~50~
La notte passata fra le braccia del mio vero amore è stata una cosa davvero bellissima, indescrivibile. Il suo braccio era avvolto sopra di me mentre io gli davo la schiena. Sentivo il suo respiro suo collo e ogni volta che arrivava un po' d'aria su di esso rabbrividisco tutta.
Ora ci troviamo nella piscina dell'hotel, lui nuota ed io mi rilasso al bordo della piscina.
Nonostante io abbia una paura assurda per questa sera oggi mi sento davvero felice e serena, questo non mi succedeva da parecchio tempo.
"Fatti una nuotata" brontola Cam schizzandomi dell'acqua in faccia.
"Non ciò voglia, entro dopo" ribatto calciando dall'acqua che lo travolge.
"Che sei un gatto?" Ridacchia mentre si scuote come un cane.
"Molto spiritoso" punzecchio.
"Dammi un bacio" fa il labbruccio
"Vieni qua e verrai accontentato"
Mi sento così felice con lui, perché non ho aperto i miei sentimenti prima?
Il moro si avvicina e quando le nostre labbra entrano in contatto io mi ritrovo in piscina.
"Stronzo" lo schizzo
"Era l'unico modo per farti entrare" ridacchia spingendomi per farmi andare sott'acqua.
"Me la paghi" dico ansimando.
Gli salto in schiena cercando di portarlo giù sul fondo con me, ma non ci riesco. Nonostante in acqua solitamente si è più leggeri io non riesco ha farlo spostare di un centimetro.
"La mia gnoma senza muscoli" sghignazza provocandomi irritazione.
"Parla per te! Io sarò gnoma, ma tu per essere un ragazzo sei un puffo" faccio uno dei tanti sorrisetti alla Damon che ho imparato nel corso dei hanni.
Finito di dire quelle parole mi ritrovo con la testa sommersa.
"Ma sei impazzito?" Sbraito appena riemergo.
"Si, sono impazzito per colpa tua, l'effetto che mi fai è assurdo peggio di qualsiasi droga"
Okay, Cam con me è sempre stato dolce, ma ora è davvero smielato e mi fa troppo strano.
"Smielatone" lo bacio
Non posso lamentarmi però, io non voglio il classico stronzo.
"Io non sono smielato, io sono uno stronzo" ribatte schizzandomi
"Io preferisco lo smielato" brontolo
"Per te sarò tutto" cerca di fare il lecchino.
"Perfetto" faccio un sorrisetto malefico.
Rincominciamo ha schizzarci l'acqua come se fossimo dei bambini.
"Ragazzi!"
Mentre cerco di tirare un calcio all'acqua metto male il piede e cado immergendomi completamente sotto il suolo bagnato.
"Ragazzi" appena emergo sento una voce imponente provenire dalle mie spalle.
Mi giro e vedo un uomo vestito di nero, sembra un pinguino e ci sta guardando molto male.
"Si?" Chiede Cam
"Questa piscina non è per bambini troppi cresciuti! Vi prego di comportarvi bene, non ci siete solo voi in quest'hotel" ci rimprovera con voce rauca è fastidiosa.
"Ci scusi faremo i bravi" cerco di trattenere le risate mentre roteo gli occhi al celo.
"Grazie" sorride falsamente e se ne va.
"Gnoma che ne dici se ora andiamo in stanza a lavarci è poi andiamo a mangiare?" Propone il moro mentre mi prende per i fianchi e mi bacia il collo.
"Ottima idea piccolo Puffo"
Fa finta d'essersi offeso per il nomignolo, ma alla fine mi stampa un bacio sulle labbra e usciamo dalla piscina.
Prendo il mio asciugamano e me lo avvolgo intorno al corpo per asciugarmi un po'. Non vorrei andare in giro sgocciolando ovunque.
Non sono una persona così maleducata.
Torniamo nella stanza mano nella mano mentre ci prendiamo in giro come quando avevamo 12 anni.
Apro la porta con la chiave e mentre gli lascio un bacio sulla guancia mi approprio del bagno per lavarmi per prima.
Mi tolgo il costume bagnato che si è appiccicato contro il mio corpo dandomi terribilmente fastidio.
Entro nella doccia e faccio scorrere l'acqua tiepida suo mio corpo.
Prendo del sapone per il corpo quando qualcosa mi afferra i seni da dietro facendomi spaventare.
"Ma sei impazzito?" Urlo col cuore che batte fortissimo, mi giro verso Cameron che è scoppiato a ridere.
