Capitolo 14
Dopo il giro in barca, Theo ed io abbiamo mangiato qualcosa in un bar del parco, vicino al noleggio delle barche, e poi mi ha portata un po' in giro. Mi ha scattato la tradizionale foto nella cabina telefonica londinese, e poi, sempre senza dirmi niente, mi ha portata a visitare un altro posto speciale e insolito: il Madame Tussauds, il museo delle cere!
Credo che a forza di fare foto a Theo e ai luoghi di Londra, finirò per riempire la memoria del mio povero telefono. Nel museo delle cere, mi sono concentrata soprattutto sulle riproduzioni di attori e cantanti, e ovviamente non potevo farmi mancare le foto con le statue di Robert Pattinson e Taylor Lautner, Leonardo DiCaprio e tantissime altre celebrità. Mi sento davvero come una bambina, anche se inizio ad essere un po' stanca e ad avere qualche dolore a causa della troppa attività fisica di stamattina.
-Un giorno neanche troppo lontano metteranno anche la tua statua, e quel giorno io mi farò una bellissima foto con l'originale e la sua versione in cera. - Theo mi guarda trattenendo a stento le risate.
-Sicura di stare bene? - mi domanda ironico.
-Sì, a parte il fatto che non riesco più a camminare - gli confesso. E poi ho sonno, sono davvero un disastro.
-Quando ti rimetterai seduta sarà ancora peggio. -
-Idiota! -
-Hai voluto che usassi le maniere forti... - Faccio finta di dargli una gomitata sul fianco, qualcuno ci guarda mentre stiamo per uscire dal museo. Ma ho notato poco fa, e non mi sono sbagliata, un gruppetto di ragazze che ci fissava con insistenza. O meglio, fissavano Theo... ma anche me. Chissà per chi mi hanno scambiata. Oppure, mi fissavano soltanto perché hanno riconosciuto Theo.
Ma insomma, la smetti?
-Aspetta, aspetta, sei Theo James?! - Una delle ragazze fa una corsa e si avvicina a noi, seguita a ruota dalle quattro amiche.
-Sì... mi avete beccato! - Theo è gentile e sorride, mentre io cerco di mettermi da parte per farmi notare il meno possibile.
Una ragazza bionda mi si avvicina incuriosita, e poi mi fa una domanda davvero inaspettata: - Scusa, ma tu... No, scusa devo averti confusa! Somigli all'attrice di The Vampire Diaries! -
Cosa? Allora Isabella ha ragione da vendere quando mi dice che somiglio molto ad una delle mie attrici preferite... Be', non credevo di somigliarci fino a questo punto. Mi tolgo gli occhiali da sole che ho infilato poco prima di avvicinarmi all'uscita del museo, che tra l'altro sono lo stesso modello che indossa Theo. Coincidenze? Io non credo.
-Davvero le somiglio così tanto?! - rispondo. - Sono soltanto un'amica di Theo che sta visitando Londra. - Sì, amici con benefici. Sto iniziando ad essere pericolosamente sarcastica.
-Beata te che sei sua amica! - Detto ciò, raggiunge subito Theo per farsi scattare una foto. Ma ovviamente tutto questo causa delle reazioni a catena, perché altre persone raggiungono Theo e quando usciamo dal museo la situazione non migliora... Passo venti minuti buoni ad espettare che Theo faccia foto con tutte e che firmi autografi. Mi piace come si comporta con le fan, è gentile e disponibile. E fino a poco tempo fa io ero esattamente come loro, quindi non potrei mai intromettermi e costringerlo ad andarcene. Mi faccio semplicemente da parte aspettando che finisca, e poi corriamo subito verso la macchina.
-Ce l'abbiamo fatta! - esclamo non appena prendo posto in auto, appoggiando la testa al sedile.
-Mi dispiace per l'inconveniente... non immaginavo che sarebbe arrivata tutta quella gente - mi risponde sinceramente dispiaciuto.
-Ma figurati, fa parte del tuo lavoro... E se Ellie non avesse avuto fortuna con C'è Posta per Te, oggi sarei nella stessa situazione di quelle ragazze - puntualizzo, tanto da meritarmi un bacio sulle labbra.
