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~14~ Odio ~

Oggi è l'ultimo giorno a New York, domani mattina dovremo tornare ad Orlando. Questa giornata sarà davvero intensa, Naomi ha organizzato una mega festa per Halloween questa sera e naturalmente ci andremo, ma prima di tornare a case e andare alla festa io devo affrontare anche un altra cosa. Fra un paio di ore Cameron mi accompagnerà alla prigione dove incontrerò quei due bastardi.

Mi sciacquo la faccia con dell'acqua gelida per darmi una ripigliata, davvero non posso crederci d'aver preso una decisione del genere, io non li volevo vedere più per il resto della mia vita, ma non so il perché ho uno strano bisogno di incontrarli.

Indosso dei leggins neri con abbinata una maglietta a maniche corte bianca, il contorno del collo e delle maniche sono rossi e sul seno sinistro c'è disegnata una fetta di pizza. Indosso anche un giacchettino nero per coprirmi le braccia scoperte ed in fine afferro la mia borsa e scendo al piano inferiore dove trovo Cameron steso sul divano mezzo addormentato.

"Amore" lo richiamo dolcemente.

Mi siedo accanto a lui e con la mano destra gli accarezzo delicatamente il suo dolce e bellissimo viso.

"ciao" mi guarda assonnato. questa notte abbiamo dormito poco per via della mia decisione e delle mie paranoie.

"sei davvero bellissimo quando dormi" gli sorrido.

"perché quando sono sveglio sono brutto?" dice beffandosi di me.

"no, tu sei sempre bellissimo" gli do un bacio di sfuggita sulle labbra.

"bella la pizza sulla tua tetta, posso mangiarla?" mi guarda maliziosamente mentre si siede composto sul divano.

"magari più tardi, ora dobbiamo andare" gli ricordo che dovrebbe accompagnarmi in carcere.

"si giusto, mettiamoci le scarpe e andiamo" morde la mia guancia e si alza di scatto per andare ad indossare le sue scarpe. Lo seguo a ruota, infilo ai piedi le mie fantastiche Adidas col le strisce oro ed esco di casa facendo una smorfia al mio uomo.

"sei brutta quando fai quelle facce"

"ma che dici, io sono sempre bellissima" lancio in dietro i capelli facendo finta di credermi chissà chi.

"non fare più quel gesto, lo faceva sempre Marika" mi viene un conato di vomito non appena sento quel dannato nome, mi ero dimenticata di quella lurida stronza appiccicosa che voleva essere mia amica solo per far  colpo su Cameron.

"Non nominare mai più quell'animale, è meglio dimenticare le cose disgustose" faccio una faccia schifata facendolo ridere.

Chiudo la portiera della macchina, mi sistemo bene ed incito Cameron a partire visto che si è incantato a guardarmi.

La macchina inizia a muoversi e all'improvviso mi sale un ansia assurda. Fino ad un attimo fa ero tranquilla, ora invece che ci stiamo muovendo mi sto rendendo conto che stiamo andando seriamente da quei falsi dei miei finti e assassini genitori.

"distraimi per favore" lo supplico.

"Vorrei iniziare a baciarti, esplorare tutto il tuo corpo e farti capire che sei tutto quello che ho sempre desiderato" mi vengono i brividi al pensiero di quello che vorrebbe farmi.

"vorrei tu lo facessi davvero, ma dobbiamo rimandare a dopo" In questo momento preferirei davvero tornare a casa a fare l'amore con Cam, ma mi sono presa un impegno e devo portarlo a termine.

"posso farti una domanda?" gli chiedo, all'improvviso mi è venuta in mente una domanda che sono davvero curiosa di fargli.

"chiedimi pure" mi da conferma "Tu da quando me ne sono andata, sei stato a letto con altre?" avevo bisogno di chiederglielo, perché conoscendo il suo passato sicuramente avrà cercato di rimpiazzarmi scopandosi altre ragazze.

"No, anche quando delle ragazze volevano avvicinarsi a me io rispondevo che che ero fidanzato" risponde con sincerità.

davvero non me lo sarei mai aspettata, so che da quando è diventato il mio ragazzo è cambiato, ma non credevo che fosse cambiato così tanto.

"quindi sei in astinenza da giugno?" siamo a fine ottobre e lui non ha più fatto sesso da quando me ne sono andata.

"esatto, per me era come se stavamo ancora assieme e io non ti tradirei mai" ora mi sento ancora più in colpa, oltre ad averlo lasciato così, io sono andata a letto anche con Ethan.

"Sei stato molto dolce nonostante tutto quello che ti ho fatto, avresti potuto sfogarti"

"Non era giusto" risponde in breve.

Il suo gesto è stato davvero nobile, credo che nessun ragazzo l' avrebbe mai fatto. Ora spero che non mi faccia la stessa domanda che gli ho fatto io perché mi sentirei uno schifo nel dovergli confessare la mia sottospecie di relazione con un ragazzo della sua stessa università.

"siamo arrivati" annuncia non appena parcheggia la machina. Abbiamo fatto in fretta, Cameron è riuscito davvero a distrarmi e a non farmi pensare all'ansia.

scendiamo dala macchina, un senso di agitazione si percuote in tutto il mio corpo, cosi faccio un respiro profondo per cercare di tranquillizzarmi.

"guarda che se non te la senti possiamo andare via" prende la mia mano e mi guarda dritto nei occhi.

"siamo arrivati fin qua, non posso tornare in dietro" dico decisa della mia scelta.

Tenendoci per mano camminiamo lentamente verso l'entrata, una volta dentro andiamo ad annunciarci.

