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17. Gattabuia

Mi sveglio sentendo un peso alzarsi dal letto. Apro gli occhi lentamente cercando di adattarli alla luce del giorno e mugugno qualcosa mettendomi un braccio davanti agli occhi. Maledetta luce.

Vedo il ragazzo dai capelli biondi notare che sono sveglia, mi si avvicina e mi sussurra "Dormi. Vado all'adunanza e poi torno a svegliarti" sono troppo assonnata per contraddirlo e per capire appieno quello che ha detto, quindi annuisco e mi giro a pancia in giù nascondendo la testa sotto il cuscino per rimanere al buio. Sento la sua mano che mi accarezza la schiena e mi riaddormento.

Mi sveglio di nuovo e per in un secondo mi viene in mente quello che è successo il giorno prima e comprendo solo ora le parole di Newt. Mi alzo e mi stiracchio pensando che devo aver dormito solo pochi minuti da quando è iniziata l'adunanza. Guardo le mie mani ancora fasciate. Poverine, me la prendo sempre con loro. Penso ripensando al primo giorno alla Radura. Esco dal Casolare e inspiro profondamente la fresca aria mattutina.

Zart mi passa davanti e mi chiede "Oggi sei dei nostri vero? Ho bisogno di un aiuto per le patate." senza pensarci rispondo "Sì certo" poi mi accorgo che lui dovrebbe essere in Adunanza dato che è un Intendente. Mi affretto a chiedere "Ma Zart. L'Adunanza è già finita?" "Sì. Da poco, sono appena uscito." "E com'è andata?" "Abbiamo votato per un giorno in gattabuia per entrambi. L'unico che si è opposto è stato Minho dicendo che è stato provocato, sono fortunati a rimanere dentro solo ventiquattr'ore. George aveva proposto una settimana, ovviamente solo per Newt" mi risponde e se ne va. Rimango spiazzata per un attimo, ma devo ammettere che me l'aspettavo, anche se non ci ho creduto fino ad ora. Mettere il Vice in gattabuia intacca abbastanza la sua autorità, speravo sinceramente che Nick avrebbe optato per un'altra soluzione, anche se non avevo nemmeno io idea di a che altra soluzione avrebbero potuto prendere in considerazione.

In questo momento mi accorgo della folla davanti alle "prigioni" dei Radurai e mi avvicino vedere anch'io. La mia pancia brontola rumorosamente, ma non mi interessa.

Man mano che mi avvino noto i due ragazzi all'interno della gattabuia e la voce di Alby che sta annunciando ad alta voce la condanna in modo che tutti traggano esempio dall'episodio di ieri sera: "...quindi siete condannati a rimanere in gattabuia senza cibo né acqua per ventiquattro ore." Caspio, li ha messi insieme nella stessa cella? Ma ha il cervello pieno di sploff? Non ci vuole molto perché ricomincino a darsele di salta ragione.

Per la prima volta mi sento seriamente in colpa. Newt è li dentro per colpa mia. Alby finisce il suo discorso dicendo "Se vi picchiate un'altra volta verrete esiliati, sono stato chiaro?" non so se credergli o meno, ha lo sguardo di uno che non sta scherzando, ma stento a credere che manderebbe seriamente il suo migliore amico nel Labirinto.

Rimango ferma mentre tutti cominciano ad andarsene e quando rimane solo un Insaccatore di guardia mi avvicino e afferro le grate con forza ignorando il dolore alle mani che mi provoca questo gesto. I due ragazzi si sono messi il più lontano possibile, uno con la schiena contro la parte sinistra, l'altro a destra. Poso lo sguardo su quest'ultimo che ha le braccia incrociate al petto e guarda con sguardo omicida il suo compagno di prigione. L'occhio è peggiorato da ieri e ora ha un aspetto veramente orrendo, ma riesco a vederlo bello anche in questa circostanza. "Hai cinque minuti, dopo devi allontanarti o sarò costretto a farlo con le cattive" mi avverte la guardia.

