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XXXIX

— Se questa sfilata andrà male, sarò ancora di più nel mirino — sospirai incrociando le braccia sotto il seno.

Erano tutti lì per me: le mie sorelle con i compagni, mia madre, mio padre, Eddy, Chris, Kevin e Stella - truccatore e parrucchiera -, Clary, Daniel.

Anche Cassandra e Jessica erano state invitate a quella cena a sorpresa che la mia famiglia mi aveva organizzato.

Non mi aspettavo minimamente una sorpresa la sera prima della sfilata; il mio progetto era quello di stare a letto, ripassare tutta la scaletta - che avevo imparato a memoria dopo le infinite prove di quell'ultima settimana - ed interagire con i miei fan sui social.

— Perché dovrebbe? — domandò Amber, seduta alla mia destra.

— Non lo so. —

— Ehi — Jessica poggiò la mano sulla mia spalla e mi rivolse un incoraggiante sorriso. — Gli abiti sono tra i più belli che abbia mai indossato, e ne ho indossati molti. I pezzi che sono già stati pubblicizzati hanno riscosso un sacco di successo e non vedo per quale motivo tu debba preoccuparti. —

Avevamo legato molto durante quell'ultima settimana. Alla fine aveva la mia età ed era colei che, oltre la mia famiglia, potevo considerare amica.

Non ne avevo mai avute molte e per molto tempo, perché le persone si avvicinavano a me solo per il mio nome, per essere conosciute ed avere qualche follower in più su Instagram.

Le sorrisi per ringraziarla, realmente grata per tutto il supporto che mi stavano dando.

Riempimmo la galleria del cellulare di foto, perdemmo il conto delle storie su Instagram e Snapchat e passammo davvero una meravigliosa serata.

Non mi ero mai resa conto di avere tutte quelle persone al mio fianco, di essere realmente apprezzata, e non solo come personaggio pubblico.

In realtà io e le mie sorelle, insieme a Cassandra e Jessica, avremmo sfilato, e la regola è una: digiuno un giorno prima della passerella.

Ormai ci avevo fatto l'abitudine e non era complicato vedere gli altri mangiare davanti a me, anche perché sapevo che il buffet dell'after party sarebbe stato così esaustivo da chiudermi lo stomaco per due settimane almeno.

Fu diverso per Izzie che, essendo incinta, non poteva assolutamente evitare di saltare un pasto e per Natalie e Leah che, non essendo modelle di professione, si erano concesse una modesta cena - meno consistente di quella degli altri.

— Davvero sei venuta a questa cena per guardare gli altri che mangiano? — mi domandò Daniel, poggiando una mano sul mio ginocchio.

— Ti ci abituerai — risposi, lanciando uno sguardo al boccone di carne che teneva con la forchetta. — Magari potrei... — sussurrai prima di abbassarmi all'altezza della posata e inglobare il brandello di scaloppina con la bocca, preoccupandomi di non toccarlo con le labbra per non sbavare il rossetto.

Dello stesso colore del tubino aderente dalle spalline sottili che avevo scelto, era Ruby Woo di MAC, il rosso perfetto.

— Sei sexy anche mentre mangi della carne — sussurrò Daniel al mio orecchio. — Non sai cosa ti farei — continuò stringendo di più il mio ginocchio.

Un brivido mi scosse dal basso ventre in giù, ma mi sforzai di rimanere lucida e concentrata: non era il momento.

Ricordavo perfettamente la scenata di mio padre al compleanno di Izzie, quando mi aveva trovato a fare sesso con Will sullo yacht, e non volevo che si creassero situazioni spiacevoli quella sera.

— Vieni a casa mia stanotte — risposi poggiando la mano sulla sua, sul mio ginocchio. — Domani mattina alle sei dovremo essere allo Skylight di Moynihan Station. —

— Come, scusa? Alle sei? La sfilata è alle 20:30, cosa ci vuoi fare lì alle sei del mattino? —

La sua domanda fu quasi un'offesa, infatti ritrassi la mano come scottata lanciandogli un'occhiataccia. — Stai scherzando? Io sarò lì alle sei e tu con me. Domani sarà la giornata più importante della mia vita, deve essere tutto perfetto! —

— Se non per il fatto che tu debba sfilare e quindi dormire, allenarti e fare più trattamenti di bellezza di quanti ne possa contare — intervenne Cassandra.

Era vero anche quello, il giorno della sfilata sarebbe stato il più duro come al solito, ma quella volta non avrei solo camminato sulla passerella. Era la mia collezione, i miei abiti, e poi non sarebbe stata una sfilata del prestigio della fashion week, sarebbe durato più l'after party di essa stessa. In realtà sarebbe servita principalmente a lanciarmi come stilista, perché la collezione non presentava uno sproporzionato numero di abiti, anzi: erano solo dieci.

