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Capitolo 17

Apro gli occhi di scatto. Soffoco un urlo contro i palmi. Non so per quanto ancora resisterò. Non so per quanto ancora continuerò a sognarla. Non so quante altre volte mi sveglierò di colpo col fiato corto, bramando di riaverla.
So che è impossibile.
Muovo passi lenti verso il bagno.
L'acqua calda mi avvolge e picchietta sulle mie spalle. Mi sfioro il livido sul petto, non si vede quasi nulla se non il motivo per cui me lo sono procurato. Resto fermo e chiudo gli occhi concedendomi qualche minuto sotto il getto caldo.

~~...tell them i was happy
And my heart is broken
All my scars are open
Tell them what I hoped would be impossible
Impossible
Impossible
Impossible...~~

Mi vesto in velocità, afferro il cellulare e scorro gli ultimi messaggi. Tutti da Ethan.
Cazzo, me lo sono dimenticato. Doveva parlarmi di qualcosa e sembrava importante.
Inspiro l'aria pungente della mattina e mi avvio verso casa sua. Gioco con i lacci della felpa e penso a quello che mi dirà. E perché lo vuole dire solo a me e non a tutto il branco. Ma dopo l'incidente lui c'è sempre stato quindi questo è il minimo che possa fare per ringraziarlo. Intanto il mio sguardo viene catturato dalla vita quotidiana delle persone a me circostanti.
Una madre con una bambina al suo fianco, un anziano seduto su una panchina in compagnia del suo cane e una coppia che cammina tenendosi per mano. Ognuno ha la sua metà, ha la sua felicità, ha la parte migliore di sé al proprio fianco. Sembrano tutti dare per scontata la fortuna che hanno. Oppure sono felici e non lo dimostrano.
Rallento il passo e mi soffermo a guardarli.
La madre e la sua bambina, quegli sguardi dolci e spensierati.
L'anziano e il suo cane dal pelo sbiadito, due compagni di vita.
E poi il ragazzo e la ragazza, due spiriti affini. Credo lui non si renda conto di quanto sia fortunato ad averla, secondo me per lui è abitudine, è normale. Dovrebbe apprezzare ogni secondo che passa a stringere la mano della sua ragazza.
Quanto darei per camminare al suo fianco.

Busso con forza e subito la maniglia si gira con un suono sordo e compare Ethan.
In casa non c'è nessuno. Mi fa entrare e io non posso fare a meno di non notare il suo stato.
Ha dei solchi profondi sotto agli occhi, la maglia sgualcita e i capelli arruffati. Simboli di notti insonne.
-È per questo che non sei venuto a scuola questa settimana?- muovo con la mano un ampio cerchio in aria. Forse non è il miglior modo di iniziare un discorso, ma non mi correggo.
Annuisce.
-Suppongo tu ne voglia parlare-
Si passa una mano tra i capelli, tirandoseli leggermente.
Ci sediamo sul divano. Non so se sono agitato o preoccupato.
-Dustin- inizia con voce roca- ecco, non so come dirlo-
-Senti, parla perché mi fai paura così-
-Io...- sospira profondamente -Ashley...-
Hanno litigato? Si sono lasciati? Che cazzo è successo?!
-Sai... quando ti ho raccontato di me e Ash, prima della partita-
Annuisco comprensivo, ma ancora non riesco a capire.
- Ash- balbetta -Ash-
Giuro che se mi terrà sulle spine più a lungo lo soffocherò con le mie mani.
-Ash è incinta-
Silenzio.
Rimango perplesso a lungo cercando di elaborare le parole che mi sono appena state scagliate.
Ethan si alza e io lo seguo con lo sguardo, metto i gomiti sulle ginocchia.
Continua:- Non sappiamo come, ehm, lei mi aveva detto che sarebbe stata attenta e...- espira profondamente, cercando di calmarsi.
-Perché non lo hai detto anche agli altri?-
-Non lo so, mi sembravi l'unico a cui rivolgermi vista la forte amicizia tra Ash e Lily-
Mi prendo il viso tra le mani. Passo i polpastrelli sulla fronte cercando di formulare qualcosa, ma Ethan da voce ai miei pensieri:
-Lei ha deciso di tenere il bambino-
-E tu che hai detto?-
Apre momentaneamente le labbra nel tentativo di dire qualcosa, ma le richiude subito e abbassa la testa:-Niente- sussurra.
-Coglione! Ash ha bisogno di te- mi alzo anch'io.
-Non so neanche se sia mio-
-Non dire cazzate- gli prendo le spalle, lui alza gli occhi- tu ami Ash, lo so, devi starle vicino-
Non so da dove mi sia venuto questo discorso motivazionale, ma ha avuto effetto.
Lo scuoto leggermente:- Lei ha bisogno di te-

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