Gli lancio un'occhiataccia carica di odio e mi rivolgo al biondino che non da segni di aver notato la mia presenza "Mi... dispiace, Newt" E' tutto quello che sai dire idiota? Dovresti esserci tu al suo posto, testa di caspio. Mi maledico mentalmente. "Non fa niente, ne è valsa la pena." risponde senza distogliere lo sguardo dal suo nemico. Non mi resta molto tempo quindi lo ammonisco "Non fare sciocchezze in mia assenza, d'accordo? Non voglio perderti" all'udire quelle parole volge la testa verso di me e mi regala il sorriso che mi piace tanto "Sta tranquilla, non succederà. Ora vai, starò bene." spero vivamente che abbia ragione, mi alzo e me ne vado rivolgendogli un'ultimo sguardo preoccupato. Non credo gli sia mai successo di rimanere chiuso in gattabuia, quando esce glielo chiedo. Dopo questa breve riflessione però i miei pensieri si spostano sulla discussione che abbiamo avuto ieri e mi chiedo cosa abbia mai fatto per essere tanto restio nel dirmelo.

Dedico anima e corpo nel lavoro, ignorando il dolore pungente alle mani e continuando a pensare al mio povero protettore che è chiuso in Gattabuia, ma i miei pensieri sono rivolti soprattutto al "Hai fatto di peggio" di Minho. Non riesco proprio a capire che cosa intendesse e la mia testa ormai sta scoppiando da quanto ci sto pensando.

Arriva l'ora di pranzo e trascinando i piedi mi avvicino al tavolo di Gally con il mio panino in mano. Mi lascio cadere sulla panca e mi appoggio alla spalla del mio amico forzuto. "Ehi bambolina. Hai lavorato tanto che sei già così stanca?" chiede sorridendo e passandomi un braccio attorno al corpo. "Mai quanto te di sicuro. Comunque ho lavorato abbastanza, sì" rispondo ridendo a mia volta e addentando il panino. "Cosa state costruendo oggi?" "Ingrandiamo il recinto degli animali. Con il nuovo fagio ne hanno mandati più del solito" mi raddrizzo di colpo "Il fagiolino, è vero. Non ho ancora avuto modo di conoscerlo." Gally mi risponde sempre con tono svogliato "Beh lo conoscerai presto, sta mattina ha provato con me, ma ho sentito che ora gli toccano gli Scavatori."

"E com'è andata sta mattina?" mi guarda un attimo prima di scuotere la testa e rispondere "Assolutamente negato. L'unica cosa che è riuscito a fare è stata piangere." "E tu come l'hai trattato?" di solito non è molto cordiale quindi non vorrei mai che l'avesse traumatizzato a morte solo perché non era bravo nel costruire "Come sempre. Ciao io torno al lavoro." si limita a rispondere e si alza mentre io ho dato solo due morsi al mio pranzo.

Quando finisco anch'io mi dirigo in fretta agli orti e lavoro alzando ogni tanto gli occhi per vedere se Alby arriva con il Fagio. Dopo la quinta occhiata a vuoto, finalmente scorgo lo scorgo con un ragazzino cicciottello e una massa di capelli ricci marrancio chiaro. Sembra davvero spaventato e man mano che si avvicina mi rendo conto che è credo il più piccolo di tutti, avrà circa dodici anni. Ma quanto facce di caspio sono i Creatori per mandare un dodicenne nel labirinto? Mi dirigo verso di loro, non so perché ma il mio istinto mi dice che devo proteggere quel ragazzino.

"Ehi Alby, è questo il nuovo fagiolino?" chiedo anche se so già la risposta. Mi sono resa conto che nella Radura le domande retoriche vanno molto di moda anche se solitamente fanno arrabbiare la persona a cui ci si rivolge. "Sì, non si ricorda ancora il suo nome, e si è già spoloffato nei pantaloni un paio di volte. Non c'è modo di rassicurarlo." sbuffa, ma non mi piace per niente il tono in cui lo dice, non è l'unico ad aver avuto questa reazione e solo perché è arrivato quando ormai ha perso la pazienza non vuol dire che bisogna trattarlo in modo diverso e deriderlo.

