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III

"Mi dispiace."

Rimasi lì, immobile; Non sapevo che dire. Davvero, Draco Lucius Malfoy, aveva detto: "Mi dispiace"? A me, poi.

"C-Come scusa?"

"Granger, hai capito benissimo, sai che non lo ripeterò un'altra volta."

Abbassai lo sguardo.

"Allora?"

" 'Allora', cosa?"

"Non dici niente?"

"È che, I...Io non capisco; Abbiamo litigato per 5 anni consecutivi. Mi hai sempre odiata, e tutto questo fino a un ora fa, ed ora ti stai scusando. Perché?"

"Granger, non montarti la testa. Non pensare che mi sia innamorato di te, che voglia diventare tuo amico e cose di questo genere. È solo che quest'anno mi ero imposto di cambiare, ma sono partito col piede sbagliato. Tutto qui."

"Capisco."

Guardai verso il pavimento, ed alzando di poco lo sguardo, mi resi conto, che tra le mani stringeva una piccola boccetta.

"...Perché hai la pozione con te...?"

"Co...Oh, questa, La Felix Felicis. Dobbiamo dividerla, no?"

Sorrisi involontariamente; Non ci credevo. Malfoy si era scusato ed era gentile con me.

"Hey, Granger?"
Chiese sventolandomi una mano davanti.

"Oh, si, scusa."

"Hai per caso una fiala, in quella borsa a perline?"

"S-Si, credo di si..."

Infilai la mano per controllare, e non trovandola, cercai più fondo.

"Ma che...?"

"Cosa c'è?"

"Il tuo braccio! È conficcato nella borsetta!"
Esclamò lui, stupito.

"Oh, si, lo so. Incantesimo Di Espansione Irriconoscibile."

"Oh, eccola qui."
Dissi dopo.

Porse una mano, guardandomi ancora incredulo, e vi appoggiai la fiala sopra.

Lui, stappò la sua boccetta, e versò metà del contenuto, nella fiala che gli avevo dato.

Dopo circa un minuto passato a lamentarsi del fatto che in una fiala ci  fosse più Felix rispetto all'altra, travasò il contenuto perfettamente.

"Ecco, è precisa finalmente. Tieni."

Mi porse la fiala, riempita per metà, ed io allungai una mano per afferrarla.

"I-Io...Beh...G-Grazie Malfoy."
Dissi indecisa.

Piombò il silenzio.

Dopo pochi secondi, lui parlò;

"Allora, Granger? Accetti le mie scuse?"

"Io...Non lo so...Non...Non è così facile."

Finii la frase e si girò, cominciando a camminare via.

Durante il cammino, si fermò, e senza voltarsi, cominciò a parlare;

"Domani, qui, stessa ora. Aspetto una risposta."

Poco dopo, svoltò il corridoio, e sparì, senza nemmeno lasciarmi il tempo di rispondergli.

Ed io rimasi li, ferma, pietrificata; Dovevo ancora realizzare quello che era appena successo.

Qualche secondo dopo, cominciai a correre verso la Sala Grande.

Una volta arrivata, sotto lo sguardo di tutti, mi diressi verso il Tavolo Grifondoro.

Presi un posto accanto a Ginny, e cominciai a spiegarle quello che era successo con Malfoy.

"...Ed ora, eccomi qua."

"Wow, da non crederci."
Disse lei, stupita.

"Già, se non l'avessi vissuto non ci avrei creduto neanch'io."

Dopo pochi minuti arrivarono Harry e Ron, che stavano cambiando posto per venire accanto a noi.

"Hey, Hermione, che ti è successo? Perché non sei venuta con noi?"

"Hermione non è venuta con noi, perché Ma-"

"Mal di pancia. Già, si, è così."
Dissi guardando Ginny supplichevolmente. Lei, sembrò fortunatamente capire, ed annuì leggermente.

"Ma adesso sto bene, non preoccupatevi."

"Va bene, Hermione."
Disse Ron.

"Oh, Ron, abbiamo gli allenamenti di Quidditch!"

"Come gli allenamenti? Miseriaccia, me ne ero completamente scordato...Ragazze, noi dobbiamo andare, ci vediamo dopo!"

