' a vostra completa disposizione." Ci comunica Antonio
"Grazie infinite per la vostra accoglienza, ci sentiamo quasi in famiglia." Lo ringrazio buttando lì, nel mezzo, la parola famiglia, sapendo bene di cogliere nel segno. Sono stata trascinata in questo viaggio con uno scopo preciso ed ho intenzione di svolgere il mio compito nel migliore dei modi, perciò non posso non essere soddisfatta quando vedo che la mia frase ha sortito l'effetto sperato. Dopotutto, però, non è molto distante dalla realtà.
"Logan magari potrei farmi accompagnare a fare un tour dell'azienda mentre tu ti organizzi..."
"Direi che è un'ottima idea!" Il sorriso soddisfatto di Logan mi fa capire che è molto contento del mio approccio alla situazione.
Tutto sommato fin qui è stato abbastanza facile!
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