-Adesso torniamo a casa e ci riposiamo un po', perché stasera ti porto in un altro posto - mi dice.
-Dove? - rispondo facendo subito un sorrisino malizioso, sperando di carpire qualche informazione.
-Che giorno è oggi, Sara? -
-Il 31 ottobre... Halloween! - rispondo. Theo mette in moto, il rombo del motore somiglia alle fusa di un grosso felino.
-Cenetta all'Hard Rock Cafè... e il resto è una sorpresa! - Finalmente si è deciso a rivelarmi qualcosa, e credo proprio che dovrò riposarmi per essere in forma per stasera.
-Hai pianificato una vacanza stupenda, Muffin. Lasciatelo dire. - Mi allaccio la cintura e mi rilasso sul sedile, la musica della radio mi fa da sottofondo finché non inizio a sbadigliare. Ho sonno, e questa sera non voglio dormire in piedi! Perciò chiudo gli occhi e mi lascio andare...
... Apro gli occhi e mi ritrovo sdraiata sul bellissimo divano di Theo, un bel divano enorme e davvero molto comodo, di un bel colore rosso bordeaux e morbido come gli interni della sua macchina. Mugolo qualcosa di incomprensibile e mi passo le mani sulla fronte, per togliermi di torno i capelli. Ho fatto un brutto sogno, sono contenta di essermi svegliata.
Theo passa accanto al divano per vedere se sono sveglia, e torna pochi istanti dopo con un bicchiere pieno di succo di frutta e dei biscotti.
-Ehi - mi dice mettendosi seduto accanto a me, poggiando il vassoio sul tavolino.
-Oddio, mi sono addormentata? - Poggio la testa sulle sue gambe e lui prende ad accarezzarmi i capelli, un gesto che mi fa sentire coccolata.
-Ti sei addormentata in macchina, e quando siamo arrivati ti ho presa in braccio e ti ho portata qui sul divano - mi spiega.
-Oh... capisco. - Mi metto seduta passandomi di nuovo la mano tra i capelli, e prendo il bicchiere con il succo di frutta.
-Sei carina mentre dormi! - mi dice. - Fai delle facce buffe. - Sorrido imbarazzata. Mi ha già vista dormire, ma addormentarmi in macchina non rientrava proprio nei piani! Adesso però mi sento di nuovo riposata e sono pronta per affrontare la serata.
-Ti ho fatto una foto... - prosegue a dire.
-Che cosa?! Dammi subito il tuo cellulare o ti picchio. - Mi alzo dal divano rubando un biscotto dal vassoio, lo finisco in un solo boccone e mi lancio letteralmente addosso a Theo, cercando nelle tasche dei suoi pantaloni.
-Dove l'hai messo quel dannato cellulare? -
-Tanto la foto non la cancello! Anzi, se vuoi dopo te la invio così vedi quanto sei carina. - Okay, ha vinto. E adesso sono seduta in braccio a lui, e qui dentro fa caldo vestita così.
-Aspetta, vado un attimo a cambiarmi. Sto morendo di caldo - gli dico. Mi alzo in piedi e corro al piano di sopra, in camera da letto. Ai piedi ho solo i calzini, Theo deve avermi tolto gli stivaletti mentre dormivo. Mi tolgo i jeans e il golfino, mettendomi addosso soltanto una felpa lunga che ho portato per tenere qualcosa di comodo. Scendo di nuovo al piano di sotto e lo trovo ancora sul divano a mangiare biscotti, alza subito gli occhi al cielo non appena mi vede arrivare "vestita" così. Davvero, non voglio provocarlo! Voglio soltanto stare comoda prima di sistemarmi per questa sera...
-Vieni qui... - Mi afferra per le gambe facendomi sedere di nuovo in braccio a lui, e finiamo occhi negli occhi, mentre le sue mani sollevano la mia felpa per andare a poggiarsi sui miei fianchi. Adoro le sue mani, l'ho già detto e pensato milioni di volte.
-Sai, oggi una delle ragazze che hanno fatto la foto con te mi ha scambiata per una delle mie attrici preferite, Nina Dobrev... Assurdo. - Sorrido e appoggio la mia fronte sulla sua. Anche Theo sorride e poi riprende a parlare.
