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Capitolo 23

Capitolo 23



Marshall era in ginocchio, teneva tra le mani una scatola nera aperta che conteneva un bellissimo anello in argento con diamante. Tremava visibilmente, la voce rotta dall'emozione, mentre i suoi occhi lucidi fissavano intensamente la donna di fronte a lui.

«Bambi» disse emozionato, «non ti chiedo di sposarmi, ti obbligo a farlo!»

Bambi non fu in grado di trattenere il risolino dietro la bocca coperta con le mani per la sorpresa. Una lacrima le scese dagli occhi mentre, sorridendo, gli afferrava le guance con dolcezza per baciarlo.

«Preparati a una vita fatta di lamenti, litigi, rimbrotti e bambini che scorrazzano in giro» rispose, con sguardo affettuoso e complice.

«Ci ho ripensato, scappo in Messico!»

«Devi solo provarci, scemo che non sei altro!»

Marshall la strinse forte, spingendola dolcemente sul letto. L'anello scivolò dalla scatola, rimbalzando sul materasso e nascondendosi tra le lenzuola disfatte. Tuttavia, incuranti ed euforici, si abbandonarono alla passione, con il loro amore che divenne l'unico focus di quella notte. L'aria era carica di respiri che si mescolavano mentre si perdevano l'uno nell'altra, creando ricordi che avrebbero custodito per sempre.

Per preservare la loro privacy e il significato del momento, decisero di organizzare una cerimonia intima e senza fronzoli. Non persero nemmeno tempo a scegliere abiti nuovi per l'occasione, ma preferirono utilizzare quelli dei loro genitori, ornati di fascino e di una bellezza intramontabile che raccontava storie di amori passati e promesse mantenute nel tempo.

Bambi indossò l'abito da sposa di sua madre, un delicato vestito in pura seta bianca che le scivolava morbidamente lungo i fianchi. Aveva un taglio classico ed elegante, ma era stato leggermente adattato in vita per accomodare la sua pancia in crescita, simbolo del nuovo capitolo che stavano per iniziare insieme. Invece del tradizionale velo lungo, optò per una scintillante tiara che aggiungeva un tocco di modernità e grazia, incorniciando il viso raggiante e rendendo ancora più luminosi i suoi occhi pieni di felicità.

Marshall optò per l'abito da cerimonia del defunto padre, un completo classico bianco in puro cotone, che portava con un'eleganza senza tempo. Il papillon nero completava il look, ma lo tolse subito dopo le foto ufficiali, preferendo un approccio più rilassato e naturale per il resto della serata.

La location scelta era semplice ma romantica: una villa con piscina illuminata da luci soffuse che danzavano sulla superficie dell'acqua, creando riflessi magici. Gli alberi nei dintorni aggiungevano un tocco fiabesco all'atmosfera, con le loro chiome che ondeggiavano dolcemente nella brezza della sera. Piccole luci bianche erano avvolte intorno ai rami, contribuendo a creare un'ambientazione incantevole.

Gli invitati si divertirono nella pista da ballo all'aperto, ridendo e brindando agli sposi sotto un cielo stellato.

Durante i discorsi, la mamma di Marshall si commosse. Era una donna carina e di buon cuore, dai capelli neri e gli occhi profondi come la terra, molto simili a quelli del figlio. Nonostante la sua statura bassa, emanava un'aria gioviale.

La sala per la cena era spaziosa e arredata con eleganza. I faretti al soffitto scintillavano, riflettendosi sui bicchieri di cristallo animando l'aria festosa. I tavoli erano disposti con cura, decorati con centrotavola floreali che richiamavano i colori della natura circostante. I camerieri, professionali e discreti, svolsero un lavoro eccellente nel servire le varie portate, che comprendevano piatti deliziosi preparati con ingredienti freschi e di alta qualità.

Il momento più atteso fu il primo ballo degli sposi, accompagnato dalle note di "Perfect" di Ed Sheeran, una scelta di Marshall per sua moglie, consapevole di quanto lei amasse quella canzone.

Mentre la musica riempiva l'aria, Marshall e Bambi si muovevano insieme con grazia, i loro movimenti erano carichi di emozione e di passi pieni di gioia. Si scambiarono un lungo bacio appassionato, sotto gli occhi commossi e felici degli amici e della famiglia, suggellando un momento perfetto di amore e felicità condivisa.

Poi iniziarono i balli festosi, accompagnati da un'atmosfera di gioia e allegria che riempiva l'aria. Gli ospiti, tra risate e brindisi, si divertirono sulla pista da ballo, mentre un mago intratteneva i più giovani (e non solo) con sorprendenti giochi di prestigio, facendo apparire e sparire oggetti con abilità stupefacente.

La serata proseguì in un crescendo di emozioni, fino al tanto atteso momento del taglio della torta.

La torta nuziale era una meraviglia a quattro piani, decorata con delicate rose di zucchero. Sulla cima troneggiavano due sposini, simbolo dell'amore di Marshall e Bambi. E mentre tagliavano la prima fetta, i fuochi d'artificio esplosero nel cielo, illuminando la notte con colori vivaci e scie luminose.

