● La mia storia. ●

La mia vita cambiò dal momento in cui mio padre si scontrò con un autocarro nel mattino presto del 2/06/2000 avevo solo cinque anni quando la mia famiglia andò a rotoli. Dopo la morte di mio padre, mia mamma ha iniziato a fare uso di stupefacenti e adesso si trova in un centro di riabilitazione.

Io, vivo da mia nonna.
Ho terminato il liceo, a ottobre inizierò il campus, negli anni passati ho dovuto lavorare per poi iscrivermi alla NYU e continuerò a lavorare anche durante i miei studi.

Sono una ragazza acida, ma se mi entri nel cuore, ti do tutta me stessa. Non sono la tipica ragazza che è sicura di se, no per niente. Anzi, io odio il mio fisico, odio quelle lentiggini che ho sul viso.

Insieme a me e la nonna vive mia sorella Kris lei mi somiglia tantissimo dal carattere infatti litighiamo sempre, ha 17 anni ne compie 18 tra qualche mese, fisicamente non siamo molto diverse, io ho gli occhi verdi, capelli biondi,ondulati e lunghi, mentre lei invece ha i capelli castani e occhi azzurri, ma i lineamenti del viso sono identici.

Vi avevo parlato di lavoro, io lavoro momentaneamente in una gelateria/pasticceria, si devo dire che grazie a quel lavoro me la cavicchio a fare dolci.

Mi sveglia dai miei lunghi pensieri mia sorella Kris.

-"Ti sto chiamando da tre ore, sei per caso nel paese delle meraviglie?" Sputa acidamente.
-"No" dico seccamente, insieme ad un'occhiataccia.
-"Dobbiamo andare a pranzo" mi dice con un tono abbastanza distaccato.
-"Bene, arrivo tra 10 minuti"

Dopo aver messo il mio vestitino comodo che uso sempre in casa e aver spazzolato i miei lunghi capelli scendo giù.
-"Ehi nonnina" dico dolcemente
-"Piccola, dormito bene?"
E io annuisco senza rispondere e dire altro.
Io e mia nonna andiamo molto d'accordo, quella che non sopporto è mia sorella.

Dopo aver mangiato, vado nella mia camera a riposare per un pò per poi andare a lavoro, ho il turno di pomeriggio oggi.

****

-"Buongiorno Ally." Dico appena arrivata in gelateria, Ally è una ragazza simpatica, sorridente sempre ed è bellissima. Ha dei lunghi capelli ondulati, rossi e ha due pozzi azzurri e un fisico perfetto da invidiare. L'esatto contrario di me.

Poi vado nel laboratorio di cucina e vedo Dylan, un ragazzo altrettanto stupendo, occhi verdi, biondo e con un fisico anche lui da mozza fiato.
Penso di avere una cotta per lui, ma lui non resterebbe mai con una come me, insomma sono un fottuto disastro.
E lui è...la perfezione in persona.

-"Ash, ehi svegliati." Solo dopo qualche  minuto mi rendo conto che due labbra stupende stanno pronunciando il mio nome e due occhi meravigliosi verdi mi stanno fissando.
Con voce tremante rispondo:
-"Oh si scusami, ero un attimo in sovrappensiero."
Aggiungo subito: -"Sai devo iniziare il campus ad ottobre e sono un pò in ansia."
In realtà era la prima scusa che mi era passata per la testa.

Lui mi sorride e dio che sorriso, un sorriso perfetto, da dover farmi svenire tra le sue braccia muscolose.

-"Ash dai su mettiamoci a lavoro, abbiamo finito il gelato al cioccolato." Mi dice con un enorme sorriso e serio.
Ricambio e annuisco.
Quel suo sorriso mi incantava, era stupendo, ma la mia fine era quando guardavo i suoi occhi, lì ci annegavo.

Mentre versavo del latte Dylan viene dietro di me e mi dice tra l'orecchio e il collo:
-"Fai fare a me."  Lo aveva detto con un sorrisetto malizioso, così dolce e sensuale.

"Stupida non farti filmini."

La mia vocina interiore si era fatta avanti dicendomi la verità, Dylan non avrebbe mai avuto interesse per me.

Torturandomi le labbra vado a fare delle rose con la pasta di zucchero.
Ero molto brava a modellare la pasta di zucchero, beh si perché uno dei miei hobby preferiti è modellare il fimo.

....

Erano già le nove di sera, avevamo fatto una torta per un compleanno e diverse scorte di gelati, quando improvvisamente Dylan mi dice:
-"Ash, ti va di cenare una sera di queste insieme a casa mia?"
Ero sorpresa.
Ci lavoravo da quasi 8 mesi insieme e non si era mai spinto oltre.

"Approfittane cara."

La vocina interiore si fa avanti divertita.

Ignoro la vocina e mi affretto a rispondere: -"Certo."

Lui mi sorride, uno di quei sorrisi maliziosi e allo stesso tempo soddisfatti.

Ci salutiamo e subito dopo vado via.
Avevo un sorrisetto stampato, dopo 8 mesi lui si era fatto davanti, non riuscivo a crederci.

*Spazio autrice.*
Buonaseraaa, come promesso ecco qui il capitolo.
Cosa ne pensate?
Beh ho voluto mettere il colpo di scena, ma Dylan nasconde molte cose, che ovviamente scoprirete nei prossimi capitoli.. :P
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Eccolaaa:

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Un bacione e a prestooo

-Marika