Sposto lo sguardo sul ragazzino che ora ha gli occhi lucidi e sembra sul punto di piangere. Mi inginocchio per terra e lo guardo negli occhi. Probabilmente è l'unico ragazzo molto più basso di me nella Radura, anzi senza il probabilmente. "Ciao. Io mi chiamo Irene e sono stata la fagiolina prima di te. Probabilmente te l'hanno già spiegato, ma te lo ripeto. So che sei spaventato, ma non c'è nulla da temere, non sei diverso da nessuno, ok? Tutti i pive che vedi hanno passato il tuo stesso momento e presto ti ricorderai il tuo nome." dico nel modo più dolce possibile e sembra che si sia un po' calmato anche se una lacrima solitaria scende sulla sua guancia. Mi affretto ad asciugarla con il pollice e lui mi lui sorride.

Tira su con il naso e mi chiede "Cosa hai fatto alle mani?" ha una voce da bambino, molto dolce "Ora te lo spiego" dico sorridendogli e alzandomi in piedi per parlare con Alby "Posso fargli fare io la prova se vuoi. Avverto Zart e se vuole può controllare, ma se mi permetti vorrei spiegargli io il mestiere." risponde con un'alzata di spalle "Sembra che con te si trovi bene e io non ho niente in contrario. Parlo io con Zart." e si allontana sollevato dal peso del fagio. Allungo una mano che il Novellino si affretta a prendere e ci incamminiamo verso la piantagione di patate. Mi inginocchio e comincio a spiegargli come fare a piantare per poi rispondere alla sua domanda intervallando il racconto per correggerlo in quello che stava facendo.

Ben presto mi accorgo che suo malgrado questo lavoro non lo sa proprio fare, mi dispiace molto per lui, ma sicuramente riuscirà a trovarne uno senza finire negli Spalatori, o almeno lo spero.

Prima dell'ora di cena voglio andare a vedere come sta Newt quindi mi dirigo verso la Gattabuia, ma una manina abbastanza piccola e cicciotella mi prende per mano e il Fagio mi chiede "Posso venire con te?" Beh, che male può fare? "Certo, vieni pure" "Dove andiamo?" chiede mentre mano nella mano ci incamminiamo "Vado a trovare un ragazzo che mi ha difesa ieri sera ed è stato messo nella prigione della Radura." "E' il tuo fidanzato?" domanda ingenuamente e io divento rossa per l'imbarazzo. Spero che non se ne accorga. "No... no, figurati..." rispondo con la voce un po' più alta del normale, il Fagio se ne accorge e alza la testa verso di me "Ma ti piacerebbe vero?" rimango a bocca aperta per la stranezza della domanda.

"Cosa ti piacerebbe?" chiede un'altra voce. Sobbalzo perché non mi sono resa conto che siamo già arrivati e questa voce è di Newt che deve aver sentito l'ultima parte della nostra conversazione. "Niente" mi affretto a rispondere "Come va? Ti sei annoiato?" mi sorride rispondendomi "L'ho considerata una vacanza, ma non vedo l'ora che sia finita" poi sposta lo sguardo sul Fagio, forse sorpreso di vederlo con me e il ragazzino saluta imbarazzato "Ciao" Newt mi guarda sempre più confuso "Che ci fa lui qui?" rispondo con un'alzata di spalle "Ha fatto la prova dagli Scavatori e l'ho aiutato io, abbiamo fatto amicizia. Vero fagio?" chiedo scompigliandogli i capelli ricci "Sì, siamo amici" risponde con la voce tremolante. Non avrà mica paura di Newt spero. Quando esce dovrò chiedere che cosa gli ha fatto durante il Tour della Radura, per ora non voglio che l'idiota di Edward senta tutto.

"Credo che dobbiate andare. Vedo che sta tornando quel pive della guardia. Stai tranquilla Irene, domani ci rivediamo" mi fa l'occhiolino e con la mano mi fa segno di andare via. Lancio un'ultimo sguardo ad Edward e mi allontano seguita dal Fagio.

*Angolo autrice*

Eccomi, scusate il ritardo, ma ieri ero ad un compleanno e non ho fatto in tempo a pubblicare.

Come sempre, fatemi sapere se vi è piaciuto e se, secondo voi, nel libro Newt sarebbe potuto finire in Gattabuia. 🤔

Grazie mille per tutte le stelline e le visualizzazioni, ci sentiamo il prorrimo sabato!

Irene💙

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