"Facciamo la doccia insieme, così facciamo più in fretta" il
Suo sorriso è malizioso, sono sicura che ha in mente qualcosa di perverso.
Io annuisco poco convinta e lui fa cadere il suo costume per poi farsi spazio nella doccia con me.
Si risciacqua è una volta che spegne il getto d'acqua inizia a guardarmi nei occhi.
"Io insapono te e tu insaponi me" il sorrisetto torna facendomi pensare a mille cose perverse che sicuramente stanno passando nella sua testa.
"Ci sto" faccio l'occhiolino.
Inizia lui prendendo del sapone e me lo spalmarmelo su tutto il corpo con movimenti lenti da farmi venire i brividi in tutto il copro.
La sua mano insaponata vaga in tutto il mio corpo fino ad arrivare delle parti intime.
"Li faccio io" lo avverto, ma arrivo troppo tardi.
La sua mano e tre fra le mie labbra e con movimento leggermente veloci sfrega il mio clitoride facendomi gemere dal piacere.
Questo ragazzo mi fa impazzire, stiamo assieme da neanche un giorno e siamo già a questi punti.
Le mie gambe si stanno facendo mollicce, non mi reggono più in piedi, il piacere che sto provando in sto momento mi fa perdere completamente il controllo del mio corpo.
"Dio" mi faccio scappare un urlo.
"Piaciuto" toglie la mano dalla mia intimità e subito sento la mancanza.
"Troppo" ammetto senza imbarazzo.
"Ora tocca a te"
Bene ora arriva il disagio, non so che fargli.
Lo insapono per bene e quando arrivo sulla sua lunghezza mi blocco. Mi sento a disagio, non so che fare.
Alla fine lo insapono velocemente e accendo l'acqua per far scorrere via dai nostri corpi il sapone.
"Sei una persona brutta, io ti faccio godere e tu non ricambi?" Brontola mentre chiude l'acqua.
"Non sapevo che fare" mi gratto la nuca imbarazzata.
"Sei una persona con una fantasia enorme e non sapevo che fare?" Dice deluso.
Abbasso lo sguardo e alla fine mi abbasso pure col corpo rimanendo in ginocchio dentro la vasca.
"Ora ti accontento" sbuffo divertita mentre sul suo volto appare un sorriso da toglierti il fiato.
Stuzzico il suo pene con la mano finché non si crea un erezione da permettermi di prenderglielo con la bocca.
Questa è il mio primo pompino.
Mi muovo avanti e in dietro facendo qualche volta dei giochetti con la lingua.
Dalla sua bocca escono gemiti di piacere.
"Sei un mostro, sei troppo brava... Aaah... Non ho mai ricevuto un pompino così perfetto" sussulta ad ogni parola.
"Felice d'essere stata all'altezza dei tuoi bisogni" mi alzo ed esco dalla doccia lasciandolo solo in uno stato di meraviglia.
È ancora paralizzato dal piacere di qualche secondo fa.
Indosso del pantaloncini strappati e una maglietta dove si vede la pancia visto che oggi è una bella giornata e sembra anche davvero calda.
"Ti sbrighi ho fame"
Peggio delle donne, è ancora rinchiuso in bagno.
Busso insistentemente alla porta e quando finalmente mi apre lo ritrovo ancora tutto nudo.
"Mi prendi in giro? Vestiti e andiamo" brontolo.
Forse era meglio non fare nessuna manovra per farlo godere, a quest'ora saremmo già fuori di qui alla ricerca di un ristorante.
"Mi vesto subito"
Annuisco e visto che sicuramente ci metterà una vita ne approfitto per piastrarmi i capelli arruffati.
"Sono pronto" annuncia.
"Bene andiamo" .
Ci troviamo alla ricerca di un ristorante, ma onestamente in questo momento vorrei mangiarmi un kebab o cose del genere.
"Guarda la c'è un Mec" mi scuote come se fosse la cosa più eccitante della terra.
"Andiamo a mangiare lì ti prego" mi supplica.
Quindi ha le mie stesse voglie.
"Si andiamo lì" la sua faccia s'illumina dalla felicità, sembra aver ricevuto la notizia migliore del mondo.
Il locale è davvero pieno di ragazzi e ragazze dalla mia età in su, molte ragazze guardano Cameron con sguardo appetitoso e io le guardo tutte in cagnesco.
"Mi danno fastidio quei ragazzi che ti mangiano coi occhi, tu sei mia è solo io posso mangiarti con lo sguardo" sussurra nel mio orecchio.