Ci sarebbero stati nomi di un certo calibro come Blake Lively, Megan Fox, Scarlett Johansson o Amber Heard, e non potevo permettermi di sbagliare.

— Siete insopportabili — borbottai incrociando le braccia sotto il seno, sicura di non cambiare idea.

***

— Amore, ho un'idea! — quasi urlò Daniel quando finalmente premetti l'interruttore per accendere la luce del salotto di casa.

Sapendo che non potesse vedermi, sorrisi sentendo quel nomignolo. Avevo notato come fosse solito ad usarlo senza rendersene conto, e a me faceva piacere, ma allo stesso tempo aumentava la mia irrequietezza e la mia paura dovuta alla mancanza di dimostrazioni da parte mia.

— Adesso accendo la telecamera e ti riprendo, da ora fino alla sfilata. —

— Eh? —

— Sì — annuì energicamente — per avere un ricordo della giornata più importante della tua vita. E' l'una di notte quindi, in teoria, è già dodici maggio. —

Io deglutii. Ogni giorno mi rincuoravo pensando che mancasse ancora tanto alla sfilata, che avevo possibilità e tempo di pensare ad ogni minimo dettaglio, che la mia vita e il mio lavoro sarebbero stati lineari e perfetti.

Ma Daniel aveva stravolto tutto, e stavo iniziando a pensare seriamente di lasciare il mondo delle passerelle per dedicarmi interamente alla creazione degli abiti.

Tutto sarebbe dipeso dall'esito della sfilata. Sapevo che a mia madre e a tutti gli altri impiegati e assistenti della Allen sarebbe preso un colpo se avessi preso una decisione del genere, ma avevo deciso di essere limpida con tutti, di fare ciò che mi sentivo e non ciò che gli altri volevano o che mi veniva imposto.

— Lexie Allen la notte prima della sfilata. —Daniel mi stava riprendendo con l'enorme telecamera che aveva un giorno lasciato a casa mia.

— Come ti senti? —

— Un po' nervosa — ammisi con naturalezza, per nulla messa in soggezione dall'oggetto puntato verso di me. Non era niente di nuovo o al quale non fossi abituata.

Camminai fino al bagno salendo le scale e lui mi seguì senza spegnere la telecamera, ricordandomi i video delle 73 domande di VOGUE, che venivano poste alle celebrità e caricate sul loro canale YouTube. Anche Amber aveva ricevuto un'intervista di quelle, e Payton mi aveva accennato che l'avessero contattata perché era arrivato anche il mio turno, ma poi non ne avevamo più parlato. Una cosa era certa: la realizzazione di quel video avrebbe coinciso con la mia prima copertina per la rivista. Mia madre avrebbe avuto un' altra gigantografia da appendere accanto a quella di mia sorella.

L'idea del video di Daniel, però, mi entusiasmava ancora di più. Era dolce, non sarebbe stato pubblicato su YouTube, commentato da miliardi di utenti e non sarebbe stato solo un copione. (Amber mi aveva raccontato che prima dell'intervista avevano discusso a tavolino le domande e le sue risposte, ed aveva quasi dovuto studiare per una settimana ciò che avrebbe dovuto dire).

Mia sorella non era un'ottima attrice e, nonostante la sua bellezza, il modo impeccabile in cui era vestita e lo sfondo della sua bellissima casa mentre camminava tentando di sembrare naturale, era palese che stesse fingendo.

La consolai - non che si fosse offesa -, dicendole che si avvertiva la stessa falsità da tutte le celebrità che avevano registrato quell'intervista; neanche Selena Gomez faceva eccezione. Ma, finzione o no, era pur sempre VOGUE!

— Vuoi filmarmi mentre vado in bagno? — ridacchiai poggiando le mani sul bordo della lastra di marmo del mobiletto del bagno. Voltai la testa a destra verso di lui, poggiando il mento sulla spalla e poi sorrisi alla telecamera.

— Non devi andare in bagno. —

In realtà ero lì per struccarmi, fare una doccia veloce e andare a letto. Mi aspettava una lunghissima giornata e dovevo essere al pieno delle mie energie. Anche se la mano di Daniel sul mio ginocchio, al ristorante, ritornò nella mia mente.

🍦🍦🍦

Lo so, sono terribile, è passata una vita dall'ultimo aggiornamento e mi dispiace tanto, ma sono successe diverse cose e, per via di cause di forza maggiore, non ho avuto molto tempo per scrivere.

Comunque spero che il capitolo vi piaccia 🌸
Un bacio,
gaia;

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