3. Avventura notturna
Mi sveglio con un nome che mi gira per la testa. Irene. Ma è il mio nome! Apro gli occhi, ormai sveglissima, e mi guardo intorno rabbrividendo per il freddo notturno: c'è pochissima luce, probabilmente il sole sta quasi per sorgere, ma riesco a vedere tutti i corpi di ragazzi che ho vicino, senso il loro respiro e subito mi viene in mente Newt, potrei andare a trovarlo. Non so perché mi venga in mente, forse voglio solo rivedere quanto è bello, ma sento che c'è qualcosa di più.
Esco dal sacco a pelo facendo il minor rumore possibile e mi incammino su per le scale fino alla stanza dove ieri Jeff mi ha medicata. Entro e mi chiudo la porta alle spalle, la luce illumina proprio la sua brandina, mi avvicino e lo guardo. E' ancora più bello di come me lo ricordavo.
Mi siedo nel letto a fianco e rimango a guardarlo per un po'. I capelli sempre ribelli, il viso disteso, le labbra rosee che quasi formano un sorriso, le mani affusolate... sto lottando contro me stessa per non accarezzare i suoi splendidi capelli, non credo che sia giusto farlo senza chiedere il permesso. Però se lui è in coma non se ne accorgerà. Mi vergogno a fare questi pensieri, chissà cosa ha passato e io approfitto del fatto che sta male. Sono un'egoista! Non riesco a trattenermi e nonostante sia abbastanza schifata da me stessa, gli passo una mano nei capelli cercando di sistemarglieli in qualche modo, arrivo alla fronte, ma in quel momento mi accorgo che qualcosa non va: la sua fronte scotta, è madido di sudore e trema leggermente.
Non ci penso due volte, mi precipito all'armadio, prendo un panno e corro a cercare un bagno. Finalmente lo trovo, apro il rubinetto e dopo aver imbevuto per bene la stoffa la strizzo e torno la Newt. Gli appoggio dolcemente la pezza sulla fronte, mi giro e cerco una coperta. Ho trovato anche quella e mi affretto a coprirlo. La pezza si riscalda subito e capisco che non posso continuare a fare avanti e indietro dal bagno. Prendo quindi una piccola bacinella, che ho visto prima nell'armadio, e la vado a riempire di acqua fredda in modo da poter bagnare la pezza direttamente nella stanza. Riappoggio la stoffa fredda sulla fronte e mi siedo sulla sua brandina. Gli prendo una mano e noto che ha un orologio al polso: sono le 5.00. Mi sono svegliata proprio presto! Senza pensarci comincio ad accarezzargli delicatamente la mano calda e liscia come se alla minima pressione potesse rompersi e ogni tanto gli cambio il panno sulla fronte.
Forse è meglio che vada a chiamare Jeff, non credo sia normale che abbia la febbre così alta. Penso e gli rimetto la mano sotto la coperta, ma prima che io possa appoggiarla al materasso, questa si contrae e stringe la mia, che comincia a pulsare, dato che è quella fasciata. Soffoco un gemito e guardo il ragazzo in faccia, ha gli occhi aperti e mi sta fissando con uno sguardo sorpreso e spaventato. Poi gli occhi gli si rovesciano indietro e sviene. O almeno spero che sia svenuto e non morto. Gli prendo il polso per sentire se il cuore batte ancora e per fortuna batte. Mi rilasso e decido che proprio il momento di andare a chiamare Jeff. Scendo di nuovo le scale e cerco il medicale in mezzo a tutti i corpi, ma non c'è. Il panico rischia di sopraffarmi e mi chiude la gola, ma deglutisco rumorosamente e ricaccio giù la paura.
Deve essere da qualche parte, per forza. Magari non ho cercato bene. Dopo aver controllato ogni ragazzo presente nella stanza e essermi accertata che il medicale proprio non c'è esco a cercarlo fuori. Ormi c'è abbastanza luce per vederci bene e mi guardo intorno e vedo Alby, in mezzo ad altri ragazzi che dormono ancora beatamente, che sta cercando di svegliare Minho, ma questo non ne ha nessunissima voglia a quanto pare perché si gira dall'altra parte senza degnarlo di uno sguardo. Sorrido, ma il ricordo del perché sono lì fuori mi riporta alla mia missione e mi avvicino velocemente. "Alby? Ho bisogno di parlarti..." non mi fa neanche finire "Senti fagio, non è il momento" "Ma..." Mi guarda scocciato: "Più tardi Nick ti farà fare il giro, adesso devo aiutarlo a svegliare tutti e poi semmai potrai parlarmi."