-Sei stata fin troppo paziente, oggi. Scusa se ti ho tolto del tempo - mi risponde dandomi un piccolo bacio sulle labbra, scatenando in me una miriade di sensazioni. Ogni volta è così, non mi ci sono ancora abituata. Non mi ci abituerò mai, è questo il bello.
-Ti sei già scusato prima, e davvero non devi. - Lo guardo di nuovo negli occhi, poi gli passo le mani tra i capelli, e mentre lo bacio lo attiro verso di me afferrandogli il ciuffo. Detestavo il periodo in cui, per lavoro, gli avevano quasi rasato i capelli.
Le sue mani invece fanno su e giù sui miei fianchi, abbassando e sollevando la felpa grigia che ho addosso.
-Siamo passate dal pizzo bianco al nero super aggressivo... - mi fa notare poggiando le sue mani sempre più giù. Rido. Già stamattina avevo notato che mi stava fissando! Comprare un completino con il tanga in pizzo nero è stata una delle geniali idee di Isabella, ovviamente.
-Approvi? - gli domando nascondendo il viso sul suo petto.
-Assolutamente sì! Ma non voglio esagerare per oggi... - Theo fa come per togliere le sue mani dai miei fianchi e guardarmi con uno sguardo dubbioso.
-Io sì. Voglio esagerare. Non fartelo ripetere due volte... - E inizio a sbottonargli la camicia. Sono senza ritegno e senza speranze, ormai. Gliela faccio togliere e la scaglio a terra, in un attimo di aggressività.
-Hey! - Prova a fermarmi, ma io non demordo. Mi chiedo perché non mi abbia ancora tolto la felpa... Poi sento le sue mani giocare con l'elastico dei miei slip, e lo lascio fare. Continuo a tenere il volto attaccato al suo, occhi negli occhi. Ognuno in attesa di un nuovo bacio. Gli stringo forte i capelli quando avverto che non si sta affatto fermando, perché avverto le sue dita raggiungere la parte più sensibile di me e farmi provare piacere. Le avverto dentro di me e prendo dei respiri profondi, appoggiandomi di più a lui. Il battito del mio cuore aumenta a ogni secondo di più, ma questo non mi basta. Ho bisogno di lui, completamente. Anche se è quasi mezza giornata che andiamo avanti così...
Questa volta facciamo l'amore in fretta, perché troppa era la voglia di sentirlo di nuovo mio. E' sdraiato su di me ma non mi dà fastidio... e finalmente mi sono liberata della felpa.
-Se continui così ti porto davvero dalle ninfomani anonime! - Mi dice mentre si alza dal divano, infilandosi di nuovo la camicia.
-Non ti vedrò fino a dicembre, devo farmi bastare questi pochi giorni con te - rispondo infilandomi di nuovo la felpa, che se non altro mi copre tutto ciò che c'è da coprire.
-Non ci voglio pensare - mi dice avvicinandosi di nuovo a me.
-Neanche io... - Per un attimo mi viene da piangere, e mi entra una ciglia in un occhio. Ma poi basta sentirlo pronunciare una semplice frase, e mi torna il sorriso: "I love you, my little crazy". Ti amo, mia piccola pazza.
***
-Siamo in ritardo - mi dice Theo mentre saliamo in macchina, e sono così distratta e presa dall'abitudine che salgo al posto di guida. Theo sorride e me lo fa notare.
-Ti dico che siamo in ritardo e tu vuoi provare proprio adesso a guidare a destra? -
-Okay... scusa! - Mi alzo e vado a mettermi a sinistra, aspettando che Theo si metta al suo posto. Quando siamo per strada, entrambi parliamo poco, perché ricevo la telefonata di mamma. Ovviamente le racconto di Hyde Park e del museo delle cere, non posso di certo dirle in quale modo ho trascorso il resto della giornata...
-Okay, ciao mamma. - Chiudo la chiamata e torno ad alzare il volume della radio, mentre Theo poggia la sua mano sulla mia.