Mentre si allontanavano correndo sentii Ron farfugliare un qualcosa come tre o quattro 'Miseriaccia', e non potei fare a meno di ridere.

"Hey, Herm."

Ginny, interruppe la mia risata.

"Che c'è, Ginny?"

"Perchè non hai voluto che sapessero di Malfoy?"

"Non voglio Ginny. Comincierebbero a dirmi cose del tipo: 'È solo uno scherzo', o 'È un tranello', oppure 'Sta tramando qualcosa'. So badare a me stessa, e sono perfettamente in grado di capire se qualcuno si sta prendendo o meno gioco di me."

"Va bene, Herm, ho capito. Adesso però mangia qualcosa."

Io annuii, e cominciai a prendere un po' di cibo e a metterlo nel piatto, per poi mangiarlo.

Finii di mangiare, e uscii insieme a Ginny a fare una passeggiata per il Castello.

Ci recammo al Lago Nero e, dopo vari scongiuri, la convinsi ad andare un po' in Biblioteca.

Qualche ora dopo, sempre insieme a Ginny, mi diressi al Dormitorio Femminile. Entrammo nella stanza e ci chiudemmo a chiave la porta alle spalle.

Mi buttai di peso sul letto; Ero stanca.

"Ginny, che ore sono?"

"Le 21: 47. Sei già stanca?"

Io annuii.

"Oh, Herm, ti prego, non ti addormentare; Devo parlarti di una cosa..."

"Non puoi aspettare domani?"

"No! Avanti, Herm, perfavore."

Mi alzai controvoglia dal letto e mi misi a sedere sul bordo di esso, cosí da essere faccia a faccia con Ginny, che si trovava nel suo letto nella mia stessa posizione.

"Avanti, dimmi."

"Allora, ricordi quell'unica volta che ci sentimmo, via gufo, durante l'estate?"

Annuii.

"Ecco, ricordi anche che ti dissi che mi ero messa con Dean?"

Annuii nuovamente.

"Beh, io sento...Sento che non sia la persona giusta per me, Herm."

"Non lo ami più?"

"Si, cioè, no...Credo di non averlo mai amato veramente."

"Ma come? E perché ti ci eri messa?"

"Credo che io l'abbia fatto per far ingelosire una per-"

"Harry."
La interruppi.

"Ma, t-tu come?-"

"Siamo migliori amiche, Ginny. E poi andiamo, tutti se ne sono accorti."

"È così evidente?"

"Beh, direi di sì. È così evidente che faresti prima ad andare nella Sala Comune distribuendo pergamene con su scritto 'Amo Harry James Potter'."
Dissi io, ridendo.

Lei, rise subito dopo.

"Ma tu...pensi che io gli piaccia?"

"Tranquilla, Ginny. Siete entrambi cotti, te lo garantisco. È solo che siete troppo timidi per dichiararvi."

"Grazie mille, Hermione. Sei la migliore amica che si possa desiderare. Allora domani andrò da Dean e romperò con lui. Dopodichè, andrò da Harry, e mi dichiarerò."

"Ottimo piano, Ginny."

Chiacchierammo per altri cinque minuti, dopodichè andai in bagno per una doccia calda. E, finita la doccia, e sfinita io, mi buttai a peso morto sul letto, sprofondando immediatamente nelle braccia di Morfeo.

"Hermione...Svegliati."

Sentivo la voce di Ginny, chiamarmi dolcemente.

"Perfavore, Gin, ancora cinque minuti..."
Replicai io, con ancora gli occhi chiusi.

"Herm, solo cinque minuti. Se non sarai ancora sveglia, ti sveglierò io, a forza di cuscinate."

Sembrava, ogni giorno che passava, sempre più uguale alla madre: Molly Weasley.

Mugulai qualcosa per acconsentire, e lei se ne andò.

Qualche minuto dopo, mi alzai svogliatamente dal letto e andai verso l'armadio, prendendo, ed indossando, la divisa Grifondoro.

Andai in bagno per lavarmi faccia e denti, ed uscii, cercando Ginny.

"Hey, Ginny, sei pronta?"

