Vecchie Conoscenze
Mi fermai improvvisamente dinanzi alle inferriate di metallo, quel luogo cambiò parecchio dall'ultima volta in cui lo vidi. Lentamente varcai il cancello seguito da una timida Aurora che iniziò a stringere la mia mano. L' ingresso dell'edificio spiccava per la presenza di tutto quel colore rosso, e la donna dai capelli neri legati in una crocchia mi guardò in malo modo.
«Draco Malfoy che ci fa qua?», mi accigliai mentre le spiegai che avevo appuntamento con Harry Potter alle nove in punto, lei mi guardò stizzita.
«Non mi risulta.» esclamò lei mentre io la guardai tentando di mantenere la calma. « Lo chiami.» le chiesi, mentre lei incrociò le braccia spazientita. «Non disturberò il signor Potter solo perché un Mangiamorte...»
strinsi i pugni cercando di contenere la mia reazione, per paura di spaventare Aurora, odiavo essere etichettato in tal modo.
«Malfoy?» esclamò una voce femminile molto familiare che interruppe la segreteria. L'avrei riconosciuta ovunque, era la sua voce.
Il cervello del Golden Trio, nonché il più giovane ministro della Magia, Hermione Granger. Mi voltai verso di lei per salutarla, rimasi a dir poco ammaliato dalla sua bellezza. I suoi capelli castano chiaro legati in un'ordinata coda di cavallo, il suo viso pieno di lentiggini, le labbra increspate in un sorriso. Il maglione grigio fece risaltare particolarmente il cappotto colore beige e i jeans neri.
« Papà! » esclamò Aurora riportandomi alla realtà. Mi sforzai di sorriderle. «È passato molto tempo dall'ultima volta, ma non sei cambiato molto.» esclamò lei per poi guardare la bambina e sorriderle.
«Scusami, Granger ma dovrei parlare con te e Potter.» esclamai mentre lei si alzò di getto, spalancando gli occhi e con un semplice «Oh!», mi invitò a seguirla. «Quindi sei tu l'inviato del MACUSA, ci è stato riferito che sarebbe stata una nostra conoscenza ma... non immaginavo fossi tu.»
esclamò lei sorpresa mentre io mi grattai la nuca un po' imbarazzato.
« Papà ma lei è una tua amica?» mi scordai totalmente della piccola Aurora, a quella domanda non sapevo cosa rispondere. Potevano definirci amici?
« Si, io e tuo padre siamo amici, sai abbiamo frequentato la scuola di Hogwarts insieme.» esclamò lei facendomi l'occhiolino, le fui molto grato per il suo intervento. « Eccoci.»
esclamò fermandosi dinanzi ad una delle molteplici e pressoché identiche porte in legno. La targhetta d'oro sulla stessa riportava la dicitura : "Ufficio di Mr. Potter".
Hermione bussò alla porta, ad accoglierci fu una ragazza dai capelli rossi e col volto pieno di lentiggini. Mi sembrò stranamente familiare.
«Malfoy?!» esclamò lei facendoci entrare mentre solo allora riconobbi la più piccola dei fratelli Weasley.
« Malfoy sei in ritardo. » esclamò seccato l'uomo, a malapena riconoscibile come figura del prescelto. Lasciò crescere i propri capelli, il pizzetto gli conferì un'aria molto più matura. « Chiedi alla signora all'ingresso che non mi ha dato l'informazione per il tuo ufficio.» esclamai piccato mentre la donna sorrise immaginando la scena.
Ginny provò a parlare con Aurora ma ella si nascose nuovamente dietro le mie gambe. Mi inginocchiai per compensare la differenza tra le nostre altezze. « Perché non le chiedi di mostrarti un po' di magia?» chiesi mentre lei mi guardò stranito, nonostante tutto la piccola si illuminò. Così Ginny con la scusa di mostrarle qualche incantesimo di magia, riuscì a portare via dal disordinato studio.
Quando la porta si chiuse mi voltai verso i due ragazzi che mi guardarono un po' curiosi. Blaise mi avvvisò del fatto che non fornì loro alcun dettaglio, ciò implicava che sarebbe stato mio il compito di metterli al corrente della situazione. «Vorrei scusarmi con voi, mi sono comportato malissimo soprattutto con te Granger.» esclamai dispiaciuto sorprendendoli. I due si guardarono e fu la giovane maga a parlare, ponendo fine al silenzio scaturito dalle mie scuse. «Il passato è passato, accetto volentieri le tue scuse. Ora credo che dovremmo occuparci dell'indagine condivisa.» esclamò Hermione mentre Harry si fece avanti.
«Nott ci ha riferito che l'indagine riguarda uno dei nostri criminali, Legendarts William.» esclamò Harris mentre io presi dalla cartella nera alcuni dossier preparati in precedenza. «Legendarts William sarà processato in America, il presidente ha già iniziato a compilare le scartoffie, sperando che il Consiglio accetti. Al momento dell'arresto si trovava in una zona periferica e abbandonata di Rutherford, in compagnia di Aurora la bambina che avete visto prima. Dai suoi spostamenti crediamo sia possibile che Aurora sia stata sottratta ad una famiglia della Britannia, questo perché confrontando il DNA suo con quello di tutti i maghi americani, non abbiamo ottenuto alcun riscontro.» cercai di riassumere brevemente. Hermione sfogliò il fascicolo per poi guardarmi con aria interrogativa. «Perché rapire una bambina?» esclamò mentre io la guardai. «Alcuni dossier del MACUSA parlano di maghi potenti la cui magia, se repressa per lungo tempo , può mutare. Il mago ne perde completamente il controllo e la sua anima viene completamente divorata, l'essere mostruoso che ne scaturisce, viene chiamato Obscurus. Aurora probabilmente è stata rapita per diventare un obscuriale, evidentemente il mago comprese il suo vero potenziale.» spiegai loro mentre Harry si fece pensieroso. «Magari nella sua famiglia vi sono stati recenti casi di Obscuriali.» affermò lui.
«Lo escludo, non credo Aurora faccia parte della famiglia Silente. Gli ultimi Obscurus sono stati Ariana Silente, anche se la fonte non è molto attendibile, e Cristian Barbone, il nipote del Preside Silente. Inoltre considerando che è una bambina di sei anni e come se non basta non ci sono denunce di bambine scomparse all' interno della comunità magica...»
« Se fosse una nata-babbana?»
esclamò Hermione, acuta come sempre. Theodore fece delle ricerche legate alle bambine scomparse in tutte le comunità magiche, ma nessuno corrispondeva alla descrizione di Aurora. Il MACUSA non collabora con i No-Mag, figurarsi con i Babbani. Per questo il caso divenne di competenza del Ministero della Magia Inglese, e lui in quanto tutore della bambina la seguì.
«Direi che è ora di andare a pranzo.»
esclamò Hermione sbadigliando, dopo aver chiuso l'ennesimo fascicolo che rispose sulla lunga pila accanto a sé.
«Signor Potter, potrei entrare?»
esclamò la voce della donna dall'altro lato della porta. Dopo la conferma, la giovane dai capelli di un blu intenso entrò. «È arrivata tramite la posta gufo. Ha l'aria di essere urgente e sembra esser stata spedita dalla Preside McGranitt.» esclamò mentre noi tre ci guardammo visibilmente preoccupati.
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