-Che cosa le hai raccontato? - Theo ride, alludendo alla nostra mattinata e a ciò che è accaduto poco fa sul divano.
-Che mi stai portando a visitare tutti i luoghi più belli... Ehi, tranquillo! Non le ho detto che... lasciamo perdere! - E mi metto a ridere anch'io.
-Posso farti una domanda? - mi chiede all'improvviso, facendosi serio.
-Visto che quando siamo a casa passeremo il tempo a fare sesso, ne approfitto ora. E non provare a negare, perché il terzo round sul divano non era previsto! -
-Okay, okay... mi scuso per averti aggredito nella doccia e sul divano, piccolo Theodore! - Lo sto facendo distrarre. E' vero, gli ho promesso che avremmo parlato di me, ma lo abbiamo fatto soltanto ieri sera, mi infastidisce parlare di certe cose.
-Nessuno mi chiama piccolo Theodore da quando avevo... quattro anni?! -
-Theo il Muffin va meglio? -
-Molto meglio - risponde. - Allora... scusami se sono invadente, ma prima, mentre dormivi, ti sei un po' agitata. Mi sono preoccupato. - Ora che ci penso, prima ho fatto un sogno strano e fastidioso. Possibile che non riesco mai a fare dei sogni normali?
-In realtà non ricordo bene cosa ho sognato... so che c'era mio padre e che mi metteva i bastoni tra le ruote. Insomma, mi sono proprio addormentata... -
-Sei crollata, eri stanchissima - risponde. - E non mi piaceva vederti così... ma quando ho iniziato ad accarezzarti i capelli ti sei calmata. - E' dolcissimo, davvero.
-Sogni spesso tuo padre? - si azzarda a domandare.
-Purtroppo sì. Non mi ha mai chiesto scusa, pochi mesi prima che avesse l'incidente mi ha seguito per l'ennesima volta e mi ha insultata... - Non mi piace raccontare certe cose a Theo, sento di farlo stare male. E non voglio questo, quella persona ha già fatto stare male me e mia mamma per anni.
-Detesto che ti faccia soffrire anche ora che non c'è più... - Lo vedo stringere il volante della macchina con più forza, e il suo profilo perfetto si contrae in un'espressione infastidita.
-Non voglio tornare sull'argomento in questi giorni, Theo. Questi sono i nostri giorni speciali e niente deve rovinarceli. Ma ti ho già detto che ne parleremo... anche perché sono giunta alla conclusione che per amarmi devi conoscermi. - Adesso sono io a poggiare la mia mano sulla sua.
-A me questo non spaventa, Sara. Non scapperò da te. Ma non voglio più forzarti a parlare, perciò lo farai tu. - E dopo questo, riprendiamo a parlare di argomenti più leggeri, tipo la serata che ci aspetta.
Quando finalmente arriviamo e mi ritrovo davanti la scritta "Hard Rock Cafè", sorrido e stringo la mano di Theo. Non ci sono mai stata, in questi giorni sto provando un sacco di prime volte: il primo viaggio all'estero, la prima volta con Theo e la prima volta che entro in un locale come questo.
All'entrata, Theo si fa dare il tavolo che aveva già prenotato, e mentre aspettiamo che arrivi il cameriere, mi porta a fare un giro del locale. Questo posto è una specie di museo della musica, pieno di cimeli di artisti importanti.
-A parte gli Shere Khan - mi dice Theo indicando se stesso con una punta di soddisfazione - non mi hai ancora svelato molto dei tuoi gusti musicali. - Continuando ad aggirarmi per il locale, rispondo alla sua domanda.
-Ascolto principalmente pop e rock, Muffin. - Le sue mani mi circondano i fianchi, mi volto istintivamente per vedere se qualcuno ci sta osservando. Ma sì, fanculo tutti!
-Il mio idolo è Michael Jackson, è il più grande artista di tutti i tempi. Lo seguivo anche da piccolina, da prima che morisse... - Mi fermo un attimo e poi riprendo a parlare. - La mia band preferita sono i Depeche Mode. Poi, soprattutto grazie a Ellie, mi sono appassionata anche al rock. Guns N' Roses, Nirvana, AC/DC... E poi adoro i Muse, i Coldplay, i Duran Duran... e pochi ma buoni artisti italiani. Sì lo so, non ho i gusti tipici delle ragazze della mia età! - Torniamo al tavolo, dove ci fanno ordinare la nostra cena.