"Vorremmo vedere i signori Dallas, noi siamo i figli" dice Cameron ad un poliziotto con la pancia rotonda da mangia ciambelle.

"No aspetta, voglio incontrarli da sola" Comunico "dici davvero? sicura di non volere che vengo con te?" mi chiede preoccupato.

"si, sono sicura... sono Yanika P.. Dallas e vorrei incontrare i signori Dallas senza mio fratello" comunico al poliziotto.

Non volevo dirgli di chiamarmi Dallas, ma era la cosa giusta da dire e in più mi ha fatto troppo strano chiamare ancora Cameron fratello.

"fratello?" chiede perplesso Cam. "non sei solo il mio ragazzo, sarai sempre anche mio fratello" sorrido per rassicurarlo, credo che chiamandolo fratello io gli abbia fatto fare un grande tuffo nel passato.

"signorina Dallas mi segua" mi chiama una poliziotta. saluto con la mano Cameron e inizio a seguire la poliziotta.

Percepisco un formicolio in tutto il corpo, le gambe mi tremano un pò, ma comunque tengo il passo fino ad arrivare nel luogo degli incontri.

"si sieda qua, ora andremo a prendere i suoi genitori"

Quei esseri non sono i miei genitori, ma è meglio non dire nulla senò rischierei di venir buttata fuori visto che solo i famigliari possono visitarli.

Mentre aspetto l'arrivo dei quei due picchietto con le dita sul tavolo dal nervosismo, ho i nervi davvero tesi e potrei scoppiare in una crisi da un momento all'altro.

"Eccosi qua, siete fortunati che qualcuno voglia vedervi" Dice con disprezzo la poliziotta che con l'aiuto di un collega li ammanetta al tavolo.

I due mi guardano sorpresi, credo che non si sarebbero mai immaginati di vedermi. Noto che sono molto cambiati, quelle tute arancioni gli stanno davvero molto bene, ma il resto fa un po schifo, il loro aspetto é davvero trasandato, ma gli sta bene e dovranno marcire qua dentro.

"amore quanto temo" i due si guardano senza fare a caso a me, suppongo che siano divisi dentro al carcere e che si possano vedere raramente.

"non sono venuta qua per vedere le vostre smancerie" dico secca. tutta la paura che avevo fino ha pochi secondi fa è scomparsa, ora sono solo tanto arrabbiata.

"Pensavamo di non rivederti più" inizia lei. mi viene il vomito sentendo la sua voce.

"Onestamente neppure io avrei mai pensato di venire da voi, ma ora eccomi qua" rispondo amaramente a quell'insulsa donna.

"Sei sempre più bella sai?" continua, a deciso di parlare solo la strega.

"ah si? sai ora se voi due non foste qua dentro io ora sarei morta" vorrei davvero sputargli in faccia.

"Già, tu non dovresti essere qua e nemmeno noi, tu dovresti essere sotto terra e noi a casa in un finto lutto" Interviene Yason guardandomi i maniera spaventosa.

non avrei mai immaginato di sentirmi dire in faccia da due persone vicino a me che sarei dovuta morire e che non gliene sarebbe importato nulla.

"perché mi volete morta? perché mi avete cresciuta con tutto quel amore se dopo volevate uccidermi?" In un attimo dai miei occhi iniziano a scendermi delle lacrime che tento di asciugare.

"Saresti dovuta morire in quel incidente, ma poi abbiamo pensato che sarebbe stato più divertente distruggerti emotivamente per poi mettere fine alla tua inutile esistenza. Noi due ti abbiamo sempre odiata e continueremo a farlo finche non morirai." Lo sguardo pieno di odio di quei due mi frantuma nuovamente il cuore.

"Siete dei mostri , e ricordatevi che anche il vostro adorato figlio Cameron vi odia" Sono così sconvolta che gli salterei al collo per ucciderli.

"nostro figlio ci amerà sempre, un giorno capirà che sei solo una disgrazia e magari ti uccidere lui" ma come si permettono di dire certe cose...

"Cameron é una brava persona non come voi, lui mi ama ed io amo lui e nessuno ci separerà... poi prima che me ne vado volevo dirvi un altra cosa, questa è l'ultima volta che mi vedrete e vi vedrete, appena esco comunicherò alla polizia che non siete in condizioni stabili per vedervi e che vi devono tenere il più lontano possibile l'uno dall'altra." Sorrido compiaciuta osservando le loro facce piene di ira nei miei confronti.

Loro vogliono farmi soffrire, quindi se io devo soffrire soffriranno pure loro.

"non puoi farlo" ringhia lui. "si che posso farlo, e ora addio" mi alzo e senza dire più niente mi allontano.

onestamente avevo più domande da fare, ma ho capito che é inutile parlare con persone così.

Raggiungo Cam e la prima cosa che faccio é abbracciarlo forte, ho bisogno di sentirmi amata.

"prima di andare dovrei fare un ultima cosa" gli dico tranquillamente staccandomi da lui.

"cosa?" chiede confuso. "seguimi e lo vedrai" gli rispondo facendogli venire più curiosità.

andiamo dal poliziotto dove ci siamo annunciati e gli dico quali sono le mie intenzioni su quei mostri, Cam é d'accordo con la mia decisione e così il poliziotto mangia ciambelle mette in opera la nostra decisione.


SPAZIO AUTRICE:

Che stronzi che sono i signori Dallas...

vi è piaciuto il capitolo?

nel prossimo capitolo ci sarà la festa di Halloween organizzata da Naomi.

scusate gli errori

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