A quel punto sbotto: "Ma si tratta di Newt!" Ho colpito nel segno, Alby apre la bocca e la richiude subito dopo, visibilmente sorpreso, mentre Minho si alza di scatto come se avesse preso la scossa e chiede "Cos'è successo?" finalmente qualcuno mi ascolta "Non dobbiamo perdere tempo" spiego "Devo trovare Jeff, Newt sta male" Per fortuna mi credono, Alby si riscuote e ordina "Minho vai a cercare subito Jeff. Tu, fagio, con me" Minho parte di corsa a cercare il medicale e io mi ritrovo sola con il ragazzo nero che si incammina verso la casa di legno e mi chiede "Adesso devi raccontarmi tutto, specialmente devi spiegarmi come mai eri con Newt a quest'ora del mattino!" lo dice con fare minaccioso e un po' mi fa paura, ma mi faccio coraggio e gli racconto di essermi svegliata e aver sentito il desiderio di andare a vedere come stava il biondino, di aver notato che qualcosa non andava e di aver sentito che aveva la febbre, delle pezze sulla fronte e di aver notato l'orologio, della stretta di mano e dell'occhiata che ci siamo scambiati prima che svenisse; ho ovviamente tralasciato il fatto che ho scoperto che aveva la febbre solo passandogli una mano tra i capelli e di avergli accarezzato la mano.
Siamo arrivati nella stanza dei medicali e mi affretto a cambiare di nuovo il panno sulla fronte di Newt. "Beh fagio allora credo di doverti dire grazie." dice tendendomi la mano, io gliela stringo e aggiungo "Non ho fatto niente di speciale e comunque mi chiamo Irene." "Wow piccola, ce ne sono pochi che si sono ricordati così in fretta il loro nome" dice una voce dietro di me, la riconosco anche senza girarmi: è Minho che sta entrando nella stanza seguito a ruota da Jeff. Quest'ultimo si complimenta con me per il mio intervento tempestivo. "Grazie e comunque si è svegliato per un attimo e poi è svenuto" aggiungo prima di essere spinta fuori con Minho in malo modo.
"Ehi e io cosa centro?" urla Minho, ma nessuno lo ascolta "Allora il nostro Newt ha deciso di fare il bell'addormentato e svegliarsi con il bacio della principessa. Cosa stavate facendo eh?" sono altamente scioccata da quello che sta dicendo "Spero che tu stia scherzando, non ho baciato proprio nessuno e non stavamo facendo niente." "Avrà pensato di essere in paradiso." afferma con un sorriso beffardo "Dopo quello che ha fatto anch'io avrei pensato di essere morto." Forse è la mia occasione per scoprire cosa è successo a Newt, non posso sprecarla! "Perché? Cosa gli è successo? Jeff mi ha detto che non lo sa nessuno." chiedo sentendomi presa in giro "Io...ecco... Solo io, Alby e Nick lo sappiamo e... credo che non sarebbe giusto dirtelo quando può benissimo farlo Newt" Ma perché caspio nessuno me lo vuole dire? "Hai fame? Io sì andiamo a mangiare" cambia argomento in fretta e decido di aspettare che sia il biondino a spiegarmi: sono proprio curiosa. Anche perché la mia pancia è d'accordo con Minho e sta brontolando. Lo seguo correndo un pomper tenere il suo passo "Chi è Nick?" mi risponde senza neanche girarsi a guardarmi "Il capo, ovviamente" Strano, non l'ho ancora conosciuto.
Mi siedo ad un tavolo con lui e Gally. "Ciao, dormito bene fagio?" "Ciao Gally, sì poco ma bene. Mi sono ricordata il mio nome: Irene, non serve più che mi chiamate fagio" mi guarda sorpreso e mi fa subito un sorriso a trentadue denti "Mi piace! Ma ti chiamerò comunque fagio, non puoi toglierci così in fretta il divertimento. Sei pur sempre la novellina."
*Spazio autrice*
Eccomi qui pive con un altro capitolo di questa storia.
Spero che vi stia piacendo almeno un po'. Fatemelo sapere nei commenti e lasciando stelline.
Sono stra felice perché ho raggiunto le 100 visualizzazioni!!! Magari per alcuni potrà sembrare poco, ma per me é davvero fantastico!!! Grazie a tutti😍💙💜
Vi lascio alle vostre vite, io devo andare a studiare📚
Alla prossima😘
Irene
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