-E già i tuoi gusti musicali la dicono lunga su di te. Sei una persona intelligente e si vede. Una ragazza con cui si possono fare discorsi seri e che ha molti interessi. Ed è questo che mi ha colpito di te... fin da subito ho notato che avevi qualcosa di speciale. - Abbasso lo sguardo e arrossisco.
-Ciò che diciamo sempre io e Isabella è che "una ragazza che ha cervello ha sempre una carta in più". - Lui sorride, spingendomi a guardarlo di nuovo negli occhi.
-Condivido in pieno, Sara. Non me ne faccio niente di un'oca con cui non posso fare un cazzo di discorso serio! E credimi, ce ne sono state tante che mi giravano intorno, ma certe persone sono prive di fascino. - Più ci parlo e più scopro quanto lui sia brillante, intelligente e diverso.
-Neanche per una botta e via? - azzardo a chiedere.
-Be'... magari qualche anno fa potevo vederla in questi termini. Adesso che ho quasi trentuno anni, non più. Vedi... quando stavamo per farlo nel camerino di quel programma televisivo, non ho pensato neanche per un secondo che tu potessi essere soltanto una botta e via. Avevo il potere di farti entrare nella mia vita o di lasciartene fuori, e come vedi ho fatto la mia scelta. - Ecco che sto per mettermi di nuovo a piangere, non è possibile. Sorrido e chiudo gli occhi per ricacciare indietro le lacrime, ed ecco che intanto arrivano le patatine fritte con il ketchup.
-Neanche io ho mai pensato soltanto al sesso... Certo, se tu avessi scelto di scomparire, avrei comunque potuto conservare il ricordo... - "Volevo che fossi mio anche solo per una volta", pensavo. E in realtà non mi sarebbe bastato.
-Non metterti a piangere però... - Theo mi imbocca prendendo in mano due patatine fritte con il ketchup, poi faccio la stessa cosa con lui.
-Sinceramente, io non capisco quelle coppie che si fanno dei cazzo di problemi a dirsi ciò che provano. Tu in così poco tempo mi hai fatto provare cose che non avevo mai provato prima, e non mi faccio problemi a dirtelo. Anche perché tu hai bisogno di sentirtele dire, voglio che ti fidi in maniera totale di me. -
E adesso capisco tante cose. Del perché nessuno mi piacesse, del perché avessi difficoltà a fidarmi. Aspettavo lui, e su questo ho sempre avuto ragione...
-Dove mi porti adesso? - gli domando. Siamo appena usciti dall'Hard Rock, ma la nostra serata non finisce qui. Probabilmente sta cercando ogni scusa possibile per farmi crollare sul letto appena torneremo a casa, o rischiamo seriamente di finire di nuovo a fare sesso. Oh sì, ne sarei capace! Non credo che potrei mai essere stufa della persona che per tanto tempo è stato soltanto un sogno irraggiungibile.
-A festeggiare Halloween! - risponde facendomi l'occhiolino. Saliamo di nuovo in macchina ed io sono ansiosa di vedere dove mi porterà... Mentre Theo guida, io ne approfitto per dare un'occhiata al cellulare. Controllo i messaggi e poi apro Facebook, dove mi ritrovo davanti qualcosa che attira subito la mia attenzione.
"Nuove fan foto di Theo a Londra pubblicate su Twitter. Le ragazze che hanno scattato le foto hanno detto che era in compagnia di un'amica. Che sia la ragazza che si vede dietro a destra?"
E' una pagina italiana dedicata a Theo, e hanno pubblicato alcune foto fatte oggi dalle ragazze che lo hanno fermato al museo delle cere. Apro la foto per vederla meglio, e in effetti mi si intravede, anche se ho indosso i Ray Ban. Fantastico, adesso tutto il mondo sa che Theo è a Londra e hanno altri tre giorni per paparazzarci.
