Epilogo

Era mezzanotte. Bambi aveva promesso a suo marito di provare a riposare un po', ma non riusciva a chiudere occhio: si sentiva tesa, allarmata. In ospedale le avevano detto che tutto stava andando bene, che i gemelli avevano subito un trauma ma erano fuori pericolo, eppure lei ancora non riusciva a sentirli muovere, né loro si agitavano nella sua pancia immobile.

La sua mente era un caos totale.

Marshall era in salotto. Stava guardando un film per rilassarsi, per tenere la mente occupata: ogni tanto i pensieri tentavano di trascinarlo a quanto successo in giornata, ma lottava e gli occhi non lasciavano andare le immagini attraverso lo schermo.

Bambi lo raggiunse all'improvviso. Diede una carezza a Lily appallottolata all'angolo del divano, dopodiché sedette sulle gambe di suo marito, il quale la abbracciò senza esitazione.

«Cosa ci fai ancora in piedi?» le chiese con dolcezza.

«Non riesco a dormire», sospirò lei.

«Stai tranquilla. I bimbi stanno bene e quelle ragazze non potranno più farti del male.»

«Non li sento, Marshall.»

«Hanno subito un trauma, amore. Torneranno a muoversi.»

«Pensi che mi odieranno da grandi?»

«Perché mai? Non è stata colpa tua, sei stata presa alla sprovvista. Al massimo, odieranno me.»

«Perché dici questo? Sarai un papà fantastico.»

«Sì, certo. Dai, Bambi, li ho lasciati per uno stupido bubble tea!»

«Ehi!» gli afferrò il volto con le mani. «Non possiedi la sfera magica. Ne sapevi tanto quanto me. Ma su una cosa sono d'accordo: il bubble tea è stupido.»

Marshall rise. Le diede un lungo bacio, poi accettò di andare a stendersi insieme sul letto. Lily si accoccolò nel fondo, ma mentre lei dormiva serena, i suoi padroni non riuscirono a chiudere occhio. Finsero un sorriso guardandosi l'un l'altro e inventarono la scusa di dover controllare qualcosa sul cellulare.

Il tempo passava e nonostante il sonno li chiamasse, non si abbandonarono alla notte.

Bambi lasciò perdere il cellulare, poiché non riusciva a pensare ad altro che all'aggressione subita; Marshall, invece, giocava a Candy Crush Saga, lottando contro la stanchezza che lo faceva sbadigliare continuamente.

Quando finalmente stava per cedere al sonno, il cuore di Bambi cominciò a battere forte e sul suo viso comparve un ampio sorriso, illuminato dalla lampada sul comodino. Si voltò verso Marshall, gli prese la mano e la poggiò sulla sua pancia. Un calcio. Due calci. Una raffica di calci.

Marshall la guardò con occhi sbalorditi. Lei annuì leggermente, beandosi delle urla euforiche di suo marito mentre lasciava cadere il cellulare tra le coperte per baciarle la pancia.

«Ti amo» disse, risalendo verso sua moglie.

«Questa volta farò di tutto per proteggervi come si deve.»

«No, sarò io a proteggere voi d'ora in avanti.»

E lo fece. Fino all'ultimo respiro.

Fine!