"Si, Herm, andiamo."

Uscimmo insieme dalla nostra stanza, e ci dirigemmo verso la Sala Comune dei Grifondoro, dove ci attendevano Harry, e Ron.

"Ginny, Hermione!"
Urlarono i due, vedendoci.

Corremmo incontro a loro, e li abbracciammo.

"Dormito bene?"
Chiese Harry.

"Si, abbastanza. Tu invece? Hai avuto qualche altro incubo?"

Quella che era cominciata come una conversazione amichevole, ora si stava trasformando in una situazione triste.

"...No..."

"Sta mentendo."
Disse di colpo Ginny.

"Avanti, Harry, perché non vuoi parlarne con noi? Siamo i tuoi migliori amici, e poi ti si legge in faccia; Non sei bravo a mentire."
Continuò lei.

"Sentite, non ho voglia di parlare di questo. Ci sono già abbastanza problemi, e non voglio aggravare la situazione. Sono solo sogni, infondo. Non dovete preoccuparvi."

Ogni volta che toccavamo l'argomento incubi, ci liquidava così.

"Eh va bene. Ma dovresti parlarne con Silente, secondo me."
Dissi io.

"Hermione, possiamo cambiare argomento?"

Roteai gli occhi, in segno di resa.

"Ragazzi...Andiamo a fare colazione?"

Tutti guardammo male Ron.

"Che c'è? Ho fame!"
Disse lui.

"Possibile che pensi solo al cibo, Ron?"
Gli rispose la sorella.

"Avanti, andiamo..."
Dissi incamminandomi verso la meta.

Mentre camminavamo, andai a sbattere contro qualcuno.

"Ahi!"

Alzai gli occhi, fino ad incontrarne un paio colore ghiaccio.

"Oh, Malfoy...S-Scusa..."

In quell'istante avevo paura;
Il giorno prima, davanti al quadro della Signora Grassa, si era scusato, ed era perfino stato gentile. Ora, non sapevo come avrebbe reagito. Era una scusa per attrarmi in uno dei suoi tranelli, o faceva sul serio? Non restava che aspettare una sua risposta, per scoprirlo.

Ma lui, non disse niente.
Mi fisso per qualche istante, ed abbassò lo sguardo. Io, istintivamente, feci lo stesso.

Notai che con le mani, voleva dirmi qualcosa. Aveva nove dita alzate.

Fu un secondo, poi le richiuse immediatamente.

Mi fissò per un istante, e se ne andò, senza proferire parola.

"Che strano; Non ci ha offesi o minacciati. Non capita tutti i giorni di incontrare Malfoy così 'pacifico', vero Hermione?"

"Oh, si, si...Molto...Strano."
Dissi risvegliandomi dai miei pensieri.

Continuammo a camminare verso la Sala Grande e, una volta giunti, ci sedemmo.

Presi giusto un po' di pane, ed una piccola coscia di pollo. Non avevo molta fame, ma anche se ne avessi avuta, le più grandi le aveva già sbranate Ron.

Ero ferma a pensare, quando un rumore mi riportò alla realtà.

DIN!

Era un orologio, e suonò per nove volte.

Lì, capii tutto.

"Ragazzi, non mi sento molto bene, sapete...Il mal di pancia, già, è tornato...Ci vediamo dopo!"

Corsi subito via verso il quadro.

L'incontro con Malfoy. Ecco perché il segno del 9 con le mani, perché ci eravamo detti che ci saremmo incontrati alle 09:00. Me ne ero completamente dimenticatata.

Però, il problema, non era il ritardo all'incontro, ma bensì l'incontro stesso. Dovevo decidere se perdonarlo per tutto quello che mi aveva fatto in 5 anni, in pochi minuti. Già, in pochi minuti, perché non ci avevo ancora pensato.

Continuavo ad avvicinarmi sempre di più al luogo d'incontro.

Svoltai un angolo, e lo vidi li, appoggiato al muro, con le mani in tasca.

Mi avvicinai lentamente.

"C-Ciao Malfoy..."

Si girò verso di me.

"Sei in ritardo."

"Si, lo so, scusa, e che-"

"Ci hai pensato?"