"Ma che stai dicendo? Qui è pieno di ragazze che ti guardano come se fossi un dio sceso in terra" sbuffo.
"Queste persone non hanno mai visto delle persone belle come noi" ridacchia silenziosamente.
"Parla per te"
"Tu sei bellissima, qui dentro non c'è nemmeno una ragazza alla tua altezza, anzi in tutto il mondo non c'è ragazza che può battere la tua bellezza e il tuo essere" queste parole mi fanno diventare rossa in volto.
"Ti amo" sussurro.
"Buongiorno" dice una commessa vestita di rosso che sembra davvero esausta del suo lavoro.
"Due Big Mac con coca cola e patatine" uso nuovamente il mio italiano strabico.
"Volete pure un gelato?" Chiede la tizia
"No grazie" sorrido.
La donna ci riempite il vassoio e noi ci allontaniamo per trovare un posto.
Appena addento il mio delizioso Big Mac resto piuttosto sconvolta dal gusto, quelli in America sono cento volte più buoni e grandi.
"È buono" sorride soddisfatto Cam.
"Si, ma i nostri sono cento volte meglio" sbuffo facendolo ridere.
"Sono d'accordo, ma anche questo non è male" addenta il suo panino con entusiasmo...
Le ore passano, manca circa mezz'ora alle cinque e quindi è meglio se iniziamo ad andare verso Losone dove dobbiamo incontrarci con Enea.
"Andiamo da Enea?" Chiedo.
Cam annuisce e cosi decidiamo d'andare verso la macchina.
Devo ammettere che sono davvero terrorizzata, io credo alle parole d'Enea, ma non so se sono pronta per vedere la conferma.
"Mamma e papà prima mi hanno chiamato per sapere come va a Londra" ridacchia.
"Gli hai detto che andavi a Londra?"
"Si, ho detto che volevo andare a trovare un amico" spiega.
"Furbo, hanno chiamato pure me, prima quando sono andata in bagno, gli ho detto che va tutto bene e che con Justin mi sto divertendo"
"Ma se incontrano Juss per New York?" Chiede preoccupato.
"Impossibile, so che è andato in Canada con sua mamma dai suoi nonni" dico.
Per il resto del tragitto restiamo in silenzio.
Parcheggiamo ancora nel posteggio del ristorante di ieri e ci incamminiamo verso la casa di Enea.
Ad ogni passo mi sale l'ansia, sono sempre più vicina ha tutta la verità sulla mia vita.
Esito, ma alla fine schiaccio quel maledetto pulsante del campanello.
La porta si apre quasi subito e alla soglia vediamo Enea con aria un po' preoccupa.
"Ciao ragazzi" temola con la voce mentre ci apre il piccolo cancello fatto di ferro.
"Ciao Enea" rispondo titubante.
Cam non dice niente, mi tiene la mano in segno d'incoraggiamento. Una volta entrati ci leviamo le scarpe per poi sederci in un diavolo posizionato prima della porta della cucina.
Sento il cuore in gola e la paura farsi avanti.
"Voi due state assieme?" Chiede notando le nostre mani intrecciate.
"Si" risponde secco Cam.
"Interessante, ma ieri sembrava quasi vi odiaste, o almeno Yanika sembrava odiarti" fa il sarcastico
"Già, ma le cose possono cambiare" intervengo.
"La tua donna?" Chiede Cam per non arrivare subito all'argomento sui nostri genitori.
"È fuori con una amica" sorride appena.
"Dove sono le prove?" Sbotto, non c'è la faccio a resistere un secondo di più.
Da una parte non vorrei vederle così da non crederci, ma la curiosità mi sta divorando il fegato.
"Sono nel mio studio al piano di sopra, vado a prenderle" annuisco dandogli il consenso.
L'uomo si allontana lasciandoci soli nella nostra ansia.
"Non sono pronto, non voglio vedere cose che incriminano i miei, i nostri genitori"
Posso capirlo, neppure io vorrei vederlo, ma so che è la cosa giusta da fare.
"Ti capisco, ma è la cosa giusta" sussurro stringendogli la mano.
"Purtroppo lo so" abbassa lo sguardo,
"Ecco qua" arriva Enea interrompendo i nostri pensieri.
Fa cadere sul tavolo un plico di fogli abbastanza grande. Io e Cameron lo fissiamo all'incirca per due minuti.
Il mio cuore sta battendo fortissimo, su cuori figli c'è la verità o almeno spero.
