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Capitolo 18

"SARAH!" la porta del mio ufficio si spalanca per la seconda volta nel giro di cinque minuti facendoci sobbalzare entrambi e Paul fa il suo "moderato" ingresso. I decibel raggiunti del mio assistente mentre pronuncia il mio nome non sarebbero giustificabili nemmeno se l'intero edificio stesse andando a fuoco.

Ma cosa hanno tutti questa mattina?

"Paul, sei impazzito?" lo fulmino e sposto lo sguardo su Logan che sgrana quei suoi eccezionali occhi verdi per lo spavento.

"Scusalo Logan, ma il mio assistente ha un serio problema con il termine bussare".

Paul sembra accorgersi solo in quell'istante della presenza di Logan e si scusa mortificato: "Perdonatemi, non volevo farvi spaventare, ma Sarah ti ho telefonato almeno un centinaio di volte e non mi hai mai risposto." si agita Paul sventolando in aria fogli di giornale.

Voglio sperare non mi chiederà della serata al Paradise mentre c'è Logan presente.

"Già, pare che oggi mi cerchiate tutti con una certa urgenza. Tra l'altro proprio oggi che non ho molto tempo da dedicarvi." sospiro pensando a tutto quello che devo ancora fare e a quanto tempo prezioso sto sprecando.

"Quindi non sai ancora nulla?" mi scruta Paul come se dovesse scoprire qualcosa

"Perché, cosa dovrei sapere?" gli chiedo corrucciando la fronte

Logan che, fino a quel momento, stranamente, se n'era stato fin troppo zitto seduto sulla poltrona del mio ufficio, si alza all'improvviso dalla sedia e, fissando il giornale tra le mani di Paul, gli domanda: "E' quello che penso?" Paul non emette fiato, ma si limita ad annuire con la testa.

"Qualcuno mi vuole spiegare cosa diavolo sta succedendo?"

Sento che sto per perdere la pazienza. Sembra che tutti sappiano qualcosa che io non so e questa è una sensazione che detesto.

Visto che nessuno dei due sembra riuscire a pronunciare suoni comprensibili che spieghino il comportamento quantomeno bizzarro di ambedue, mi alzo scocciata dalla scrivania e, con passo deciso, piombo su Paul strappandogli letteralmente quel giornale dalle mani.

"Va bene, visto che nessuno dei due è in grado di spiegarmi, vedrò di scoprirlo da sola."

Lo sfoglio frettolosamente, ma non mi sembra di scorgere niente di strano, quando, d'un tratto, a pagina 40, una foto che occupa quasi metà pagina, colpisce la mia attenzione. Quello sembra proprio Logan e la ragazza che è con lui sembra avere indosso lo stesso vestito che indossavo io ieri sera.

"No, no, no, non può essere!" No, non posso essere davvero io. Cioè, quelli non possiamo essere davvero noi. Alzo gli occhi verso Logan cercando conferme mentre lui si accarezza la barba incolta visibilmente in imbarazzo.

"Ma sono io questa?" gli domando terrorizzata mentre allungo il giornale nella sua direzione indicando la ragazza nella foto con il mio stesso cappotto

"Ecco, per questo ti cercavo. Volevo avvisarti che ci avevano fatto delle foto ieri sera!" mi risponde con filo di voce.

"E quando l'avrebbero scattata questa? Santo cielo Logan, qui sembra che ci stiamo baciando!" sono completamente fuori di me "Oddio, guarda qui, il titolo dell'articolo "Cena per due: Baci appassionati tra Logan Williams e la nuova fidanzata!", incredula mi lascio cadere su una delle poltrone del mio ufficio "ma come è potuto succedere?".

Tutto mi sarei aspettata nella vita tranne che di finire sul New York Times sezione gossip. Ho ancora le mani nei capelli e scuoto continuamente la testa mentre guardo insistentemente la foto. Sto cercando di capire velocemente quando possa essere stata scattata, ma l'agitazione non mi fa ragionare in fretta come al solito. Siamo all'esterno del locale, io di spalle e lui di fronte a me; ad un tratto ho come un'illuminazione: non può che essere stato quando sono arrivata, nell'unico momento in cui mi sono avvicinata a lui per togliergli un po' di neve dalla spalla. Incredibile! Chiunque al mondo avesse visto quella foto, compresa me, se non fossi stata presente, avrebbe equivocato il momento, scambiandolo per un bacio appassionato.