In quel magico momento, Marshall si rese conto di quanto sua moglie fosse splendida quella sera, vestita di bianco con i suoi boccoli dorati che cadevano morbidi sulle spalle. Sembrava un angelo, una visione celestiale che gli camminava accanto, completando le sue ali metaforiche e infondendogli forza e serenità.

«Questa volta tocca a me proteggerti», disse improvvisamente, attirandola a sé con dolcezza ma con una determinazione nuova nei suoi occhi.

«Di cosa parli?» gli chiese Bambi, sorpresa.

«Sono ubriaco, non fare caso alle mie sciocchezze.»

«Quindi mi lasci in bianco questa notte?»

«Non ci sperare proprio!»

«Peccato.»

Marshall le rubò un bacio passionale proprio mentre gli ultimi fuochi d'artificio esplodevano sopra le loro teste, illuminando il cielo notturno con uno spettacolo di colori vivaci e scintillanti.

Il bagliore dei fuochi si riflesse sui volti degli sposi, creando un'aura quasi eterea intorno a loro. Quel bacio, pieno di amore e gioia, sigillò in bellezza una serata indimenticabile, destinata a essere conservata per sempre nell'album dei ricordi.

I novelli sposi, desiderosi di mantenere l'intimità e la sacralità di quel giorno speciale, decisero di non condividere le foto del matrimonio sui social media. Tuttavia, per ringraziare tutti coloro che li sostenevano giorno dopo giorno, inviarono un semplice messaggio, informandoli della loro assenza per un periodo di tempo.

"Caro pubblico,

con immensa gioia, siamo felici di annunciare che io e la donna della mia vita, Bambi Smith, ci siamo sposati! È stato un giorno magico e indimenticabile, e siamo entrambi entusiasti di condividere questa notizia con voi. Tuttavia, abbiamo scelto di non divulgare le foto del nostro matrimonio. Vogliamo continuare a mantenere la nostra vita privata, soprattutto in questo momento speciale. Inoltre, sono felice di informarvi che Bambi è già incinta da un po', il che rende tutto ancora più emozionante.

Per questi motivi, abbiamo deciso di prenderci una pausa dai social. Vi ringraziamo di cuore per il vostro costante sostegno e per l'affetto che ci dimostrate sempre. Le vostre parole e il vostro incoraggiamento significano il mondo per noi.

Ci vediamo presto,

Marshall Evans e Bambi Smith."

A quella notizia, seguirono una serie di eventi che gettarono Bambi nello sconforto. Non passava giorno senza messaggi di disapprovazione e minacce, che riempivano la casella di posta e i social media. Ogni parola pungeva come un ago, ma il più doloroso di tutti diceva: "Ti auguro di abortire presto, brutta stronza!"

Inizialmente cercò di ignorarli, scrollandosi di dosso la negatività e concentrandosi sulla loro felicità. Tuttavia, quel messaggio la ferì più di quanto avesse pensato, indelebile come una cicatrice invisibile ma dolorosa. Perché la gente doveva essere così crudele? Perché non poteva essere felice per il fatto che stavano bene insieme, curando la loro relazione nonostante le difficoltà?

Marshall, notando il cambiamento nell'umore di sua moglie, si avvicinò preoccupato.

«Bambi?» chiese, cercando di capire cosa non andasse.

«Scusami, non mi sento bene» rispose lei con voce tremante, alzandosi dal letto e dirigendosi verso il bagno.

Una volta dentro, si chiuse la porta alle spalle e rimase lì per un tempo che sembrò infinito, senza dare segni di vita.

Marshall, allarmato, si avvicinò alla porta, pronto a bussare. Fu allora che udì i suoi singhiozzi soffocati mentre lo chiamava.

«Amore, cosa succede?»

Bambi, seduta sul bidet, aveva il volto bagnato dalle lacrime.

«Ho delle perdite» mormorò, evitando il suo sguardo e spingendo con il piede le mutandine in sua direzione.

Marshall le raccolse con aria sgomenta, osservando il tessuto bianco ora macchiato di rosso. Quella vista lo sconvolse all'istante, come un fulmine a ciel sereno, ma da bravo attore indossò un sorriso forzato, cercando di mantenere la calma per il bene di entrambi. Si inginocchiò davanti a lei, prendendole dolcemente il viso tra le mani e baciandola sulla bocca, posando poi la fronte contro la sua.

«Tranquillizzati» le disse, «potrebbero essere solo perdite da impianto.»

«Lo sto perdendo» sussurrò Bambi, il cui tono era pieno di terrore e disperazione. «Sto perdendo il nostro bambino.»

«No! Non lo stai perdendo! Mi hai capito?» rispose Marshall con voce ferma, cercando di infonderle speranza. «Ora smettila di piangere, fatti un bagno e rilassati. Io chiamo la ginecologa, vedo se può riceverci d'urgenza. Noi lo salveremo, okay?»

Bambi annuì, cercando di seguire il consiglio del marito, ma i suoi pensieri erano intrappolati nelle preoccupazioni per il loro bambino. Anche mentre salivano in macchina rimase tesa e chiusa nelle spalle per tutto il tragitto. 

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