Perfetto; Ed ora cosa dovevo dirgli?
'Malfoy, mi sono scordata di rifletterci su, te lo dico domani.'
Accidenti.

"Si...Ci ho pensato..."

"...E?"

"E...Beh, io..."

Si avvicinò di più, e mi scrutò. Sembrava curioso, ed impaziente di sapere cosa stessi per dirgli.

Abbassai lo sguardo, non ce la facevo a guardarlo negli occhi, mi sentivo a disagio.

"Sto aspettando una risposta, Granger."

"Malfoy, veramente, io..."

"Non ci hai pensato, vero?"

Alzai di scatto lo sguardo.

Non sembrava arrabbiato, affatto.

"...No..."
Dissi piano, per poi abbassare la testa.

"Mi serve solo un altro po' di tempo, poi verrò io stessa a dirti la mia decisione."
Continuai io, guardandolo.

"Quanto ne vuoi. Infondo, io, ci ho impiegato 5 anni. Ma tu, non hai tutto questo tempo, la scuola finisce tra un anno."
Disse, accennando un minuscolo sorriso, che io però riuscii ugualmente a cogliere.

Sorrisi leggermente anch'io, e successivamente, annuii.

"Ci si vede, Granger."

Si girò dall'altra parte, e
lentamente, camminò via.

Io invece andai avanti, ed entrai nella Sala Comune.

Salutai i pochi presenti che vi erano all'interno, e salii nei Dormitori.

Arrivata, ed antrata in camera mia, presi un diario e cominciai a scrivervi su; Nel caso qualcuno mi avesse tolto la memoria con un incantesimo Oblivion, avrei potuto ricordare qualcosa. Prevenire, è meglio che curare, no?

Quindi, presi una piuma, e la appogiai sulla 1a pagina.

'Caro Diario, sono le 09:15, del 03/09/1995 e mi trovo in camera mia. Sono appenata tornata da un incontro. Con chi? Malfoy. Si, lo so, sembra strano, ma posso garantirti che è la verità. Ieri, mi ha chiesto se avessi voluto perdonarlo, ed oggi, avrei dovuto dargli la risposta, solo che io me ne sono scordata. Ho temuto il peggio, ma non è successo niente di brutto, anzi, mi ha detto che ho a disposizione quanto tempo voglio. Scusami tanto, Diario, ma devo andare adesso, arriva qualcuno, a presto.'

Chiusi il diario, e lo riposi frettolosamente sotto il cuscino.

Qualcuno, da fuori, aprì la porta, e quel 'qualcuno', si rivelò poi essere Ginny.

"Oh, Ginny, che sorpresa, non sei con i ragazzi?"

"No, sono di sotto a giocare agli Scacchi Magici, ma lasciamoli divertire, e passiamo alle cose serie; Cos'è successo con Malfoy?"

Non avevo voglia di parlarne, dovevo cercare una scappatoia.

"Aspetta un attimo, Gin, non così in fretta; Hai parlato con Dean?"

Era l'unica cosa che mi era venuta in mente, per aggire il discorso

"Beh, si, 5 minuti fa."

E si sedette sul letto accanto a me.

Quando iniziava un discorso e mi veniva accanto, non la finiva più di parlare, ma almeno non avevamo toccato il discorso 'Malfoy'.

"...Pensavo che l'avrebbe presa peggio, invece ha capito che rompere, era la cosa giusta da fare."

"Menomale. E con Harry?"

"Beh, con lui, ancora devo parlarci..."

"Avanti, Gin, quando vorrai dirglielo? Te l'ho già detto, siete entrambi cotti, non corri rischi."

"Si, ma non ce la faccio...Domani. Domani glielo dirò."

"Promesso?"

"Si, Herm. Promesso."

"Ok, allora. Scendiamo dagli altri?"

Lei annuì, e ci dirigemmo verso gli altri, con i quali passammo uno splendido pomeriggio, tra tornei di Scacchi Magici, battute, e tante, tante risate.

~

Salve ragazzi!
Si, mi scuso per il ritardo, ma finalmente, ecco il Capitolo pronto, spero che vi sia piaciuto.
Alla prossima!

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