"Bene, se volete scusarmi io andrei..." Paul scappa frettolosamente dal mio ufficio ed io sono talmente sconvolta che non ho nemmeno la forza di insultarlo, dal momento che è stato lui ad insistere afinchè io andassi in quel benedetto locale.   

Logan sta camminando da un po' su e giù per il mio ufficio e sembra cercare le parole giuste per confortarmi.

"Sarah, mi dispiace molto! Non avrei mai creduto di poterti mettere in una situazione così spiacevole." Se non fossi stata così arrabbiata e sconvolta mi sarei sciolta per quello sguardo pieno di tenerezza e mortificazione.

"Ma come è possibile che sembri così tanto quello che non è?" gli chiedo sconfortata

"Te lo spiegavo ieri sera. L'angolazione giusta, il buio della notte, un titolo giusto ed ecco che le cose sembrano quello che non sono."

Ricordo perfettamente il racconto che Logan mi aveva fatto la sera precedente mentre aspettavamo la pizza e ricordo anche la frustrazione che avevo colto nella sua voce. Ora ne capisco il motivo, purtroppo.

"Spero tu voglia fare qualcosa." gli dico a bruciapelo

"E cosa dovrei fare Sarah?" mi chiede come se non capisse

"Che ne so, per esempio chiamare il giornale, concordare una smentita, minacciare un'azione legale... qualsiasi cosa possa chiarire questo gigantesco equivoco."

"Ma Sarah, non posso intentare una causa ogni volta che un giornale pubblica una mia foto. Non mi basterebbero tutti gli avvocati del nostro studio legale. E poi, credimi, l'esperienza mi insegna che le smentite servono solo ad alimentare il pettegolezzo. Se io mi affannassi a negare, i giornali ci ricamerebbero sopra e otterremmo esattamente l'effetto contrario."

"Quindi dobbiamo lasciar credere a tutti che abbiamo una storia? Sei impazzito vero?" il mio tono è forse un po' troppo alterato

"Perché? Sarebbe tanto terribile essere accostata a me?" sembra offeso e non capisco perché

"Logan, per piacere, sii serio... Non mi starai dicendo che ti sta bene che tutti pensino che siamo una coppia?!?" fatico a pronunciare persino la parola

"Beh, penso solo che non sia il caso di farsi venire un attacco di panico come stai facendo tu... Non ti sembra di esagerare un tantino? Dopotutto a fine giornata questo giornale sarà sul fondo di qualche cestino e domani tutti si saranno già dimenticati di questo articolo." Santo Cielo, mi sembra di assistere alla scena tra Hugh Grent e Julia Roberts in Nottingh Hill.

Logan non è un tipo superficiale e, sinceramente, non riesco a capacitami di come stia sottovalutando l'intera situazione. La sua tranquillità mi lascia sbigottita.

"Non so se è l'abitudine a trovarti in queste situazioni o se davvero non hai idea di come funzionino queste cose, ma mi sembra che tu non stia prendendo la cosa con la dovuta attenzione" cerco di spiegargli con calma "Logan, in questo edificio, nessuno si dimenticherà tanto presto di un articolo del genere. Hai presente il figlio del capo, bello e impossibile, invischiato in una presunta relazione con una editor di belle speranze? Questo è il classico pettegolezzo su cui le persone si fiondano. E' una storia vecchia come il mondo ed io non voglio farne parte."

"Davvero pensi che io sia bello?" mi dice alzando un sopracciglio inchiodandomi con quei suoi occhi unici. Sento il mio viso avvampare e diventare sempre più rosso un po' per l'imbarazzo, un po' per la rabbia.

"Ma cosa ti prende oggi?" sembra che non mi voglia ascoltare, minimizzando ogni cosa.

