Capitolo 10
Capitolo 10
Non era insolito che un uomo sapesse cucinare e occuparsi della casa, ma per Bambi fu strano vedere Marshall alle prese con pentole e mestoli affinché la cena fosse dignitosa. Si spostava agilmente per la cucina, riuscendo a parlare con lei mentre si occupava del pollo che friggeva in padella.
Bambi gli diede una mano. Spezzettò l'insalata appena lavata, il verde brillante delle foglie contrastava piacevolmente con i pomodori rossi che aveva aggiunto, e la condì con sale, olio e limone. Prese cura di preparare della frutta fresca a cubetti: mele croccanti, ananas succoso e fragole dolci.
Nel frattempo, continuava a contemplare la schiena di Marshall, che si muoveva con sicurezza mentre copriva la tavola con la tovaglia pulita a quadretti rossi e bianchi. Gli passò i tovaglioli già piegati, i bicchieri di vetro trasparente, le posate in acciaio lucido e il pane affettato, il cui aroma invitante prometteva di essere delizioso. E, per quanto facesse male, si coccolarono con della birra fresca.
Quando tutto fu pronto, la cena ebbe inizio.
Marshall sedeva a capotavola, di spalle alla porta finestra del balcone lasciata aperta per consentire a Lily di entrare e uscire. La brezza serale faceva ondeggiare le tende, creando un'atmosfera intima e accogliente. Bambi era alla sua destra, felice di essere lì con lui.
Sotto il tavolo, Lily si inginocchiava ai loro piedi, elemosinando del cibo con occhi speranzosi e una coda che non smetteva di scodinzolare.
«Ti ho messo le crocchette» le disse Marshall. «Mangia quelle.»
«No, papy», fece il verso Bambi, con tono scherzoso, «perché non le mangi tu? Io voglio il pollo.»
Marshall rise e le lanciò una piccola mollica di pane, che lei afferrò al volo ridendo.
La cena trascorse tranquilla e in armonia. Il profumo del pollo fritto e dell'insalata appena condita riempiva la stanza.
Bambi e Marshall discussero del nuovo copione, provarono qualche battuta, ma quello che ne uscì, con la bocca piena, fu il verso di un maiale soffocato da una mela tra le zanne. Risero di gusto, dimenticando per un attimo la serietà del lavoro. Cercarono persino di parlare dello spartito che avevano provato, ma finirono per concentrarsi su Lily, che produceva un rumoraccio mentre sgranocchiava le ossa del pollo, felice del suo piccolo banchetto.
«Hai fretta di andare?» le chiese Marshall all'improvviso, un tono più serio.
«No, perché?»
«Preparo i popcorn, guardiamo un film.»
«Buona idea», rispose Bambi, alzandosi. «Nel frattempo carico la lavastoviglie.»
Se qualcuno fosse entrato in casa, avrebbe potuto scambiarli per una perfetta coppia di fidanzati che condividevano quel poco spazio, ballando il tip tap per evitare di schiacciare Lily, che era sempre tra i piedi. La cagnetta sembrava divertirsi a intralciare i loro movimenti, ottenendo carezze e risate in risposta.
Bambi approfittò dell'attesa per dare una rapida sistemata alla cucina, assicurandosi che tutto fosse in ordine. Le stoviglie furono caricate nella lavastoviglie, il piano di lavoro brillava di pulito e i pop corn erano caldi e fumanti. Quindi, sedettero sul divano, dove Marshall scelse un film qualunque su Netflix. Spensero la luce e si rilassarono, godendosi la compagnia reciproca e la quiete della sera.
Il loro relax fu tale che si svegliarono solo al suono della sveglia del ragazzo il mattino successivo. Marshall la spense con un gesto automatico, tornò supino e poi sgranò gli occhi all'improvviso, incontrando lo sguardo di Bambi che lo fissava sorridendo.
La televisione era ancora accesa, mostrava le immagini di un film che era passato inosservato, e la mezza ciotola di popcorn giaceva abbandonata sul tavolino, segno di una serata che si era conclusa con una spontanea sonnolenza.
«Buongiorno» sorrise lei, stiracchiandosi leggermente.
«Buongiorno a te» rispose lui, con un sorriso affettuoso. «Piaciuto il film?»
«È stato una meraviglia!» rispose Bambi, ridendo. «Anche se non ricordo molto, credo di essermi addormentata a metà.»
«Dobbiamo rifarlo.»
«Magari la prossima volta sul letto: ho la schiena a pezzi.»
«È un'ottima idea. Preparo la colazione?»
«Non preoccuparti, è giunto il momento di levare il disturbo.»
«Dai, resta con me.»
Resta con me...
Un ricordo improvviso le attraversò la mente, un'eco lontana.
«RESTA CON ME!»
Tu-Tum.
«Ti ho offesa?» chiese Marshall, preoccupato, osservandola agitarsi.
«No, ma ti prego di scusarmi» disse lei, turbata. «Ho bisogno di tornare a casa.»
«Va bene, non insisto.»
Marshall si sentì un po' perso. Avrebbe voluto fare qualcosa per aiutarla, ma capiva che a volte il miglior modo per essere d'aiuto era dare spazio. La osservò mentre raccoglieva le sue cose, notando la fretta che aveva di andarsene.
«Ci sentiamo dopo?» le chiese speranzoso.
«Sì, certo» rispose lei, senza guardarlo.
