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Riunione

Eravamo finalmente giunti nel Wiltshire, dinanzi a me vi erano le inferriate del cancello che precludeva l'accesso della residenza agli estranei. Non era affatto cambiato da quando ero partito. Il viso apparve nuovamente sorpreso di rivedermi in compagnia ma comunque mi lasciò passare.
« È stupendo! È davvero casa dei tuoi genitori? » Chiese meravigliata la giovane mentre io mi sforzai di sorridere. Questo luogo portava alla mente troppi brutti ricordi. Chissà se in tutto questo tempo anche i miei genitori erano cambiati. Ero venuto a conoscenza di ingenti donazioni da parte dei miei genitori alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts ed inoltre la preside McGranitt aveva riportato la scuola al suo splendore.

Ad essere sincero non sapevo che cosa mi avrebbe atteso oltre il portone in mogano. Lentamente bussai mentre un giovane elfo domestico mi aprì la porta. Le chiesi se sapesse dov'erano i miei genitori, ella rispose che erano usciti ma non sapeva dove fossero, il ché era una buona notizia, avrei avuto il tempo di pensare a cosa dire loro dopo anni di silenzio. Aurora ed io posammo le nostre valigie in camera mia, dopodiché le feci fare un giro mostrandole ogni singola stanza.
Era divertente vedere il suo viso assumere ogni volta l'espressione sorpresa che si ripeteva ogni qual volta che una porta si apriva.
Dopo tanta insistenza Aurora aveva deciso di recarsi in giardino ed io sospirando avevo accettato. Era stancante starle dietro, però guardando il suo sorriso mi si scaldava il petto.

« Tesoro! » Esclamò la voce di mia madre felice mentre mi corse incontro abbracciandomi. Non mi aspettavo una reazione simile ma non esitai a ricambiare quell'abbraccio. « Narcissa, lo soffocherai così! »
Esclamai sciogliendo l'abbraccio voltandomi verso la figura che mi osservava dall'ingresso del giardino.
« Padre !» Esclamai sorridendo nervoso mentre lui mi sorrise.
«Padre? » Esclamò Aurora correndo verso di me e mi abbracciò nascondendosi dietro le mie gambe.
« Hai una figlia? » Chiese mia madre portandosi le mani alla bocca.
« Aurora, loro non ti faranno del male, tranquilla. Lei è mia madre Narcissa, e lui è mio padre, Lucius.» Lì presentai cercando di capire l'indrcifrabile sguardo di mio padre fisso sulla bambina. Fu mia madre a tirarmi fuori da quella spiacevole situazione, invitandoci a prendere il tè.

Quando Aurora iniziò a sbadigliare la portai a letto, non aveva mai viaggiato quindi è normale che fosse esausta. Credo sia stata l'euforia a non farla crollare non appena sbarcati. Dopo averla sistemata nel letto le rimboccai le coperte e tornai lentamente di sotto. Mia madre stava sorseggiando il suo tè e mio padre si guardava nervosamente intorno. Mi sedetti dinanzi a loro guardandoli, non sapevo da che parte iniziare.
« Cos'hai fatto in tutti questi anni? » Chiese mia madre mentre la guardai negli occhi e dando una breve occhiata a mio padre iniziai il racconto.

Era passato un anno da quando mi ero trasferito in America, le giornate passavano lente e monotone. Avevo trascorso l'anno precedente in completa solitudine e per questo ero riuscito ad eccellere perfettamente in tutte le materie. Il secondo anno invece era iniziato abbastanza bene, e mi era stato concesso di interagire con i miei compagni anche se venivo costantemente tenuto d'occhio da alcuni Auror. Era stato un buon compromesso, ed ero stato molto fortunato ad evitare la pena di morte prevista per i Mangiamorte. Sebbene l'estate calda e asfissiante, non ho mai indossato una maglia a maniche corte per evitare di mostrare in giro il marchio nero. Erano già sufficienti le voci messe in giro sul fatto che Theo e Blaise fossero pericolosi in quanto si erano dimostrati abili in Difesa dalle arti oscure. Sicuramente il settimo anno di Hogwarts ha influito molto su di noi, abbiamo sempre cercato di aiutare come potevamo ed io, già marchiato avevo sempre tentato di proteggere i miei amici dal ministero.
Mi offrivo sempre io per torturare i primini, e chiunque venisse punito, da quello purtroppo non potevo salvare nessuno. Semplicemente volevo evitare che venissero coinvolti altri membri della mia casa, che perse la sua reputazione a causa dell'ascesa di Voldemort. Siamo ancora oggi ricordati come la casa dei Mangiamorte, come dare torto a questa gente? Tuttavia dovrebbero evitare di giudicare i maghi senza conoscerne la storia. Quando riuscii a superare l'anno, dovetti vivere un anno fra i No-Mag, volevano comprendere se io fossi un pericolo ma riuscii a superare anche quella prova. Dopodiché iniziai la carriera di Auror, e dopo anni e anni di duro lavoro sono riuscito a giungere al vertice del mio campo diventando il capo della squadra investigativa.

« Dev'essere stato terribile, ma perché non ci hai mai chiamato? Sono stati i tuoi amici a dirci come stavi ma non ci hanno mai detto altro, se non di stare tranquilli.» Affermò lei mentre mio padre mi guardò curiosamente. « Tua moglie? »
« In che senso? » Chiesi preso contropiede mentre inarcarono un sopracciglio. « Beh, hai una figlia. »
Esclamò mio padre sarcastico ed io scoppiai a ridere per via di quel fraintendimento. Certo, quella bambina ha iniziato veramente a piacermi ed il fatto che debba separarmene non posso dire che non mi intristisca ma lo so, non sarebbe giusto allontanarla dai suoi genitori.
« Vedete il motivo per cui sostanzialmente non vi ho avvisato è perché il mio viaggio non era programmato. Aurora è una maga dagli incredibili poteri magici, e per questo motivo è stata rapita. Io sono qui, come suo tutore per rintracciare la sua famiglia. » Esclamai guardandoli mentre mia madre sbiancò al pensiero che qualcuno avesse vissuto una vicenda forse similare alla sua. « Mi dispiace di non essermi fatto vivo per anni. »
«Dispiace a me per averti imposto il mio cammino. » Esclamò mio padre sorprendendomi con un suo abbraccio. È vero che niente, come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati e quanto gli altri lo siano a loro volta.
Mai avrei pensato di sentire da mio padre delle scuse per quanto fosse accaduto in passato, però...
« Immagino ripartirai domattina. »
Esclamò mia madre facendo allontanare mio padre ed io sorrisi.
« In realtà domani andremo al Ministero e se per voi non è un disturbo, potremmo fermarci qui per il nostro soggiorno.» Esclamai guardandoli mentre mia madre mi sorrise. « Draco sai il tuo essere scappato di casa non cambierà il fatto che il manor sia anche casa tua. Noi siamo felici di riaverti qui con noi»
Mi ricordò mia madre, lei è sempre stata così. Non importa quale situazione si verificava dinanzi a lei, aveva un autocontrollo e un sangue freddo da aver paura e solo con un'occhiata riusciva a calmare sia me che mio padre. Ricordavo bene quando al processo tenutosi per ristabilire l'ordine e punire i Mangiamorte, Harry aveva testimoniato dicendo che lo aveva protetto mentendo al signore Oscuro.
Mia madre è una donna veramente incredibile e fin da bambino mi aveva sempre detto che, se fossi stato fortunato, avrei avuto una donna coraggiosa e indomita come lei.

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