"Dai, sorridi che oggi è una bella giornata. Sei sempre così seria... E chi se ne frega se la gente parla, parlerebbe comunque. Io non ho energie da sprecare per preoccuparmi di loro, ho troppe cose da fare e penso anche tu. A proposito, domani hai bisogno di un passaggio o ci vediamo direttamente in aeroporto?"

"Il viaggio!!! Non ci posso pensare. Immagini quando lo verranno a sapere qui in ufficio? Chissà cosa penseranno..."

"Ma mi ascolti quando parlo?" sorride scuotendo la testa.

"No, in effetti, sono un tantino concentrata a cercare di capire come limitare i danni di questa che si preannuncia una gigantesca catastrofe, visto che tu non sei di molto aiuto."

"Una catastrofe? Addirittura? Oddio Sarah mi fai morire dalle risate" Logan sta ridendo a crepapelle. Ma cosa ride? Qui c'è da piangere, altroché...

"Ok allora, ora che sei a conoscenza anche tu della catastrofe, me ne vado ad organizzare la nostra fuga romantica, Sarah. Ti manderò i dettagli per mail più tardi, tu fammi sapere se vuoi un passaggio. E fammi un favore, anche se mi diverto un mondo, lo dico per te, smettila di farti tutte queste paranoie!"

"Sì certo, la fai facile. Non sei tu quello che dovrà sostenere gli sguardi inquisitori dei colleghi." non voglio neanche pensarci. Ma perché proprio a me? Deve essere una sorta di legge del contrappasso: io che cerco, in ogni modo, di tenere sempre un profilo basso proprio perché detesto essere al centro dell'attenzione, resto vittima di una situazioni come questa. Assurdo!

Logan, che è già sulla porta pronto ad uscire, all'improvviso si blocca e si gira serio verso di me guardandomi dritto negli occhi

"Ah, un'ultima cosa Sarah..."

"Cosa?"

"Davvero pensi che io sia bello?"

"Smettilaaaa!" gli urlo lanciandogli il giornale con il "nostro" articolo. Logan lo schiva facilmente e poi inizia, di nuovo, a ridere di gusto.

"Non resisto, mi diverto un mondo a prenderti in giro!" mi fa l'occhiolino ed esce dal mio ufficio.

Che impertinente! Non sono abituata ad avere a che fare con qualcuno che riesce a mettermi così tanto in difficoltà. Normalmente sono io che conduco il gioco dell'ironia. Logan, invece, ha un modo di scherzare e di prendermi in giro che da una parte mi irrita come poche cose al mondo, ma dall'altra ammetto che mi stuzzica e mi diverte. Non ho mai pensato di essere una donna espansiva, una di quei libri aperti che le emozioni le lasciano trasparire dagli occhi come se nulla fosse. Non posso dire di trattenere le mie emozioni, questo no, ma tendo a mostrare agli altri il meno possibile. Ci sono forme di barriere che una persona si costruisce nel tempo, a causa delle esperienze che la vita ci obbliga a fare, e la mia miglior barriere è senza dubbio il sarcasmo. Qualcuno a causa di qualche batosta e qualche fregatura di troppo reagisce con rabbia, altri con l'indifferenza, altri ancora inaridendosi, io preferisco di gran lunga il sarcasmo e l'ironia per proteggere le mie emozioni da sguardi indiscreti. Lo trovo un modo molto più divertente e stimolante. Sono pochissime le persone al mondo a cui permetto di vedermi interamente per quella che sono: i miei genitori (anche se ho sempre avuto il sospetto che quello che vedono non è esattamente quello che vorrebbero vedere) e poi Scarlett, Paul, Rebecca, Harry e Rosie. Credo che la lista possa concludersi qui. Nel tempo, poi, sono diventata davvero molto brava ed è per questo che mi sorprendo ogni volta che Logan riesce a cogliere il mio punto debole. Non so come, ma sembra abbia il potere di vedere oltre il sarcasmo e le frecciate ed è una cosa che non mi piace affatto.



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