Marshall le fece compagnia fino al garage, seguendola lungo il vialetto per consentire a Lily di fare i suoi bisogni. Il sole del mattino cominciava a scaldare l'aria e il suono degli uccelli riempiva il silenzio tra loro.
Bambi lo ringraziò per la serata, la cena e anche per la notte trascorsa insieme sul divano a dormire. E se ne andò, con un senso di vuoto allo stomaco e la mente che rivangava su quel "resta con me".
Qualcosa si era risvegliato in lei, ma al tempo stesso il ricordo non le apparteneva più, scivolato via come seta sulla pelle. Ancora e ancora. Era come se la sua testa non volesse ricordare... Ma cosa esattamente?
Nemmeno la doccia rinfrescante fu in grado di schiarirle le idee. L'acqua scorreva inarrestabile, ma i pensieri restavano confusi e frammentati. Fu costretta ad accantonare la questione per concentrarsi sul lavoro e sulle nuove scene che avrebbero dovuto girare quel giorno.
Raggiunse il camerino sentendosi stordita, aprì la porta e trovò Marshall ad aspettarla con la colazione calda e fumante. Il profumo del caffè e dei cornetti appena sfornati riempiva la stanza.
«Buongiorno di nuovo» le sorrise.
«Grazie, Marshall.»
«Scommetto che non hai mangiato.»
«Da cosa lo deduci?»
«Dal tuo stomaco che borbotta.»
«Non ho avuto tempo.»
«Be', fortuna che ci sono io.»
«Ho anch'io qualcosa per te.»
Bambi tirò fuori dalla borsa un bel bicchierone di bubble tea, nel formato L. Appena Marshall lo vide, sgranò gli occhi e la abbracciò euforico.
«Adoro il bubble tea!» esclamò eccitato.
Bambi avrebbe voluto dirgli "io adoro te e non so il perché", ma si limitò a sorridere.
Nel frattempo, le truccatrici entrarono per sistemare il loro look. Approfittarono del momento per consumare la colazione. La stanza si riempì del rumore di chiacchiere e risate, mentre si godevano il frappuccino, i cornetti fragranti e il dolce bubble tea.
A turno, usarono il bagno per spazzolare i denti e indossare i costumi di scena: Marshall un pantalone in cotone grigio e una t-shirt bianca; Bambi uno shorts chiaro e una canottiera colorata.
La preparazione per le riprese li riportò alla realtà, ma il momento di complicità della mattina rimase con loro, un piccolo rifugio di normalità in una giornata frenetica.
La scena che girarono era la seguente:
"Erano in un bar. Lei aveva appena ordinato un frullato da portare via. Le comparse riempivano gli spazi, parlando animatamente. Il cameriere le porse l'ordine.
Bambi prese il bicchiere e fece per andare via, ma inciampò contro un ragazzo.
Bambi: Perdonami, ero distratta.
Marshall: Non importa.
Si guardarono negli occhi e lui la riconobbe.
Lei si sentì a disagio sotto il suo sguardo e fece per sgattaiolare via, ma il ragazzo la fermò per un braccio. Allora fu presa dall'agitazione e cominciò a dimenarsi.
Bambi: Ma che fai? Lasciami!
Marshall: Ti ho cercata per tutto questo tempo... Come stai?
Bambi: Ma cosa stai dicendo?
Marshall: Non ti ricordi? Sono io.
Bambi: HO DETTO LASCIAMI... Oh, per la miseria!
Bambi si liberò con troppa foga. Il succo le cadde e scivolò su di esso trascinandosi dietro Marshall."
«STOP!» fu annunciato. «Bambi, ma cosa combini? Dai, facciamo una pausa.»
Marshall aiutò Bambi a rimettersi in piedi e insieme si diressero verso il bagno per pulirsi. Le risate e i commenti sull'incidente avvenuto li accompagnarono mentre si lavavano.
Alla fine dovettero sostituire i costumi con delle copie. Quando tornarono sul set, il regista si avvicinò a Bambi con una notizia inattesa: alcuni fan avevano chiesto di incontrarla per foto e autografi.
Nonostante le rigide regole per la privacy, Bambi decise di accettare, consapevole di quanto fosse importante per i suoi sostenitori. Una guardia di sicurezza la accompagnò verso un angolo riservato dove quattro ragazzine entusiaste la stavano aspettando. Firmò le loro copie e per ciascuna girò un breve video di ringraziamento, il che le fece felici come se avessero ricevuto un regalo prezioso.
Di ritorno sul set, il suo volto era illuminato da un ampio sorriso.
«Suppongo che sia andata bene» le disse Marshall, avvicinandosi curioso.
«Benissimo. Sono state adorabili» rispose Bambi, la gioia ancora evidente nel tono della voce.
«Senti, stasera coi ragazzi abbiamo organizzato una cena tra noi. Il divertimento è assicurato. Vuoi unirti?»
«Mi dispiace, ho un impegno.»
«D'accordo, sarà per la prossima volta.»
Marshall si allontanò e Bambi lo vide unirsi ai suoi amici, il gruppo che si stava radunando con entusiasmo per la serata. Si sentì quasi in colpa per aver rifiutato l'invito, ma la verità era che aveva davvero un altro impegno che non poteva rimandare.
Mentre si preparava a tornare al lavoro, il pensiero di Marshall e della cena rimase nella sua mente, un piccolo rimpianto che si unì alla lista delle cose da fare. Ma si concentrò sul presente, determinata a dare il massimo anche quel giorno.
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