Allungo il mio braccio tremolante verso la catasta di figli racchiusi in un mappettone e lo attiro verso di me.
Le mani mi premano tantissimo, sono troppo agitata.
"Sei pronta" chiede Cam poco sicuro di se.
Sua io che lui abbiamo paura nel vedere Cosa c'è di questi fogli.
"Ragazzi prendetevi tutto il tempo, so che può essere difficile"
Cameron annuisce a rallentatore, ma io con un colpo secco apro la mappetta.
Resto basita nel vedere la fotografia iniziale, c'è su la mia vera madre e poi ci sono sopra degli scarabocchi e delle scritte sataniche.
Non so che pensare.
"È uno scherzo?" Cam prende la foto è la sventola sul viso di Enea.
"Quello non è niente guardare le altre cose" ci incita.
Tiro fuori tutti i figli e iniziò a sfogliarle, ci sono lettere di minacce mandate a Rachele e a Romeo, ci sono foto incriminanti che sono state scattate quando sono stati uccisi i miei genitori e poi ci sono due foto dei loro cadaveri appena uccisi e in fine c'è pure una mia foto.
Una mia foto, quella di quando sono nata, quella duce c'è l'impronta del piede e l'ora della nascita, quella duce c'è il mio nome e cognome.
Cam sembra sconvolto, mentre che io sono davvero disperata. Le lacrime cominciano a scendere senza controllo, non posso crederci sono stata cresciuta dagli assassini dei miei genitori.
"Piccola ti prego non piangere" sussurra nel mio orecchio mentre mi abbraccia forte.
"P-perché li hanno uccisi?" Chiedo balbettando.
Ci sono varie minacce in questi fogli, ma da nessuna parte spiega il perché delle loro azioni.
"Non so tutto con precisione, ma posso dirvi quello che so"
Annuisco mentre asciugò le lacrime.
"So che Yason e Clara non si sono mai amati. Anche se Romeo e Rachele avevano avuto un figlio loro non volevano darsi per vinti... Yason era follemente innamorato di Rachele mentre che Clara di Romeo. Avevano detto che questa loro piccola cotta era finita, ma era tutta una bugia. I genitori di Cameron hanno incominciato ad inviargli minacce anonime, ma alla fine iniziarono pure a firmarle"
Prende un respiro profondo prima di continuare.
"Io sapevo tutto, ma avevo paura di confessare perché Yason è Clara mi avevano minacciato di morte se avrei parlato con qualcuno di sta storia..."
Non posso crederci, ho vissuto con dei mostri.
"Comunque, Rachi e Romeo se ne fregavano in parte di queste minacce e continuarono la loro vita felice con Adam. Un anno dopo circa Yason e Clara decisero di volere un figlio per far capire che le minacce erano state solo cazzate e che si erano innamorati.."
"Quindi io faccio parte del loro piano diabolico?" Interrompe Caneron.
"Fallo finire" replico.
"Rachele e Romeo allora hanno deciso di perdonare i genitori di Cameron per tutte le cose brutte che hanno fatto e hanno deciso di ricominciare da capo. Dopo un po' Rachele rimase incinta di te Yanika e da lì successe il Caos" si blocca.
"Cioè?" Insisto
"Praticamente il piano di Yason e Clara stava andando in fumo così si sono arrabbiati, hanno escogitato un altro piano, volevano rapirti e accudirti, però non so il motivo per cui volessero rapirti, erano diventati ossessionati da te e avrebbero fatto di tutto per averti. Così il giorno che siete usciti dal ospedale avete avuto un incidente e Yason e Cla hanno ucciso i tuoi genitori e ti hanno portato via con loro. L'ultima parte mi è confusa, non capisco ancora oggi del perché hanno fatto quello che hanno fatto, so solo un altra cosa e devi stare attenta... So che all'età di diciassette diciotto anni avrebbero ucciso anche te"
Rimango paralizzata, sono in uno stato di confusione totale, la storia mi è poco chiara, ma la cosa che mi mette più paura è il fatto che i miei genitori adottivi vogliono uccidermi.
"Fermo un attimo, quindi mi stai dicendo che fra più meno un mese la vita di Yanika sarà in pericolo?"
Autrice:
Capitolo lungo 💕
Dal "perverso" al "tragico"
Spero che il capitolo vi sia piaciuto 😘
CAPITOLO CORRETTO PARZIALMENTE, QUINDI PERDONATE GLI ERRORI.
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