-Theo? -
-Sì? -
-Le ragazze di oggi hanno messo le foto su Twitter. Ora tutti sanno che sei a Londra e che non sei da solo - lo informo. Continuo a leggere i commenti e inizio ad innervosirmi, quando vedo scritto da una ragazzina che avrà sì e no tredici anni: "perché non sta con Shai? : ( "
-Ti stai innervosendo, togli quel cellulare? - Mi guarda per un attimo e fa una smorfia, io rimetto subito il cellulare in borsa. Dovrò abituarmi anche a fare i conti con questo, con le ragazzine che mi vedranno come "il nemico", l'ostacolo alla realizzazione del loro sogno di vedere Theo e Shailene insieme.
-Sara, vorrà dire che staremo più attenti! Non sanno dove abito, stai tranquilla. - Theo riesce a rassicurarmi, e cerco di non pensarci finché non arriviamo al locale.
Quando arriviamo, vedo che Theo mi ha portato in una discoteca fantastica. Tutto è a tema Halloween stasera, e quando entriamo mi mettono subito in testa un cappello da strega.
-Mi hai portato qui per mostrarmi le tue capacità di ballerino? - gli domando mentre mi porta a prendere qualcosa da bere. Io ordino una vodka alla menta, ma non voglio esagerare perché da ubriaca so già cosa farei al mio Muffin...
-Sì, quel video su YouTube non mi rende giustizia! - strilla lui in mezzo alla confusione, rimettendomi in testa il cappello da strega. Me lo tolgo e lo metto a lui, con la scusa che "così non lo riconosceranno". Quando finisco il mio drink, con l'aiuto di Theo che ne beve un po' dalla seconda cannuccia, mi solleva in braccio e mi porta in pista a ballare.
-Ehi, mettimi giù!! - Theo mi rimette a terra e mi prende per mano, mostrandomi le sue doti di ballerino.
-Sei un artista a tutto tondo, insomma. Canti, balli, reciti... A proposito, voglio vederti suonare quel bellissimo pianoforte che è nel tuo salone... -
-Okay! - Mi stringe a sé e mi dà un bacio sulle labbra, mi distraggo soltanto quando sento che stanno mandando una canzone che conosco.
-Devo assolutamente ballarla, questa! - A proposito di gusti musicali "da ragazza non della mia età", la canzone per cui sto perdendo è le staffe è "Pressure Off" dei Duran Duran. Inizio a canticchiarne le parole e a ballare in maniera sensuale (o almeno ci provo), strusciandomi addosso a Theo come farebbe una gatta. Lui mi mette le mani sui fianchi e segue i miei movimenti, stiamo finalmente ballando insieme, e in modo davvero sfacciato. Non avrei mai pensato che ballare potesse essere così sexy. Quando arriva il ritornello, tutti si scatenano, compresi me e Theo, che mi fa girare su me stessa e mi fa fare persino il casquet, facendomi cadere di nuovo il cappello da strega.
-Non dovresti ballare così, sei fottutamente sexy! - mi dice tirandomi di nuovo su.
-Anche tu non dovresti ballare così, ma se qualcuna ti mette gli occhi addosso, dovrà vedersela con me! -
-Mi piaci quando sei così determinata! - Lo zittisco dandogli un bacio molto passionale, e continuiamo a divertirci per il resto della serata. Quando torniamo a casa sono talmente distrutta che ho solo il tempo di infilarmi una maglietta di Theo e crollare sul suo letto.
Stanca, sfinita e... incredibilmente felice!
Ciao a tutte!
Prima o poi doveva succedere che qualcuno riconoscesse Theo, e vedremo nei prossimi capitoli cosa succederà con l'uscita di queste foto...
Intanto Sara non smette di provocarlo, è diventata tremenda ma credo sia comprensibile :3
Per quanto riguarda i gusti musicali di Sara sono su per giù i miei, come molti altri lati del suo carattere e di come è lei come persona.
Votate e commentate, a domenica prossima! (Aggiorno a mezzanotte)
Greta
P.S. Io e la mia migliore amica abbiamo creato circa un mese fa una pagina facebook su Theo e Liam, Theo James & Liam Hemsworth: Muffin&Cupcake ∞
Vi aspetto anche lì!
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